Categoria: Riva

RIVA DEL GARDA FIERECONGRESSI successo per la 16esima edizione di Motorissima

Settanta espositori hanno dato la propria adesione alla sedicesima edizione di Motorissima.
Il lungo lavoro di Cesare Bazzanella, ideatore e principale promotore, anche quest’anno ha garantito una parco espositori di grande livello con circa settanta aziende che contribuiscono alla realizzazione della più importante (in provincia) rassegna espositiva dedicata al motore, andata in scena l’8 e […]

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Generatore di commenti filmici

Grazie al programma polygen ed alla grammatica di Enrico Ghezzi è possibile creare interessanti commenti filmici.

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Esperimento seo

The Sarah Palin is too lazy, because student Loan Consalidation never hugs me but Debian Women won’t play in Extremadura. It won’t release in time

Washington has best history memes. There are no dunc-tank memes in Sarge, why is the FSF  too small? Nobody cares about Term Life Insurance
There are too many history memes in Etch the Conference Call Services Project produces awful transitions, Italy won’t hug maybe Ubuntu sings beatiful AArp Insurance beacause nobody cares about Asbestos Cancer on College Loan Refition. The Complaints Choir won’t play there are no Att Call conference memes in the Arizona divorce lawyer center the FSF sings optimal Term Life Insurance. Janet Jackson never hugs Evan Prodromou.
USA writes difficult grammars

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POISON DELUXE88 Keys on Fire al Lochness

Prosegue la stagione di concerti al Lochness Pub di Riva del Garda. Venerdì 14 è il turno dell’hard-synth dei Poison Deluxe, formati nel gennaio del 2008 come side project degli Ojm e Chance Medley. Max Ear e Frank Puglie entrambi fondatori degli Ojm, dopo l’abbandono di Frank nel 2004, si rimettono insieme e danno inizio […]

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Secondo Levi

Ve lo ricordate Levi? non lo scrittore, il politico. Non ricordo bene che ruolo avesse, ma durante la scorsa legislatura propose un discusso progetto di legge che, a prenderlo in buona fede, avrebbe dovuto regolamentare il selvaggio mercato dell’informazione telematica. Alcuni, molti a dire il vero, insinuarono che si cercavano semplicemente di mettere sotto controllo anche le poche fonti di informazione libera rimaste in Italia, ovvero blog e simili. Com’è come non è, all’epoca tutto fu reso confuso dalla protesta dilagante e non si è mai capito bene cosa abbia fatto davvero sparire quel progetto di legge, e sicuramente la caduta del governo Prodi ha messo l’ultimo sigillo a un’idea un po’ sospetta, sicuramente scritta da chi della rete non capisce molto.

Non si sa se per via di un’immedesimazione in Don Chisciotte, di un’illuminazione divina o della noia del pensionato, è notizia di questi giorni che Levi ci riprova con un nuovo e più aggiornato disegno di legge (che comunque non è scontato venga discusso a breve o addirittura in questa legislatura), senza che nessuno gli abbia chiesto nulla. È Daniele Minotti, sul suo blog, a svelare l’accaduto alla blogosfera, riportando i passi più significativi:

1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.
2. Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico.
3. La presente legge non si applica ai prodotti discografici e audiovisivi, fatti salvi i casi in cui tale applicazione sia espressamente prevista
“.

Soltanto con riferimento all’iscrizione al ROC che “rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa” (art. 8), si precisa che “sono esclusi dall’obbligo dell’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro

art. 7: “l’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione è condizione per l’inizio delle pubblicazioni dei giornali quotidiani e dei periodici, e sostituisce a tutti gli effetti la registrazione presso il tribunale, di cui all’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47. Sono fatti salvi i diritti già acquisiti da parte dei soggetti tenuti a tale registrazione in base al citato articolo 5 della legge n. 47 del 1948

Cerchiamo di capirci qualcosa. Secondo questo progetto di legge (che, ribadisco, per ora non è prevedibile se e quando verrà votato, nè se questo governo, anche se è prevedibile che sarà così, sarà o meno favorevole) un blog è decisamente un prodotto editoriale (art. 1), purtuttavia sarebbe escluso dall’iscrizione al ROC qualora non fosse il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro. Cosa significa organizzazione imprenditoriale? per quanto intuitivamente verrebbero da escludere praticamente tutti i blog italiani, Luca Spinelli su Punto Informatico sostiene (in maniera, per me, convincente) che

Il blog di Beppe Grillo ha una redazione, ha banner pubblicitari, vende prodotti. In parole povere: sia secondo il Codice Civile, sia secondo la comune interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa. Se il progetto di legge fosse approvato, perciò, Beppe Grillo avrebbe con tutta probabilità l’obbligo di iscriversi al ROC. Non solo: sarebbe in questo modo soggetto alle varie pene previste per i reati a mezzo stampa.

Affari suoi, diranno forse alcuni. Eppure non è l’unico a doversi preoccupare. Nella stessa situazione si troverebbero decine, probabilmente centinaia di altri ignari blogger. Infatti: chiunque correda le proprie pubblicazioni con banner, promozioni, o anche annunci di Google AdSense, secondo la comune interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa.

