D-Day 6 giugno 1944: i morti dello sbarco in Normandia

EnglishSiamo arrivati sulle spiagge dello sbarco in Normandia, è per me una grande emozione per ciò che ha rappresentato nella storia, ma soprattutto per le tante giovani vite spezzate da una indicibile violenza, ragazzi a cui ancora oggi, a distanza di 67 anni, sento di dover dire un grande e immenso Grazie per la libertà che ci hanno donato, spesso a costo delle loro stesse vite.

Arrivare poi inconsapevolmente proprio il 6 giugno, giorno dell’anniversario dello sbarco (6 giugno 1944), con tutte le manifestazioni, le rievocazioni storiche e i veterani, beh, devo dire che è stato toccante.

Omaha, Utah, Gold, Juno, Sword, sono nomi tristemente epici di alcune delle spiagge su cui il 6 giugno di 67 anni fa è avvenuto il più grande sbarco della storia dell’umanità, 560.000 uomini, 5.400 navi, 11.000 aerei, ma soprattutto tanta violenza e tanti giovani ragazzi che qui hanno trovato la morte.

La visita al Cimitero Americano di Colleville-sur-Mer proprio sopra Omaha Beach è d’obbligo, ma soprattutto ho voluto provare a far capire a Camilla la tragedia e l’importanza di ciò che qui è accaduto, la speranza che da qui si è riaccesa in tutta Europa, ovviamente con anche la leggerezza doverosa nei confronti di una bambina che va ancora all’asilo.



Il perfetto ordine, le geometrie, il bianco candido del marmo delle 9.387 lapidi, in forte contrasto con il verde dell’erba, i colori dei fiori e l’azzurro del cielo e del mare donano a questo luogo un profondo senso di sacro.


Il pericolo forse più grande è però quello di perdersi nell’immensità e nei grandi numeri di questo tragico luogo, dimenticandosi che dietro ognuna di queste croci c’è un ragazzo, una famiglia, fratelli, sorelle e tanta, tanta paura, dolore e disperazione.
Fortunatamente il notevole Centro Visitatori si concentra su alcune singole storie di vita di soldati mettendo soprattutto in risalto i risvolti umani di questa immane tragedia, come ad esempio la storia dei fratelli Niland e in particolare di sergente Frederick “Fritz” Niland appartenente alla 101ª Divisione aviotrasportata, dalle cui vicende è tratto il film premio Oscar di Steven SpielbergSalvate il soldato Ryan“.

Comunque ho voluto scegliere uno a caso tra i tanti giovani che qui riposano e ringraziarlo simbolicamente per il suo sacrificio: Arthur M. Krupp, entrato in servizio in Illinois, al momento della sua morte avvenuta il 10 luglio 1944 aveva il grado di Private First Class (U.S. Army) nel 36° Regimento Fanteria Corazzata, 6^ Divisione Corazzata, ed è stato insignito del Purple Heart.
Grazie Arthur e grazie a tutti voi ragazzi!

Ma cosa avranno provato e visto questi ragazzi al momento dello sbarco?

Voglio vedere con i miei occhi e sentire sulla mia pelle la temperatura dell’acqua in questo tratto gelido di mare. Eccomi quindi sulla spiaggia di Omaha Beach immerso nell’acqua che vi assicuro essere gelida.

Il 6 giugno 1944 avrei visto una distesa sterminata di migliaia di queste immagini …

ed ecco qui sotto a sinistra la potenziale vista di un soldato americano e a destra quella di un soldato tedesco …

Ora fortunatamente Omaha (come pure le altre spiagge) è solo una splendida spiaggia dove Camilla può giocare con la sabbia in tutta tranquillità e con panorami mozzafiato …



… ed il cimitero un luogo dove onorare e ricordare i propri caduti, riconciliandosi con la storia …

… ma anche dove una piccola bambina italiana di un piccolo lontano paesino sulle rive del lago di Garda, alle prime armi con le lettere dell’alfabeto ricorda a suo innocente e “originale” modo questi eroi provando a leggerne i nomi  …

Grazie Martin Murphy, grazie Felix Sandefur, grazie Marcel Des Jardins, grazie Joseph Nicksic, grazie Courtney Neilson, grazie Donald Williams, grazie a tutti ragazzi per il vostro esempio!

… per non dimenticare !

Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2011/06/20/d-day-6-giugno-1944-i-morti-dello-sbarco-in-normandia/

Lascia un commento