Sì, non facciamoci rovinare la festa: è arrivato. Si scatenano sul primo giorno di post-Berlusconi anatemi e Cassandre. Si prevede il peggio del peggio. Tutti hanno motivi ragionati per prevedere che il baratro si approfondirà. Pare che chi ha sempre voluto Berlusconi fuori dalla stanza dei bottoni, oggi non possa festeggiare, perchè tanto andrà sempre peggio. Mah, che dire, per quel che vale per me, sono convinta che oggi ed il periodo prossimo a venire siano la più grande occasione che l’Italia abbia avuto, dai tempi di Manipulite (anche quello definito golpe, – come quello di ieri! – dall’intellighenzia berlusconiana). Abbiamo capito tutti che la situazione è molto, molto, molto difficile, che ora è tutto da fare: le rinunce ed i sacrifici egualieranno solo la quantità di lavoro, di impegno personale e solidale che ci dovremo mettere. MA: è dalla discesa in campo di Berlusconi e da quando ho visto il suo successo (di popolo, non di obiettivi), che percepisco l’Italia come un paese in inarrestabile declino. La volgarità, segno visibile della decadenza, ha imperato, nel paese conosciuto per la propria eleganza. Ancora ieri la Santanchè ribadiva che lei vuole il berlusconismo, quindi è chiaro che c’è ancora molta strada da fare, culturalmente abbiamo anni luce da recuperare… Però, io è dal primo giorno dell’era Berlusconi che penso – e dico – che un uomo del genere non poteva che essere deleterio per il nostro paese. Ed insieme a me lo dicevano e pensavano tutte le persone, che nei miei vagabondaggi esteri, incrociavo, che fosse per piacere o per lavoro. L’era Berlusconi ci è costata già tanto, ci è costata anche molta frustrazione, perchè sembrava così evidente che Il Miracolo Italiano fosse un abbaglio: come poteva essere che non si riuscisse a scalzarlo? Che tanta gente credesse in una plateale truffa? Ci costa oggi e ci costerà domani, perchè il paese che Mr. B consegna a chi lo segue, è un paese devastato – da lui. Ma se dobbiamo pagare, bisogna che ne valga la pena. E’ molto diverso sentirsi in caduta libera, in un paese nel quale qualsiasi sforzo viene risucchiato in un sistema malato, piuttosto che sentire che si sta facendo qualche passo indietro, per poter prendere la rincorsa e rilanciare un paese intero, che sta svoltando pagina. Per me, perlomeno, lo è. La sensazione di irrefrenabile decandenza del mio paese mi ha accompagnato per molti anni. Oggi mi sento pronta ad ingegnarmi, a sforzarmi, mi sento speranzosa, mi sento incoraggiata. Sento che le mie rinunce ed i miei sforzi siano motivati da un obiettivo, personale e comune. Oggi un uomo che ha la stima del mondo, ne sostituisce uno, che ha – da sempre – la più profonda disistima della comunità internazionale. Un uomo capace e preparato, prende le briglie di un paese alla deriva. Un uomo che ci parla di situazione difficile, di lavoro enorme, non uno che ci dipinge il paese dei campanelli nel quale vive lui, fatto di ricchezza, perchè tutti hanno il cellulare, i ristoranti sono pieni e l’albero della cuccagna cresce in tutti i gardini. Uno uomo del quale, già dieci anni fa, a Bruxelles, a Londra, a Parigi, mi veniva da più parti detto: “Ma avendo persone così, com’è possibile, che a capo del governo abbiate una caricatura grottesca come Berlusconi?”. Un uomo che ha fatto causa alla Microsoft, quindi non è per forza dalla parte delle corporazioni per principio. Un uomo che parla di interpretazione deviata del capitalismo. Un uomo che conosce il sistema, per i suoi pregi, ma anche le sue pecche. Un uomo che sa (non cerca di indovinare) cosa serve per far avanzare un paese – e lo fa, non gioca a promettere. Uno che non darà colpa agli altri per ciò che non è riuscito a realizzare lui.
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Oggi, per chi lavora da sempre e non è vissuto di sola attesa, è arrivato Godot. Anzi, meglio, oggi, è arrivato Mario, il Godot più reale e concreto che avremmo mai potuto immaginarci. D’ora in poi possiamo sperare che remare con forza non sia l’atto disperato di un barcaiolo preso dal vortice. Da oggi #rimontiamo*, ed ogni remata potrà avere un significato profondo: un passo avanti autentico sul cammino della consapevolezza, ma anche del cambiamento della realtà che ci circonda.
*anagramma di Mario Monti, trend di successo su Twitter.
Vai articolo originale: http://scrivoxvizio.wordpress.com/2011/11/13/e-arrivato-godot/