Insomma, la cosa si fa un po’ più preoccupante. Non tanto per gli Adsense (che peraltro ho appena aggiunto sotto consiglio di un amico, anche se speravo uscissero pubblicità più utili), quanto perchè sembra che l’intenzione sia di colpire a tradimento con norme confuse. Il ragionamento di Spinelli dimostra come sia facile far rientrare nella definizione “attività di impresa” una larga varietà di pratiche alcune delle quali piuttosto comuni e “ingenue”, quanto sarà semplice cogliere in fallo qualcuno? per quanto Minotti non veda ragioni per cui ci si debba davvero preoccupare di questa legge, quantomeno per ora, io temo che la vaghezza che lui critica sia più un’intento che un sottoprodotto dell’eventuale incompetenza legislativa di Levi. Sarebbe molto italiano, quantomeno.

Al di là di questo, già così com’è ridimensionerà di molto la possibilità di Grillo e tanti come lui di far circolare materiale più facilmente, a meno di iscriversi al ROC. Già, il ROC, ma cosa significa? Oltre alla prevedibile tassa da pagare, L’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet “rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa” (vedi succitato art. 8), il che farebbe evidentemente scattare il ben noto meccanismo per cui con una semplice citazione in giudizio per danni miliardari si può intimidire chiunque, anche chi sta dalla parte della ragione (e vuole evitare guai, o semplicemente non può/vuole pagare le spese legali). Ammettiamo anche che l’intento sia cercare di instillare maggiori responsabilità in chi si prende la briga di pubblicare informazione fai-da-te, il risultato sarebbe decisamente più ampio e disastroso. Personalmente, quando e se mai questa legge verrà varata leverò gli adsense (se non lo farò prima) e starò attento a non “organizzare troppo” il mio blog, ma temo che molte persone agirebbero in maniera più radicale.

C’è poi la questione server all’estero. Ero effettivamente convinto che avere il server contenente tutti i miei post hostato in America bastasse a risolvere perlomeno la mia posizione (Travaglio e Grillo, per fare due esempi, usano server italiani), tuttavia pare che non sia così. Gli stessi Minotti e Spinelli, assieme ad altri commentatori del post, sembrano più o meno sicuri (anche qui, non si tratta di norme precise ma di interpretazioni giurisprudenziali probabili) che la cosa non sia minimamente d’ostacolo a chi volesse perseguire blog con “sede” in Italia. È un po’ come quando beccano le società finanziarie con sedi farlocche alle Cayman, quella che conta è la sede dove effettivamente viene svolta l’attività in questione, che nel mio caso è perlopiù Bologna, Italia. In teoria non si capisce bene se questo sia un blog italiano, in pratica è molto probabile che chiunque possa denunciarmi per stampa clandestina (but don’t try this at home!).

Sembra improbabile che ne esca qualcosa molto presto, tuttavia come lo stesso scettico Minotti avverte è il caso di tenere alta la guardia: se anche questo progetto di Levi è più confuso che pericoloso, l’attuale governo (che non ha nulla a che spartire con Levi, è bene ricordarlo) si è sempre dimostrato particolarmente sensibile, in negativo, al tema della libera informazione. Come a dire che questo è solo l’antipasto, probabilmente.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/secondo-levi.html

Enigmi di proteine: FoldIt, un contributo alla scienza

FoldIt è un progetto nato per incanalare la potenza di migliaia di cervelli umani per una causa nobile: lo studio del folding delle proteine.

Il folding delle proteine, letteralmente, arrotolamento, è il processo per cui la sequenza primaria di aminoacidi, si organizza in date condizioni di temperatura, pH etc in una certa forma. Vale a dire: se le cose dentro il corpo umano funzionano correttamente le proteine si arrotolano nella maniera corretta, fornendo tutte le loro funzionalità, mentre se qualcosa non va, questo processo, il cui studio è molto complesso, va “a rotoli” e la funzionalità di una proteina, che ad esempio è coinvolta nel metabolismo, diviene nullo, creando gravi danni.

Questa è in (molto) riassunto la funzione di FoldIt: supplire alla carenza di potenza di calcolo necessaria a studiare l’arrotolamento di questi polipeptidi o proteine facendo svolgere i calcoli a migliaia di persone, facendole divertire fra l’altro. Dimostriamo una volta per tutte che il cervello umano è meglio di un dannato calcolatore!

Il gioco, i cui risultati saranno poi utili alla riceca di malattie come il morbo di Alzheimer, si presenta molto accattivante ed il gameplay è divertente.

Il gioco è disponibile per Linux (alcun problemi) Windows e Mac. La versione Windows è davvero fluida e i requisiti non sono proibitivi (gira su pentium4 tranquillamente).

Diventate ricercatori, contribuite allo sviluppo scientifico ed alla lotta contro le malattie degenerative ed in contemporanea divertitevi stimolando la vostra mente.

www.fold.it

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http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fisica-e-scienze/News-e-curiosita/enigmi-di-proteine-foldit-un-contributo-alla-scienza.html

Tutte le password al sicuro con KeePassX

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Il progetto è semplice ma funzionale. Il programma altro non è che un database avanzato e criptato (importante) di password.

Possiamo inserire tutte le nostre username e password delle varie idendità e nasconderle con una master password che ci verrà chiesta all’apertura del programma.

