DISTILLAZIONE PIANTE AROMATICHE parte 2

a cura di Laura Ederle  www.inherba.it

Con il termine olio essenziale si definisce il prodotto ottenuto dalle piante aromatiche attraverso un processo di distillazione o, nel caso degli agrumi, di spremitura a freddo.

L’essenza vera e propria, rappresenta invece la secrezione naturale direttamente prodotta dalla pianta aromatica. Queste essenze vengono sintetizzate (prodotte) ed immagazzinate a livello di specifici organi vegetali (foglie, fiori, frutti radici, ecc.) in apposite strutture cellulari, che è possibile classificare in modo semplificato in: strutture secretorie interne e strutture secretorie esterne.

Questa differenza strutturale consente di capire perché le piante aromatiche necessitino o meno di una preparazione particolare prima di poter attuare il processo di distillazione, quale ad esempio lo sminuzzamento.

Considerando la Menta, la cui essenza viene prodotta a livello si specifici peli ghiandolari presenti sulla superficie delle foglie, è chiaro che non vi sarà alcuna necessità di trattamenti preliminari alla distillazione. Il vapore acqueo passando sulla superfice fogliare infatti, non incontrerà alcuna difficoltà nel trascinare con se l’olio essenziale presente in superfice. Al contrario, la distillazione dell’essenza contenuta negli aghi e nei rametti del Pino mugo, racchiusa in appositi canali ghiandolari interni, richiederà una preventiva triturazione del materiale vegetale, per consentire un’estrazione rapida e completa dell’olio essenziale.

Oltre a ciò è bene tenere in considerazione che le piante aromatiche non possono essere raccolte e distillate in qualsiasi periodo dell’anno; basta annusare una piantina di basilico o di timo per rendersi conto che l’aroma risulta più intenso nei mesi estivi rispetto a quelli invernali. Le piante quindi vanno raccolte e lavorate solamente al raggiungimento del così detto “momento balsamico”; ovvero quel periodo dell’anno in cui la pianta contiene la più alta concentrazione di olio essenziale.Questo “momento balsamico” è strettamente legato alla parte della piante, o meglio all’organo vegetale, contenente l’essenza. I frutti, ad esempio, non potranno che avere un’elevata quantità di olio essenziale solo dopo aver raggiunto la completa maturità. Radici, rizomi e altre strutture sotterranee invece, saranno certamente più ricche di principi attivi in autunno/inverno; periodo di accumulo delle sostanze nutritive necessarie a garantire la ripresa vegetativa della pianta nella primavera successiva.

Ogni pianta presenta in realtà un suo specifico e caratteristico momento ideale, che non sempre rispetta a pieno il generico calendario balsamico. Molto importante è quindi conoscere e studiare le piante aromatiche che si desidera distillare, per capire esattamente quando raccoglierle e come lavorarle; garantendo così una distillazione il più possibile corretta e di conseguenza la produzione di un olio essenziale di migliore qualità.

Vai articolo originale: http://www.giornaledelgarda.info/distillazione-piante-aromatiche-parte-2/

Lascia un commento