Crollo del ponte, i bresciani: «Un pranzo ci ha salvati»

Sul viaodotto maledetto di Genova sarebbero dovuti transitare a minuti. Probabilmente durante il crollo. «Volevamo andare a pranzo a Genova, zona porto, da Vittorio. Nostra intenzione visitare l’Acquario e poi raggiungere gli amici ad Arenzano che ci aspettavano. Era imminente l’ora di pranzo e non volevano piombare a casa loro così. Ma la nostra amica Luisa ci ha chiamati al telefono. Dai che vi aspettiamo. Uscite a Ventimiglia e vi aspettiamo a pranzo. Facciamo una sorpresa a Marco. Al bar, mentre si sorseggiava un aperitivo abbiamo visto dalla tv che il ponte Morandi, che avremmo dovuto attraversare, era collassato e che c’erano morti».

Il racconto, con voce rotta dall’emozione, è di Domenico Dusina, gargnanese, che ieri è rientrato a casa dopo una beve vacanza in Liguria con la moglie Cristina Bertolazza che un mese fa ha raggiunto la pensione dopo anni di lavoro in Comune a Gargnano. «Siamo miracolati» sussurra Cristina alle prese con la lavatrice, mentre in lontananza la tv fa rivedere il maledetto viadotto.

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