Lunedì prossimo, 24 giugno, tutti i Comuni gardesani delle tre province sono stati convocati nella sede della Comunità del Garda, a Gardone Riviera, per discutere e definire il “Contratto di Lago”.
La convocazione è stata inviata a tutti i sindaci del Garda dalla presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini e dal presidente di ATS Giovanni Peretti, d’intesa con Angelo Cresco, presidente di Azienda Gardesana Servizi, che per primo ha indicato lo strumento del “Contratto di Lago” come quello adeguato per affrontare le criticità di gestione del Garda.
L’obiettivo, infatti, è che grazie al “contratto” i sindaci, e quindi le comunità locali, possano incidere su decisioni vitali del Garda, dalle quali fino ad ora sono state escluse. Tra gli ambiti in cui i Comuni gardesani chiedono di contare ci sono, ad esempio, i livelli del Garda, la gestione della galleria Mori – Torbole, l’utilizzo delle acque del lago, l’analisi e il monitoraggio del Garda e dei suoi affluenti, la proposta di sanificazione delle carene delle barche che provengono da altri bacini.
L’incontro tra sindaci segue quelli che AGS e i rappresentanti dei Comuni veronesi hanno avuto con l’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan e con i vertici di Aipo a Parma. “Finalmente – ha sottolineato il presidente di AGS Cresco – un incontro che riunisce tutti i Comuni del lago e che è chiamato a fare sintesi e condividere le richieste di tutto il territorio. Il buon esito delle nostre proposte, infatti, è legato all’unità di tutti i Comuni: durante l’incontro saremo chiamati a determinare una piattaforma che permetterà di sostenere le nostre richieste condivise nei confronti delle Regioni, delle tre Province, del governo e di tutti gli altri enti che hanno competenza sul lago. È arrivato il momento che i sindaci contino davvero nelle scelte strategiche del Garda e crediamo che il ‘Contratto di Lago’ sia lo strumento adeguato per ottenere questo obiettivo”.
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