Categoria: Salò

11.30 all’ASL ancora tutto tace

Niente di fatto ancora sull’esito delle analisi sull’acqua dell’acquedotto di San Felice.
Alle 11.30 ho parlato con l’Assistente Sanitario dell’Ufficio Igiene dell’ASL di Salò ma mi ha detto di riprovare nel pomeriggio. Mannaggia.
Intanto il Sindaco Paolo Rosa mi ha detto che Garda Uno è partita oggi con la disinfezione della parte a lago dell’impianto dell’acquedotto e […]

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http://garda2o.wordpress.com/2009/06/19/11-30-allasl-ancora-tutto-tace/

Confermato dall’ASL inquinamento dell’acqua

Non riuscendo ad avere notizie da alcun ufficio pubblico (tutti hanno terrore di parlare e sembrano camminare sulle uova, oppure sono perennemente in riunioni) in merito all’esito delle analisi dell’ASL sull’acqua dell’acquedotto, ho sentito telefonicamente (il cui interno diretto sono riuscito ad ottenere con le solite tecniche all’italiana) circa 20 minuti fa (vale a dire alle 17.20) direttamente […]

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http://garda2o.wordpress.com/2009/06/17/confermato-dallasl-inquinamento-dellacqua/

Aggiornamento sull’acqua di San Felice

Ho chiamato qualche minuto fa sia l’Ufficio Igiene dell’ASL che l’Ufficio Tecnico Comunale ma purtroppo non ci sono ancora gli esiti delle analisi fatte ieri sull’acqua dell’acquedotto.
Anche se non esiste quindi alcuna conferma, ci sono alcuni indizi che mi fanno temere che qualche problema ci fosse.
Innanzitutto mi risulta che ieri in serata Garda Uno ha “precettato” alcuni […]

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http://garda2o.wordpress.com/2009/06/17/aggiornamento-sullacqua-di-san-felice/

BANDIERA DEL LAGO 2009

Le bisse sono strette imbarcazioni a fondo piatto sospinte da quattro vogatori che remano in piedi. La loro origine risale ai tempi della “Serenissima”, quando tra il 1405 e il 1797, la Repubblica Veneta si estendeva sui territori del Garda. Probabilmente la prima regata delle bisse sulle acque del Garda ebbe luogo a Salò nel 1584 in occasione dell’arrivo del “Clarissimus Provvisore” Stefano Tiepolo. Nel 1968 venne fondata la “Lega Bisse del Garda”, che riunisce tutte le bisse del Garda e di Clusane d’Iseo. Ogni anno viene organizzata la tradizionale “Bandiera del lago”, il calendario 2009 prevede 9 appuntamenti remieri.

  • 13 GIUGNO GARDONE RIVIERA
  • 20 GIUGNO GARDA
  • 27 GIUGNO PORTESE
  • 4 LUGLIO ISEO
  • 11 LUGLIO GARGNANO
  • 18 LUGLIO LAZISE
  • 25 LUGLIO PESCHIERA
  • 1 AGOSTO BARDOLINO
  • 8 AGOSTO DESENZANO, REGATA DI FINALE

Alle competizioni partecipano 17 imbarcazioni provenienti da 9 diverse località.

Claudio T.

LINK SU WWW.GARDAPANORAMA.IT

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http://gardapanorama.blogspot.com/2009/06/bandiera-del-lago-2009.html

I fuochi d’artificio sul lago di Garda (estate 2009)

Come per la scorsa stagione sono riuscito a recuperare il calendario degli spettacoli pirotecnici che si svolgeranno nell’estate 2009 nei principali paesi del lago di Garda in occasione delle varie feste popolari e manifestazioni.

Spero che le date siano complete e corrette. Se dovessero esserci delle imprecisioni o mancanze segnalatemelo pure. 
GIUGNO 2009
2 giugno BARDOLINO (Palio del […]

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RESOCONTO STAZIONE METEO GARDONE RIVIERA MAGGIO 2009

Maggio 2009 mese anomalo. Innanzitutto per le temperature, ben sopra le medie. Incominciamo con alcuni dati che confrontiamo con i valori medi 1884-2006 della vicina stazione meteo “Pio Bettoni” di Salò, che presenta una localizzazione molto simile alla nostra di Gardone Riviera. Media di maggio 2009 a Gardone Riviera 20.4°, media storica Salò 17.4°, ben 3° al di sopra!!! Temperatura massima 34.9°, a Salò il più alto valore registrato nel mese di maggio furono i 33.6° del 29 maggio 2001, polverizzati dai 36.0 del 25 maggio 2009. La media delle temperatura massime è stata 25.2°, delle minime 16.0°. A livello regionale molte località hanno battuto numerosi record di caldo.
Per quanto ruguarda le precipitazioni maggio è stato particolarmente siccitoso, in nettissimo contrasto con i dati dei mesi precedenti. Dopo un inverno e inizio primavera con piogge abbondanti, a maggio regitriamo a Gardone Riviera solamente 10.0mm, dei quali 7.8mm caduti in un unico evento. Confrontati con la media di Salò, 116.7mm, il dato appare notevolmente basso. Il mese di maggio più avaro di precipitazioni a Salò fu il 1979, nel quale caddero 19.0mm.
La temperatura del lago di Garda rilevata tra Salò e Gardone Riviera, rispettivamente alla profondità di -30cm e -300cm, durante la prima decade è stata 13.1° e 12.0°, durante la seconda decade 17.1° e 15.8°, durante la terza decade 20.2° e 18.5°. Tali valori sono ben al di sopra di quelli rilevati l’anno precedente.
Inoltre il livello idrometrico del Garda nel mese di maggio si è mantenuto tra i 130 e i 135 cm, nonostante le scarsissime precipitazioni, ma alimentato dalle abbondanti acque degli affluenti nutite da un forte disgelo. Le erogazioni a Peschiera nel Mincio per mantenere i livelli sotto la soglia di attenzione sono state mantenute sempre su valori alti, attorno a 100m/cubi/sec., con punte fino a 140m/cubi/sec.
Claudio T.
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È tempo di un bilancio

Quando cinque anni fa mi lasciai convincere ad entrare nella lista Centro e rinnovamento con Gianluigi Marsiletti candidato Sindaco per il nostro Comune, non pensavo proprio che sarebbe stata una strada tutta in salita.

Oggi io sono arrivata alla fine di questa salita, e mi sembra doveroso azzardare un bilancio di questi cinque anni.
Lo devo sicuramente a coloro che cinque anni fa mi diedero la loro preferenza, e la loro fiducia, che ho la presunzione di ritenere di non aver tradito, e lo devo a chi, direttamente o indirettamente, mi ha accompagnata in questa avventura.

Come molti già sanno, la mia esperienza come amministratore del Comune di San Felice si divide in due periodi.
Dal giugno 2004 al dicembre 2006 sono stata vicesindaco e assessore all’urbanistica.
Dal gennaio 2007 ad oggi sono stata consigliere di minoranza.
Sono stati, per ovvi motivi, due periodi profondamente diversi tra loro, ma che mi hanno aiutata a comprendere cosa significhi amministrare un territorio come il nostro, che ha sicuramente grandi potenzialità ma è altrettanto soggetto a forti pressioni e minacce.
L’esperienza come assessore mi ha permesso di seguire attività importanti, che mi hanno dato grandi soddisfazioni.

Per esempio il processo di certificazione ambientale EMAS per il nostro comune (con un finanziamento che, grazie al mio personale interessamento e impegno avevamo ottenuto da Regione Lombardia), che ha portato a verificare l’impostazione delle attività nell’amministrazione nell’ottica della sostenibilità e migliorarla di conseguenza.

O ancora la stesura del Piano urbano del traffico, che individua le principali criticità presenti nel sistema della mobilità e ne propone soluzioni. Tale strumento è stato di fondamentale utilità per ottenere un contributo di 137.000 €, da restituire alla Regione in venti quote annue a tasso nullo, con un risparmio per il nostro comune di circa 80.000 €. Contributo che è stato utilizzato per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza delle intersezioni a rotatoria maggiormente pericolose (incrocio del Carmine, strada per il porto di San Felice e incrocio tra via Zerneri e viale Italia).
Peccato che questa amministrazione abbia poi tenuto nel cassetto per due anni il Piano urbano del traffico, senza pensare di attuare, per esempio, l’intervento risolutorio che esso prevede per la via Cavour nel centro storico di San Felice.

