Confcommercio ha partecipato all’audizione presso la Commissione Ambiente del Senato, chiedendo di introdurre nella legge un obiettivo specifico per contrastare la desertificazione commerciale e valorizzare le imprese di prossimità.
Enrico Postacchini, membro della Giunta Confcommercio con delega per Commercio e Città, ha sottolineato la necessità di una definizione olistica di rigenerazione urbana, che non si limiti agli aspetti urbanistico-edilizi, ma abbracci anche le dimensioni economiche e sociali, riconoscendo l’importanza delle attività economiche locali nel rendere le città più vivibili e attrattive.
Confcommercio apprezza l’attenzione del Parlamento sul tema della rigenerazione urbana e auspica che il nuovo disegno di legge sia un’opportunità per armonizzare i programmi di rigenerazione con politiche di sviluppo economico urbano. Secondo Postacchini, valorizzare le attività di prossimità significa preservare il modello italiano di pluralismo distributivo e i posti di lavoro associati. In un contesto di competizione con le grandi piattaforme online, è cruciale riconoscere il valore sociale dei negozi fisici, che rappresentano punti di riferimento e spazi di aggregazione per le comunità locali.
Postacchini ha anche espresso preoccupazione riguardo alle deroghe urbanistiche legate ai cambi di destinazione d’uso. Pur comprendendo l’esigenza di adeguare le trasformazioni immobiliari alle dinamiche del mercato, ha sollecitato un ripensamento della normativa in materia, recentemente modificata dal “decreto Salva Casa”. È fondamentale salvaguardare gli strumenti urbanistici comunali e rispettare le normative di settore, per evitare possibili impatti negativi sul tessuto urbano e socio-economico, garantendo al contempo che lo sviluppo immobiliare non comprometta l’integrità delle aree cittadine.
L’intervento di Confcommercio si inserisce in una visione di rigenerazione urbana che mira a integrare sviluppo economico, sostenibilità e coesione sociale. Contrastare la desertificazione commerciale significa proteggere non solo il tessuto economico delle città, ma anche il loro valore culturale e sociale, preservando il ruolo delle piccole imprese che rendono vivibili e dinamici i centri urbani.
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