 Il bello del programma è che ci permette di generare password con diversi livelli di sicurezza (fino a 200 bit, cioè inespugnabili) ma soprattutto, il programma è multipiattaforma ed open-source!

SCARICA KeePassX

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IN 4000 PER PER LA GARDA TRENTINO HALF MARATHON Cresce l’attesa per la Gara di domenica

Saranno 4.000, con un vero e proprio boom di iscrizioni, i partenti della settima Garda Trentino Half Marathon, che si correrà domenica prossima sul tracciato di 21.097 km che si snoda in gran parte lungo la pista ciclabile lungo il fiume Sarca e sul lungolago rivano, con partenza alle 10 dal Quartiere Fieristico di Riva […]

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La pentola guardata non bolle mai

Per i precisi, “l’acqua contenuta in una pentola posta sul fuoco e troppo guardata non bolle mai”.

Penso poi che sia possibile applicare questa considerazione anche alla moka del caffè, per analogia di fisica coinvolta 🙂

L’avete capito bene, l’argomento di oggi è il paradosso di Zenone quantistico che in realtà è stato chiamato da qualche mattacchione 1 “paradosso della pentola troppo guardata”.

Ma torniamo alla fisica vera e alla meccanica quantistica. Questo effetto ci dimostra che, grazie a quello strano concetto che va sotto il nome di “collasso della funzione d’onda” un sistema quantistico la cui naturale evoluzione sarebbe una transizione da uno stato ad un altro, se posto con contitinuità ad un processo di misurazione, resta immutato.

Questo argomento può assomigliare al famoso paradosso della freccia di Zenone di Elea, il filosofo greco, che tentava di dimostrare come il movimento non possa in effetti esistere.

L’argomento di Zenone era quello della freccia, che scagliata dall’arciere verso un bersaglio doveva percorrere infiniti tratti sempre più brevi senza mai, di fatto, arrivare a destinazione: il moto è impossibile!

Ma analizziamo la questione quantistica:

Abbiamo un atomo in uno stato eccitato, instabile e lo sottoponiamo ad una serie di misurazioni ripetute nel tempo. Ogni osservazione causa il collasso della funzione d’onda, “azzerando il conto alla rovescia” e permettendo a quello stato di permanere indefinitamente.

Osservazione significa per il fisico, invio di fotoni, energia che permetta di conoscere una volta ritornata al mittente la situazione. Abbiamo a che fare quindi con un esempio di interazione radiazione materia. Si dimostra che la probabilità di transizione di un sistema illuminato da una radiazione incoerente dipende linearmente dal tempo per cui questa radiazione è “accesa”.

Dal momento che la velocità di transizione è 1/tau allora

P_2=\frac{t}{\tau}

se il sistema è a due livelli, la probabilità che il sistema sia ancora nello stato eccitato dopo un tempo t è

P_1=1-\frac{t}{\tau}

Se la misurazione ci informa ancora che il sistema è nello stato eccitato allora significa che la funzione d’onda è nuovamente collassata allo stato eccitato e quindi il processo ricomincia.

Misurando il sistema ad un tempo 2t la probabilità che sia nello stato eccitato sarà chiaramente:

P_2=\left(1-\frac{t}{\tau}\right)^2 \approx 1-2 \frac{t}{\tau}

sviluppato per t piccolo,cioè lo stesso andamento in termini di probabilità che avremmo se non avessimo fatto alcuna misura all’istante t.

Quando i tempi di osservazione si riducono molto rispetto al tempo di vita medio dello stato 2, si dimostra che la probabilità di transizione è proporzionale a t^2 anziché a t.

In questo caso allora lo sviluppo relativo all’osservazione all’istante 2t causerà una probabilità che il sistema si trovi ancora nello stato superiore proporzionale a 2t^2

P_2 \propto 1- 2t^2

 

mentre se non avessimo fatto alcuna misura sarebbe stata semplicemente

P_2 \propto 1- 4t^2

Estendendo il ragionamento a N osservazioni distanziate ad intervalli regolari T/N (dove T è il tempo totale di osservazione) abbiamo che nel limite di infinite osservazioni (leggi continuo) la probabilità di trovare il sistema nello stato eccitato è 1 ovvero l’evento certo!

Un sistema osservato continuamente non decade mai!

Come è possibile allora il tracciamento delle particelle nelle camere a bolle?

Il processo di misurazione è davvero così invasivo? Il collasso della funzione d’onda è una bufala messa in piedi per fare tornare i conti e tutto che quello che mi hai detto finora son fregnacce?

Non penso. Il concetto di collasso della funzione d’onda, sebbene sia così difficile da intuire riesce a chiarire diversi concetti. Ritengo che i sostenitori di interpretazioni della meccanica quantistica che supportano teorie in cui è necessario l’intervento dell’osservatore (umano) esterno oppure in cui è tirato in ballo il processo di coscienza (interpretazione a molte menti) stiano semplicemente cercando di portare a livello di intuizione qualcosa che di per sé non è nato per farsi comprendere in termini semplici.

