Agli ufficiali di polizia giudiziaria dell’Arpa di Brescia è bastata un’occhiata per capire come stavano le cose. Del resto a chiamare i tecnici di via Cantore erano stati i residenti della zona che, per quanto inesperti, avevano subito capito che in quei cumuli di terra ammassati nel cantiere edile di via XXV Aprile, in centro a Moniga del Garda, qualcosa non quadrava. E così era in effetti.
L’intervento degli ufficiali dell’Agenzia regionale per la salvaguardia ambientale, disposto dal direttore Fabio Cambielli, è servito per dare fondatezza agli esposti dei cittadini e accertare la presenza di rifiuti, probabilmente urbani, interrati da almeno una trentina d’anni. D’intesa con la Procura di Brescia, gli ufficiali dell’Arpa hanno quindi apposto i sigilli al cantiere edile e all’intera area di 900 metri quadrati sulla quale dovrebbero sorgere degli appartamenti. Gli scavi delle fondamenta hanno portato alla luce una vecchia discarica abusiva, mille metri cubi di cumuli di terra inquinata con rifiuti urbani e forse anche con cemento amianto.
EMBED [Rifiuti e terra sul cantiere]
Del tutto incredula la sindaca di Moniga, Lorella Lavo, primo cittadino del paese da quindici anni, rimasta «molto stupita da questa vicenda. L’ho saputo solo grazie alla telefonata del direttore dell’Arpa di Brescia, Cambielli – assicura – che mi ha avvisato di questa cosa della quale ero completamente all’oscuro».
Nessuno dei residenti si è infatti rivolto in Municipio per denunciare il sospetto che da quegli scavi stesse emergendo una vecchia discarica abusiva, ma hanno scritto direttamente ad Arpa, molto attenta alle istanze presentate dai cittadini. «In quell’area c’era un prato, reso edificabile dal vecchio piano regolatore almeno 25 anni fa – spiega Lavo – e i rifiuti sono lì sotto chissà da quanti anni. Almeno da una trentina».
EMBED [I sigilli posti dall’Arpa]
Il cantiere di quattro lati confina con le case comunali assegnate agli anziani autosufficienti, «che sono lì da circa quarant’anni», un residence di palazzine realizzato circa 25 anni fa, una casa privata, anche questa costruita circa quarant’anni indietro e quindi la strada. «Amministro questo paese da tanti anni – conclude il sindaco – e non c’era alcun sospetto che sotto quell’area potesse esserci una discarica».
Dopo il sopralluogo di ieri, il lavoro dei tecnici dell’Arpa non è concluso e nei prossimi giorni continueranno le attività di verifica dei fondi scavo e la caratterizzazione del sito. Verrà disposta la rimozione dei rifiuti e accertata la portata dell’inquinamento ambientale.
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