Un veterano dello sbarco in Normandia dopo 67 anni in raccoglimento davanti al panorama della spiaggia di Omaha, non posso non fermarmi a contemplarlo.
Non penso si possa neppure immaginare cosa gli possa passare in testa, amici, paure, speranze, giovinezza, tanta tanta nostalgia.
Come dicevo ieri, siamo arrivati inconsapevolmente sulle spiagge dello sbarco in Normandia proprio il 6 giugno, proprio il giorno dell’anniversario. Ieri ho voluto onorare i morti, molti però sono stati fortunatamente i sopravvissuti dello sbarco, e scopro con mio grande piacere che molti sono ancora in vita.
Li vediamo passeggiare in divisa da veterano e con tutte le onoreficenze in bella mostra sui loro petti.
Non oso avvicinarmi, li ammiro da lontanto come dei monumenti viventi oramai prossimi ai 90 anni, ho paura di disturbarli. Li osservo incantato chiacchierare amabilmente fino a tarda notte fuori dalla trattoria Le Papagall di Arromanches les Bains (Gold Beach).
Ci facciamo coraggio e chiediamo alla cameriera se pensa li disturbiamo se ci sediamo a chiacchierare con loro. Non ce n’è bisogno, uno di loro scherza attraverso il vetro con Camilla, raccolgo il coraggio a quattro mani ed usciamo.
In pochi secondi sto chiacchierando amabilmente con Leonard Cox, 13° Platoon C. Company, veterano inglese, 87 anni di età, sbarcato il 6 giugno 1944 al mattino, poco dopo i primi uomini, un’autentica istituzione, un eroe, tanto che la sua effige è dipinta sui muri di Arromanches.
Io e Camilla siamo insieme ad un vero monumento vivente, non voglio neppure che le nostre immagini tolgano anche per una minima parte il proscenio a Leonard. Leonard mi racconta che dal 1946 viene ogni anno nei giorni a cavallo del 6 giugno, non può assolutamente farne a meno, in qualunque condizione, si ferma con grande piacere a chiacchierare con le persone, mi racconta delle paure di quei terribili momenti, entriamo in confidenza nei racconti di quei giorni del 1944, non voglio però esagerare, quindi il discorso passa al calcio, mi racconta che è tifoso del Fulham, mi chiede di Camilla, gli racconto che a settembre andrà a scuola, gli dona questi adesivi da incollare ai suoi quaderni, per non dimenticare …
Incontriamo anche altri veterani, ora so che a loro basta sentirsi dire un grazie, come dice anche la loro poesia, e quando li incontro mi avvicino, con una stretta di mano, li ringrazio e li vedo sorridere …
D-DAY 1944
They ask us why we do it (Ci chiedono perché lo facciamo)
Why we still parade (Perché sfiliamo e ci mostriamo)
Now that we are getting older (Ora che stiamo invecchiando)
And just a little frayed (E siamo un po’ logori)
It’s not for the sake of glory, (Non è per la gloria,)
Or the medals on our chest (O per le medaglie sul nostro petto)
It’s simply that we are comrades (E’ semplicemente perché siamo compagni)
Who stood the final test. (Che si sono trovati davanti all’esame finale.)
On the 6th June that fateful day (Il 6 giugno, quel giorno fatidico)
A day that we will never forget (Un giorno che non dimenticheremo mai)
Many a lad laid down his life (Molti ragazzi diedero la propria vita)
And paid the final debt. (E pagarono il debito finale.)
So when you see a Veteran (Così quando vedi un Veterano)
Give the man your hand (Stringigli la mano)
For the medals on his chest (Perché le medaglie sul suo petto)
Were won in foreign lands (Furono vinte in terre straniere)
And when God asks the question (E quando Dio pone la domanda)
Who are you my man (Chi sei tu mio uomo)
I will proudly answer (Io risponderò con orgoglio)
Sir, I am a Veteran (Signore, sono un Veterano)
Ancora grazie Leonard, grazie ragazzi!
Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2011/06/22/d-day-6-giugno-1944-i-veterani-i-sopravvissuti-dello-sbarco-in-normandia/