Grandi soddisfazioni mi ha dato l’attivazione del Pedibus, per accompagnare i bambini della scuola elementare a piedi. Come ho avuto occasione di scrivere nel maggio 2006 in una lettera al Giornale di Brescia, “in un comune come San Felice del Benaco, caratterizzato da un territorio di notevole valenza paesistica e ambientale, è fondamentale aiutare i bambini a percepire la bellezza di ciò che li circonda, affinché da qui scaturisca poi il rispetto del territorio in cui vivono. È mia convinzione che anche attraverso questo tipo di iniziative si gettano le basi per un governo del territorio che abbia come fine primario migliorare la qualità della vita di chi vive nel nostro paese. Ma un’altra idea forte sta alla base del progetto Pedibus: quella di favorire la nascita di relazioni sociali che vanno ben oltre l’esperienza stessa. Si è infatti chiesto a gruppi del mondo del volontariato presenti sul territorio di collaborare all’iniziativa e la risposta è stata eccezionale […]. Fin dai primi viaggi si è creato un rapporto particolare tra gli “autisti” e i piccoli utenti del Pedibus, e la paura e la preoccupazione dei genitori per la sicurezza dei bambini è stata scacciata dall’entusiasmo di tutti. Sicuramente anche quando la scuola finirà e con essa il Pedibus, i bambini non dimenticheranno i volti delle persone che in questo mese li hanno accompagnati, e forse questo li aiuterà anche a capire che ci sono persone che si mettono a disposizione degli altri semplicemente perché credono in ciò che fanno. E non è poco, in un mondo in cui c’è chi si adopera per convincerci che solo i furbi vanno avanti.” (dal Giornale di Brescia del 17 maggio 2006).
Per il progetto Pedibus non ho avuto alcun supporto da parte dell’amministrazione, ma non per questo ho agito a titolo personale. Dico questo perché ero riuscita anche ad ottenere per la scuola di San Felice un finanziamento da parte della Provincia di Brescia dell’importo di 2.888,88 € (tra l’altro fu una delle poche ammesse al contributo in tutta la Provincia!). Tale contributo sarebbe dovuto servire per pagare il materiale utilizzato, come i cartelloni plastificati messi in corrispondenza delle fermate, i cappellini (con il logo del Pedibus e il nome del nostro comune) e le pettorine catarifrangenti regalate ai bambini (spese che io stessa, presa da entusiasmo, avevo anticipato) e per dare un piccolo contributo a chi mi aveva aiutata a far camminare questa iniziativa (Alpini, nonne e nonni, …).
Ma dopo le mie dimissioni, il sindaco e l’assessore Elena Lombardi scrissero alla Provincia, lasciando intendere che io avevo agito a titolo personale nell’organizzazione del Pedibus e nella richiesta del contributo (firmato dal direttore didattico!!), e chiesero di non utilizzare quel denaro per pagare le spese già sostenute, ma tenerselo per l’anno successivo. Avendo ottenuto risposta negativa, preferirono restituirli.

Grandissima soddisfazione mi ha dato l’avvio dei lavori del Piano di Governo del Territorio.
Il 6 ottobre del 2006 iniziava infatti a San Felice l’avventura della Partecipazione verso il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT), attraverso una serie di incontri su diversi temi, a cui parteciparono parecchie persone, interessate a costruire insieme una risposta alla domanda “Quale sviluppo per San Felice del Benaco?”.
Peccato che questa amministrazione abbia poi ritenuto del tutto inutili le osservazioni emerse da quegli incontri e abbia preferito fare da sé nella definizione delle scelte del PGT.

Durante i due anni e mezzo in cui sono stata vicesindaco e assessore all’urbanistica avevo azzardato in giunta anche una proposta di intervento per sistemare la struttura dell’ex asilo di San Felice, con la previsione anche di uno spazio da adibirsi a sala polifunzionale. Sono passati altri due anni e mezzo e nulla è stato fatto.
Ma soprattutto avevo portato in giunta un progetto di sistemazione dell’area delle Paludi. Nella mia bozza progettuale (riportata qui sotto) trovava posto una struttura polifunzionale con anfiteatro all’aperto per le manifestazioni estive e una parte di edilizia economico-popolare ed edilizia libera al posto della mastodontica casa-albergo. Prevedevo inoltre la realizzazione di un percorso pedonale tra il giardino della scuola elementare e della scuola media (percorso che si potrebbe realizzare con un impegno modesto ma con un ottimo risultato di collegamento tra via Marconi e via Mazzini).
Era l’estate del 2006 e tutto questo poteva essere fatto immediatamente attraverso un Programma Integrato di Intervento se solo lo avessero voluto.

Oggi siamo a giugno 2009 e nulla è stato fatto.
L’ultima proposta di intervento nella zona Paludi è però cruciale, a mio avviso, per fare pure un bilancio di quello che poi è accaduto nei mesi successivi.
La mia proposta si poneva infatti in alternativa ad un’altra che avevo portato avanti nei mesi precedenti, sempre per dare una risposta all’esigenza di edilizia economica-popolare, nella zona di Via delle Pozze. Come ho già avuto modo di scrivere in passato, avevo poi deciso di accantonare la proposta in via delle Pozze quando emerse che l’avvocato Florioli, all’epoca Presidente del Consiglio comunale, era coinvolto nell’operazione come consulente del proprietario dei terreni. Di questo ne discutemmo in giunta e l’avvocato Florioli si difese dicendo che in cambio ne aveva avuto solo due galline e un coniglio!
Sta di fatto che il 30 novembre 2006 io venni attaccata pesantemente in Consiglio comunale dalla consigliere Berlendis, per il fatto che mio marito (ingegnere come me) aveva presentato all’ufficio tecnico di San Felice una richiesta di parere preliminare per la sistemazione di un edificio, a firma sua ma con il logo, nel cartiglio, della società di ingegneria in cui siamo entrambi soci.
La consigliere Berlendis usò nei miei riguardi parole durissime, chiedendo le mie dimissioni, facendo riferimento addirittura a cosa nostra, alla presenza di una giornalista in sala, che poi scrisse un articolo sul Giornale di Brescia in cui mi si attribuivano fatti non veri (nessun giornalista è più venuto in consiglio comunale in seguito).
Ho poi saputo dal segretario comunale che il Prefetto dispose un’ispezione in merito (stante la pesantezza delle accuse della minoranza nei miei riguardi e l’articolo del Giornale di Brescia che riportava fatti distorti). Ispezione che venne fatta presso gli uffici del comune per accertare il mio operato, e dalla quale risultò che io non avevo commesso alcuna irregolarità.
Scoprii inoltre la sera stessa del consiglio comunale in cui fui attaccata che l’avvocato Florioli (che presiedeva il consiglio), era al corrente della cosa e ne aveva parlato con la consigliere Paola Cavedagh, come si premurò di scrivermi alcuni giorni dopo in una sua lettera. Io lo accusai di aver fatto il gioco della minoranza. Chiunque fosse interessato a leggere la lettera autografa di Florioli mi contatti.

Dopo quella sera non ebbi alcun sostegno dalla maggioranza: il sindaco mi sospese la delega all’urbanistica, per cui io il 20 dicembre diedi le dimissioni da vicesindaco, rimanendo però consigliere.

Quando annunciai in giunta la mia volontà di dimettermi, mi dissero brava, così potrai difenderti e dimostrare di non avere interessi da difendere. Non presero invece altrettanto bene la mia decisione di rimanere in consiglio comunale. Ricordo che l’avvocato Florioli mi disse che in questo modo li avrei messi in difficoltà…
Ricordo, perchè anche questo credo che sia necessario per fare un bilancio finale, che a seguito delle mie dimissioni Simone Zuin divenne assessore con delega al turismo e alla comunicazione e Elena Lombardi vicesindaco. Poco tempo dopo il cerchio parve chiudersi: l’avvocato Florioli si dimise da Presidente del Consiglio e al suo posto venne eletta Paola Cavedaghi. Tutti erano stati accontentati.

In realtà per me la chiusura del cerchio di tutta questa vicenda non si è avuta due anni fa, ma pochi giorni fa, quando ho visto, con non troppa sorpresa a dire il vero, che in lista con l’avvocato Florioli per le prossime elezioni amministrative si è candidato il figlio della signora Berlendis, che guarda caso si è dimessa da consigliere comunale a pochi mesi dalle elezioni.

Vorrei ora fare un breve bilancio della seconda fase della mia esperienza amministrativa, quella che mi ha vista ricoprire il ruolo di consigliere di minoranza.
Paradossalmente è stato il periodo in cui ho avuto maggiore accesso ai documenti pubblici, in quanto ai consiglieri di minoranza viene consegnato tutto il materiale relativo ai consigli comunali (forse si presuppone che i consiglieri di maggioranza siano al corrente di tutto!). In questi due anni e mezzo ho così avuto modo di “mettere il naso” in altre cose rispetto a quelle di cui mi ero occupata direttamente nei due anni precedenti, chiedendone pure conto al sindaco, attraverso numerose interpellanze e interrogazioni in Consiglio comunale, senza (aimè!) ottenere risposte sensate in merito.
Per esempio, chiesi conto della scorretta informazione che viene fatta attraverso il sito comunale, sul quale vengono pubblicate alcune delibere di giunta (escludendone volutamente altre). L’assessore Zuin, che avrebbe dovuto occuparsi in questi cinque anni di comunicazione, non aprì bocca per darmi spiegazioni (del resto in cinque anni non si è mai degnato di parlare in consiglio comunale, strano per uno che si dovrebbe occupare di comunicazione).

Ho fatto del mio meglio (purtroppo senza alcun risultato) per evidenziare l’inutilità di aderire all’Unione dei comuni della Valtenesi, ente che avrebbe comportato solo spese aggiuntive ed un inutile aggravio burocratico. Mi dissero che era fondamentale per gestire insieme i servizi (molti dei quali, come la polizia locale e la biblioteca erano già gestiti in forma consorziata) e per preparare un unico calendario delle manifestazioni estive!
L’unico aspetto positivo della nostra partecipazione all’Unione riguarda l’informazione: sul sito dell’unione si trovano tutte le delibere della giunta e le determine dirigenziali.
Vi assicuro che è estremamente interessante dare un’occhiata per vedere come vengono spesi i nostri soldi. Leggere per esempio che nel 2008
· la manifestazione “Mosaico: Cultura E Musiche In Dialogo” ci è costata 3.096€,
· l’organizzazione e realizzazione dell’esposizione di grafiche d’arte “Corpo/reo De Portesio 2008” (con relativo catalogo) è costata 5.575,6 €,
· i concerti de “I classici di Mina” e il tributo ai Nomadi sono costati 4.320€,
· gli incontri di approfondimento culturale per adulti sono costati 2.642€,
· gli intrattenimenti musicali in occasione della 2^ edizione della manifestazione turistica denominata “bioritmo”, agricoltura biologica, ritmo musicale alla modica cifra di 2.800 €;
· è interessante leggere che al Cineforum Cinit Feliciano nel 2008 sono andati contributi per più di 4.000 € per i soli film proiettati per i bambini, cifra a cui si deve aggiungere il “contributo annuale” e l’impegno per il Filmfestival del Garda;
· restando nel settore dell’intrattenimento fra diritti SIAE e noleggio palchi per le manifestazioni sono stati spesi oltre 7.500 Euro.
Si rimane infine sbalorditi quando si legge fra le determine dirigenziali che l’assessorato al turismo Zuin investe soldi pubblici per l’organizzazione del “raduno provinciale nuova Fiat 500”.
Poi magari è più facile capire perché la lista del sindaco uscente Marsiletti è tanto vicina a certi gruppi…
Ricordo che per l’associazione Olea, che dovrebbe avere il compito di far conoscere il nostro olio nel mondo(!) spendiamo 10.000-15.000 € all’anno.
Anche a questo pensate quanto guardate i nomi che ci sono nella lista di Marsiletti.

