Eeeh?

Oggi ho scoperto di essere sorda.

Bella novità, dirai te che mi conosci bene.
E invece da oggi ne ho le prove. Ho fatto l’esame audiometrico e sono risultata affetta da – ok non allarmarti, la parola è brutta, ma non è così drammatico – insomma c’ho l’otosclerosi bilaterale. No, non cercarla su Wikipedia, non c’è. Ti spiego io con parole mie, ovvero quello che ho capito dal medico e da qui: c’è un ossicino che cresce in maniera anomala ed impedisce alle onde sonore di arrivare correttamente dove devono arrivare e insomma ci si sente di meno.

Però vabbeh, io ce l’ho in forma lieve, al 1° stadio, ed il decorso dura anche anni, quindi onestamente al momento non sono preoccupata, poi la mia nonna è quasi completamente sorda, mia mamma sta messa come me, un po’ me lo aspettavo, ecco. Poi se si aggrava si può anche intervenire chirurgicamente e la percentuale di rischio di danno irreversibile all’udito in questo caso è veramente irrisoria (ehm… /me fa gesto scaramantico).

Di tante malattie dell’età adulta che mi potevano capitare questa non è certo la peggiore per cui ok, mi sta bene, però non è che sia lo stesso simpatico.
Avere un udito ridotto è frustrante. E’ antipatico dover chiedere sempre “scusa, puoi ripetere?”. E’ brutto stare in mezzo a tanta gente, seguire un discorso a più voci e perderne dei pezzi: non è che puoi fermare il fiume della conversazione ogni volta. Ed è per questo motivo che malattie come questa (non al mio stadio, ovvio, a livelli più gravi intendo) portano all’isolamento del malato, che alla lunga rinuncia per “sfinimento” a rapportarsi con gli altri.

Quindi.
Potete parlare male di me alle mie spalle: probabilmente non vi sento.
Ma il primo corso di lettura delle labbra che trovo, mi ci iscrivo. Tremate.

(e nel frattempo… alzate la voce, please, e portate pazienza…)

Vai articolo originale: http://www.lapaoly.net/2009/eeeh/