Categoria: Sirmione

Prossimo incontro

Lunedì 19, ore 20:45 come di consueto, si terrà il prossimo incontro di “Sirmione Democratica”. In cantiere c’è la pubblicazione del prossimo giornalino e insieme potremo approfondire gli articoli che sono stati scritti per questa uscita. Andata in porto l’intervista, che fino all’ultimo era in forse… speriamo piaccia!

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SIRMIONE. Canneti, confermati i danni.

AMBIENTE. A Sirmione e Desenzano gli episodi, le sanzioni a carico dei responsabiliÈ allarme per la devastazione dei canneti a Sirmione e Desenzano, parti essenziali di un delicato ecosistema lacuale indispensabile per la fitodepurazione delle acque e…

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MONIGA. Sentenza giudica illegittimi gli hangar

MONIGA. Una controversa vicenda che prende il via ancora nel 2005Sentenze del Tar: «Illegittimi gli hangar costruiti nel porto» La Soprintendenza di Brescia l’ha spuntata nel ricorso al Tar contro gli hangar costruiti nel porto di Moniga. Il 31 mag…

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Pronti, partenza… via!

Ci siamo, mercoledì 7 primo incontro dell’anno nuovo di “Sirmione Democratica”. Di strada ne abbiamo fatta tanta, sono stati mesi intensi tra volantinaggi, incontri e spiedi. Certo il gruppo oggi è molto più affiatato e si lavora tutti insieme verso l’obbiettivo di Giugno 2009. Sono pochi i mesi che ci separano dall’appuntamento elettorale e, comunque vada questa corsa, sono fiero di aver trovato molte persone che hanno dedicato del proprio tempo alla realizzazione di un sogno. In tempi di crisi è difficile pensare ad utopie, dicono sia meglio avere i piedi per terra, ma penso sia questo il momento migliore per cambiare veramente. E’ sotto i nostri occhi che il modello di sviluppo attuale non va, serve una nuova idea di sostenibilità, serve lasciare una politica miope e personale per un progetto di ampio respiro. Questo abbiamo costruito insieme e speriamo di poter concretizzare, sarò felice se prima delle persone avremmo portato nuove idee e nuova linfa alla comunità Sirmionese.
…a mercoledì, AV.

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VAS, nuove notizie

Dopo la prima conferenza preliminare svoltasi il mese scorso, è disponibile sul sito del Comune la documentazione relativa alla Valutazione Ambientale Strategica.
In realtà è ben poco, di fatti si tratta solamente di una tabella riassuntiva e di 3 tavole (criticità, sensibilità e ambiti di valutazione). Mancano le relazioni necessarie alla comprensione delle tavole stesse e tutta la parte relativa al “monitoraggio”, ovvero il cuore di questo nuovo piano urbanistico.
Mi chiedo come si possa elaborare una proposta seria, avendo in mano così poche informazioni. Durante la conferenza preliminare c’era stato detto che tutto il materiale presentato veniva poi reso consultabile dal sito internet del Comune, come mai non è così?

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la Valutazione Sirmionese Strategica

Posto l’articolo sulla “Valutazione Ambientale Strategica” (VAS), pubblicato su “Sirmione Democratica”. Spero non sia troppo pesante!

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La voce della Democrazia

Pubblico l’articolo che ho scritto per “Sirmione Democratica”, distributio sul territorio Sirmionese nel mese di Dicembre 2008.

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Balbiana, colline e cementificazione

Domenica 16 Novembre 2008 BRESCIA OGGI

IL TEMA. L’eccessiva cementificazione preoccupa gli ambientalisti del Parco delle Colline e la Soprintendenza. Dal caso Balbiana alle mire dei costruttori
L’accusa: «Qui in tre anni superati i 100 mila metri cubi»