Ma torniamo alle mie attività in consiglio comunale.

Ho fatto del mio meglio per evidenziare l’inutilità dell’adesione alla Comunità del Garda e alla Riviera dei Castelli, creazione e feudo di Florioli fino all’espugnazione da parte di Zuin nell’inverno 2008, ovviamente adesioni onerose, e non di poco (alcune decine di migliaia di euro), per la nostra comunità. Analoga la risposta: sono fondamentali per la promozione turistica!

Per non tediarvi oltre, ricordo solo quanto accaduto durante l’ultimo consiglio comunale.
All’ordine del giorno vi era l’adozione del Piano di recupero di Villa Portesina, che prevedeva la realizzazione di un albergo di lusso, come peraltro già deciso da anni (è stata una delle prime cose che ho seguito io come assessore). La novità stava invece nella contropartita: in cambio dell’incremento volumetrico, la proprietà era disposta a cedere all’amministrazione (e quindi alla nostra comunità di San Felice) 6.000 mq circa di terreno, per farci un parco naturalistico.
Interessante. Peccato che il terreno in questione si trovi a monte dell’ex campeggio della Portesina, al di là della strada che collega Salò con Portese. Per dirla in parole povere volevano rifilarci una scarpata (30 metri di dislivello tra il punto più basso e quello più alto). Il Sindaco sosteneva che però ci fosse anche un piccolo pianoro panoramico….
Ovviamente per la proprietà sarebbe stato molto più conveniente tirarci in schiena un argine rispetto alla monetizzazione degli standard, che avrebbero potuto aggirarsi attorno ai 300.000 €.
Io quando ho visto questa proposta strampalata non ho potuto fare a meno di pensare che l’amministrazione di Marsiletti volesse fare un omaggio al grande Renato Pozzetto, anche lui tanto orgoglioso di essersi comprato un bel pezzo di terreno per farci un supermercato di tacchi, dadi e datteri: “un colpo di fortuna, un appezzamento non proprio in piano, non direi neanche scosceso,… insomma un precipizio… in pianta sono sette centimetri… ma sopra c’è una vista!”.
Ci è voluta un’ora ma poi l’assessore Zuin ha cominciato a far girare un fogliettino (perché lui in consiglio comunale non parla…) e il Sindaco ha deciso di ritirare dalla votazione il piano.
Quindi un piccolo risultato sono riuscita ad ottenerlo anche come consigliere di minoranza! Almeno i nostri figli e nipoti non si troveranno a dover sborsare denaro per la manutenzione di una scarpata pagata più di 300.000 €.

Ci pensate al danno che avrebbe fatto questa amministrazione uscente se avesse votato questo piano?
Ci pensate al danno che questi amministratori, se riconfermati, continuerebbero a fare pagandosi il consenso elettorale a suon di contributi a tutte le sanguisughe che, pur di vedersi riconfermato anche per quest’anno il loro cospicuo contributo, sono disposte a candidarsi con Marsiletti?
Ci pensate all’incoerenza di Zuin, che come assessore al turismo (e alla comunicazione, ma di questa forse si è dimenticato) ci ha fatto spendere in cinque anni una barca di soldi, molti dei quali derivanti dagli oneri di urbanizzazione e dunque dal consumo della nostra risorsa più preziosa, il territorio, per non lasciarci assolutamente nulla in termini di politiche per il turismo? Talmente coerente che ora ci chiede il voto per diventare consigliere provinciale, usando parole come risparmio, decrescita, …. Si fa presto a scriverle nei programmi elettorali certe cose, altra cosa è poi avere le palle per sostenerle in consiglio comunale o provinciale.

Chiudo il mio bilancio con una riflessione pre-elettorale, riprendendo una frase che ho sentito citare in questi giorni di campagna elettorale.
Diceva Einstein: non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato.
Allora a chi dare il mio voto?

A Marsiletti, che per alimentare il suo egocentrismo continuerebbe a spendere i soldi della nostra comunità per poter essere assessore dell’Unione dei comuni, membro del consiglio di amministrazione della Comunità del Garda ecc. ecc., e continuerebbe a foraggiare le sanguisughe di cui si è circondato con l’aiuto di Zuin?
Oppure all’azzeccagarbugli di San Felice del Benaco, che da trent’anni elemosina il consenso e inganna la gente facendo credere di poter risolvere i problemi che lui stesso ha creato, magari attraverso una piccola consulenza legale? Ha detto di non condividere il PGT e di non essere venuto per questo in consiglio comunale, ma guarda caso in lista con lui c’è l’assessore ai lavori pubblici Savoldi, che in consiglio comunale c’era e ha dato il suo voto favorevole all’adozione del PGT. In questo modo, come è nello stile Florioli, potrà rassicurare quelli che hanno già avuto ma anche quelli che ancora non hanno avuto e, se voteranno per lui, sicuramente avranno.

Di fronte allo scenario che ci si prospetta, se proprio troverò il coraggio di andare a votare, sicuramente lo farò per provare a cambiare! Magari scegliendo una persona credibile, con una squadra credibile, che abbia una minima idea di quello che sta andando a fare.

Michela Tiboni
Consigliere comunale San Felice del Benaco
Delegato nazionale dell’assemblea
costituente del Partito Democratico

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il dovere della comunicazione
Ci sono parecchie cose difficili, una di queste è dire le cose come stanno, anche perché si corre sicuramente il rischio di farsi molti nemici. Nonostante ciò ho ritenuto doveroso scrivere questa lettera ai cittadini di San Felice del Benaco per condividere con loro il mio bilancio di cinque anni di esperienza in consiglio comunale.
Così come è probabilmente impossibile spiegare ad un elettore di centro-destra che il nostro premier sta portando avanti un’azione finalizzata allo smantellamento della democrazia e allo screditamento della classe politica, danneggiando anche chi, nel centro-destra, porta avanti con correttezza e passione l’attività di amministratore, allo stesso modo è una missione impossibile convincere un sostenitore del centro-sinistra dell’incapacità, per usare un eufemismo, di alcuni dei suoi rappresentanti che, quando sono “nella stanza dei bottoni”, si comportano al pari dei peggiori amministratori della prima repubblica.
Credo che la cattiva amministrazione portata avanti dai nostri rappresentanti locali che si professavano di centro-sinistra sia quanto di più negativo ci possa essere per una rinascita del nostro paese.
Eppure, nonostante sia convinta che pochi o forse nessuno dei lettori cambierà la sua intenzione di voto per ciò che ho scritto, mi sono sentita comunque in dovere di dire le cose come stanno.

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È tempo di un bilancio

Quando cinque anni fa mi lasciai convincere ad entrare nella lista Centro e rinnovamento con Gianluigi Marsiletti candidato Sindaco per il nostro Comune, non pensavo proprio che sarebbe stata una strada tutta in salita.

Oggi io sono arrivata alla fine di questa salita, e mi sembra doveroso azzardare un bilancio di questi cinque anni.
Lo devo sicuramente a coloro che cinque anni fa mi diedero la loro preferenza, e la loro fiducia, che ho la presunzione di ritenere di non aver tradito, e lo devo a chi, direttamente o indirettamente, mi ha accompagnata in questa avventura.

Come molti già sanno, la mia esperienza come amministratore del Comune di San Felice si divide in due periodi.
Dal giugno 2004 al dicembre 2006 sono stata vicesindaco e assessore all’urbanistica.
Dal gennaio 2007 ad oggi sono stata consigliere di minoranza.
Sono stati, per ovvi motivi, due periodi profondamente diversi tra loro, ma che mi hanno aiutata a comprendere cosa significhi amministrare un territorio come il nostro, che ha sicuramente grandi potenzialità ma è altrettanto soggetto a forti pressioni e minacce.
L’esperienza come assessore mi ha permesso di seguire attività importanti, che mi hanno dato grandi soddisfazioni.

Per esempio il processo di certificazione ambientale EMAS per il nostro comune (con un finanziamento che, grazie al mio personale interessamento e impegno avevamo ottenuto da Regione Lombardia), che ha portato a verificare l’impostazione delle attività nell’amministrazione nell’ottica della sostenibilità e migliorarla di conseguenza.

