Cos’è il Norovirus e come si previene

Eccovi il link alla scheda sui Norovirus dell’Istituto Superiore di Sanità per approfondire tutti i particolari su sintomi, trasmissione e misure di prevenzione.

Leggendo a me pare proprio che i conti tornino con la nostra situazione sanitaria.
Vi consiglio di leggere tutta la scheda, ma gli estratti più significativi mi sembrano:

Sintomi e decorso
Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi sono quelli comuni alle gastroenteriti, e cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini, diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso si manifesta anche una leggera febbre. La malattia non ha solitamente conseguenze serie, e la maggior parte delle persone guarisce in 1-2 giorni senza complicazioni. Normalmente, l’unica misura è quella di assumere molti liquidi per compensare la disidratazione conseguente a vomito e diarrea. In particolare, la disidratazione può rappresentare una complicazione più seria per i bambini, gli anziani e i soggetti con precario equilibrio metabolico o cardiocircolatorio, e può quindi richiedere una certa attenzione medica.

Trasmissione del virus
Il virus è altamente infettivo e bastano 10 particelle virali a dare vita a un’infezione. Data la loro persistenza nell’ambiente, che permette una loro replicazione e diffusione anche per due settimane dopo l’infezione iniziale, i norovirus sono difficili da controllare ed è quindi necessario applicare rigorose misure sanitarie per prevenirli e contenerli. La trasmissione avviene direttamente da persona a persona, per via orofecale o via aerosol, oppure tramite acqua o cibo infetti, ma anche per contatto con superfici contaminate.

Misure di prevenzione
L’unica forma di controllo efficace del norovirus è l’attuazione di rigorose misure igieniche nella manipolazione e distribuzione di cibi e bevande. I norovirus sono piuttosto resistenti nell’ambiente, sopravvivono a temperature sopra i 60° C e anche in presenza di cloro, normalmente utilizzato per disinfettare le acque potabili. Inoltre, rimangono nelle feci delle persone infette per almeno 72 ore dopo la guarigione.
È quindi evidente che solo misure molto stringenti, a partire da un’accurata igiene personale degli addetti alla manipolazione e distribuzione dei cibi, possono prevenirne la diffusione. Vale in questo caso la serie di norme e consigli tipici della prevenzione di qualsiasi tossinfezione alimentare:

  • lavarsi le mani molto bene prima di toccare i cibi (ovviamente aggiungo io con acqua non infetta)
  • non lavorare e soprattutto non stare a contatto con il cibo quando si è indisposti, soprattutto se si è affetti da gastroenterite, e fino a tre giorni dopo la guarigione
  • lavare e disinfettare accuratamente tutti i materiali e le superfici (dalle tovaglie e tovaglioli ai grembiuli e teli da lavoro, fino agli utensili) che possano essere venuti a contatto con una persona infetta e/o con il virus
  • utilizzare solo cibi di provenienza certificata, soprattutto nel caso di alimenti che vengono cotti poco, come i frutti di mare o le verdure fresche
  • eliminare tutte le scorte alimentari che potrebbero essere state contaminate da un addetto infetto e/o da altre fonti di norovirus
  • tenere separati i soggetti che portano pannolini e pannoloni, soprattutto in asili e case di riposo, dalle aree dove viene preparato e distribuito il cibo.

Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2009/06/24/cose-il-norovirus-e-come-si-previene/

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