Ha la mente di Tetsuya ma tutto il resto fa da sé, non conosce la paura né sa il dolore che cos’è, lotta, cade, si rialza, sempre vincerà. Se a questo punto state urlando Maaazingaaa ci siamo, siete un uomo di mezza età che ha vissuto il suo periodo d’oro negli anni Ottanta e che (con ammirevole tenacia) là è rimasto infischiandosene dello spietato trascorrere del tempo.
Siete (ovviamente) un incompreso (dalla moglie manco a dirlo, ma pure il gatto non è che vi ami più di tanto), per fortuna il vostro Goldrake alto quasi due metri vi attende per consolarvi nella tavernetta che nei decenni è diventata la vostra batcaverna.
Continuate a sognare di entrare dai finestrini dell’auto come Bo e Luke, ma purtroppo il Generale Lee di quell’indimenticabile arancione lo avete solo in miniatura sulla scansietta sopra il pc, un bel modellino certo, ma le fughe dallo sceriffo Rosco nella contea di Hazzard sono certo ben altra cosa.
Tutto esaurito
Se questo è il vostro ritratto (declinato secondo specifiche passioni), ma anche se non lo è, tra ieri e oggi avete sicuramente fatto tappa nel fatato mondo parallelo di Gardacon, la fiera del fumetto, del videogioco, dei social media e della cultura pop che ha letteralmente invaso il centro espositivo di Montichiari:fin dalla mattina il parcheggio era un pullulare di auto con i posti praticamente esauriti. Del resto bastava pagare il biglietto e varcare la soglia per capire il perché di tanto entusiasmo.
Altro che il metaverso, nei giganteschi capannoni l’irreale ha preso corpo tra fumetti, peluches di ogni tipo (in uno stand c’era anche Spank, il mitico cane di Aika protagonista dell’omonimo cartone animato), oggetti affascinanti arrivati direttamente da film e cartoon (per le spade luminose di Guerre stellari uno spazio da protagoniste), l’universo fantasy chiaramente protagonista così come la magia dell’illusionismo.
EMBED [Crudelia De Mon osserva piccoli cagnolini]
E poi loro, gli incredibili cosplay. Se non sapete chi sono, tranquilli:sono semplicemente persone che si vestono come il loro personaggio preferito, sia esso Homer Simpson o il dottor Octopus. All’ingresso un maestoso Batman accoglie il pubblico, si presta instancabile a selfie a non finire, talmente nella parte che a vedere il suo sguardo severo si ringrazia il destino di non essere Joker, perché ci sarebbe davvero poco da ridere.
Fortunatamente i bambini non si fanno di questi problemi e lo avvicinano senza timore, tra loro anche un piccolo Spiderman e in un attimo sei in un colossal hollywoodiano. Ma la realtà supera alla grande la fantasia, e così allo stand Lego (meraviglioso e non serve aggiungere altro) si può incontrare Crudelia De Mon (la cattiva della Carica dei 101) mentre osserva mini cagnolini, quando si dice entrare nella parte. Poco più avanti Spiderman è in coda in attesa di una ciambella.
Incontri
EMBED [Tra gli stand anche un gruppo di ragazzi gardesani con la parodia delle cameriere vigilanti]
Giusto il tempo di farsi impressionare da un venditore di gatti neri di ogni tipo (trovare la forza di chiedere il perché di quell’agglomerato felino pareva inopportuno) ed ecco arrivare quattro giovani in mimetica, tre anche con gonnellina da cameriera. «Siamo la parodia delle tactical maid» dicono con orgoglio, l’inadeguatezza dello stare al passo coi tempi prende corpo nel farsi ripetere tre volte di cosa sono la parodia (e poi facendolo scrivere a uno di loro) e non capirlo comunque.
Tra la folla si fa strada Fred Flintstone e quello è (per fortuna) facile da riconoscere, accanto all’antenato ecco una deliziosa famigliola, «bello il costume da Capitan America» il nostro compiaciuto commento, «in realtà sono il Guardiano Rosso», ah, molto carino il bambino vestito da Uomo Ragno, «lui in realtà è Miles Morales», va beh, facciamo una bella foto e chiusa la questione.
Domanda a un gruppo di ragazze abbigliate da (simil) fatine giapponesi: perchévi vestite così? Risposta: tu perché ti vesti così? Sì, ma state calme. Le discussioni tra venditori nerd e acquirenti non sono riportabili perché incomprensibili ai profani, già capire che gli action figure sono l’evoluzione dei soldatini è stata dura, il resto impossibile. In mezzo a tutto questo ecco una bancarella di borse in pelle. Voi a cosa vi ispirate? A niente. Ah ecco, finalmente.
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