O ancora la stesura del Piano urbano del traffico, che individua le principali criticità presenti nel sistema della mobilità e ne propone soluzioni. Tale strumento è stato di fondamentale utilità per ottenere un contributo di 137.000 €, da restituire alla Regione in venti quote annue a tasso nullo, con un risparmio per il nostro comune di circa 80.000 €. Contributo che è stato utilizzato per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza delle intersezioni a rotatoria maggiormente pericolose (incrocio del Carmine, strada per il porto di San Felice e incrocio tra via Zerneri e viale Italia).
Peccato che questa amministrazione abbia poi tenuto nel cassetto per due anni il Piano urbano del traffico, senza pensare di attuare, per esempio, l’intervento risolutorio che esso prevede per la via Cavour nel centro storico di San Felice.

Grandi soddisfazioni mi ha dato l’attivazione del Pedibus, per accompagnare i bambini della scuola elementare a piedi. Come ho avuto occasione di scrivere nel maggio 2006 in una lettera al Giornale di Brescia, “in un comune come San Felice del Benaco, caratterizzato da un territorio di notevole valenza paesistica e ambientale, è fondamentale aiutare i bambini a percepire la bellezza di ciò che li circonda, affinché da qui scaturisca poi il rispetto del territorio in cui vivono. È mia convinzione che anche attraverso questo tipo di iniziative si gettano le basi per un governo del territorio che abbia come fine primario migliorare la qualità della vita di chi vive nel nostro paese. Ma un’altra idea forte sta alla base del progetto Pedibus: quella di favorire la nascita di relazioni sociali che vanno ben oltre l’esperienza stessa. Si è infatti chiesto a gruppi del mondo del volontariato presenti sul territorio di collaborare all’iniziativa e la risposta è stata eccezionale […]. Fin dai primi viaggi si è creato un rapporto particolare tra gli “autisti” e i piccoli utenti del Pedibus, e la paura e la preoccupazione dei genitori per la sicurezza dei bambini è stata scacciata dall’entusiasmo di tutti. Sicuramente anche quando la scuola finirà e con essa il Pedibus, i bambini non dimenticheranno i volti delle persone che in questo mese li hanno accompagnati, e forse questo li aiuterà anche a capire che ci sono persone che si mettono a disposizione degli altri semplicemente perché credono in ciò che fanno. E non è poco, in un mondo in cui c’è chi si adopera per convincerci che solo i furbi vanno avanti.” (dal Giornale di Brescia del 17 maggio 2006).
Per il progetto Pedibus non ho avuto alcun supporto da parte dell’amministrazione, ma non per questo ho agito a titolo personale. Dico questo perché ero riuscita anche ad ottenere per la scuola di San Felice un finanziamento da parte della Provincia di Brescia dell’importo di 2.888,88 € (tra l’altro fu una delle poche ammesse al contributo in tutta la Provincia!). Tale contributo sarebbe dovuto servire per pagare il materiale utilizzato, come i cartelloni plastificati messi in corrispondenza delle fermate, i cappellini (con il logo del Pedibus e il nome del nostro comune) e le pettorine catarifrangenti regalate ai bambini (spese che io stessa, presa da entusiasmo, avevo anticipato) e per dare un piccolo contributo a chi mi aveva aiutata a far camminare questa iniziativa (Alpini, nonne e nonni, …).
Ma dopo le mie dimissioni, il sindaco e l’assessore Elena Lombardi scrissero alla Provincia, lasciando intendere che io avevo agito a titolo personale nell’organizzazione del Pedibus e nella richiesta del contributo (firmato dal direttore didattico!!), e chiesero di non utilizzare quel denaro per pagare le spese già sostenute, ma tenerselo per l’anno successivo. Avendo ottenuto risposta negativa, preferirono restituirli.

Grandissima soddisfazione mi ha dato l’avvio dei lavori del Piano di Governo del Territorio.
Il 6 ottobre del 2006 iniziava infatti a San Felice l’avventura della Partecipazione verso il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT), attraverso una serie di incontri su diversi temi, a cui parteciparono parecchie persone, interessate a costruire insieme una risposta alla domanda “Quale sviluppo per San Felice del Benaco?”.
Peccato che questa amministrazione abbia poi ritenuto del tutto inutili le osservazioni emerse da quegli incontri e abbia preferito fare da sé nella definizione delle scelte del PGT.

Durante i due anni e mezzo in cui sono stata vicesindaco e assessore all’urbanistica avevo azzardato in giunta anche una proposta di intervento per sistemare la struttura dell’ex asilo di San Felice, con la previsione anche di uno spazio da adibirsi a sala polifunzionale. Sono passati altri due anni e mezzo e nulla è stato fatto.
Ma soprattutto avevo portato in giunta un progetto di sistemazione dell’area delle Paludi. Nella mia bozza progettuale (riportata qui sotto) trovava posto una struttura polifunzionale con anfiteatro all’aperto per le manifestazioni estive e una parte di edilizia economico-popolare ed edilizia libera al posto della mastodontica casa-albergo. Prevedevo inoltre la realizzazione di un percorso pedonale tra il giardino della scuola elementare e della scuola media (percorso che si potrebbe realizzare con un impegno modesto ma con un ottimo risultato di collegamento tra via Marconi e via Mazzini).
Era l’estate del 2006 e tutto questo poteva essere fatto immediatamente attraverso un Programma Integrato di Intervento se solo lo avessero voluto.

Oggi siamo a giugno 2009 e nulla è stato fatto.
L’ultima proposta di intervento nella zona Paludi è però cruciale, a mio avviso, per fare pure un bilancio di quello che poi è accaduto nei mesi successivi.
La mia proposta si poneva infatti in alternativa ad un’altra che avevo portato avanti nei mesi precedenti, sempre per dare una risposta all’esigenza di edilizia economica-popolare, nella zona di Via delle Pozze. Come ho già avuto modo di scrivere in passato, avevo poi deciso di accantonare la proposta in via delle Pozze quando emerse che l’avvocato Florioli, all’epoca Presidente del Consiglio comunale, era coinvolto nell’operazione come consulente del proprietario dei terreni. Di questo ne discutemmo in giunta e l’avvocato Florioli si difese dicendo che in cambio ne aveva avuto solo due galline e un coniglio!
Sta di fatto che il 30 novembre 2006 io venni attaccata pesantemente in Consiglio comunale dalla consigliere Berlendis, per il fatto che mio marito (ingegnere come me) aveva presentato all’ufficio tecnico di San Felice una richiesta di parere preliminare per la sistemazione di un edificio, a firma sua ma con il logo, nel cartiglio, della società di ingegneria in cui siamo entrambi soci.
La consigliere Berlendis usò nei miei riguardi parole durissime, chiedendo le mie dimissioni, facendo riferimento addirittura a cosa nostra, alla presenza di una giornalista in sala, che poi scrisse un articolo sul Giornale di Brescia in cui mi si attribuivano fatti non veri (nessun giornalista è più venuto in consiglio comunale in seguito).
Ho poi saputo dal segretario comunale che il Prefetto dispose un’ispezione in merito (stante la pesantezza delle accuse della minoranza nei miei riguardi e l’articolo del Giornale di Brescia che riportava fatti distorti). Ispezione che venne fatta presso gli uffici del comune per accertare il mio operato, e dalla quale risultò che io non avevo commesso alcuna irregolarità.
Scoprii inoltre la sera stessa del consiglio comunale in cui fui attaccata che l’avvocato Florioli (che presiedeva il consiglio), era al corrente della cosa e ne aveva parlato con la consigliere Paola Cavedagh, come si premurò di scrivermi alcuni giorni dopo in una sua lettera. Io lo accusai di aver fatto il gioco della minoranza. Chiunque fosse interessato a leggere la lettera autografa di Florioli mi contatti.

Dopo quella sera non ebbi alcun sostegno dalla maggioranza: il sindaco mi sospese la delega all’urbanistica, per cui io il 20 dicembre diedi le dimissioni da vicesindaco, rimanendo però consigliere.

Quando annunciai in giunta la mia volontà di dimettermi, mi dissero brava, così potrai difenderti e dimostrare di non avere interessi da difendere. Non presero invece altrettanto bene la mia decisione di rimanere in consiglio comunale. Ricordo che l’avvocato Florioli mi disse che in questo modo li avrei messi in difficoltà…
Ricordo, perchè anche questo credo che sia necessario per fare un bilancio finale, che a seguito delle mie dimissioni Simone Zuin divenne assessore con delega al turismo e alla comunicazione e Elena Lombardi vicesindaco. Poco tempo dopo il cerchio parve chiudersi: l’avvocato Florioli si dimise da Presidente del Consiglio e al suo posto venne eletta Paola Cavedaghi. Tutti erano stati accontentati.

In realtà per me la chiusura del cerchio di tutta questa vicenda non si è avuta due anni fa, ma pochi giorni fa, quando ho visto, con non troppa sorpresa a dire il vero, che in lista con l’avvocato Florioli per le prossime elezioni amministrative si è candidato il figlio della signora Berlendis, che guarda caso si è dimessa da consigliere comunale a pochi mesi dalle elezioni.

Vorrei ora fare un breve bilancio della seconda fase della mia esperienza amministrativa, quella che mi ha vista ricoprire il ruolo di consigliere di minoranza.
Paradossalmente è stato il periodo in cui ho avuto maggiore accesso ai documenti pubblici, in quanto ai consiglieri di minoranza viene consegnato tutto il materiale relativo ai consigli comunali (forse si presuppone che i consiglieri di maggioranza siano al corrente di tutto!). In questi due anni e mezzo ho così avuto modo di “mettere il naso” in altre cose rispetto a quelle di cui mi ero occupata direttamente nei due anni precedenti, chiedendone pure conto al sindaco, attraverso numerose interpellanze e interrogazioni in Consiglio comunale, senza (aimè!) ottenere risposte sensate in merito.
Per esempio, chiesi conto della scorretta informazione che viene fatta attraverso il sito comunale, sul quale vengono pubblicate alcune delibere di giunta (escludendone volutamente altre). L’assessore Zuin, che avrebbe dovuto occuparsi in questi cinque anni di comunicazione, non aprì bocca per darmi spiegazioni (del resto in cinque anni non si è mai degnato di parlare in consiglio comunale, strano per uno che si dovrebbe occupare di comunicazione).

