Emergenza insegnanti nelle scuole: partono gli interpelli per coprire i posti vacanti

L’anno scolastico 2024-25 inizia con una forte carenza di insegnanti, in particolare nelle scuole dell’infanzia e primarie. Le graduatorie provinciali (Gps) risultano vuote, e molti istituti si trovano in difficoltà nel coprire i posti vacanti, specialmente per quanto riguarda i maestri e il personale di sostegno. Dal 2 ottobre, grazie alla liberatoria dell’Ufficio Scolastico Territoriale (Ust), è scattato l’uso degli “interpelli”, una nuova procedura che prevede la pubblicazione online dei posti disponibili.

Come funziona l’interpello? I dirigenti scolastici possono chiamare dalle graduatorie di istituto per le supplenze, ma se queste risultano esaurite, si passa agli interpelli, pubblicando le richieste sul sito dell’Ust. Gli interessati possono rispondere e, dopo i dovuti controlli, avvengono le nomine. Tuttavia, le segreterie scolastiche sono già sotto pressione, poiché molte hanno rapidamente esaurito i propri elenchi di candidati.

La situazione più critica riguarda le scuole primarie, dove mancano insegnanti in diverse aree della provincia di Brescia. A Iseo sono vacanti quattro posti, tre a Bagolino e Pralboino, e situazioni simili si registrano a Prevalle, Rudiano, Manerbio, Travagliato e altri comuni. Al Nord 1 di Brescia, su cinque interpelli aperti, tre riguardano il sostegno, un’area particolarmente critica.

Le scuole stanno affrontando numerosi problemi a causa della carenza di personale, con orari ridotti e sovraccarichi di lavoro per i docenti in servizio. Molti dirigenti, come Sergio Ziveri, riferiscono di aver iniziato il tempo pieno con grandi difficoltà, sperando che l’interpello risolva presto la situazione. Tuttavia, c’è preoccupazione per il sovraccarico delle segreterie, già a corto di personale, che devono gestire una mole crescente di domande da verificare.

Anche altre classi di concorso stanno soffrendo la mancanza di docenti, tra cui matematica, scienze, lingue e strumenti musicali. Il fenomeno delle rinunce, che ha colpito oltre il 10% delle nomine a tempo determinato, ha contribuito a rallentare ulteriormente il processo di assegnazione dei posti. Le scuole, insieme alle famiglie, attendono con ansia che la situazione si risolva.

I sindacati, tra cui la Cisl scuola, hanno richiesto un incontro con la dirigente dell’Ust, Filomena Bianco, per fare chiarezza sulla situazione, in particolare sulle nomine per i posti accantonati in attesa del concorso, che potrebbero essere assegnati entro il 31 dicembre.

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