Balbiana è solo la punta di un iceberg di cemento che sta invadendo una zona di grande pregio naturalistico come quella di Manerba. Un giro d’affari, quello urbanistico, che – secondo molti osservatori (sul tema il Garda si è guadagnato recentemente anche un’inchiesta del settimanale “L’Espresso”) – richiama sulle sponde del lago oltre ai soliti speculatori, anche l’attenzione della criminalità organizzata.
Secondo le associazioni ambientaliste, i veri problemi stanno a monte. Fra gli altri, la possibilità concessa agli enti locali di coprire le spese correnti con gli oneri dei permessi a costruire.
Tra i casi più recenti registrati a Manerba, c’è la vicenda del sentiero collinare di Balbiana trasformato in una strada battuta da camion e ruspe per raggiungere un albergo in costruzione in vicolo del Poggio. È una delle questioni più clamorose, ma non certo l’unica a mettere in allarme associazioni ambientaliste, Soprintendenza, Prefettura, forze dell’ordine, addirittura la Provincia di Brescia. Tutti in allarme. Secondo fonti vicine al Broletto, l’ex assessore al territorio Aristide Peli avrebbe comunicato in una lettera proprio al comune di Manerba di aver individuato negli strumenti urbanistici adottati dall’amministrazione «almeno 53 anomalie da regolarizzare in contrasto con il Piano territoriale di coordinamento provinciale», il documento che detta le regole della tutela del paesaggio.
«Nel solo comune di Manerba da tre anni a questa parte la cementificazione ha superato i 100 mila metri cubi. Gran parte delle strutture realizzate partono senza autorizzazioni, e senza il parere della Soprintendenza. Poi i lavori vengono sospesi in attesa delle sanatorie che giungono puntualmente» afferma Enzo Bertelli, tecnico della società Gimimex, che ha sollecitato vivamente tutte le istituzioni affinché intervenissero sulla vicenda Balbiana e non solo su quella. Un impegno non scevro da rischi se è vero che Beretelli è già stato oggetto di minacce (una nel bel mezzo del paese).
«Nell’aprile 2008 – dice Bertelli – è stata rilevata nell’area della Balbiana una presenza di mercurio oltre i limiti consentiti dalla legge». Le ordinanze di ripristino ambientale del sentiero emesse nei mesi scorsi da Sovrintendenza e assessorato provinciale all’Ambiente sono sempre state disattese: «Tutta la zona deve tornare com’era – dice Bertelli -. La strada va eliminata».Circa 15 mila metri cubi di terra sono da riportare indietro: «stiamo aspettando le ruspe – prosegue Bertelli – siamo attenti e vigli non ci toccano minacce più o meno velate». Le speculazioni edilizie sembrano di casa nel basso Garda dove, da tempo, le associazioni ambientaliste (come il Comitato per il Parco delle Colline moreniche del Garda) denunciano abusi e irregolarità. Non tutto infatti pare trasparente: in molti comuni «le amministrazioni – dice Bertelli – negano l’accesso alla documentazione anche ai membri dell’opposizione».F.AP.

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L’AMORE QUASI UNA FANTASIA In Scena per “Sabato a Palazzo”

Per la rassegna teatrale “Sabato a Palazzo”, al Palazzo dei congressi di Sirmione, il 6 dicembre va in scena L’amore quasi una fantasia, di Federico Garcìa Lorca, curata dalla Compagnia Teatrale I Guitti per la regia di Luca Micheletti.
Lo spettacolo indaga con poetica ironia l’universo visionario di un don Giovanni da tre soldi, Cyriano, un disilluso che […]

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EILEEN Incontro con la la scrittricie Elena Maria Pietra

Per la rassegna Corsi e incontri culturali, dalle 9.30 alle 11.30 di martedì 2 dicembre alla Biblioteca comunale di Sirmione si tiene l’incontro con la scrittricie Elena Maria Pietra, autrice di Elieen. Eileen è una ragazzina di dodici anni, come tante. Capelli rossi ribelli, un mare di lentiggini sul viso e la curiosa particolarità di […]

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Contaminata riva San Vito a Sirmione

da Bresciaoggi.it di Maurizio Toscano

LA DENUNCIA. Le associazioni ambientaliste del Basso Garda presentano un esposto per due gravissimi episodi, avvenuti all’altezza di due cantieri edili sulla penisola Sirmione, così si uccidono i canneti. Contaminata la riva San Vito su circa seimila metri quadri. Distrutto il 40 per cento della flora acquatica tutelata