Ho fatto del mio meglio (purtroppo senza alcun risultato) per evidenziare l’inutilità di aderire all’Unione dei comuni della Valtenesi, ente che avrebbe comportato solo spese aggiuntive ed un inutile aggravio burocratico. Mi dissero che era fondamentale per gestire insieme i servizi (molti dei quali, come la polizia locale e la biblioteca erano già gestiti in forma consorziata) e per preparare un unico calendario delle manifestazioni estive!
L’unico aspetto positivo della nostra partecipazione all’Unione riguarda l’informazione: sul sito dell’unione si trovano tutte le delibere della giunta e le determine dirigenziali.
Vi assicuro che è estremamente interessante dare un’occhiata per vedere come vengono spesi i nostri soldi. Leggere per esempio che nel 2008
· la manifestazione “Mosaico: Cultura E Musiche In Dialogo” ci è costata 3.096€,
· l’organizzazione e realizzazione dell’esposizione di grafiche d’arte “Corpo/reo De Portesio 2008” (con relativo catalogo) è costata 5.575,6 €,
· i concerti de “I classici di Mina” e il tributo ai Nomadi sono costati 4.320€,
· gli incontri di approfondimento culturale per adulti sono costati 2.642€,
· gli intrattenimenti musicali in occasione della 2^ edizione della manifestazione turistica denominata “bioritmo”, agricoltura biologica, ritmo musicale alla modica cifra di 2.800 €;
· è interessante leggere che al Cineforum Cinit Feliciano nel 2008 sono andati contributi per più di 4.000 € per i soli film proiettati per i bambini, cifra a cui si deve aggiungere il “contributo annuale” e l’impegno per il Filmfestival del Garda;
· restando nel settore dell’intrattenimento fra diritti SIAE e noleggio palchi per le manifestazioni sono stati spesi oltre 7.500 Euro.
Si rimane infine sbalorditi quando si legge fra le determine dirigenziali che l’assessorato al turismo Zuin investe soldi pubblici per l’organizzazione del “raduno provinciale nuova Fiat 500”.
Poi magari è più facile capire perché la lista del sindaco uscente Marsiletti è tanto vicina a certi gruppi…
Ricordo che per l’associazione Olea, che dovrebbe avere il compito di far conoscere il nostro olio nel mondo(!) spendiamo 10.000-15.000 € all’anno.
Anche a questo pensate quanto guardate i nomi che ci sono nella lista di Marsiletti.

Ma torniamo alle mie attività in consiglio comunale.

Ho fatto del mio meglio per evidenziare l’inutilità dell’adesione alla Comunità del Garda e alla Riviera dei Castelli, creazione e feudo di Florioli fino all’espugnazione da parte di Zuin nell’inverno 2008, ovviamente adesioni onerose, e non di poco (alcune decine di migliaia di euro), per la nostra comunità. Analoga la risposta: sono fondamentali per la promozione turistica!

Per non tediarvi oltre, ricordo solo quanto accaduto durante l’ultimo consiglio comunale.
All’ordine del giorno vi era l’adozione del Piano di recupero di Villa Portesina, che prevedeva la realizzazione di un albergo di lusso, come peraltro già deciso da anni (è stata una delle prime cose che ho seguito io come assessore). La novità stava invece nella contropartita: in cambio dell’incremento volumetrico, la proprietà era disposta a cedere all’amministrazione (e quindi alla nostra comunità di San Felice) 6.000 mq circa di terreno, per farci un parco naturalistico.
Interessante. Peccato che il terreno in questione si trovi a monte dell’ex campeggio della Portesina, al di là della strada che collega Salò con Portese. Per dirla in parole povere volevano rifilarci una scarpata (30 metri di dislivello tra il punto più basso e quello più alto). Il Sindaco sosteneva che però ci fosse anche un piccolo pianoro panoramico….
Ovviamente per la proprietà sarebbe stato molto più conveniente tirarci in schiena un argine rispetto alla monetizzazione degli standard, che avrebbero potuto aggirarsi attorno ai 300.000 €.
Io quando ho visto questa proposta strampalata non ho potuto fare a meno di pensare che l’amministrazione di Marsiletti volesse fare un omaggio al grande Renato Pozzetto, anche lui tanto orgoglioso di essersi comprato un bel pezzo di terreno per farci un supermercato di tacchi, dadi e datteri: “un colpo di fortuna, un appezzamento non proprio in piano, non direi neanche scosceso,… insomma un precipizio… in pianta sono sette centimetri… ma sopra c’è una vista!”.
Ci è voluta un’ora ma poi l’assessore Zuin ha cominciato a far girare un fogliettino (perché lui in consiglio comunale non parla…) e il Sindaco ha deciso di ritirare dalla votazione il piano.
Quindi un piccolo risultato sono riuscita ad ottenerlo anche come consigliere di minoranza! Almeno i nostri figli e nipoti non si troveranno a dover sborsare denaro per la manutenzione di una scarpata pagata più di 300.000 €.

Ci pensate al danno che avrebbe fatto questa amministrazione uscente se avesse votato questo piano?
Ci pensate al danno che questi amministratori, se riconfermati, continuerebbero a fare pagandosi il consenso elettorale a suon di contributi a tutte le sanguisughe che, pur di vedersi riconfermato anche per quest’anno il loro cospicuo contributo, sono disposte a candidarsi con Marsiletti?
Ci pensate all’incoerenza di Zuin, che come assessore al turismo (e alla comunicazione, ma di questa forse si è dimenticato) ci ha fatto spendere in cinque anni una barca di soldi, molti dei quali derivanti dagli oneri di urbanizzazione e dunque dal consumo della nostra risorsa più preziosa, il territorio, per non lasciarci assolutamente nulla in termini di politiche per il turismo? Talmente coerente che ora ci chiede il voto per diventare consigliere provinciale, usando parole come risparmio, decrescita, …. Si fa presto a scriverle nei programmi elettorali certe cose, altra cosa è poi avere le palle per sostenerle in consiglio comunale o provinciale.

Chiudo il mio bilancio con una riflessione pre-elettorale, riprendendo una frase che ho sentito citare in questi giorni di campagna elettorale.
Diceva Einstein: non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato.
Allora a chi dare il mio voto?

A Marsiletti, che per alimentare il suo egocentrismo continuerebbe a spendere i soldi della nostra comunità per poter essere assessore dell’Unione dei comuni, membro del consiglio di amministrazione della Comunità del Garda ecc. ecc., e continuerebbe a foraggiare le sanguisughe di cui si è circondato con l’aiuto di Zuin?
Oppure all’azzeccagarbugli di San Felice del Benaco, che da trent’anni elemosina il consenso e inganna la gente facendo credere di poter risolvere i problemi che lui stesso ha creato, magari attraverso una piccola consulenza legale? Ha detto di non condividere il PGT e di non essere venuto per questo in consiglio comunale, ma guarda caso in lista con lui c’è l’assessore ai lavori pubblici Savoldi, che in consiglio comunale c’era e ha dato il suo voto favorevole all’adozione del PGT. In questo modo, come è nello stile Florioli, potrà rassicurare quelli che hanno già avuto ma anche quelli che ancora non hanno avuto e, se voteranno per lui, sicuramente avranno.

Di fronte allo scenario che ci si prospetta, se proprio troverò il coraggio di andare a votare, sicuramente lo farò per provare a cambiare! Magari scegliendo una persona credibile, con una squadra credibile, che abbia una minima idea di quello che sta andando a fare.

Michela Tiboni
Consigliere comunale San Felice del Benaco
Delegato nazionale dell’assemblea
costituente del Partito Democratico

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il dovere della comunicazione
Ci sono parecchie cose difficili, una di queste è dire le cose come stanno, anche perché si corre sicuramente il rischio di farsi molti nemici. Nonostante ciò ho ritenuto doveroso scrivere questa lettera ai cittadini di San Felice del Benaco per condividere con loro il mio bilancio di cinque anni di esperienza in consiglio comunale.
Così come è probabilmente impossibile spiegare ad un elettore di centro-destra che il nostro premier sta portando avanti un’azione finalizzata allo smantellamento della democrazia e allo screditamento della classe politica, danneggiando anche chi, nel centro-destra, porta avanti con correttezza e passione l’attività di amministratore, allo stesso modo è una missione impossibile convincere un sostenitore del centro-sinistra dell’incapacità, per usare un eufemismo, di alcuni dei suoi rappresentanti che, quando sono “nella stanza dei bottoni”, si comportano al pari dei peggiori amministratori della prima repubblica.
Credo che la cattiva amministrazione portata avanti dai nostri rappresentanti locali che si professavano di centro-sinistra sia quanto di più negativo ci possa essere per una rinascita del nostro paese.
Eppure, nonostante sia convinta che pochi o forse nessuno dei lettori cambierà la sua intenzione di voto per ciò che ho scritto, mi sono sentita comunque in dovere di dire le cose come stanno.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2009/06/e-tempo-di-un-bilancio.html

È tempo di un bilancio

Quando cinque anni fa mi lasciai convincere ad entrare nella lista Centro e rinnovamento con Gianluigi Marsiletti candidato Sindaco per il nostro Comune, non pensavo proprio che sarebbe stata una strada tutta in salita.

