Il Comitato anti discarica Cà Balestra ha esteso la sua battaglia coinvolgendo i 16 comuni veronesi che rientrano nelle zone di alta pianura e ricarica delle falde acquifere individuate dalla Delibera di Consiglio Regionale n. 62/06.
Il Comitato ha inviato una lettera ai sindaci dei comuni interessati per segnalare la pericolosità legata alla realizzazione di discariche per amianto nelle zone più vulnerabili del Veneto, come quelle di ricarica delle falde acquifere.
L’emergenza è stata causata dalla modifica apportata nel 2022 dalla Giunta Regionale al Piano Regionale Rifiuti, che ha permesso la realizzazione di discariche per amianto nelle zone di ricarica delle falde acquifere, mettendo a rischio la qualità delle riserve idriche del Veneto utilizzate per scopi idropotabili, agricoli e industriali.
Il Comitato ha chiesto a tutti gli Enti coinvolti di intervenire insieme per ripristinare l’articolo 15, comma 4, del Piano Rifiuti alla versione originaria del 2015, sospendere l’iter autorizzativo per discariche di amianto quando sono in valutazione altre istanze simili, escludere le zone di ricarica delle falde acquifere e quelle instabili, esondabili e alluvionabili dalla localizzazione di discariche di amianto e finanziare uno studio sulle alternative al conferimento in discarica di rifiuti contenenti amianto.
Sempre secondo il comitato è particolarmente allarmante e drammatico che la deroga introdotta consenta la realizzazione di discariche di amianto in zone instabili, esondabili ed alluvionabili, soprattutto in questi giorni di allerta rossa in Veneto per il maltempo.
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