Ci risiamo. Un altro scempio ambientale si registra sulla costa del lago di Garda. Stavolta è il turno di Sirmione dove il maestoso canneto di S. Vito, uno dei maggiori dell’intero bacino gardesano con oltre 6 mila mq di superficie, è stato devastato forse irrimediabilmente. Un episodio doloso, pochi i dubbi. E ora si dovranno accertare le responsabilità. Il 19 ottobre scorso, denuncia il presidente del Comitato per la tutela di punta Grò, Laura Simeone, al quale si sono unite le associazioni Roverella, Italia Nostra, Legambiente del Garda e Comitato parco colline moreniche, è stato scoperto «nel canneto antistante il cantiere di S. Vito uno scarico di acque reflue, presumibilmente provenienti dall’attiguo cantiere edile. Visivamente – prosegue l’esposto trasmesso alla Forestale, al Comune, ai Noe, ai Carabinieri e agli assessorati provinciali all’ambiente e al territorio – si nota che la porzione centrale del canneto, proprio in corrispondenza dell’arrivo di una tubazione, è contaminata e con le piante completamente disseccate». La documentazione fotografica, realizzata da una barca e da un aereo, non lascia adito a dubbi se confrontata con altre fotografie risalenti al marzo 2007 (prima dell’inizio dei lavori) in cui viene dimostrato il buono stato delle piante. Ora sarà chi di dovere ad accertare le responsabilità. Ma i sospetti degli ambientalisti puntano in una direzione ben precisa. Sempre le foto (ma c’è a disposizione delle autorità anche un filmato) mostrano come un tubo parta dalla recinzione del cantiere per sboccare sulla riva: in mesi e mesi di versamento a lago, quella parte di canneto è andata ormai distrutta. Almeno il 40% perso irreparabilmente. Le associazioni aspettano ora con fiducia un intervento delle autorità. Finora il solo assessore provinciale Enrico Mattinzoli ha ringraziato i firmatari dell’esposto.

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Nasce l’osservatorio sul consumo di suolo

Una iniziativa INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) e Legambiente.

Le Province della ‘Bassa’ lombarda sono la nuova terra di conquista del cemento

Chi più ne ha, più ne spreca. Stiamo parlando del territorio agricolo lombardo, sempre più ‘terreno di conquista’ per iniziative immobiliari e opere infrastrutturali che non tengono in conto il valore dei suoli: un valore che è allo stesso tempo ambientale, paesaggistico e agricolo, ma che sparisce di fronte alle rendite speculative connesse alla sua trasformazione in terreno edificabile. Di questo si è parlato al convegno organizzato oggi da Legambiente Lombardia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale Lombardo.

Quanto siano speculative le rendite connesse al consumo di suolo lo si capisce dalla pressione che esse esercitano sui terreni agricoli della ‘Bassa’. A Mantova spetta il titolo di ‘provincia sciupasuoli’. In tutta la provincia mantovana, ogni anno, ‘spariscono’ 616 ettari di suolo prevalentemente agricolo, cioè una superficie pari a quella di un migliaio di campi di calcio, per far fronte ad un fabbisogno che non ha nulla a che fare con la domanda di residenza: infatti, con una popolazione che è appena un decimo di quella della provincia di Milano, a Mantova si consumano ogni anno 16 metri quadri di suolo per abitante (a Milano il dato pro capite è 2,4 mq). Ma nella categoria ‘sciupasuoli’ ci sono un po’ tutte le provincie della ‘Bassa’: Pavia e Lodi (11 mq/ab*anno), Cremona (8,6) e Brescia (8,0 mq/ab*anno). Tutti territori di conquista per una alluvione di capannoni spesso vuoti, centri commerciali con annessi parcheggi, strade. Certo, la ‘bolla immobiliare’ ha giocato a favore di questa crescita inflattiva di consumi di suolo, ma il dato è destinato a consolidarsi, e forse anche a peggiorare, con le previste nuove opere autostradali (Cremona-Mantova, Tirreno-Brennero, Broni-Mortara, BreBeMi) che porteranno con sé anche una crescita di valore immobiliare per i suoli in prossimità dei futuri svincoli. Le situazioni più gravi restano, come ovvio, quelle dell’area metropolitana che da Varese e Milano si estende ormai senza interruzione fino a Brescia, provincia in cui il dato del consumo di suolo è in assoluto il più alto della Lombardia (929 ettari all’anno nel periodo 1999-2004), di poco superiore perfino a quello milanese che tuttavia presenta una situazione ormai consolidata di cementificazione pervasiva, specie nel quadrante nord. Tuttavia il dato delle province meridionali lombarde è preoccupante perchè indica una tendenza alla crescita del cosiddetto sprawl urbanistico, un termine anglosassone che significa ‘sparpagliamento’ disordinato degli insediamenti e che porta con sé costi ambientali crescenti, a partire dall’aumento della mobilità commerciale e privata, e quindi dell’inquinamento atmosferico, ai danni di un territorio agricolo che è tra i più fertili e produttivi d’Europa.