Oggi io sono arrivata alla fine di questa salita, e mi sembra doveroso azzardare un bilancio di questi cinque anni.
Lo devo sicuramente a coloro che cinque anni fa mi diedero la loro preferenza, e la loro fiducia, che ho la presunzione di ritenere di non aver tradito, e lo devo a chi, direttamente o indirettamente, mi ha accompagnata in questa avventura.

Come molti già sanno, la mia esperienza come amministratore del Comune di San Felice si divide in due periodi.
Dal giugno 2004 al dicembre 2006 sono stata vicesindaco e assessore all’urbanistica.
Dal gennaio 2007 ad oggi sono stata consigliere di minoranza.
Sono stati, per ovvi motivi, due periodi profondamente diversi tra loro, ma che mi hanno aiutata a comprendere cosa significhi amministrare un territorio come il nostro, che ha sicuramente grandi potenzialità ma è altrettanto soggetto a forti pressioni e minacce.
L’esperienza come assessore mi ha permesso di seguire attività importanti, che mi hanno dato grandi soddisfazioni.

Per esempio il processo di certificazione ambientale EMAS per il nostro comune (con un finanziamento che, grazie al mio personale interessamento e impegno avevamo ottenuto da Regione Lombardia), che ha portato a verificare l’impostazione delle attività nell’amministrazione nell’ottica della sostenibilità e migliorarla di conseguenza.

O ancora la stesura del Piano urbano del traffico, che individua le principali criticità presenti nel sistema della mobilità e ne propone soluzioni. Tale strumento è stato di fondamentale utilità per ottenere un contributo di 137.000 €, da restituire alla Regione in venti quote annue a tasso nullo, con un risparmio per il nostro comune di circa 80.000 €. Contributo che è stato utilizzato per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza delle intersezioni a rotatoria maggiormente pericolose (incrocio del Carmine, strada per il porto di San Felice e incrocio tra via Zerneri e viale Italia).
Peccato che questa amministrazione abbia poi tenuto nel cassetto per due anni il Piano urbano del traffico, senza pensare di attuare, per esempio, l’intervento risolutorio che esso prevede per la via Cavour nel centro storico di San Felice.

Grandi soddisfazioni mi ha dato l’attivazione del Pedibus, per accompagnare i bambini della scuola elementare a piedi. Come ho avuto occasione di scrivere nel maggio 2006 in una lettera al Giornale di Brescia, “in un comune come San Felice del Benaco, caratterizzato da un territorio di notevole valenza paesistica e ambientale, è fondamentale aiutare i bambini a percepire la bellezza di ciò che li circonda, affinché da qui scaturisca poi il rispetto del territorio in cui vivono. È mia convinzione che anche attraverso questo tipo di iniziative si gettano le basi per un governo del territorio che abbia come fine primario migliorare la qualità della vita di chi vive nel nostro paese. Ma un’altra idea forte sta alla base del progetto Pedibus: quella di favorire la nascita di relazioni sociali che vanno ben oltre l’esperienza stessa. Si è infatti chiesto a gruppi del mondo del volontariato presenti sul territorio di collaborare all’iniziativa e la risposta è stata eccezionale […]. Fin dai primi viaggi si è creato un rapporto particolare tra gli “autisti” e i piccoli utenti del Pedibus, e la paura e la preoccupazione dei genitori per la sicurezza dei bambini è stata scacciata dall’entusiasmo di tutti. Sicuramente anche quando la scuola finirà e con essa il Pedibus, i bambini non dimenticheranno i volti delle persone che in questo mese li hanno accompagnati, e forse questo li aiuterà anche a capire che ci sono persone che si mettono a disposizione degli altri semplicemente perché credono in ciò che fanno. E non è poco, in un mondo in cui c’è chi si adopera per convincerci che solo i furbi vanno avanti.” (dal Giornale di Brescia del 17 maggio 2006).
Per il progetto Pedibus non ho avuto alcun supporto da parte dell’amministrazione, ma non per questo ho agito a titolo personale. Dico questo perché ero riuscita anche ad ottenere per la scuola di San Felice un finanziamento da parte della Provincia di Brescia dell’importo di 2.888,88 € (tra l’altro fu una delle poche ammesse al contributo in tutta la Provincia!). Tale contributo sarebbe dovuto servire per pagare il materiale utilizzato, come i cartelloni plastificati messi in corrispondenza delle fermate, i cappellini (con il logo del Pedibus e il nome del nostro comune) e le pettorine catarifrangenti regalate ai bambini (spese che io stessa, presa da entusiasmo, avevo anticipato) e per dare un piccolo contributo a chi mi aveva aiutata a far camminare questa iniziativa (Alpini, nonne e nonni, …).
Ma dopo le mie dimissioni, il sindaco e l’assessore Elena Lombardi scrissero alla Provincia, lasciando intendere che io avevo agito a titolo personale nell’organizzazione del Pedibus e nella richiesta del contributo (firmato dal direttore didattico!!), e chiesero di non utilizzare quel denaro per pagare le spese già sostenute, ma tenerselo per l’anno successivo. Avendo ottenuto risposta negativa, preferirono restituirli.

Grandissima soddisfazione mi ha dato l’avvio dei lavori del Piano di Governo del Territorio.
Il 6 ottobre del 2006 iniziava infatti a San Felice l’avventura della Partecipazione verso il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT), attraverso una serie di incontri su diversi temi, a cui parteciparono parecchie persone, interessate a costruire insieme una risposta alla domanda “Quale sviluppo per San Felice del Benaco?”.
Peccato che questa amministrazione abbia poi ritenuto del tutto inutili le osservazioni emerse da quegli incontri e abbia preferito fare da sé nella definizione delle scelte del PGT.

Durante i due anni e mezzo in cui sono stata vicesindaco e assessore all’urbanistica avevo azzardato in giunta anche una proposta di intervento per sistemare la struttura dell’ex asilo di San Felice, con la previsione anche di uno spazio da adibirsi a sala polifunzionale. Sono passati altri due anni e mezzo e nulla è stato fatto.
Ma soprattutto avevo portato in giunta un progetto di sistemazione dell’area delle Paludi. Nella mia bozza progettuale (riportata qui sotto) trovava posto una struttura polifunzionale con anfiteatro all’aperto per le manifestazioni estive e una parte di edilizia economico-popolare ed edilizia libera al posto della mastodontica casa-albergo. Prevedevo inoltre la realizzazione di un percorso pedonale tra il giardino della scuola elementare e della scuola media (percorso che si potrebbe realizzare con un impegno modesto ma con un ottimo risultato di collegamento tra via Marconi e via Mazzini).
Era l’estate del 2006 e tutto questo poteva essere fatto immediatamente attraverso un Programma Integrato di Intervento se solo lo avessero voluto.

Oggi siamo a giugno 2009 e nulla è stato fatto.
L’ultima proposta di intervento nella zona Paludi è però cruciale, a mio avviso, per fare pure un bilancio di quello che poi è accaduto nei mesi successivi.
La mia proposta si poneva infatti in alternativa ad un’altra che avevo portato avanti nei mesi precedenti, sempre per dare una risposta all’esigenza di edilizia economica-popolare, nella zona di Via delle Pozze. Come ho già avuto modo di scrivere in passato, avevo poi deciso di accantonare la proposta in via delle Pozze quando emerse che l’avvocato Florioli, all’epoca Presidente del Consiglio comunale, era coinvolto nell’operazione come consulente del proprietario dei terreni. Di questo ne discutemmo in giunta e l’avvocato Florioli si difese dicendo che in cambio ne aveva avuto solo due galline e un coniglio!
Sta di fatto che il 30 novembre 2006 io venni attaccata pesantemente in Consiglio comunale dalla consigliere Berlendis, per il fatto che mio marito (ingegnere come me) aveva presentato all’ufficio tecnico di San Felice una richiesta di parere preliminare per la sistemazione di un edificio, a firma sua ma con il logo, nel cartiglio, della società di ingegneria in cui siamo entrambi soci.
La consigliere Berlendis usò nei miei riguardi parole durissime, chiedendo le mie dimissioni, facendo riferimento addirittura a cosa nostra, alla presenza di una giornalista in sala, che poi scrisse un articolo sul Giornale di Brescia in cui mi si attribuivano fatti non veri (nessun giornalista è più venuto in consiglio comunale in seguito).
Ho poi saputo dal segretario comunale che il Prefetto dispose un’ispezione in merito (stante la pesantezza delle accuse della minoranza nei miei riguardi e l’articolo del Giornale di Brescia che riportava fatti distorti). Ispezione che venne fatta presso gli uffici del comune per accertare il mio operato, e dalla quale risultò che io non avevo commesso alcuna irregolarità.
Scoprii inoltre la sera stessa del consiglio comunale in cui fui attaccata che l’avvocato Florioli (che presiedeva il consiglio), era al corrente della cosa e ne aveva parlato con la consigliere Paola Cavedagh, come si premurò di scrivermi alcuni giorni dopo in una sua lettera. Io lo accusai di aver fatto il gioco della minoranza. Chiunque fosse interessato a leggere la lettera autografa di Florioli mi contatti.

Dopo quella sera non ebbi alcun sostegno dalla maggioranza: il sindaco mi sospese la delega all’urbanistica, per cui io il 20 dicembre diedi le dimissioni da vicesindaco, rimanendo però consigliere.

