Da Larena.it
Garda. Nei giorni scorsi la schiuma sull’acqua si è «spalmata»
su tutto il lago. È un fenomeno misto, causato dalla decomposizione
vegetale ma anche, in piccola parte, dai detersivi che finiscono nel
lago. Un fenomeno che all’inizio era sembrato circoscritto a Garda e
che invece poi si è diffuso su tutto il lago. È l’esito dei
campionamenti eseguiti dall’Arpav. «La schiuma ha interessato tutto il
lago, anche al centro: poi si è concentrata nelle zone dove le correnti
la trasportano. Ci sono dei punti, come la baia di Garda, dove si
concentra di più a causa della morfologia naturale: il trasporto della
schiuma è generato da un moto meccanico prodotto dalla risacca, ma
anche dai battelli e dalle imbarcazioni», spiega Giorgio Franzini,
responsabile Arpav per il lago di Garda, che ha condotto due serie di
campionamenti, dopo essere stato allertato lunedì scorso dall’ufficio
ecologia del comune di Garda. Non è quindi il tubo sotto il pontile in
piazza del municipio, come si era sospettato, ad aver causato il
fenomeno, attribuito in un primo momento a uno sversamento di detersivo
nella condotta di raccolta fluviale a monte del paese. Nella schiuma
che si è propagata su tutta la riva del lago, però, di detersivo in
piccole dosi ne è stato riscontrato.
«La schiuma è causata anche
dai detergenti usati per l’attività di pulizia con l’uso di pompe sui
selciati e sulle terrazze da numerosi esercizi pubblici. La quantità
riscontrata però, è ampiamente inferiore ai parametri di legge che
pongono il tetto di 0,5 mg per litro. Dai campioni è emersa la presenza
di 0,2-0,3 mg per litro», sottolinea Franzini. Che aggiunge:
«D’altronde la pulizia deve essere fatta». Problema che, si sottolinea,
potrebbe essere risolto con l’utilizzo di idropulitrici o con l’uso di
secchi da svuotare nei wc, quindi nelle fognature invece che nei
tombini che sversano poi nel lago. Comunque i detergenti rimangono una
concausa: il fenomeno di fondo è legato alla decomposizione vegetale e
algale. Spiega Franzini: «La schiuma si forma per l’associazione tra
questi detergenti e la decomposizione di tutto il materiale vegetale e
animale presente nel lago che arriva dagli affluenti e dai torrenti. In
questo periodo poi il fitoplancton è in fase di intenso sviluppo per
l’innalzamento della temperatura. Ecco perché vi sono quelle striature
verde-marroni in mezzo alla schiuma bianca. Vi si trova anche quello
che resta delle larve di insetto, i Ditteri, meglio conosciuti come
“moschini”, che aggiunti a residui di foglie, rami, piante acquatiche e
alghe provoca la schiuma». Una schiuma che appare però insolita e che
non si è vista spesso sull’acqua. Il biologo però assicura che «la
schiuma non è cosa nuova nei laghi: è dal 2007 che si riscontra la
formazione di schiume anche negli altri laghi. L’anno scorso sul Garda
ha caratterizzato soprattutto la zona di Malcesine». «C’è una
spiegazione scientifica al fenomeno», dice il biologo. «Anche le
cellule vegetali e animali e quindi anche quelle dell’uomo sono fatte
da una piccola componente di tensioattivi. Una volta che le cellule si
decompongono rilasciano questa sostanza che se poi si aggiunge ai
tensioattivi dei detergenti, possono determinare questa schiuma, che
sembra sapone e che viene stabilizzata e quindi concentrata poi dai
frammenti solidi di derivazione vegetale». Quindi anche le alghe hanno
un ruolo determinante. «Per questo», conlude Franzini, «questa
settimana siamo sul lago per i controlli e la sorveglianza sulle
fioriture algali, oltre che per i normali controlli quindicinali di
campionamento dell’acqua per la balneazione».