Proficuo incontro tra gli Enti coinvolti nella sede del Comunità del Garda. Berselli, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino del fiume Po: “A breve un Tavolo di sperimentazione, con tutti gli Enti interessati, per salvaguardare gli interessi del mondo agricolo in un’ottica di maggiore sensibilità”. Verrà portato avanti l’iter per il riconoscimento come patrimonio Unesco
Programmare, in modo condiviso e partecipato da parte di tutti gli Enti coinvolti, la regolazione dei livelli del Lago di Garda nell’ottica di una nuova sostenibilità e che tenga conto delle esigenze del territorio – per quanto riguarda l’agricoltura ed il turismo – nel contesto generale del bacino idrografico. Arrivare, quindi, all’integrazione — in maniera collegiale tra le Istituzioni — del Contratto di Lago per quanto riguarda due punti dell’accordo, la regolazione dei livelli e lo scolmatore Adige-Garda.
Sono questi gli obiettivi – pienamente raggiunti – dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi nella sede della Comunità del Garda a Salò alla presenza di Meuccio Berselli, Segretario Generale Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po; Alessandro Rossi, tecnico dell’ufficio contratti di fiume di lago dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po; Luigi Mille, Direttore Agenzia Interregionale per il fiume Po;Angelo Cresco, Presidente Azienda Gardesana Servizi; Giovanni Peretti, Presidente A.T.S. Garda Ambiente; Filippo Gavazzoni, Assessore con delega alla Tutela del Lago di Garda Comune di Peschiera del Garda e Pierlucio Ceresa – Segretario Generale Comunità del Garda.
Al termine dell’articolato dibattito — aperto dal Segretario Generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa che ha spiegato le motivazioni dell’incontro — è stato deciso l’avvio di un Tavolo, della durata massima di due anni, per arrivare ad una sperimentazione condivisa di un nuovo modello di regolazione dei livelli del Lago di Garda. L’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po e l’Agenzia Interregionale per il fiume Po organizzeranno un incontro del Comitato per il livello del Garda, al quale saranno invitati i tre sindaci nominati dall’Assemblea della Comunità del Garda.
Meuccio Berselli, Segretario Generale Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po ha sottolineato come l’obiettivo finale sia portare al riconoscimento dell’area come zona di patrimonio Unesco: sarà quindi necessario preparare un dossier unitario, condiviso da tutti gli Enti, da presentare al Ministero dell’Ambiente.
Il Segretario Generale ha anche stimolato un nuovo dialogo tra le maggiori associazioni agricole – Coldiretti, Confagricoltura e Cia – per individuare strategie di contenuti con l’obiettivo di salvaguardare gli interessi del mondo agricolo, in un’ottica di maggiore sensibilità. A questo proposito ha proposto la creazione urgente di un Tavolo di sperimentazione, della durata massima di due anni, che coinvolga tutti gli Enti interessati nella sperimentazione di un modello di regolazione del livello del Garda – compresi i rappresentanti dei sindaci gardesani. La proposta ha trovato l’accordo di tutti i partecipanti: al termine della sperimentazione la proposta verrà presentata alla ConferenzaIstituzionale del Ministero per l’Ambiente, per poi procedere con una nuova e definitiva regolamentazione dell’utilizzo delle acque del Garda.
Angelo Cresco, Presidente Azienda Gardesana Servizi, ha fatto presente che i sindaci gardesani – nominati in sede di Assemblea della Comunità del Garda – chiedono di essere coinvolti nei momenti decisionali, in particolare per quanto riguarda la gestione della Galleria Scolmatore Adige — Garda e per la determinazione dei livelli del Garda. Cresco ha poi posto la questione delle leggi che regolano il livello del lago di Garda: i testi infatti hanno riferimenti nei quali il lago di Garda era principalmente un territorio agricolo mentre oggi la fonte principale d’introito è il turismo. Per questa motivazione la regolazione dei livelli deve tener presente anche di questo profondo cambiamento economico e sociale. Si dovrebbero ricercare, nel mantovano, nuovi moderni sistemi d’irrigazione — anche con i contributi del Governo e dell’Unione Europea – dando la possibilità di differenziare le colture e sperimentarne alcune nuove, che richiedano un utilizzo inferiore di acqua.
Luigi Mille, Direttore Agenzia Interregionale per il fiume Po, ha sottolineato l’importanza di inserire, all’interno del Contratto di Lago, la revisione della portata minima invernale – nell’ottica di un equilibrio con tutti gli altri utilizzatori — che dovrebbe passare da 30 m cubi /s a 14 m cubi /s, più che sufficienti a garantire un adeguato deflusso minimo vitale nel Mincio. Questo darebbe la possibilità di ottimizzare le risorse idriche soprattutto in casi di scarsità di acqua. La riduzione della portata ordinaria minima potrebbe essere ancora inferiore, per il Dmv (Deflusso Minimo Vitale) del Mincio – laghi di Mantova: secondo studi effettuati dalla Provincia di Mantova infatti si potrebbe scendere a 8–10 m cubi /s. però ci sono le esigenze di raffreddamento dei gruppi della Centrale Idroelettrica di Salionze, che ha necessità di acqua per raffreddare l’acqua in uscita con lo scarico di almeno 14 m cubi / s.
Il Direttore dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po, ha poi proposto che, per quanto riguarda la quota minima di regolazione del lago, venga indicata, come“livello guida” di riferimento la misura di 60 cm sullo zero idrometrico, ma che il gestore, all’occorrenza, possa regolare il lago anche al di sotto di tale quota.Ha poi ricordato che il fabbisogno idrico del comprensorio agricolo servito dal Garda è di 800 milioni di metri cubi annui, a fronte di volume disponibile con la regolazione del lago di 500 milioni metri cubi. Sono determinanti, infatti, gli ulteriori volumi che, nel periodo estivo, entrano nel lago con il deflusso del Sarca e dalle precipitazioni atmosferiche.
Filippo Gavazzoni, Assessore con delega alla Tutela del Lago di Garda del Comune di Peschiera del Garda ha sottolineato di concordare pienamente con la proposta di Meuccio Berselli di effettuare una sperimentazione di breve durata e con l’idea di Luigi Mille di ridurre la portata minima ordinaria invernale a 14 m cubi /s. Il Contratto di Lago, ha sottolineato, garantisce gli interessi degli utenti di monte e valle, poiché si prefigge l’obiettivo del miglioramento della qualità delle acque, dell’accrescimento della cultura dell’acqua e della tutela della biodiversità.
Giovanni Peretti, Presidente A.T.S. Garda Ambiente ha sottolineato di concordare pienamente con le progettualità scaturite dall’incontro, anche per poter procedere ulteriormente con il lavoro — già iniziato dall’Università di Brescia con il coordinamento del professor Tira — per il riconoscimento del Lago di Garda come patrimonio Unesco.
In chiusura dell’incontro, Pierlucio Ceresa, Segretario Generale della Comunità del Garda riassume quali sono le priorità emerse: istituzione di un “tavolo di sperimentazione per la regolazione dei livelli del Lago di Garda; organizzazione di un incontro del Comitato per il livello del Garda, al quale saranno invitati i tre sindaci nominati dall’Assemblea della Comunità del Garda; predisposizione da parte dell’A.I.Po di una proposta di modifica del “Contratto di Lago” a seguito di quanto emerso nell’odierno incontro.
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