Quando annunciai in giunta la mia volontà di dimettermi, mi dissero brava, così potrai difenderti e dimostrare di non avere interessi da difendere. Non presero invece altrettanto bene la mia decisione di rimanere in consiglio comunale. Ricordo che l’avvocato Florioli mi disse che in questo modo li avrei messi in difficoltà…
Ricordo, perchè anche questo credo che sia necessario per fare un bilancio finale, che a seguito delle mie dimissioni Simone Zuin divenne assessore con delega al turismo e alla comunicazione e Elena Lombardi vicesindaco. Poco tempo dopo il cerchio parve chiudersi: l’avvocato Florioli si dimise da Presidente del Consiglio e al suo posto venne eletta Paola Cavedaghi. Tutti erano stati accontentati.

In realtà per me la chiusura del cerchio di tutta questa vicenda non si è avuta due anni fa, ma pochi giorni fa, quando ho visto, con non troppa sorpresa a dire il vero, che in lista con l’avvocato Florioli per le prossime elezioni amministrative si è candidato il figlio della signora Berlendis, che guarda caso si è dimessa da consigliere comunale a pochi mesi dalle elezioni.

Vorrei ora fare un breve bilancio della seconda fase della mia esperienza amministrativa, quella che mi ha vista ricoprire il ruolo di consigliere di minoranza.
Paradossalmente è stato il periodo in cui ho avuto maggiore accesso ai documenti pubblici, in quanto ai consiglieri di minoranza viene consegnato tutto il materiale relativo ai consigli comunali (forse si presuppone che i consiglieri di maggioranza siano al corrente di tutto!). In questi due anni e mezzo ho così avuto modo di “mettere il naso” in altre cose rispetto a quelle di cui mi ero occupata direttamente nei due anni precedenti, chiedendone pure conto al sindaco, attraverso numerose interpellanze e interrogazioni in Consiglio comunale, senza (aimè!) ottenere risposte sensate in merito.
Per esempio, chiesi conto della scorretta informazione che viene fatta attraverso il sito comunale, sul quale vengono pubblicate alcune delibere di giunta (escludendone volutamente altre). L’assessore Zuin, che avrebbe dovuto occuparsi in questi cinque anni di comunicazione, non aprì bocca per darmi spiegazioni (del resto in cinque anni non si è mai degnato di parlare in consiglio comunale, strano per uno che si dovrebbe occupare di comunicazione).

Ho fatto del mio meglio (purtroppo senza alcun risultato) per evidenziare l’inutilità di aderire all’Unione dei comuni della Valtenesi, ente che avrebbe comportato solo spese aggiuntive ed un inutile aggravio burocratico. Mi dissero che era fondamentale per gestire insieme i servizi (molti dei quali, come la polizia locale e la biblioteca erano già gestiti in forma consorziata) e per preparare un unico calendario delle manifestazioni estive!
L’unico aspetto positivo della nostra partecipazione all’Unione riguarda l’informazione: sul sito dell’unione si trovano tutte le delibere della giunta e le determine dirigenziali.
Vi assicuro che è estremamente interessante dare un’occhiata per vedere come vengono spesi i nostri soldi. Leggere per esempio che nel 2008
· la manifestazione “Mosaico: Cultura E Musiche In Dialogo” ci è costata 3.096€,
· l’organizzazione e realizzazione dell’esposizione di grafiche d’arte “Corpo/reo De Portesio 2008” (con relativo catalogo) è costata 5.575,6 €,
· i concerti de “I classici di Mina” e il tributo ai Nomadi sono costati 4.320€,
· gli incontri di approfondimento culturale per adulti sono costati 2.642€,
· gli intrattenimenti musicali in occasione della 2^ edizione della manifestazione turistica denominata “bioritmo”, agricoltura biologica, ritmo musicale alla modica cifra di 2.800 €;
· è interessante leggere che al Cineforum Cinit Feliciano nel 2008 sono andati contributi per più di 4.000 € per i soli film proiettati per i bambini, cifra a cui si deve aggiungere il “contributo annuale” e l’impegno per il Filmfestival del Garda;
· restando nel settore dell’intrattenimento fra diritti SIAE e noleggio palchi per le manifestazioni sono stati spesi oltre 7.500 Euro.
Si rimane infine sbalorditi quando si legge fra le determine dirigenziali che l’assessorato al turismo Zuin investe soldi pubblici per l’organizzazione del “raduno provinciale nuova Fiat 500”.
Poi magari è più facile capire perché la lista del sindaco uscente Marsiletti è tanto vicina a certi gruppi…
Ricordo che per l’associazione Olea, che dovrebbe avere il compito di far conoscere il nostro olio nel mondo(!) spendiamo 10.000-15.000 € all’anno.
Anche a questo pensate quanto guardate i nomi che ci sono nella lista di Marsiletti.

Ma torniamo alle mie attività in consiglio comunale.

Ho fatto del mio meglio per evidenziare l’inutilità dell’adesione alla Comunità del Garda e alla Riviera dei Castelli, creazione e feudo di Florioli fino all’espugnazione da parte di Zuin nell’inverno 2008, ovviamente adesioni onerose, e non di poco (alcune decine di migliaia di euro), per la nostra comunità. Analoga la risposta: sono fondamentali per la promozione turistica!

Per non tediarvi oltre, ricordo solo quanto accaduto durante l’ultimo consiglio comunale.
All’ordine del giorno vi era l’adozione del Piano di recupero di Villa Portesina, che prevedeva la realizzazione di un albergo di lusso, come peraltro già deciso da anni (è stata una delle prime cose che ho seguito io come assessore). La novità stava invece nella contropartita: in cambio dell’incremento volumetrico, la proprietà era disposta a cedere all’amministrazione (e quindi alla nostra comunità di San Felice) 6.000 mq circa di terreno, per farci un parco naturalistico.
Interessante. Peccato che il terreno in questione si trovi a monte dell’ex campeggio della Portesina, al di là della strada che collega Salò con Portese. Per dirla in parole povere volevano rifilarci una scarpata (30 metri di dislivello tra il punto più basso e quello più alto). Il Sindaco sosteneva che però ci fosse anche un piccolo pianoro panoramico….
Ovviamente per la proprietà sarebbe stato molto più conveniente tirarci in schiena un argine rispetto alla monetizzazione degli standard, che avrebbero potuto aggirarsi attorno ai 300.000 €.
Io quando ho visto questa proposta strampalata non ho potuto fare a meno di pensare che l’amministrazione di Marsiletti volesse fare un omaggio al grande Renato Pozzetto, anche lui tanto orgoglioso di essersi comprato un bel pezzo di terreno per farci un supermercato di tacchi, dadi e datteri: “un colpo di fortuna, un appezzamento non proprio in piano, non direi neanche scosceso,… insomma un precipizio… in pianta sono sette centimetri… ma sopra c’è una vista!”.
Ci è voluta un’ora ma poi l’assessore Zuin ha cominciato a far girare un fogliettino (perché lui in consiglio comunale non parla…) e il Sindaco ha deciso di ritirare dalla votazione il piano.
Quindi un piccolo risultato sono riuscita ad ottenerlo anche come consigliere di minoranza! Almeno i nostri figli e nipoti non si troveranno a dover sborsare denaro per la manutenzione di una scarpata pagata più di 300.000 €.

Ci pensate al danno che avrebbe fatto questa amministrazione uscente se avesse votato questo piano?
Ci pensate al danno che questi amministratori, se riconfermati, continuerebbero a fare pagandosi il consenso elettorale a suon di contributi a tutte le sanguisughe che, pur di vedersi riconfermato anche per quest’anno il loro cospicuo contributo, sono disposte a candidarsi con Marsiletti?
Ci pensate all’incoerenza di Zuin, che come assessore al turismo (e alla comunicazione, ma di questa forse si è dimenticato) ci ha fatto spendere in cinque anni una barca di soldi, molti dei quali derivanti dagli oneri di urbanizzazione e dunque dal consumo della nostra risorsa più preziosa, il territorio, per non lasciarci assolutamente nulla in termini di politiche per il turismo? Talmente coerente che ora ci chiede il voto per diventare consigliere provinciale, usando parole come risparmio, decrescita, …. Si fa presto a scriverle nei programmi elettorali certe cose, altra cosa è poi avere le palle per sostenerle in consiglio comunale o provinciale.

Chiudo il mio bilancio con una riflessione pre-elettorale, riprendendo una frase che ho sentito citare in questi giorni di campagna elettorale.
Diceva Einstein: non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato.
Allora a chi dare il mio voto?

A Marsiletti, che per alimentare il suo egocentrismo continuerebbe a spendere i soldi della nostra comunità per poter essere assessore dell’Unione dei comuni, membro del consiglio di amministrazione della Comunità del Garda ecc. ecc., e continuerebbe a foraggiare le sanguisughe di cui si è circondato con l’aiuto di Zuin?
Oppure all’azzeccagarbugli di San Felice del Benaco, che da trent’anni elemosina il consenso e inganna la gente facendo credere di poter risolvere i problemi che lui stesso ha creato, magari attraverso una piccola consulenza legale? Ha detto di non condividere il PGT e di non essere venuto per questo in consiglio comunale, ma guarda caso in lista con lui c’è l’assessore ai lavori pubblici Savoldi, che in consiglio comunale c’era e ha dato il suo voto favorevole all’adozione del PGT. In questo modo, come è nello stile Florioli, potrà rassicurare quelli che hanno già avuto ma anche quelli che ancora non hanno avuto e, se voteranno per lui, sicuramente avranno.

Di fronte allo scenario che ci si prospetta, se proprio troverò il coraggio di andare a votare, sicuramente lo farò per provare a cambiare! Magari scegliendo una persona credibile, con una squadra credibile, che abbia una minima idea di quello che sta andando a fare.