I primi dati raccolti ed elaborati dal DiAP (Dipartimento di Architettura e Pianificazione) del Politecnico di Milano, nell’ambito del costituendo Osservatorio Nazionale sul Consumo di Suolo promosso da INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) e Legambiente, parlano di una Lombardia che consuma quasi 5000 ettari di suolo ogni anno, pari a circa 140.000 metri quadri di terra Lombarda che ogni giorno vengono coperti di cemento e asfalto.

“Suolo e acqua sono le risorse naturali più preziose di cui dispone la nostra regione – commenta Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia –, il suolo in particolare è una risorsa non rinnovabile e che quindi, una volta consumato, non sarà più disponibile per le generazioni che verranno. Occorrono politiche e norme efficaci contro la dilapidazione del patrimonio territoriale lombardo, che purtroppo è favorito dai comuni per i quali le concessioni di nuovi volumi edificabili rappresentano il modo più facile per fare cassa”.

Per raggiungere l’obiettivo della tutela dei suoli, Legambiente propone di attuare la ‘compensazione ecologica preventiva’: si tratta in pratica di vincolare ogni trasformazione di suoli alla realizzazione di interventi di riqualificazione e cura del paesaggio attraverso azioni di rinaturazione, per responsabilizzare il settore delle costruzioni e incentivare l’edilizia della ristrutturazione e del riuso delle aree dismesse rispetto a quella che occupa territori ‘vergini’.

“Sono sempre di più i Paesi europei che mettono in campo norme rigorose per preservare le proprie risorse di natura e paesaggio connesse con la conservazione del territorio rurale – conclude Di Simine -. In Italia e in Lombardia non esiste ancora nulla di simile, ma non c’è tempo da perdere se vogliamo impedire che la nostra regione diventi una distesa caotica di piastre commerciali, autostrade e parcheggi”.

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SOMETIMES AFTER THE NINTH HOURNo escaping from the final judgement

Fino al 2 Novembre, nel centro storico di Sirmione alla Galleria Magnolia in via Vittorio Emanuele II, Sometimes after The Ninth Hour: no escaping from final judgement, mostra personale del giovane pittore Alessandro Bulgarini. Fondendo suggestioni derivanti dalla lunga tradizione Europea del Fantastico, all’ammirazione per alcuni maestri della Figurazione Contemporanea, e ad altri aspetti anche […]

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SIRMIONE. Lo scempio di “San Vito”

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Basta dossi!

Come avrete sicuramente notato, ultimamente a Desenzano (e non solo) stanno costruendo sempre più dossi, ancora più di quelli che c’erano prima. Adesso ne mettono addirittura 2 o 3 in fila. Sembra che si divertano.
Certo, il motivo è ridurre la velocità dei veicoli sulla strada, cosa giusta, dato che a volte si vedono certi pazzi che vanno in centro a 80 all’ora.
Tuttavia mi chiedo: i dossi non sono forse una maschera per coprire la mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine?
Tutti possono vedere che sulla strada è garantita una sorta di impunità: si vede di tutto, sorpassi a destra, zig-zag tra le auto, velocità folli, guidatori drogati o ubriachi, e la possibilità che vengano colti in flagrante è ridicola.
Qualche volta si vedono delle pattuglie, sia di giorno che di notte, ma la maggior parte delle volte no. Per esempio ieri sera tra una cosa e l’altra ho girato in macchina tra Desenzano, Lonato, Sirmione e Peschiera senza vederne neanche una. Ed era sabato sera, con le decine di discoteche che ci sono in questa zona che richiamano non so quanti ragazzi.
Quando ero andato negli Usa in autostrada c’erano continuamente pattuglie; chi superava i limiti era quasi subito fermato, e andare in macchina era molto più sicuro.
Possibile che non si riescano a fare controlli seri anche qui? Se ci fossero molti ci penserebbero 2 volte prima di mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. Per non parlare di chi beve e si mette alla guida, che con una discreta probabilità di essere controllato forse si guarderebbe bene dal mettersi al volante.
Non conosco bene la situazione italiana, ma so che abbiamo un numero di forze dell’ordine rapportato alla poloazione altissimo. Penso che il problema sia che la maggior parte di questi siano in ufficio dietro alle “scartoffie”.
Per questo dobbiamo sopportare di stimolare continuamente le sospensioni dell’auto sui dossi. Sempre più dossi ma pochi controlli, è questa la verità?

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