La solidarietà ha fatto 13. Per ora. Un «colpo» eccezionale, rivolgendo il nastro dei ricordi e riportando in vita il glorioso Totocalcio che ha fatto sognare milioni di italiani dal dopoguerra sino a pochi anni fa. Tredicimila euro (e qualcosa in più) sono i soldi raccolti in un paio di mesi da tedeschi e austriaci che hanno scelto Gargnano per trascorrervi periodi di vacanza più o meno lunghi. Soldi che presto si trasformeranno in aiuto concreto per i gargnanesi in difficoltà economica.
L’idea. La meritevole iniziativa è partita a luglio grazie a tre amici da decenni di casa a Gargnano: Otto Boehm-Bezing, Andreas Lesser e Steffi Giehl. Gargnanesi ormai d’adozione. Tedeschi che amano il paese e vogliono bene alla gente di Gargnano. «Qui abbiamo trovato amici, paesaggi incantevoli, pace e tranquillità. Doveroso ringraziare la gente di questo stupendo paese in un momento di difficoltà». Più di 13mila euro raccolti tramite un conto corrente bancario e grazie al classico passaparola tra amici e conoscenti. Hanno prima contattato il parroco don Carlo Moro e, saputo che molte famiglie erano in difficoltà economica, anche a causa della pandemia, hanno deciso di darsi da fare, riscontrando grande solidarietà. «Anche da parte di chi non conoscevamo» sottolinea Otto Boehm, che aggiunge: «Abbiamo raggiunto solo la prima tappa, superando i 13mila euro. Speriamo di tagliare la soglia dei 20mila euro entro fine autunno. L’idea è stata del mio amico Andreas che da oltre 40 anni trascorre le ferie a Gargnano».
Solidarietà. «Sono gargnanesi ormai acquisiti a pieno titolo» rimarca don Carlo. Solidarietà vissuta. Il parroco fa l’analisi della situazione locale, dopo aver ringraziato gli amici tedeschi per «tanta solidarietà fattiva. In paese abbiamo riscontrato diverse criticità. In molti casi le famiglie non chiedono aiuto, forse per pudore, anche se ne avrebbero bisogno. Il Comune e la parrocchia sono state di sostegno in questi mesi, potendo contare anche sulla generosità dei gargnanesi. Questo denaro sarà d’aiuto a molte famiglie. Analizzeremo in parrocchia caso per caso e poi inizieremo ad aiutare chi ha bisogno, soprattutto con l’avvio del nuovo anno scolastico. Molte famiglie hanno fatto sacrifici per fornire di tablet o computer i figli impossibilitati a frequentare le lezioni in classe. E poi molte famiglie hanno ritardato l’inizio del lavoro perché legate alle attività turistiche ferme per il Covid». Fase 2. Anche il Comune si è prodigato. Il sindaco Giovanni Albini e i suoi collaboratori hanno distribuito sussidi e pacchi a chi non riusciva ad arrivare a fine mese. Tra aiuti giunti dal governo e fondi raccolti tra la popolazione sono stati distribuiti beni per oltre 50mila euro. Ora si aggiunge il «tesoretto» raccolto dagli amici tedeschi e austriaci, che non si fermano: «Abbiamo solo raggiunto un primo risultato».
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