Michela Tiboni
Consigliere comunale San Felice del Benaco
Delegato nazionale dell’assemblea
costituente del Partito Democratico

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il dovere della comunicazione
Ci sono parecchie cose difficili, una di queste è dire le cose come stanno, anche perché si corre sicuramente il rischio di farsi molti nemici. Nonostante ciò ho ritenuto doveroso scrivere questa lettera ai cittadini di San Felice del Benaco per condividere con loro il mio bilancio di cinque anni di esperienza in consiglio comunale.
Così come è probabilmente impossibile spiegare ad un elettore di centro-destra che il nostro premier sta portando avanti un’azione finalizzata allo smantellamento della democrazia e allo screditamento della classe politica, danneggiando anche chi, nel centro-destra, porta avanti con correttezza e passione l’attività di amministratore, allo stesso modo è una missione impossibile convincere un sostenitore del centro-sinistra dell’incapacità, per usare un eufemismo, di alcuni dei suoi rappresentanti che, quando sono “nella stanza dei bottoni”, si comportano al pari dei peggiori amministratori della prima repubblica.
Credo che la cattiva amministrazione portata avanti dai nostri rappresentanti locali che si professavano di centro-sinistra sia quanto di più negativo ci possa essere per una rinascita del nostro paese.
Eppure, nonostante sia convinta che pochi o forse nessuno dei lettori cambierà la sua intenzione di voto per ciò che ho scritto, mi sono sentita comunque in dovere di dire le cose come stanno.

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6 ORE DEL GOLFO 2009

Tra un mese la 2^ edizione della gara MTB “6 ORE DEL GOLFO”, che si disputerà sulle colline alle spalle di Salò, con splendida vista sull’omonimo golfo. Gli alpini di Villa ripropongono questa gara competitiva di mountain bike sabato 27 giugno, con partenza alle ore 11:00. Il nuovo percorso ad anello sarà anche questa volta tecnico e interamente sterrato, si svolgerà ancora nelle vicinanze della chiesetta degli alpini in località Villa di Salò. Vi potranno partecipare atleti tesserati e non ( con certificato medico), maggiorenni. Le squadre potranno essere composte da: singolo M – singolo F – coppia maschile – coppia femminile – coppia mista – terzetto maschile.
La 6 ORE DEL GOLFO fa parte del circuito Gardathlon.
Per info: mirko.vezzola@alice.it cell: 3490865937
Claudio T.
LINK SU WWW.GARDAPANORAMA.IT

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CALDO RECORD PER IL MESE DI MAGGIO

In molte località del Garda lunedì 25 maggio è stata una giornata memorabile meteorologicamente parlando. Il valore più alto registrato ha toccato i 35,5° a Colombare di Sirmione. Notevoli sono anche i 34,5° di Garda, 31,6° di Riva. Le nostre stazioni meteo di Gardone Riviera e S.Felice del Benaco hanno raggiunto i 34,9°. Rammentiamo a fini statistici che il record di caldo nel mese di maggio a Salò fu il 29 maggio 2001 quando si toccarono i 33,6°. La stazione meteo di Salò, ubicata sulla torre dell’ex collegio Civico, ha caratteristiche di localizzazione molto simili a quella di Gardone Riviera: stessa quota, simile contesto urbano circostante (verde e case), esposizione ai venti e distanza dal lago.
Claudio T.
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PRONTI PER LA GARDALONGA 2009

Domenica 10 maggio alle ore 10:00 nella zona di lago antistante Maderno (BS) prenderà il via la 9^ edizione della GARDALONGA, maratona remiera aperta a tutte le imbarcazioni a remi. Alle scorse edizioni hanno partecipato numerosissime imbarcazioni di diverse tipologie, dalle canoe monoposto alle bisse, barche tipiche del Garda, ai dragon boat, con equipaggio fino 20 vogatori.
Il percorso di 25km parte da Maderno per portarsi verso Gardone Riviera, entra nel golfo di Salò, raggiunto Portese prosegue per la baia del vento, circumnavigazione della bellissima isola del Garda, per poi ritornare con il medesimo percorso verso Maderno.
La GARDALONGA è la prima manifestazione sportiva del circuito GARDATHLON, per designare gli iron men del Garda,….
Stando alle ultimissime previsioni meteo il cielo si presenterà irregolarmente nuvoloso, con temperature tra le ore 10:00 e le 13:00 comprese tra i 20 e i 23 gradi. L’acqua del lago attorno ai 14°, moto ondoso assente o debole tra Maderno e Portese, potrebbe esserci onda (20-40cm)tra Portese e il giro dell’isola.
per info:
gardalonga http://www.gardalonga.it/it/
gardathlon http://www.gardapanorama.it/
webcam http://www.comune.gardoneriviera.bs.it/inc/spaw/images/images1/image.jpg
Claudio T.
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05/05/2009 INAUGURATION-DAY DI GARDAPANORAMA

SABATO 9 MAGGIO DALLE ORE 18:00 PRESSO IL BAR MOKAY BEACH, A SALO’, LOC. MULINO,GARDAPANORAMA VI ASPETTA PER UN APERITIVO IN COMPAGNIA
INAUGURAZIONE BAR MOKAI BEACH
PRESENTAZIONE DELLA ASSOCIAZIONE GARDAPANORAMA
PRESENTAZIONE COMBINATA “GARDATHLON”
INAUGURAZIONE STUDIO DENTISTICO SALO’ 2

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Santificare le feste oggi

È passata davvero una vita ormai, più di sessantanni, da una guerra che ha lasciato segni profondi nella Storia e nell’immaginario dell’Italia e degli italiani, e ogni anno di questi tempi si festeggia il giorno in cui tutto è finito e l’Italia è s…

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Santificare le feste oggi

È passata davvero una vita ormai, più di sessantanni, da una guerra che ha lasciato segni profondi nella Storia e nell’immaginario dell’Italia e degli italiani, e ogni anno di questi tempi si festeggia il giorno in cui tutto è finito e l’Italia è stata libera di ricominciare, di percorrere una strada nuova; fin qui, tutto bene. Peccato che ogni anno arrivi immancabile anche la stessa trita polemica sul significato politico di quel periodo burrascoso che precedette la liberazione, e ovviamente sulla memoria che se ne tramanda. Volete sapere qual è questo famoso significato politico? facciamo un passo indietro, perchè ci sono almeno due ordini di considerazioni da fare.
Innanzitutto bisogna ricordare cosa successe l’8 Settembre del ’43, quando il nuovo capo del governo, Pietro Badoglio, lesse alla radio questo messaggio:

Il governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower comandante in capo delle forze alleate anglo-americane.

La richiesta è stata accolta.

Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza

Dal caos che si formò subito dopo, con la Germania che prese possesso della penisola mentre i Reali e il governo scappavano al Sud, uscirono due entità: la Repubblica Sociale Italiana (fondata da Mussolini a Salò ma in pratica controllata dai nazisti) e la multiforme massa di persone chiamata collettivamente col nome di Resistenza, che se anche dovette passare attraverso contrasti e diatribe interne seppe coadiuvare gli Alleati nella dura lotta di liberazione del territorio italiano, e dare un’impronta democratica, libertaria e antifascista alla Costituzione qualche anno più tardi. Questo movimento era come un’idra, tante teste per un corpo solo nel bene e nel male (e sul male che fecero alcuni partigiani ormai si scrive da tempo, anche se Pansa è convinto di dissotterrare in continuazione lo stesso cadavere fresco), e se anche qualcuno aveva sogni sovietici ed antidemocratici ebbe la buona creanza di accantonarli, e combattere per una nazione che aveva bisogno di pace. Per questo la festa del 25 Aprile celebra chi stava da quella parte là, quella di chi voleva la Liberazione dell’Italia dalle truppe nazifasciste, e non è semplicemente la festa dei caduti della guerra.

Un’altra considerazione da fare è che la Resistenza non è un semplice fatto storico, circoscritto a un certo periodo di tempo e dotato di un significato univoco: è invece il mito fondante della nostra Repubblica. Mi spiego meglio, ogni nazione ha alla sua origine un processo di mitopoiesi, come Roma aveva il viaggio di Enea e Atene il dono della Legge da parte della dea omonima, dai miti uno stato trae la sua legittimità, perlomeno nell’immaginario collettivo (e non va mai sottovalutata l’importanza dell’immaginario collettivo). Berlusconi, che proprio lavorando sulle immagini degli italiani si è fatto una carriera politica, si è da un lato prestato all’eterna battaglia della destra (non parlo della democrazia cristiana ma degli ex missini), ovvero far perdere di significato alla Resistenza e rendere nebulose le origine della Repubblica così da potersi infilare senza compromessi nel gioco politico (leggi: senza rinnegare, nemmeno pubblicamente, le loro origini fasciste), dall’altro lato ha portato un know how mistificatorio di livello decisamente superiore. In fondo lavora coi messaggi da più di vent’anni, è una materia che sa maneggiare molto bene.

Cambiare il nome da festa della Liberazione a festa della Libertà, invocare rispetto e pietà per i combattenti della parte avversa, instillare dubbi sulla sincerità delle intenzioni di una parte (quella peggio digerita) del movimento partigiano, sono tutti trucchi, tecniche che mirano non tanto a screditare la festa del 25 Aprile quanto a cambiarla di significato. L’idea di Berlusconi, e di tutta la galassia che ruota attorno alla sua personalità politica, è quella di costruire una sorta di immagine istituzionale che a loro è finora un po’ mancata per certi versi, ma come per la Costituzione che invece di essere rispettata si cerca di adeguare ai propri canoni di rispettabilità, così anche per la Storia e i valori della nostra Repubblica l’approccio è dal lato sbagliato: invece di andare loro incontro, si resta fermi e si pretende che siano loro ad adattarsi.

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