È in scadenza (si chiude venerdì 26 maggio 2023) l’avviso pubblico per il finanziamento di progetti per l’inclusione attiva e l’integrazione sociale e nel lavoro delle persone con disabilità.
Una dotazione di 10 milioni
L’iniziativa, che ha una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro, è infatti finalizzata a sostenere interventi di inclusione attiva. Questo con azioni volte a rendere accessibile e continuativa la dimensione del lavoro nell’ambito dei progetti di vita indipendente e inclusione delle persone con disabilità. Riducendo e superando, quindi, le barriere di diversa natura che possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri.
Lucchini: progetti a sostegno di autonomia e dignità
Per Elena Lucchini, assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari opportunità “l’integrazione tra le politiche attive del lavoro e le politiche di inclusione attiva dirette alle persone con disabilità può quindi accrescere l’occupabilità. Finanziare progetti integrati significa infatti potenziare un approccio che sta valorizzando il welfare territoriale capace di operare una presa in carico multidisciplinare. Innovando e personalizzando, quindi, le misure di intervento sempre più attente alla cooperazione tra pubblico e privato”.
Le strategie di intervento dei progetti possono quindi svilupparsi attraverso la realizzazione di una o più delle seguenti linee di intervento:
- laboratori per le abilità e la partecipazione attiva;
- percorsi di orientamento ed empowerment;
- ecosistemi delle relazioni per l’inclusione attiva;
- gemellaggi e reti per la diffusione delle sperimentazioni sociali.
Chi può partecipare
La composizione minima del partenariato prevede quindi l’adesione di almeno 3 soggetti. E si prevede la partecipazione (con il ruolo di capofila o partner) di almeno un ente pubblico territoriale (Comune, Provincia, Città Metropolitana, Comunità montana o Ambito Territoriale).
Gli Enti beneficiari
Gli Enti beneficiari (capofila e partner) devono appartenere a una delle seguenti categorie: enti pubblici; enti del Terzo Settore iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS); cooperative sociali di tipo A e B; enti gestori pubblici e privati di Unità d’Offerta (UDO) sociali nell’area disabilità (SFA – Servizi Formazione Autonomia; CSE – Centro Socio Educativo); operatori pubblici e privati in possesso di accreditamento definitivo per l’erogazione dei servizi al lavoro ai sensi della disciplina regionale; operatori pubblici e privati in possesso di accreditamento definitivo all’Albo regionale dei servizi di istruzione e formazione (sezioni A e B); istituzioni formative accreditate nella sezione ‘A’ dell’Albo regionale, di cui all’art. 25 della L.R. n. 19/2007, o gli Istituti professionali di Stato, che realizzano percorsi di IeFP, le istituzioni scolastiche e gli Enti formativi accreditati capofila di ATS (Associazione Temporanea di Scopo), che hanno attivato percorsi di IFTS; le Fondazioni ITS.
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