Selezionata tra i quaranta finalisti del PremioArte 2019, Emanuela Casagrande ha ricevuto il 20 novembre 2019 il Diploma d’onore dalla Giuria e le sue fotografie della serie “Incerta Condicio” in mostra al Palazzo Reale di Milano a fine novembre, saranno inserite nel prossimo Catalogo dell’Arte Moderna (Editoriale Giorgio Mondadori), in libreria da dicembre.
L’opera premiata a Milano “Incerta Condicio” che cosa rappresenta?
“Il fiore in natura ha una vita breve. Il fiore muore ma la sua immagine fotografica dura nel tempo. – spiega l’artista – La volontà di amplificare l’atto di onnipotenza insito nella fotografia, di fermare l’attimo per renderlo in qualche modo eterno, mi ha portato alla realizzazione della serie “Incerta Condicio”. Fiori freschi appena colti e subito immersi in una materia che si solidifica intrappolandoli, irrigidendoli togliendo loro vita e colore. Il mio intervento modifica la struttura del fiore creando un esoscheletro che ne esaspera la fragilità. Si creano crepe, frammenti, piccole parti materiche, costellazioni di polvere. Tracce. La mia ricerca artistica mi porta a indagare sui legami e sugli impedimenti che ci imponiamo o che ci impongono, e che ci frenano; sulle stratificazioni che le esperienze positive o negative inevitabilmente creano, appesantendoci, modificandoci, intrappolandoci.”
Questo premio arriva in un periodo in cui utilizzi diverse modalità artistiche dalla fotografia, all’incisione e alle installazioni, Ma come è nato il tuo interesse per l’arte?
“Da bambina passavo interi pomeriggi a sfogliare libri d’arte dei grandi artisti italiani e mi perdevo a contemplare i dipinti di Piero della Francesca, Giorgione, Raffaello immaginando di entrare nelle loro opere, in quelle scene perfette e compiute per vivere fantastiche avventure. Le emozioni provate, la possibilità di osservare e di assorbire tanta bellezza hanno profondamente influito sulle scelte della mia vita e sul modo di esprimermi attraverso l’arte. Nei miei lavori cerco di riportare quell’armonia, quella grazia e quella ricerca di equilibrio, per tentare di emozionare, stupire e suscitare una sensazione di smarrimento legato alla bellezza”.
Manu, per gli amici, vive a Desenzano del Garda con il marito Marco Bonfanti e i figli Alessandro e Francesco. Pur rimanendo legata profondamente alla sfera famigliare è riuscita a conciliare un’intensa e brillante carriera professionale. Il suo lungo percorso artistico parte dal diploma in fotografia nel 1992 allo IED (Istituto Europeo di Design) di Milano per poi specializzarsi in fotografia d’architettura, iniziando da una serie di immagini volte a documentare i lavori dell’architetto Carlo Scarpa, per poi collaborare, dal 1997, con importanti studi di architettura. tra cui quelli di Riccardo Blumer, di Camillo Botticini, di Guido Canali, lo studio Greppi & Bianchetti, e lo studio AbdA. Queste collaborazioni hanno portato la fotografa a pubblicare sulle più importanti riviste di settore, tra le quali Domus, L’Architettura, Casabella, Costruire, Acciaio Arte Architettura, Arch+, Metalocus, Raum+Wohnen. Parallelamente all’attività professionale, ha coltivato una ricerca personale, slegata dalla fotografia d’architettura, percorrendo un percorso più artistico, volto in particolare ad esplorare la fragilità dell’essere umano. Alla ricerca di un nuovo linguaggio espressivo nel 2015 si avvicina alle tecniche di incisione calcografica frequentando a Brescia lo Studio Pachiderma. Partendo dalla fotografia di oggetti in frantumi, (quasi sempre cocci di vasellame) approda all’immagine incisa, linguaggio arcaico, tecnica antica, che da sempre accompagna il “gesto artistico umano”. Realizza una serie di acqueforti e acquetinte che le permettono di essere selezionata in importanti manifestazioni artistiche nazionali tra cui il 46° Premio Sulmona dove ha ricevuto una Menzione di Merito della giuria. La fotografia rimane comunque parte centrale della sua produzione artistica. Ultimamente ha realizzato alcuni reportage, tra cui “Seikilos a Eutèrpe” , proiettato all’ Italian American Museum di New York, oltre ai numerosi progetti fotografici confluiti in mostre collettive e personali.
Per approfondire la conoscenza consigliamo di seguire il sito personale
www.emanuelacasagrandeph.com.
R.V.
Vai articolo originale: http://www.giornaledelgarda.info/emanuela-casagrande-tra-arte-e-fotografia/