Consiglio Comunale del 1 febbraio 2010

Ieri sera, lunedì 1° Febbraio 2010, presso la Sala Consiliare dell’ex Monte di Pietà, alla presenza di ben 6 persone, compreso chi scrive, si è tenuta la riunione del Consiglio Comunale con il seguente Ordine del giorno:

* Esame ed approvazione dei verbali della seduta precedente (seduta del 28/12/2009);
* Comunicazione deliberazione della Giunta Comunale N. 119 del 28/12/2009 “Prelievo dal fondo di riserva”;
* Esame emendamenti ed approvazione del Bilancio di previsione 2010, del Bilancio pluriennale 2010-2012, della Relazione previsionale e programmatica, del Piano triennale dei LL.PP. 2010-2012 ed adempimenti connessi.

Assente il Consigliere di minoranza Ambrogio Florioli.

Dopo una veloce lettura dei verbali della seduta precedente da parte del Presidente del Consiglio, Giovanni Rosina, la successiva votazione all’unanimità ha ratificato la loro approvazione.

Anche il successivo punto è filato via liscio trattandosi del prelievo dal fondo di riserva di Euro 20mila dei quali l’Assessore Lorenza Baccolo ha specificato nel dettaglio le varie destinazioni. Nulla da eccepire da parte della minoranza. Approvato.