Ricordiamoci che la natura e le sue leggi non sono state modellate in base a quell’equazione o a quell’altra e che quello che conosciamo fino ad ora è solo un modello che sarà necessariamente incompleto. I fenomeni naturali non hanno bisogno dell’osservazione dell’essere umano per manifestarsi. Per Wigner ad esempio la funzione d’onda collassa nel momento in cui l’informazione giunge al cervello dell’osservatore. Con che pretesa Wigner suppone che la mente umana, che altro non è composta che di materia ordinaria, si possa porre su un gradino superiore (ovviamente non dal punto di vista funzionale) ad un qualsiasi atomo dell’universo? Una buona teoria deve essere quanto più possibile oggettiva ma soprattutto un’interpretazione simile sposta il piano di analisi ad un livello in cui l’analisi non è possibile!

Il collasso della funzione d’onda è qualcosa di più sottile dunque di un semplice processo di presa di coscienza e da quanto si sa ora, il migliore approccio resta sempre quello della scuola di Copenhagen. Questo ovviamente non esclude nessuna possibile nuova teoria ma di sicuro se è stata l’interpretazione che ha portato la maggioranza dei risultati, è difficile che possa venire smontata da un giorno all’altro. Benvengano sempre le nuove idee, a patto che siano capaci di spiegare razionalmente qualcosa che alle idee precedenti sfuggiva

Questo non esclude che le domande sul collasso della funzione d’onda restino ancora aperte, ma fortunatamente certe interpretazioni che fanno riferimento a variabili nascoste siano state eliminate.

Torniamo all’effetto Zenone. Il mantenenimento della funzione d’onda collassata blocca l’evoluzione della stessa!

Potrete contraddirmi affermando che il tracciamento di una particella in un rivelatore, sia un processo di misura ripetuto in continuo e che quindi un pione, dotato di una certa vita media, se tracciato in una camera a bolle non debba mai decadere. Avete dunque intuito la natura del paradosso di Zenone quantistico.

Prima di tutto puntualizziamo che in un processo di interazione simile non è possibile non comprendere il sistema particella+rivelatore nella sua interezza. In secondo luogo, la particella interagisce solo “ad intermittenza” con le altre particella che costituiscono il rivelatore. Bisogna notare inoltre che per l’apparire del fenomeno il sistema deve essere tenuto osservato nel regime di dipendenza da t^2 e questo è possibile solo se le interazioni sono estremamente ravvicinate.

Dimostrare quindi l’effetto Zenone quantistico è di fatto impossibile per transizioni spontaneee come i decadimenti ma si è reso sperimentalmente fattibile per transizioni indotte (eccitazioni con laser di sistemi preparati in uno stato).

Referenze

Greiner, Quantum Mechanics, An introduction. Springer (2001)

Bell, Speakable and unspeakable in quantum mechanics.

J.Griffith – Introduzione alla meccanica quantistica.

Note:

1George Sudarshan and Baidyanaith Misra ,1977

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Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fisica-e-scienze/Meccanica-quantistica/la-pentola-guardata-non-bolle-mai.html

La pentola guardata non bolle mai

Per i precisi, “l’acqua contenuta in una pentola posta sul fuoco e troppo guardata non bolle mai”.

Penso poi che sia possibile applicare questa considerazione anche alla moka del caffè, per analogia di fisica coinvolta 🙂

L’avete capito bene, l’argomento di oggi è il paradosso di Zenone quantistico che in realtà è stato chiamato da qualche mattacchione 1 “paradosso della pentola troppo guardata”.

Ma torniamo alla fisica vera e alla meccanica quantistica. Questo effetto ci dimostra che, grazie a quello strano concetto che va sotto il nome di “collasso della funzione d’onda” un sistema quantistico la cui naturale evoluzione sarebbe una transizione da uno stato ad un altro, se posto con contitinuità ad un processo di misurazione, resta immutato.

Questo argomento può assomigliare al famoso paradosso della freccia di Zenone di Elea, il filosofo greco, che tentava di dimostrare come il movimento non possa in effetti esistere.

L’argomento di Zenone era quello della freccia, che scagliata dall’arciere verso un bersaglio doveva percorrere infiniti tratti sempre più brevi senza mai, di fatto, arrivare a destinazione: il moto è impossibile!

Ma analizziamo la questione quantistica:

Abbiamo un atomo in uno stato eccitato, instabile e lo sottoponiamo ad una serie di misurazioni ripetute nel tempo. Ogni osservazione causa il collasso della funzione d’onda, “azzerando il conto alla rovescia” e permettendo a quello stato di permanere indefinitamente.

Osservazione significa per il fisico, invio di fotoni, energia che permetta di conoscere una volta ritornata al mittente la situazione. Abbiamo a che fare quindi con un esempio di interazione radiazione materia. Si dimostra che la probabilità di transizione di un sistema illuminato da una radiazione incoerente dipende linearmente dal tempo per cui questa radiazione è “accesa”.

Dal momento che la velocità di transizione è 1/tau allora

P_2=\frac{t}{\tau}

se il sistema è a due livelli, la probabilità che il sistema sia ancora nello stato eccitato dopo un tempo t è

P_1=1-\frac{t}{\tau}

Se la misurazione ci informa ancora che il sistema è nello stato eccitato allora significa che la funzione d’onda è nuovamente collassata allo stato eccitato e quindi il processo ricomincia.

