In Italia, come è sotto gli occhi di tutti, si è avviato un forte processo di deindustrializzazione, con la dismissione o la delocalizzazione o la cessione a società straniere delle nostre attività nel settore industriale, senza che esse siano sostituite da iniziative analoghe o a più alto contenuto tecnologico. Il risultato è che a breve diventeremo un popolo di camerieri, pizzaioli, albergatori, intrattenitori vari, disc jockey, veline, e similari.
Ebbene, Desenzano da questo punto di vista è sicuramente all’avanguardia, proponendo, in un pregevole contesto architettonico e ambientale, una serie di servizi ed attività rimarchevoli.
Oltre alla caterva di pizzerie, fast food, piadinerie, paninoteche, ristoranti già citati, oltre a tutti i servizi connessi alle attività acquatiche, posti barca, scuole di vela, noleggio e alaggio di mezzi atti a solcare le onde del lago, nelle immediate vicinanze si può contare su un pacco considerevole di divertimenti, fra cui ho potuto catalogare:
- una pista per go-kart di livello nazionale
- due piste per aeroplani ultraleggeri
- una pista attrezzata per aeromodelli radiocomandati
- una pista attrezzata per modelli di auto radiocomandati
- un cinema multisala
- decine di night club e discoteche
- percorsi per motocross
- numerosi parchi con giochi acquatici
- agriturismi vari
… e forse ho dimenticato qualcosa.
Il futuro di Desenzano è già delineato; è inutile porsi la domanda retorica “Quale futuro?” e sbizzarrirsi in assurdità tipo il parcheggio sotto la maratona o la costruzione di spiagge artificiali al Desenzanino, proposta dalla Comunità del Garda. Chi volete che venga a Desenzano attirato da una spiaggia artificiale per la balneazione? Certo, se c’è aumenta le attrazioni, ma è anche questione di costi e benefici, o sbaglio?
Invece quello che gli amministratori dovrebbero curare è presto riassunto in pochi punti:
- evitare la cementificazione dilagante, ammesso che non sia già troppo tardi
- limitare la ricettività a limiti umani
- ripristinare il verde e costruire parchi. Basta visitare d’altra parte la sponda veronese e trentina per vedere la differenza. A proposito, la devastazione della Valtenesi avrà un limite?
- Infine si dovrebbe produrre una offerta di avvenimenti culturali e musicali decente. Attualmente siamo a livelli incredibilmente bassi: spettacoli pirotecnici ormai inflazionati (d’estate ce n’è uno ogni sera nei paesi rivieraschi), orchestrine di dilettanti e spettacoli da circo, concerti della banda cittadina, e quando si cerca qualcosa di culturalmente impegnato, un po’ di musica lirica. Ma è mai possibile che quando si vuole fare un concerto di musica seria si riesce solamente a chiamare qualcuno che canti l’Aida? Fa eccezione la lodevole iniziativa dei concerti del Conservatorio di Brescia nell’Auditorium A. Celesti; speriamo che duri e che magari d’estate le si dia una degna cornice nel castello restaurato…
Vai articolo originale: http://www.desenzanoblog.com/urbanistica/quale-futuro2/