Dopo molto tempo sono tornata ai piedi delle Torri di San Martino e Solferino.
Che cosa sono andata a visitare? Il paese reso famoso dalle omonime battaglie, le torri ed i musei del Risorgimento.
Credo che l’ultimo ricordo di Solferino risalga ai lontani tempi delle elementari! Quando si veniva qui in gita a conoscere la storia o a ripassare le gesta di Napoleone e dell’Impero Austro Ungarico.
Per questo piacevole ritorno devo dire grazie al gruppo @ig_lombardia_ @igbrescia @igmantova @gazzettadimantova ed in particolare ad An Beirens di Garda Slow & More per l’invito a trascorrere un week end nelle colline moreniche #sulleormedellabattaglia.
Seguendo l’hashtag ufficiale su Instagram potete vedere tutte le interpretazioni del gruppo di Igers e bloggers che hanno partecipato all’evento. Hanno pubblicato scatti veramente fenomenali.
Il Museo e la Torre di San Martino della Battaglia
La prima tappa ci vede riuniti ai piedi della Torre monumentale di San Martino della Battaglia.
La visita guidata ci conduce attraverso l’interno della Torre di San Martino, tra i busti di Cavour, Garibaldi e Mazzini, gli affreschi delle battaglie del Risorgimento, poi su fino al settimo piano, all’aperto.
E’ una giornata ventosa e dall’alto dei suoi 64 metri s’intravede la pianura fino alle sponde del Lago di Garda.
Il Museo vicino raccoglie cimeli di guerra, cannoni e quanto tristemente raccolto sui campi di battaglia. Entrare nell’Ossario poi ha risvegliato i miei ricordi impauriti di bambina, ferma a fissare le file interminabili di teschi, allineati in un macabro disegno geometrico.
Ma delle battaglie vi racconterò di più nei post specifici dedicati alle Torri di San Martino e Solferino.
Piatti tipici mantovani nelle sale dell’antica Torre Civica
Tra una visita e l’altra ci aspetta una pausa gustosa nella Torre Civica di Solferino.
Ci accoglie il Sindaco di Solferino in persona. Con cordialità inizia a raccontarci degli aneddoti sul suo piccolo paese mantovano e sui punti d’interesse, che sono davvero tanti.
A partire dalla Torre Civica, costruita dai Gonzaga, per dominare il paesaggio dall’alto della collina (207 metri). Pranzare dentro le sue antiche mura, ascoltando le parole di chi questa terra la ama e la vive davvero, ha sortito un effetto magico.
E così anche il cibo “racconta”: i “Capunsei“, gnocchetti di pane e grana padano, cotti nel brodo, parlano di contadini poveri che non si potevano permettere il cappone ma solo il suo ripieno. Mostarde mantovane, marmellate, salumi e formaggi ci ricordano la tradizione “padana”: una terra ricca di pascoli, mucche e cascine, la cui cultura gastronomica ha fatto grande l’Italia.
Chiudiamo il pranzo in dolcezza con il Chisöl, una ciambella tipica, riconosciuta di recente con il marchio De.Co.
La Rocca di Solferino, “spia d’Italia”
E’ arrivato il momento di fare due passi fino alla Rocca di Solferino, spia d’Italia.
Come mai porta questo nome? Per la posizione strategica sui campi di battaglia, tra Prealpi ed Appennini. La Rocca infatti, si trova sulla collina più alta della zona ed è stata da sempre un punto di vedetta, le cui origini sono accertate intorno al 1022.
La torre ha un’altezza di 23 metri e pianta quadrata, come molte torri medievali.
La primavera fa capolino, regalandoci un po’ di colore. Saliamo la rampa di scale tappezzata di armi, uniformi, baionette, mappe militari e locandine di guerra.
Sulla cima s’intravede molto bene il paese di Solferino e tutti i dintorni. Grazie alle indicazioni impresse sulla balconata si possono distinguere le località del basso lago e del mantovano, fino alle province di Brescia e Verona. Un panorama magnifico.
Un Memoriale per la Croce Rossa
Ci spostiamo in basso, nel Memoriale della Croce Rossa fatto tutto di pilastri in marmo, uno per ogni stato aderente. Perchè la Croce Rossa Internazionale è nata proprio qui, per opera dello svizzero Henry Dunant, nel periodo delle battaglie del Risorgimento.
In fondo al memoriale un monumento fatto di braccia e mani che si incrociano ricorda lo spirito di fratellanza, alla base delle azioni quotidiane svolte da questa associazione così importante.
L’Ossario ed il Museo storico del Risorgimento di Solferino
Eccoci arrivati all’ultima tappa: la Chiesa di San Pietro in Vincoli, con annesso ossario, il principale a quanto pare dato che conta al suo interno gli scheletri di 7000 soldati.
Se passate di qui vi consiglio di fare tappa al museo vicino, se non altro per conoscere la signora Maria, una vera esperta del patrimonio storico del museo e non solo. Vi conquisterà con tutto il suo entusiasmo!
Dove mangiare a Solferino
Una giornata piena di stimoli quella a Solferino. Ci ritroviamo alla fine stanchi ed affamati, alla ricerca di un bel locale dove gustare qualche piatto tipico. Il ristorante in cui ho avuto il piacere di cenare si chiama “Alla Vittoria” Da Renato.
L’ambiente è luminoso, a tratti storico e la cucina ricalca le ricette dell’antica osteria di famiglia, dal 1909. Una cucina tipica mantovana fatta di pasta fresca, tortelli di zucca, capunsei e secondi di carne, come la mitica “cotoletta”, una delle specialità storiche del ristorante da assaggiare assolutamente.
Dove dormire? Al Bed & Breakfast “Carpe Diem” in centro a Solferino
Scendendo da piazza Castello verso il centro si aprono una serie di piccole vie caratteristiche, svoltando in una di queste troverete “Carpe Diem” : un Bed & Breakfast nel cuore di Solferino, piccolo, curato nei dettagli e molto, molto accogliente.
Il B&B Carpe Diem di An rispecchia il mio ideale di accoglienza: ambiente raccolto, colazione con torte fatte in casa e prodotti del territorio, ospitalità in un ambiente familiare capace di regalare consigli per vivere il territorio da veri “local”.
Mi sono trovata così bene da dedicargli un post. Se siete curiosi lo troverete a breve sul blog.
Il tour a Solferino #sulleormedellabattaglia finisce qui.
Vi è piaciuto? Avete qualche domanda in particolare? Scrivetemi nei commenti.
L’articolo Cosa vedere a San Martino e Solferino sembra essere il primo su Gardamio.
Vai articolo originale: http://gardamio.com/2017/06/cosa-vedere-a-san-martino-e-solferino/