Quattordici righe scritte a mano. In inglese con la penna color argento. E accompagnate da un biglietto con il messaggio in tedesco: «Non ti scordar di me»
La lettera. «Cara famiglia Nedrotti, siamo molto dispiaciuti, molto dispiaciuti, molto dispiaciuti per quello che è accaduto. Che persone sono per aver fatto quello che hanno fatto. Ci dispiace, ci dispiace. Amiamo l’Italia e il Lago di Garda». E poi in italiano, «con cuore». Firmato Susanna e Sibylla.
Sono due donne tedesche che hanno inviato una lettera al Giornale di Brescia da trasmettere alla famiglia di Greta, la 25enne morta con Umberto Garzarella, nell’incidente nautico dello scorso 19 giugno provocato dal motoscafo sui cui viaggiavano Patrick Kassen, in carcere per duplice omicidio colposo e omissione di soccorso, e il coetaneo, connazionale e proprietario del motoscafo Riva, indagato invece a piede libero.
La famiglia. «Sono parole che mi ci fanno molto piacere. Un’ulteriore testimonianza d’affetto ricevuta in queste settimane per noi difficilissime» commenta Raffaele Nedrotti, il padre di Greta dopo aver ricevuto la lettera. «É la quarta che riceviamo da persone tedesche. Tre dalla Germania e una da Gargnano. Sono lettere con parole spontanee, vere, scritte con il cuore» commenta il genitore della 25enne. E il suo pensiero va ad un altro testo, quello ricevuto dai due tedeschi che erano sul motoscafo Riva la sera del tremendo impatto costato la vita ai due giovani bresciani. «Una lettera commerciale, prestampata, senza firma, senza scuse. Senza che mai siano stati citati Greta e Umberto».
Una parentesi in un mare di sentimenti veri. «Sabato in occasione della fiaccolata a Maderno, c’erano tantissime persone, così come molta gente continua a venire a casa nostra fin dal giorno della tragedia. Non dimenticherò mai tutto questo amore» spiega papà Raffaele. «Vuol dire che la gente voleva bene a Greta e che c’è voglia di ottenere giustizia e per fortuna in questo senso qualcosa si sta muovendo» aggiunge il padre di Greta Negrotti. «Non ci siamo mai sentiti soli, anche se sappiamo che tra qualche mese l’eco della tragedia si spegnerà. Allora sì, io e mia moglie saremo soli senza la nostra bambina. Noi però non smetteremo mai di lottare per nostra figlia. Anche se non avremo più al nostro fianco nessuno, lo faremo fino all’ultimo giorno».
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