Misurando il sistema ad un tempo 2t la probabilità che sia nello stato eccitato sarà chiaramente:

P_2=\left(1-\frac{t}{\tau}\right)^2 \approx 1-2 \frac{t}{\tau}

sviluppato per t piccolo,cioè lo stesso andamento in termini di probabilità che avremmo se non avessimo fatto alcuna misura all’istante t.

Quando i tempi di osservazione si riducono molto rispetto al tempo di vita medio dello stato 2, si dimostra che la probabilità di transizione è proporzionale a t^2 anziché a t.

In questo caso allora lo sviluppo relativo all’osservazione all’istante 2t causerà una probabilità che il sistema si trovi ancora nello stato superiore proporzionale a 2t^2

P_2 \propto 1- 2t^2

 

mentre se non avessimo fatto alcuna misura sarebbe stata semplicemente

P_2 \propto 1- 4t^2

Estendendo il ragionamento a N osservazioni distanziate ad intervalli regolari T/N (dove T è il tempo totale di osservazione) abbiamo che nel limite di infinite osservazioni (leggi continuo) la probabilità di trovare il sistema nello stato eccitato è 1 ovvero l’evento certo!

Un sistema osservato continuamente non decade mai!

Come è possibile allora il tracciamento delle particelle nelle camere a bolle?

Il processo di misurazione è davvero così invasivo? Il collasso della funzione d’onda è una bufala messa in piedi per fare tornare i conti e tutto che quello che mi hai detto finora son fregnacce?

Non penso. Il concetto di collasso della funzione d’onda, sebbene sia così difficile da intuire riesce a chiarire diversi concetti. Ritengo che i sostenitori di interpretazioni della meccanica quantistica che supportano teorie in cui è necessario l’intervento dell’osservatore (umano) esterno oppure in cui è tirato in ballo il processo di coscienza (interpretazione a molte menti) stiano semplicemente cercando di portare a livello di intuizione qualcosa che di per sé non è nato per farsi comprendere in termini semplici.

Ricordiamoci che la natura e le sue leggi non sono state modellate in base a quell’equazione o a quell’altra e che quello che conosciamo fino ad ora è solo un modello che sarà necessariamente incompleto. I fenomeni naturali non hanno bisogno dell’osservazione dell’essere umano per manifestarsi. Per Wigner ad esempio la funzione d’onda collassa nel momento in cui l’informazione giunge al cervello dell’osservatore. Con che pretesa Wigner suppone che la mente umana, che altro non è composta che di materia ordinaria, si possa porre su un gradino superiore (ovviamente non dal punto di vista funzionale) ad un qualsiasi atomo dell’universo? Una buona teoria deve essere quanto più possibile oggettiva ma soprattutto un’interpretazione simile sposta il piano di analisi ad un livello in cui l’analisi non è possibile!

Il collasso della funzione d’onda è qualcosa di più sottile dunque di un semplice processo di presa di coscienza e da quanto si sa ora, il migliore approccio resta sempre quello della scuola di Copenhagen. Questo ovviamente non esclude nessuna possibile nuova teoria ma di sicuro se è stata l’interpretazione che ha portato la maggioranza dei risultati, è difficile che possa venire smontata da un giorno all’altro. Benvengano sempre le nuove idee, a patto che siano capaci di spiegare razionalmente qualcosa che alle idee precedenti sfuggiva

Questo non esclude che le domande sul collasso della funzione d’onda restino ancora aperte, ma fortunatamente certe interpretazioni che fanno riferimento a variabili nascoste siano state eliminate.

Torniamo all’effetto Zenone. Il mantenenimento della funzione d’onda collassata blocca l’evoluzione della stessa!

Potrete contraddirmi affermando che il tracciamento di una particella in un rivelatore, sia un processo di misura ripetuto in continuo e che quindi un pione, dotato di una certa vita media, se tracciato in una camera a bolle non debba mai decadere. Avete dunque intuito la natura del paradosso di Zenone quantistico.

Prima di tutto puntualizziamo che in un processo di interazione simile non è possibile non comprendere il sistema particella+rivelatore nella sua interezza. In secondo luogo, la particella interagisce solo “ad intermittenza” con le altre particella che costituiscono il rivelatore. Bisogna notare inoltre che per l’apparire del fenomeno il sistema deve essere tenuto osservato nel regime di dipendenza da t^2 e questo è possibile solo se le interazioni sono estremamente ravvicinate.

Dimostrare quindi l’effetto Zenone quantistico è di fatto impossibile per transizioni spontaneee come i decadimenti ma si è reso sperimentalmente fattibile per transizioni indotte (eccitazioni con laser di sistemi preparati in uno stato).

Referenze

Greiner, Quantum Mechanics, An introduction. Springer (2001)

Bell, Speakable and unspeakable in quantum mechanics.

J.Griffith – Introduzione alla meccanica quantistica.

Note:

1George Sudarshan and Baidyanaith Misra ,1977

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Ad un mondo di distanza da qui

Un po’ per studio (ho un corso di inglese da portare avanti, dopotutto), un po’ per passione, mi sono visto e letto entrambi i discorsi dei candidati a presidente degli USA in questa tornata elettorale. Eccoli qua sotto, traduco quello di McCain che, per quanto pure quello di Obama sia molto bello, mi sembra più interessante (e stimolante), se confrontato con la maniera italiana di vivere la politica.

