Cosa ci perdono i desenzanesi con il nuovo lungolago

A Desenzano si discute se cementare una parte di lago per allargare una passeggiata finora trascurata. Così su Dipende compare una doppia pagina con tutti le posizioni dei partiti e gruppi di interesse più politicizzati. Chi volesse leggerli più nel dettaglio trova il tutto alle pagine 8 e 9 a questo link (alle pagine prima l’intervista al sindaco e altri approfondimenti). Viste le fontane sul lungolago volute dalla prima amministrazione Anelli, spero che non vada in porto il progetto di “riqualificazione”.

Quello che particolarmente risulta ai miei occhi insensato in questo mega progetto è che il Comune non avendo i soldi (5 milioni), lascerebbe fare ai privati, per concedere a questi privati poi la concessione di costruire 50.000 mq di residenziale.

Conseguenze: Desenzano è già piena di abitazioni invendute (di proprietà di desenzanesi (= elettori), per la maggior parte). Ora, costruendo ulteriori volumi, c’è da aspettarsi che i prezzi in generale calino. È naturale, se aumenta l’offerta ma non la domanda, i prezzi devono calare, o ci resterà ancora più invenduto. Visto il periodo storico in cui ci troviamo, difficilmente verranno sfruttati i prezzi bassi dai cittadini che maggiormente hanno subito la crisi economica. Chi eventualmente potrà approfittare dei saldi sono coloro che comunque hanno da parte abbastanza capitale per investire in immobili e rivenderli appena il mercato recupera (cosa che ovviamente succederà prima o poi). Tra i “ricchi” a Desenzano ovviamente contano i cementieri. Quindi i desenzanesi (= elettori), quelli che già possiedono una casa e non possono comprare i nuovi volumi per fare un po’ di sana speculazione, alla fine della storia si troveranno da questa manovra di ampliamento del lungolago con un immobile che vale di meno (ma un lungolago un po’ più largo!). Non voglio fare demagogia. Osservo solo che questa mossa da parte di un sindaco uscente, secondo me, crea in termini numerici (e quindi elettorali) più scontenti che contenti. Forse alla maggioranza uscente c’è qualcosa che interessa di più che avere un numero maggiore di elettori. Chennesò, fatto sta che non vedo la lungimiranza politica di un’opera del genere.

Le prossime elezioni saranno interessanti: ci sarà da capire se questa moltitudine di partiti abbiano un senso in una realtà come quella di Desenzano (con 26.600 abitanti).

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