Categoria: Sirmione

La Liberazione non si cancella

Il segretario nazionale del Partito Democratico Pier Luigi Bersani ha inviato una lettera al circolo Pd di Montichiari che nei giorni scorsi si è visto rifiutare dal Sindaco della città la disponibilità di una piazza del comune per celebrare il 25 a…

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Per la libertà a Montichiari

Diverse vicende stanno interessanto la cittadina di Montichiari, comune che conta più di 20.000 abitanti. Il Sindaco Elena Zanola, stampo leghista doc, è paladina delle rigide politiche anti-immigrazione e l’ultima vicenda riguarda la mancata assegna…

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SALVIAMO I CANI DI GREEN HILL DALLA VIVISEZIONE

A Montichiari (Brescia) esiste un allevamento di oltre 2.500 (si pensa all’ampliamento per 5000 posti) DESTINATO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE ALLA VIVISEZIONE. L’allevamento è sconosciuto ai più, creato da quasi 10 anni nella zona più nascosta del paes…

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Una domenica «nera»: gasolio nel rio e nel lago

San Felice. Non si è trattato di una perdita colossale, ma un piccolo corso d’acqua e lo stesso lago hanno dovuto incassare comunque un brutto colpo, ieri, per effetto di uno sversamento di idrocarburi. È successo a San Felice, e l’allarme è stato lanciato nella tarda mattinata da alcuni cittadini preoccupati dalla puzza che arrivava dal rio Davenago.
In pochi minuti si è verificata una mobilitazione per contenere l’onda inquinante rappresentata da gasolio, e in un primo tempo, mentre si piazzavano le barriere assorbenti lungo l’alveo del fiumiciattolo, si è pensato che il combustibile fosse uscito da un serbatoio interrato dell’ex «Mollificio bresciano» chiuso da tempo. Non era così; anche se la fonte inquinante era comunque nella stessa area.
Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Salò, la polizia locale della Valtenesi, la guardia costiera, la protezione civile, il personale del Garda uno e i Volontari del Garda. «Siamo subito intervenuti con la polizia locale – spiega il sindaco Paolo Rosa -, e abbiamo attivato tutte le procedure di emergenza».
L’origine del flusso? A monte dell’ex Mollificio il Davenago era pulito, e da alcuni pozzetti della fabbrica dismessa si sentiva risalire un forte odore di gasolio. Così i vigili del fuoco sono entrati alla ricerca di una possibile falla, e per districarsi nei cunicoli dei sottoservizi hanno usato la mappa dell’Ufficio tecnico comunale. Poi, nel tardo pomeriggio e con la collaborazione del responsabile ambientale dell’azienda, è stata trovata la soluzione. Qualcuno era entrato abusivamente in una villetta disabitata da anni e direttamente confinante col Mollificio, e aveva staccato i tubi di alimentazione della caldaia causando lo sversamento di combustibile.

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Una domenica «nera»: gasolio nel rio e nel lago

San Felice. Non si è trattato di una perdita colossale, ma un piccolo corso d’acqua e lo stesso lago hanno dovuto incassare comunque un brutto colpo, ieri, per effetto di uno sversamento di idrocarburi. È successo a San Felice, e l’allarme è stato l…

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Una domenica «nera»: gasolio nel rio e nel lago

San Felice. Non si è trattato di una perdita colossale, ma un piccolo corso d’acqua e lo stesso lago hanno dovuto incassare comunque un brutto colpo, ieri, per effetto di uno sversamento di idrocarburi. È successo a San Felice, e l’allarme è stato lanciato nella tarda mattinata da alcuni cittadini preoccupati dalla puzza che arrivava dal rio Davenago.
In pochi minuti si è verificata una mobilitazione per contenere l’onda inquinante rappresentata da gasolio, e in un primo tempo, mentre si piazzavano le barriere assorbenti lungo l’alveo del fiumiciattolo, si è pensato che il combustibile fosse uscito da un serbatoio interrato dell’ex «Mollificio bresciano» chiuso da tempo. Non era così; anche se la fonte inquinante era comunque nella stessa area.
Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Salò, la polizia locale della Valtenesi, la guardia costiera, la protezione civile, il personale del Garda uno e i Volontari del Garda. «Siamo subito intervenuti con la polizia locale – spiega il sindaco Paolo Rosa -, e abbiamo attivato tutte le procedure di emergenza».
L’origine del flusso? A monte dell’ex Mollificio il Davenago era pulito, e da alcuni pozzetti della fabbrica dismessa si sentiva risalire un forte odore di gasolio. Così i vigili del fuoco sono entrati alla ricerca di una possibile falla, e per districarsi nei cunicoli dei sottoservizi hanno usato la mappa dell’Ufficio tecnico comunale. Poi, nel tardo pomeriggio e con la collaborazione del responsabile ambientale dell’azienda, è stata trovata la soluzione. Qualcuno era entrato abusivamente in una villetta disabitata da anni e direttamente confinante col Mollificio, e aveva staccato i tubi di alimentazione della caldaia causando lo sversamento di combustibile.