Non so bene cosa si possa aggiungere di commento a un discorso così bello, in cui c’è tutto quello che un candidato deve dire dopo aver perso limpidamente delle elezioni. Forse potrei azzardare qualche paragone con le bizze di Berlusconi e gli scimmiottamenti americofili (e un po’ “spaghettici“) di Veltroni, ma credo che tutto ciò sia talmente lampante da non meritare il tempo di scriverlo. Una cosa mi sento di dirla: sarà matto come un cavallo, ma io questo McCain lo stimo.

(taglio gli intermezzi in cui McCain e la folla di persone che lo ascoltano “dialogano”, oltre che i pezzi di ridondanza dovuti all’essere questo un discorso e non un comunicato stampa)

Amici miei, siamo giunti alla fine di un lungo viaggio.il popolo americano si è espresso, e lo ha fatto chiaramente.
Poco fa ho avuto l’onore di telefonare al sen. Barack Obama per congratularmi con lui […] della sua elezione a prossimo presidente della nazione che amiamo entrambi.

In un contesto così lungo e difficile come questa campagna è stata, già solo il suo successo mi impone rispetto per la sua abilità e la sua perseveranza. Ma che sia riuscito a farlo stimolando le speranze di così tanti milioni di americani che una volta credevano erroneamente di contare poco o di avere poca influenza nell’elezione di un presidente americano è qualcosa che ammiro profondamente, e mi complimento con lui per esservi riuscito. Questa è un’elezione storica, e comprendo lo speciale significato che ha per gli afroamericani e lo speciale orgoglio che devono provare questa sera. Ho sempre creduto che l’America offrisse opportunità a tutti quelli che hanno l’impegno e la voglia di coglierle. Anche il sen. Obama crede lo stesso. Ma tutti e due comprendiamo che, anche se abbiamo percorso molta strada dalle antiche ingiustizie che una volta macchiavano la reputazione della nostra nazione e negavano ad alcuni americani la piena benedizione della cittadinanza americana, la loro memoria ha ancora il potere di ferire. Un secolo fa, l’invito a cenare alla casa Bianca del presidente Theodore Roosevelt a Booker T. Washington fu considerato un oltraggio da molti. L’America, oggi, è a un mondo di distanza dalla crudele e altezzosa intollerenza di quei tempi. Non c’è migliore evidenza di ciò che l’elezione di un afroamericano alla presidenza degli Stati Uniti. Lasciamo che non ci siano ragioni ora […] per qualsiasi americano di non riuscire ad avere a cuore la cittandinza in questa nazione, la più grande nel mondo.

Il sen. Obama ha ottenuto un grande risultato, per sè stesso e per la sua nazione. Lo applaudo per questo, e gli offro le mie condoglianze acchè la sua amata nonna non ha vissuto per vedere questo giorno. Nonostante la nostra fede ci assicuri che lei stia riposando alla presenza del suo creatore, e sia molto fiera della brava persona che ha aiutato a crescere.

Il sen. Obama e io abbiamo avuto le nostre differenze, ne abbiamo discusso, e lui ha prevalso. Non c’è dubbio che molte di queste differenze rimangono. Questi sono giorni difficili per la nostra nazione. E io questa sera gli prometto di fare tutto ciò che è in mio potere per aiutarlo a guidarci attraverso le molte sfide che dovremo affrontare. Esorto tutti gli americani […] che mi hanno supportato di unirsi a me non soltanto nel congratularsi con lui, ma nell’offrire al nostro nuovo presidente la nostra buona volontà e i più sinceri sforzi nel trovare le strade per trovare i compromessi a colmare le nostre differenze e aiutare a ricostruire la nostra prosperità, difendere la nostra sicurezza in un mondo pericooso, e lasciare ai nostri figli e nipoti una nazione migliore e più forte di quella che abbiamo ereditato. Quali che siano le nostre differenze, noi siamo compagni americani. E credetemi, vi prego, quando dico che nessuna associazione ha significato di più per me.

E’ naturale […] questa sera, provare un po’ di delusione. Ma domani noi dobbiamo superarla e lavorare assieme per far muovere nuovamente il nostro paese. Abbiamo combattuto […] quando duramente abbiamo potuto. E anche se ci sentiamo giù, il fallimento è mio, non vostro.

[…] Sono così grato a tutti voi per il grande onore del vostro sostegno, e per tutto quello che avete fatto per me. Avrei voluto che la conclusione fosse stata differente, amici miei. […] La strada è stata difficile sin dall’inizio, ma il vostro sostegno e la vostra amicizia non è mai venuta meno. Non so esprimere sufficentemente bene quando profondamente io sia indebitato con voi.

Sono particolarmente grato a mia moglie, Cindy, a mio figlio, alla mia cara madre […] e a tutta la mia famiglia, e a tutti i molti cari e vecchi amici che sono stati al mio fianco attraverso i numerosi alti e bassi di questa lunga campagna. Sono sempre stato un uomo fortunato, e mai così tanto come per l’amore e l’incoraggiamento che mi avete dato. Sapete, le campagne sono spesso più dure per la famiglia di un candidato che per il candidato, e questo ed è stato così in questa campagna. Tutto quello che posso offrire in cambio è il mio amore e la mia gratitudine, e la promessa di molti sereni anni in futuro.

