Si è svolta ieri a S. Felice del Benaco l’attesa assemblea indetta dal Comitato Acqua Benaco, nel corso della quale il comitato ha presentato il risultato di sei mesi di lavoro e studi sull’epidemia verificatasi nel giugno-luglio del 2009.
Le problematiche mediche verranno peraltro approfondite dal Prof. Lanzini docente di gastroenterologia presso l’Università di Medicina di Brescia, che sta eseguendo uno studio sull’epidemia ed i suoi possibili postumi, in occasione dell’incontro appositamente organizzato dal Comitato per il 04/02/2010 presso l’ex Monte di Pietà di San Felice.
Dai documenti ufficiali ASL emergono chiaramente ed incontrovertibilmente le carenze strutturali e gestionali che hanno causato la disastrosa epidemia della scorsa estate.
Sono inoltre risultate evidenti alcune dissonanze maggiori che riguardano principalmente lo stato attuale dell’impianto, l’atteggiamento dell’ente gestore nei confronti degli organi ufficiali (ASL, AATO, Comune) e loro relative prescrizioni, e la gestione, talvolta apparentemente superficiale, della rete idrica.
Per esempio è stato interessante sapere che se l’acquedotto di San Felice avesse avuto una “fase di disinfezione finale” come prevista dalle normative vigenti, molto probabilmente l’epidemia non si sarebbe verificata. Un’altra notizia che ha colpito i partecipanti è stata quella che nel “Piano di controllo interno dei civici acquedotti” inviato da Garda Uno ad ASL ed annualmente aggiornato e previsto per legge, l’acquedotto di San Felice è totalmente assente. Sconcertante è stato sapere che le prescrizioni impartite da ASL nell’agosto 2009 non sono state ancora completamente ottemperate da Garda Uno. I presenti si sono chiesti se quanto è accaduto sette mesi fa potrebbe ripetersi, ed hanno guardato con grande preoccupazione alla prossima stagione estiva. Quantomeno bizzarro infine apprendere che l’innovativo progetto di ristrutturazione del civico acquedotto presentato due sere prima nel corso di una pubblica assemblea dal Sindaco Dott. Paolo Rosa, risale in realtà al 2008: tale progetto inoltre, secondo il tecnico, non ha caratteristiche di straordinarietà ma è semplicemente quanto dovrebbe essere normalmente garantito per legge come livello di “minima diligenza”. E’ quindi risultato evidente come, con una spesa contenuta sarebbe possibile attuare (in tempi relativamente rapidi) interventi minimi ma fondamentali per garantire la sicurezza dell’acqua erogata: la corretta installazione e taratura di un dispositivo che garantisca l’operazione di disinfezione finale e della strumentazione ad esso correlata, nonché l’installazione di filtri a carbone attivo.
Il Comitato, a conclusione della serata, ha ricordato l’importante appuntamento di Giovedì 04 Febbraio, presso la sala consiliare dell’ex Monte di Pietà di San Felice: all’incontro intitolato "Gastroenteriti acute di comunità: domande e risposte"; interverranno il Prof. A. Lanzini, la Dott.ssa B. Zanini, la Dott.ssa C. Ricci e la Dott.ssa F. Bandera.
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