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25 Aprile a Montichiari. La nuova resistenza civile.

Il Circolo del PD di montichiari a cui hanno vietato di manifestare il
25 Aprile e il 1° Maggio ha deciso di resistere… tutto il pd gardesano
si unirà alla lotta! programma:

25 mattina: dalle 9 alle 12
Piazza S. Maria distribuzione di volantini con alcuni articoli della
Costituzione.

25 Pomeriggio: Via XXV Aprile davanti alla Chiesa
dei Disciplini
dalle 15 alle 18.00
Lettura della Costituzione
con musiche della Resistenza in sottofondo.

Siete tutti invitati!!!

La faccia nera della Lega

“Il partito radicato, quello della gente, quello che combatte (e non è sempre una metafora) al fianco dei lavoratori. Sono solo alcuni degli appellativi a cui la Lega Nord si è abituata da quando, da piccolo partito secessionista e xenofobo, è sa…

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Desenzano Sirmione Running 2010

Il Gruppo Nordic Walking Desenzano del Garda accompagnato dall’istruttore Ivo Sambenedetto si è aggiudicato il 6° posto come gruppo più numeroso. Un grazie a tutti!!!


Eccoci al traguardo


Premiazione con il sindaco Felice Anelli

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Sirmione. Bocciata la mozione sull’acqua pubblica.

La maggioranza, nel Consiglio Comunale Sirmionese del 1° Aprile, ha bocciato la mozione per l’acqua pubblica presentata da “Forza Sirmione Democratica”. Il testo era stato anticipato lo scorso consiglio e si era data piena disponibilità alla discussione e al confronto, infatti è seguito un colloquio con il Sindaco Mattinzoli (pdl) che si è sempre professato strenuo sostenitore dell’acqua pubblica. Con il decreto Ronchi verrà espropriata la gestione dell’acqua, per dare vita ad una sua privatizzazione dai costi sociali ed economici inimmaginabili.

La mozione per l’acqua pubblica è uno strumento che intende valorizzare l’azione del consiglio comunale, dandogli la possibilità di esprimersi più incisivamente negli organi competenti. Il testo, preparato dal forum nazionale dei movimenti per l’acqua, chiede che nello statuto comunale venga riconosciuto «il diritto umano all’acqua, ovvero un bene comune pubblico», inoltre, di «promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia di questa risorsa», di approvare infine, tramite l’Ato, azioni di sensibilizzazione «sulla riduzione dei consumi in eccesso e una rimodulazione della tariffa tale da garantire la gratuità di almeno 50 lt. per persona al giorno così come suggerito dall’organizzazione mondiale della sanità».

Non c’è stato un voto di merito, viste le precedenti dichiarazioni del Sindaco era difficile aspettarsi una contrarietà sui principi cardine della mozione, ovvero intraprendere tutte le strade per mantenere la gestione dell’acqua pubblica. La sorpresa è arrivata quando il vice-sindaco Wilde, ex-senatore Leghista, si è spinto in una difesa della legislatura attuale, arrivando a dichiarare infine di essere favorevole alla privatizzazione dell’acqua. L’esponente del Carroccio ha definito la nostra mozione non accoglibile in quanto si è richiamato un quadro legislativo errato e si propongono azioni che non competono al Comune, aggiungendo che se fosse passata in parlamento la mozione sarebbe stata bocciata per vizi di incostituzionalità. . «Noi siamo per la liberalizzazione e la privatizzazione perché le leggi sulla gestione del bene idrico ci sono già, quindi il contenuto di questa mozione è superato dalle norme esistenti, piuttosto – ha continuato l’ex senatore – è una mozione politica ed ideologica». Dare la colpa all’Europa è infondato, infatti non esiste nessuna norma europea che obblighi l’Italia a privatizzare l’acqua, nemmeno la direttiva Bolkestein (vedi pag.50) sulle privatizzazioni e le liberalizzazioni, in quanto esclude, proprio all’articolo 1 quei settori che sono d’interesse pubblico.Trasmetteremo queste solide convinzioni alle migliaia di consigli comunali che si sono espressi a favore dell’acqua pubblica!

Procede invece l’azione legale intrapresa dal Comune di Sirmione contro il commissariamento, sostenuta da una contrarietà al decreto Ronchi che porterebbeun aumento dei prezzi del servizio idrico. Il Sindaco è per l’acqua pubblica, il vicesindaco per la privatizzazione, possono esserci posizioni diverse in una maggioranza su un tema così importante?

testo mozione

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