Sono anche […], ovviamente, molto grato al gov. Sarah Palin, una delle migliori candidate che ho mai visto […] e una nuova e pesante voce del nostro partito riguardo le riforme e i principi che sono sempre stati la nostra forza più grande… a suo marito, Todd, e ai suoi cinque bellissimi bambini…per la loro instancabile dedizione alla nostra causa, e per il coraggio e la grazia che hanno mostrato nella durezza e nel caos di una campagna elettorale. Possiamo guardare avanti con grande interessa al suo futuro servizio all’Alaska, al partito Repubblicano e al nostro Paese.

A tutti i miei compagni di campagna, da Rick Davis, Steve Schmidt e Mark Salter a ogni ultimo volontario che ha combattuto così duramente e validamente, mese dopo mese, in quella che in alcuni momenti è sembrata la più combattuta campagna elettorale dei tempi moderni, davvero tante grazie. Un’elezione persa non significherà mai, per me, più del privilegio della vostra fede e della vostra amicizia.

Non so […] cos’altro avremmo potuto fare per cercare di vincere questa elezione. Lascio decidere ad altri. Ogni candidato compie degli errori, e sono sicuro di averne fatto la mia parte. Ma non spenderò un solo momento futuro a rimpiangere quello che sarebbe potuto essere. Questa campagna è stata e rimarrà il grande onore della mia vita, e il mio cuore è pieno solo della gratitudine, per l’esperienza e perchè il popolo americano mi ha ascoltato con imparzialità prima di decidere che il sen. Obama e il mio vecchio amico sen. Joe Biden avrebbero dovuto avere l’onore di guidarci per i prossimi quattro anni.

[…] Non sarei […] un americano degno di questo nome se rimpiangessi un destina che mi ha concesso lo straordinario privilegio di servire questo Paese per un quarto di secolo. Oggi ero candidato per il più grande incarico nel Paese che amo così tanto. E questa sera, io rimango suo servo. Questa è una benedizione sufficente per chiunque, e io ringrazio il popolo dell’Arizona per questo.

[…]Questa sera […], più di ogni altra notte, ho nel mio cuore nient’altro che l’amore per questo Paese e per tutti i suoi cittadini, che abbiano sostenuto me o il sen. Obama. Auguro ogni fortuna all’uomo che è stato il mio avversario e che sarà il mio presidente. E Chiedo a ogni americano, come ho fatto spesso in questa campagna, di non disperare per le nostre difficoltà attuali, ma di credere, sempre, nella promessa e nella grandezza americane, perchè nulla qui è inevitabile. Gli americani non mollano mai, noi non ci arrendiamo mai.

Non ci nascondiamo mai dalla Storia, la facciamo.

Grazie a voi, e Dio vi benedica, e benedica l’America. Grazie di cuore a tutti voi.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/ad-un-mondo-di-distanza-da-qui.html

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http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Varie/wwwgmail-backupcom-finalmente.html

Ami di distrazione di massa

Ami come quelli a cui tutti abboccano ogni volta, si capisce. Difatti, mentre persino Google News si fa stregare dall’affaire melanina, dedicandogli tutte le prime voci della chiave di ricerca “Berlusconi”, il nostro mirabile premier se ne esce con dichiarazioni un po’ più interessanti:

– Il pacchetto di misure di aiuto per le famiglie non sara’ incluso nella finanziaria al voto la prossima settimana, ma sara’ varato piu’ tardi. Lo ha confermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al termine del summit ue straordinario a Bruxelles. (fonte AdnKronos)

– Occorre diffondere serenita’, e far capire che le crisi passano. E’ il messaggio portato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al summit straordinario Ue a Bruxelles di preparazione al vertice del G20 del 15 novembre a Washington. (fonte AdnKronos)

– Berlusconi ha concluso con una precisazione sui finanziamenti alla scuola privata: “Non mi ero accorto che nella Finanziaria sono stati tolti 134 milioni alla scuola privata cattolica. Ammetto una mia colpa: cercheremo di non togliere i finanziamenti alla scuola cattolica: è una libertà per tutti”. (fonte Repubblica)

e Obama, giustamente, evita di chiamarlo non potendo decisamente ottenere granchè da un cialtrone su temi delicati che non poteva non abbozzare, dopo aver incassato le congratulazioni. S’intende, è stato più un “allora ci sentiamo per queste cose, ok?” che una discussione vera e propria, e ci mancherebbe altro a tre giorni dall’elezione, ma sta a significare che Berlusconi e con lui l’Italia tutta non sono tenuti in reale considerazione come interlocutori di un qualche peso. Viene il sospetto, a dire il vero, che Berlusconi abbia anticipato Obama con quella battutaccia un po’ per ripicca, sapendo che non sarebbe stato chiamato e volendo farlo passare per permaloso; sicuramente gli è servito a far passare in sordina le ennesime furbate di questo governo in materia economica. Tutto sommato a Berlusconi l’America non è mai interessata più che per farsi bello qui in Italia, e forse questa volta gli è pure servita a qualcosa.

