Sono state rese note le motivazioni dell’archiviazione della Commissione del Parlamento europeo della petizione contro il progetto di costruzione degli impianti del depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari.
«Sulla base delle informazioni fornite – si legge – non è possibile individuare prove di una violazione del diritto Ue». Segue l’invito «a sottoporre la questione alle autorità nazionali competenti».
Delusione viene espressa da Roberta Caldera, presidente del comitato La Roccia e prima firmataria della petizione. «Nutrivamo grande fiducia nell’Europarlamento – dichiara -. Avevamo quindi ritenuto di portare alla sua attenzione le problematiche della vicenda prima che si arrivasse al progetto definitivo, così da evitare uno spreco di risorse e un gravissimo danno ambientale. Ignoravamo che una parte politica, che in Italia ha sempre sostenuto la soluzione dell’ubicazione sul Chiese, potesse interferire, chiedendo e ottenendo l’archiviazione. Noi comunque non ci arrendiamo – conclude – e continueremo la nostra battaglia, percorrendo tutte le strade istituzionali possibili».
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