Con il terzo e ultimo punto dell’OdG si è entrati nel vivo della discussione. Il Presidente Rosina ha dato lettura dell’emendamento proposto dal Gruppo consiliare di minoranza “Civica per San Felice-Cisano-Portese Florioli Sindaco” con il quale è stato chiesto alla maggioranza di dirottare gli stanziamenti previsti nel piano triennale dei LL.PP., per la realizzazione della sala polifunzionale in località “Paludi”, e ammontanti ad oltre 5 milioni di euro, destinandoli interamente agli interventi sul civico acquedotto, suddividendoli nel triennio e precisamente: 320 mila euro nel 2010, 3 milioni di euro nel 2011 e 2 milioni di euro nel 2012.
Il Sindaco Rosa, ha replicato che, sebbene quanto richiesto con l’emendamento sia, dal punto di vista formale, accettabile, la maggioranza non ritiene di recepirlo in quanto i lavori di potenziamento del civico acquedotto riguardano un piano di intervento portato avanti da Garda Uno con la supervisione dell’AATO della Provincia di Brescia e da quest’ultimo totalmente finanziato; quindi per il Comune di San Felice non sono in previsione stanziamenti di denaro per l’acquedotto. Il Sindaco ha poi voluto polemizzare con quanti, a suo dire, hanno contribuito a fare “disinformazione” sull’argomento acquedotto, riferendosi in modo particolare a quanto argomentato dallo stesso consigliere Moris Crescini durante la riunione pubblica del 27 gennaio u.s. allorquando lo stesso Crescini fece notare al Sindaco Rosa che gli interventi di potenziamento del civico acquedotto da parte del gestore Garda Uno erano previsti già dal 2008 e non era il caso di far passare come lavori straordinari quanto programmato e finanziato da tempo.
Il Consigliere Bruno Bordignon del gruppo di minoranza “Insieme nel Nuovo” ha, quindi, chiesto conferma al Sindaco Rosa che il Comune di San Felice non dovrà sostenere alcuna spesa per i lavori che si andranno ad eseguire da aprile in poi sul civico acquedotto, ottenendo anche in questo caso risposta affermativa.
Ma il bello, per così dire, è arrivato quando si sono affrontati gli argomento “scottanti” del Bilancio previsionale 2010 e del Piano triennale dei LL.PP.
Il Consigliere Marsiletti, “Centro e Rinnovamento San Felice-Cisano-Portese” ha chiesto spiegazioni riguardo alla voce di bilancio relativa agli oneri di costruzione e urbanizzazione, a bilancio per 700-800 mila euro, giudicando eccessiva tale previsione, soprattutto in considerazione dei tempi necessari ad arrivare all’approvazione definitiva del P.G.T. che, ha ricordato Marsiletti, dopo la ricusazione da parte dell’attuale maggioranza del precedente strumento urbanistico, potrà concludere il suo iter non prima dell’ottobre 2010 e vedere i primi interventi a partire dal 2011: quindi le cifre inserite a bilancio per oneri e costi di costruzione non sarebbero verosimilmente introitate nel 2010.
Imbarazzo nella maggioranza.
Ma il consigliere Marsiletti ha incalzato ulteriormente il Sindaco Rosa anche sull’argomento della Sala polifunzionale osservando che sarebbe stato opportuno, da parte della maggioranza, inserire anche un elenco degli immobili pubblici da alienare per acquisire la liquidità necessaria ad essere reinvestita, come prevede la legge, in un altra opera pubblica, nella fattispecie quella che si vuole realizzare in località Paludi con un esborso di 5 milioni di euro in tre anni. Rosa ha ribadito che i fondi verranno reperiti attraverso la valorizzazione e la vendita degli immobili pubblici, senza precisare quali, e che l’intervento in questione, atteso ormai da troppo tempo dalla cittadinanza di San Felice, era uno dei punti fermi del programma elettorale della sua lista.
A questo punto il consigliere Marsiletti ha ricordato, elencandoli, gli immboli comunali che potrebbero effettivamente rientrare nel novero di quelli alienabili, escludendo a priori Scuole Elementari, Scuole Medie, Asilo di Portese e Palazzo ex Monte di Pietà, e precisamente: l’ex Asilo di San Felice, il lascito Rubelli  e un appezzamento di terreno con il quale sarebbe teoricamente possibile, ma dipende da quanta volumetria l’attuale maggioranza vorrà inserire nel P.G.T., ricavare, a fronte di una massiccia edificazione, alcuni milioni di euro. Marsiletti si è detto, comunque, molto scettico sull’effettiva possibilità di portare a termine tutte e tre le operazioni, soprattutto tenendo conto della crisi che attanaglia da tempo l’edilizia, dello stato degli immobili in questione e del valore di mercato che non è certamente quello di qualche anno fa che forse allora avrebbe consentito di ricavare il necessario per finanziare la sala polifunzionale.
Infine, quasi all’unisono, i rappresentanti dei tre gruppi di minoranza hanno espresso il loro disappunto per come è stata data notizia degli interventi riguardanti l’acquedotto civico, bypassando il Consiglio Comunale a favore di una riunione pubblica; o per come si è venuti a conoscenza dell’intenzione della maggioranza di recedere unilateralmente dall’Unione dei Comuni della Valtenesi.
Il Sindaco Rosa ha dichiarato che la necessità di informare in tempi rapidi la cittadinanza su quanto verrà fatto per il civico acquedotto, ha reso necessario organizzare la riunione pubblica del 27 gennai, ma che in futuro tali discussioni saranno affrontate nella sede opportuna e cioè in Consiglio Comunale. Sulla questione dell’uscita dall’Unione, invece, ha ribattuto affermando che le modifiche agli Statuti dei Comuni, apportate in quest’ultimo periodo, erano programmate da tempo e, con l’occasione, si è deciso di introdurre la clausola del recesso unilaterale per consentire ai Comuni che lo ritengano opportuno la fuoriuscita dall’Unione in tempi rapidi. In quest’ottica si deve vedere, secondo Rosa, l’intenzione di valutare la possibilità di uscita dall’Unione del Comune di San Felice, peraltro non ancora definitivamente decisa; per cui è presto per dire se e quando San Felice uscirà dall’Unione.
Ma il consigliere Bruno Bordignon, è sembrato non essere soddisfatto di quest’ultima affermazione, ricordando al Sindaco Rosa che l’oggetto di una nota del Presidente Rosina, inviata alle minoranze consiliari, riportatava chiaramente e inequivocabilmente la frase “…recesso unilaterale del Comune di San Felice dall’Unione dei Comuni della Valtenesi”.
Altro momento di imbarazzo del Sindaco Rosa.
La conseguente votazione, con il solito esito scontato, ha posto fine alle “scaramucce” consiliari.

Una considerazione di chi scrive. Sebbene gli argomenti all’ordine del giorno di questo Consiglio Comunale non fossero così di richiamo come potrebbe esserlo l’adozione di un P.G.T., è doveroso sottolineare che l’approvazione del Bilancio di Previsione e del Piano Triennale dei Lavori Pubblici, tra gli altri, sono argomenti altrettanto delicati che rivestono una grande importanza strategica per le scelte che l’Amministrazione comunale andrà a compiere nel medio lungo termine. I risvolti e le implicazioni legati a queste scelte politiche sono rilevanti e riguardano da vicino ognuno di noi. Non si capisce come tutto ciò possa passare in sordina e venire snobbato dalla cittadinanza di San Felice. Si parla tanto di partecipazione, ma poi ci si dimentica che l’assenteismo agevola chi ha interesse a dare risposte evasive o a non darne del tutto.
Sono convinto che ben altra attenzione avrebbe riservato la maggioranza alle risposte date se la Sala consiliare fosse stata gremita.

Arnaldo Baguzzi

http://sanfeliceinsieme.wordpress.com/

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