Depuratore del Garda, il progetto non cambia

Chi si aspettava uno stop da parte del Ministero dell’ambiente è rimasto deluso: il progetto del depuratore del Garda non cambia, gli impianti per la sponda bresciana restano dunque a Gavardo e a Montichiari. Ci potranno essere miglioramenti tecnici, ma la proposta elaborata da Acque Bresciane può proseguire il suo iter burocratico.

Nonostante gli appelli al ministro Sergio Costa da parte dei comitati e dei sindaci del Chiese, in cui finiranno le acque depurate in uscita da Gavardo, ieri la cabina di regia per il collettore del Garda coordinata dal Ministero ha escluso alternative all’attuale piano di cui si discute da lungo tempo.

Non solo, dopo lunghe attese, legate anche agli scontri politici nel territorio, il progetto accelera: entro fine marzo si terrà la nuova riunione tecnica per il via libera definitivo, così da avviare l’iter con la conferenza dei servizi preliminare. Il mantra è «basta ritardi».

Il ministero ha però dato anche il via libera a un tavolo tecnico che approfondisca le ricadute ambientali sul fiume Chiese. Quale sarà l’esito di questo spazio di confronto è tutto da vedere, così come la sua composizione. I tempi comunque non saranno infiniti: per discutere ci saranno una ventina di giorni al massimo.

 

 

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