Dal Garda al Monte Bianco dopo una doppia operazione di protesi all’anca. Dai 65 metri del lago ai 4.810 della vetta più alta d’Europa per ripartire da zero. Così, Ripartire da Zero, si chiama il progetto di Omar Oprandi, guida alpina e campione di scialpinismo di Drena, borgo del Garda trentino, che dopo essere stato operato all’anca destra nel 2019 e a quella sinistra lo scorso 14 marzo, ha deciso di ripartire da capo, ovvero di ritrovare la forza fisica e, soprattutto, di farsi esempio per infondere coraggio a chi, come lui, affronta il recupero da un’operazione.
Omar partirà da Riva del Garda il 3 maggio per attraversare il lago fino a Salò in barca a vela. Dal giorno successivo pedalerà in sella a una mountain bike fino a Chamonix. Da lì comincerà la salita «normale» al Monte Bianco con l’attrezzatura da scialpinismo, fino al rifugio dei Grands Mulets a 3050 metri. Il giorno dopo, la conquista della vetta, dove conta di arrivare entro mercoledì 11 maggio, giusto per rimanere sotto i 60 giorni dalla data dell’ultima operazione, un tempo di recupero arduo e rapidissimo. «Non sarà un’impresa – dice Omar – e non ho in mente di fare un record. L’obiettivo è comunicare l’importanza della forza di volontà. Non farò il percorso correndo, ma mi prenderò i giusti tempi, con spirito goliardico».
EMBED [Omar durante il recupero dopo l’operazione]
Omar è arrivato alla fase pre-operatoria con una preparazione fisica eccellente, per garantirsi poi un recupero più rapido. La stessa avventura che ha deciso di intraprendere simboleggia in un certo senso il percorso post-operatorio: partenza soft in barca a vela, riabilitazione in bici e recupero totale salendo la vetta più alta d’Italia. Oprandi è conosciuto per le sue imprese atletiche e sportive. Classe 1965, originario di San Pellegrino Terme e da una ventina d’anni residente a Drena, dove vive con la moglie Sabrina e la figlia Niki, è guida alpina dal 1997, accompagnatore di mtb e allenatore federale di scialpinismo. Pratica anche arrampicata e parapendio. Con gli sci e le pelli di foca ai piedi ha vinto un centinaio di gare in vari circuiti. Ora si lancia in questa nuova avventura, senza record da battere, ma con un messaggio preciso da lanciare: «Il senso di tutto questo è far capire che un uomo, dopo una caduta, può rialzarsi e proseguire più forte di prima».
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