La sfida delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)
La sostenibilità economica-finanziaria delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) è al centro di molte discussioni, in particolare in considerazione dell’impegno della Regione Lombardia nel finanziamento di tali progetti. Dopo il recente convegno organizzato da Confservizi Lombardia e Garda Uno Spa, si è notato un interesse crescente per l’implementazione di queste comunità energetiche. Ma quale sarà la loro sostenibilità in termini economici-finanziari?
Il contributo di Garda Uno Spa
Massimiliano Faini, direttore operativo di Garda Uno Spa, ha spiegato che la sostenibilità delle CER è possibile a certe condizioni, ad esempio, un contributo a fondo perduto del 40% e un autoconsumo diretto del 60% nella prima fase. Questa affermazione è stata rilasciata nel corso del convegno di Confservizi Lombardia del 15 giugno.
Garda Uno Spa, società partecipata dai Comuni del lago di Garda, è stata portata come modello per aver sviluppato un progetto pionieristico di Comunità energetica di area vasta, riuscendo ad aggregare 43 Comuni. Questa innovazione ha permesso di creare sinergie virtuose tra i Comuni, come la possibilità di trasferire energia ai Comuni turistici che ne consumano di più e producendola in paesi dell’entroterra senza problemi paesaggistici. Scopri di più su www.gardauno.it.
Il ruolo della Regione Lombardia
La Regione Lombardia ha manifestato un forte interesse nell’apportare un sostegno finanziario ai progetti CER. Dopo aver già stanziato un contributo di 20 milioni di euro, la Regione prevede di triplicare tale cifra. “Siamo partiti con 20 milioni, ma ce ne sono già altri 50 da mettere sul tavolo”, ha dichiarato Alessandro Cantoni, presidente della VI Commissione regionale Ambiente, energia e clima.
Le norme e i decreti attuativi
Le norme che inquadrano le CER esistono, ma ciò che manca sono i decreti attuativi, attualmente in fase di ultimazione. L’emanazione dei decreti attuativi è attesa da più di un anno e dovrebbe concludersi entro fine mese.
Il bisogno di ridurre i consumi energetici
Una delle strategie fondamentali per vincere la sfida della sostenibilità è la riduzione dei consumi energetica. L’ingegnere Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Unità Efficienza Energetica presso ENEA, ha sottolineato che “la riduzione dei consumi è un elemento imprescindibile. Non possiamo pensare di utilizzare energie rinnovabili se non riduciamo prima i nostri consumi energetici”.
La questione della sostenibilità economica delle CER è al centro del dibattito. “La sostenibilità c’è ad alcune condizioni. Se ad esempio il contributo a fondo perduto è del 40% e se si considera un autoconsumo diretto che, in questa prima fase, sia di almeno il 60%,” ha spiegato Massimiliano Faini, direttore operativo di Garda Uno Spa.
La Regione Lombardia e i finanziamenti per le CER
La Regione Lombardia sta mettendo in campo notevoli risorse per sostenere lo sviluppo delle CER. Inizialmente ha messo a disposizione 20 milioni di euro per il contributo a fondo perduto. Tuttavia, “Siamo partiti con 20 milioni – ha detto Alessandro Cantoni, presidente della VI Commissione regionale Ambiente, energia e clima — ma ce ne sono già altri 50 da mettere sul tavolo. Regione Lombardia sarà a fianco di chi, in modo coraggioso, porterà avanti questi progetti.”
Normative e Decreti Attuativi
Attualmente, le normative che regolamentano le CER esistono, ma sono necessari decreti attuativi. Questi sono in fase di ultimazione e dovrebbero essere pronti a fine mese. Entro il 19 giugno, infatti, vanno presentate le ultime osservazioni per permettere l’emanazione dei decreti attesi da oltre un anno.
Riduzione dei consumi e valorizzazione dell’autoconsumo
Il convegno ha messo in evidenza l’importanza di un doppio obiettivo: ridurre i consumi e valorizzare l’autoconsumo. L’ingegner Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Unità Efficienza Energetica di ENEA, ha sottolineato come “accanto all’energia da fonti rinnovabili dobbiamo tutti impegnarci per ridurre i consumi.” Inoltre, Andrea Galliani di Arera ha messo in risalto l’importanza dell’autoconsumo, che permette di ridurre l’uso delle reti elettriche.
Il ruolo delle Utilities e il caso pionieristico di Garda Uno
Nel panorama delle CER, un ruolo centrale è ricoperto dalle utilities. Queste, infatti, possono essere i promotori delle CER, poiché sono presenti in tutto il territorio, ha detto Mattia Sica, direttore settore Energia di Utilitalia. Un esempio di come le utilities possono svolgere questo ruolo è rappresentato da Garda Uno. Questa società è stata portata a modello nel convegno per il suo progetto di CER di “area vasta”, che aggrega 43 Comuni. “Altrove sono partiti, ma qui la vostra esperienza è unica. Anche per la profondità degli studi fatti”, ha elogiato Paolo Sabbioni, coordinatore Settore energia di Confservizi Lombardia.
Ai cittadini o alle imprese che desiderano aderire alla Comunità energetica, il direttore del settore Energia di Utilitalia, Mattia Sica, ha sottolineato che la natura giuridica più adatta sarebbe “l’associazione riconosciuta o la cooperativa”.
Il ruolo pionieristico di Garda Uno
Paolo Sabbioni, coordinatore del Settore energia di Confservizi Lombardia, ha lodato il lavoro pionieristico di Garda Uno. Garda Uno, con la sua vasta esperienza e profondità di studio, rappresenta un modello unico nell’ambito delle CER.
Massimiliano Faini, direttore di Garda Uno, ha sottolineato l’importanza dell’analisi e della gestione dei flussi energetici, un lavoro che svolgono da un anno in collaborazione con Enea, tramite il loro laboratorio di Bergamo. Questo consente di creare equilibri locali tra produzione e consumo, una condizione essenziale per la costituzione di una CER efficace.
Garda Uno ha sviluppato una CER in ciascuno dei 43 Comuni che hanno aderito, in grado di produrre — a regime — 23,5 milioni di chilowattora l’anno di energia pulita. Faini ha evidenziato che “l’area vasta permette una sostenibilità maggiore rispetto al piccolo Comune. E questo perché l’area vasta permette uno scambio di capacità produttiva, tra chi non può essere autoproduttore e chi può cedere l’energia”.
L’idea di CER è nata da un piccolo paese di 130 abitanti, Magasa, nel Parco dell’Alto Garda. Da qui, con la produzione di energia pulita che supera il consumo, possono fornire l’energia ai Comuni lacustri confinanti.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili e la sfida dell’energia pulita
Alessandro Russo, presidente di Confservizi Lombardia, alla fine del convegno ha voluto sottolineare l’importanza delle CER nel panorama energetico contemporaneo. In un mondo alle prese con transizioni ecologiche, geopolitiche, digitali ed economiche, l’energia pulita si pone come un grande obiettivo da raggiungere.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono quindi uno strumento essenziale per accelerare i processi di decarbonizzazione e coinvolgere sempre più enti locali, piccole e medie imprese e privati cittadini.
L’importanza degli impianti e delle utilities
Russo ha poi evidenziato il ruolo fondamentale delle aziende pubbliche che credono nelle CER. Queste aziende sono le ‘costole’ dei Comuni e possono svolgere ruoli avanzati. Confservizi Lombardia ha avanzato un emendamento alla norma che consenta alle società in house di operare all’interno delle Comunità energetiche. Questa è una sfida ambiziosa che riprende la vocazione delle nostre aziende a dare servizi essenziali a cittadini e imprese.
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