Mentre scrivo sento dal tg in cucina che stasera Obama chiamerà Berlusconi, evidentemente dopo la conferenza stampa che sta per tenere nella quale parlerà perlappunto o perlopiù della crisi economica; non è forse la prova che del parere di MrB, checchè ne dica il nostro primo ministro, non tiene conto? quantomeno il futuro presidente USA si è dimostrato un signore, non ha risposto alle cazzate e ha evitato di infierire su un’opinione internazionale di Berlusconi che è già ridicola di suo, ma sembra chiaro che con il re dei clown non vuole avere nulla a che fare. Ed è un altro punto a suo favore, per quanto mi riguarda.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/ami-di-distrazione-di-massa.html

THE BANKROBBER Questa sera live al Lochness

Questa sera al Lochness Pub di Riva del Garda tocca ai rivani  The Bankrobber, giovanissimi, età media diciassette anni, con il sacro fuoco del Rock che brucia dentro. Il combo si forma nell’estate del 2006, iniziando subito a comporre brani propri, con una serie di covers tratte dalle varie influenze personali: Clash, Doors, Beatles, Radiohead, […]

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http://www.gardablog.it/?p=707

Libertà di sparare cazzate

Con Obama alla Casa Bianca, Al Qaeda forse è più contenta” (da PeaceReporter, che riporta anche la traccia audio)

Basta una semplice frase per inquadrare un personaggio, a volte, specie se non ci si può aspettare una grande produzione intellettuale da figuri di tal schiatta; Gasparri è fatto così: un insieme di frasi fuori luogo che tengono assieme un personaggio caratterizzato da poco più che dall’espressione perennemente ebete e un ruolo non ben definito, ma comunque a mezza via tra il paggio e il buffone di corte. Sapere che è stato codirettore di un Giornale (vabbè dai, era il Secolo d’Italia e lui stava nell’MSI) mi fa ben sperare per una mia eventuale carriera nella stampa. In passato è stato addirittura ministro delle telecomunicazioni, che in un governo Berlusconi è un po’ tenere caldo il posto per il ministro del governo successivo (qualche malelingua sostiene che non abbia nemmeno scritto la famigerata legge che porta il suo nome, quella che ci sta costando i milioni al giorno per intenderci), oggi si limita a fare quello che gli riesce meglio: niente, ma in molte maniere diverse. Sul suo sito personale potete trovare qualche bella immagine e una rassegna stampa che testimonia come questo ineffabile personaggio vaghi per l’Italia a esprimere opinioni aborracciate su una gran varietà di temi, senza peraltro dare mai l’impressione di dire qualcosa di importante; ad esempio le sue dichiarazioni su Obama dovrebbero come minimo costargli la carriera politica, ma che ci vuoi fare, è Gasparri, ormai non si prende più sul serio nemmeno lui, e viene da lasciar perdere la cosa (fermo restando che spero vivamente perda il posto, o che quantomeno noi si abbia degli eccellenti diplomatici, non Frattini per intenderci, che facciano capire la cosa agli americani).

Nei ritagli di tempo Maurizio “instancabile” Gasparri è anche presidente dell’associazione “Italia Protagonista”, che tiene fede al suo nome ridicolo (che personalmente mi ricorda i venditori di cocco sulla spiaggia, o perlomeno da me vendono cocco gridando “Cocco bello! cocco fresco! compra cocco, e sarai protagonista!“) amplificando a livello associativo la ridicola attività di Gasparri: il niente di cui sopra. Capita così che in un paio di anni scarsi di attività l’associazione abbia partecipato ad appena 9 eventi (di cui 3 della serie: “Sfida al ’68”), accumunati praticamente solo dalla presenza dell’associazione e dalla vena destrorsa e approssimativa che li caratterizzava. Gli obiettivi fumosi dell’associazione sarebbero più o meno l’organizzare una piattaforma di dialogo che raccolga tutti quelli che non si riconoscono nel centrosinistra e qualcos’altro del genere, più realisticamente ne è uscita una versione multipla di Gasparri che un poco fa’ paura, ma più che altro pena.

Tra le tante attività di Gasparri, una delle sue preferite è senza dubbio la frequentazione dei numerosi salotti televisivi. Non passa serata che non sia da Vespa, Floris o simili, e se ci pensate è davvero inspiegabile, perchè se della sua acutezza e preparazione abbiamo già detto, della sua fotogenicità si hanno giustamente remore a parlare. Potrebbe fungere da “brutto di confronto”, antica tattica venatoria che giovini d’ogni nazione adottano con scarsi risultati, oppure aver qualche inspiegabile ascendente sulle casalinghe di Voghera (che, si sa, tiranneggiano l’audience), sta di fatto che se anche non è tra i politici più amati dagli italiani sicuramente è tra i più conosciuti.Si comprende la sfiducia diffusa che gli stessi italiani hanno verso i politici, ora?

In chiusura, un’ultima e irrinunciabile citazione:

“L’opposizione in democrazia è essenziale. La strumentalizzazione dei bambini dimostra invece la natura criminogena dell’opera di falsificazione in atto. Veltroni e Di Pietro non prendono le distanze dai loro manovali, i cui figli vengono intossicati da cattivi genitori dal cervello bruciato dalla droga e dalle bugie dei capi della sinistra. (citato ne Il Messaggero, 18 ottobre 2008)”

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/libert-di-sparare-cazzate.html