I protagonisti della vicenda, un ragazzo e una ragazza rispettivamente di 30 e 27 anni, sono stati fermati dai carabinieri di San Zeno, allertati dalla sicurezza del negozio insospettita dai movimenti continui della coppia. La ragazza è stata trovata in possesso di capi rubati e di un dispositivo utilizzato per rimuovere le placche antitaccheggio. Fingendosi normali clienti, i due provavano i vestiti nei camerini per poi sottrarne alcuni, riponendoli in una borsa senza restituirli alle commesse.
Il modus operandi e la segnalazione della sicurezza
La dinamica del furto è stata studiata con cura: la coppia aveva un dispositivo antitaccheggio con il quale riusciva a rimuovere le placche di sicurezza dai capi di abbigliamento. Durante l’acquisto simulato, i due giovani provavano diversi indumenti nei camerini, sottraendo alcuni pezzi e restituendone solo una parte. I frequenti spostamenti della ragazza, con ripetuti ingressi e uscite dai camerini, hanno però destato l’attenzione dei dipendenti che, notando la mancanza di alcuni capi, hanno subito avvisato la sicurezza. Poco dopo sono giunti i carabinieri che hanno colto i due sul fatto.
Arresto convalidato, ma la coppia è stata rimessa in libertà
Dopo l’arresto, i fidanzati sono stati condotti in giudizio per direttissima. Pur convalidando l’arresto, il giudice ha disposto la loro rimessa in libertà in attesa del processo, essendo entrambi incensurati e senza necessità di misure cautelari restrittive. La coppia resta ora in attesa del processo che stabilirà le sanzioni o eventuali pene, in seguito a un episodio che ha messo in luce il problema dei furti nei centri commerciali e il ruolo delle misure di sicurezza.
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