Categoria: Riva

Come morire sereni nonostante gli scocciatori

Qua in Italia si fa un gran parlare, tra un’emergenza e l’altra, di testamento biologico: un diritto fondamentale da assicurare a tutti, certo, e non sarò certo io a sminuire questa lotta civile. Tuttavia per questa volta è il caso di rimediare a una delle tradizionali distrazioni di massa italiane, ovverosia di avvisare più gente possibile che è già possibile, di fatto, far sì di poter rifiutare le cure che si ritengono eccessive (un diritto sancito dalla Costituzione, per quanto non ancora esaustivamente tradotto in legge) anche nel caso si perda la possibilità di esprimere questo desiderio. È difatti previsto da una legge del Gennaio 2004, che istituisce la figura dell’amministratore di sostegno: una persona di fiducia (legata o slegata da vincoli di parentela che sia) preposta, come ci spiega un bell’articolo su Galileo, a portare avanti le volontà del paziente qualora esso si trovi a versare in stato comatoso o simili.

Tutto quello che si deve fare è scaricare e adattare questo modulo, compilarlo e farlo autenticare da un notaio (alcuni notai veneti e fiorentini si sono resi disponibili a farlo con contributo simbolico di un euro, a quanto pare), da quel momento in poi si avranno le spalle coperte in casi, tanto per fare un esempio, come quello di Eluana Englaro. Se ancora vi sembrasse fantascienza, sappiate che è già successo (ma è passato un po’ in sordina, mi sembra), e un uomo è già riuscito a ottenere il distacco dai vari salva-vita senza troppi costi nè problemi.

Il procedimento è automatico? Cito dal pezzo di Galileo linkato sopra:

Una volta emesso il decreto il medico non può andare contro le volontà del malato, altrimenti potrebbe essere accusato di lesioni colpose. Solo i parenti più stretti potrebbero impugnare il decreto. La decisione finale, però, è lasciata alla discrezione del giudice, che potrebbe rifiutare di emettere il decreto, anche se esiste sempre la possibilità di fare ricorso. Da quando è stata approvata, la legge 6/2004 sull’amministrazione di sostegno ha sempre funzionato, in ambito patrimoniale o personale, e diversi giuristi si sono espressi favorevolmente alla sua applicazione per i temi della fine della vita. Se si diffondesse il ricorso a questo strumento potremmo trovarci davanti a un fenomeno di migrazione: le persone che se ne volessero avvalere potrebbero cambiare la loro residenza e spostarla dove si trova un giudice favorevole al decreto. Per ricorrere a un certo Tribunale basta infatti avere il domicilio nell’area di sua competenza.

Tutto ciò non elimina la necessità di legiferare finalmente a proposito di quello che è uno dei grandi temi affrontati dalla Costituzione e “rimossi” dal legislatore, ma perlomeno da una speranza di morte dignitosa ai tanti che sono ancora in tempo per usufruirne. Ovviamente, sperando che venga fatta un po’ di informazione a riguardo.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/come-morire-sereni-nonostante-gli.html

Comune di Riva del Garda «TRENTINO INDANZA» Due appuntamenti tra Mozart e Cenerentola

Si terrà domani, martedì 25 novembre la prima delle due rappresentazioni teatrali «Trentino Indanza» nate dalla collaborazione del Comune di Riva del Garda con il Centro servizi culturali «Santa Chiara», con il contributo del Coordinamento teatrale, il sostegno del Ministero dei Beni culturali e della Provincia autonoma di Trento.
Eseguito dal «Balletto dell’Esperia», «Mozart/Aqua», lo […]

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http://www.gardablog.it/?p=741

Epiloghi

Mi sono accorto che spesso su questo blog capita di trovare lunghe (e noiose) trattazioni di iniziative, casi politici o fatti di cronaca “aperti al futuro”, ovvero che prevedono sviluppi successivi. Succede allora che, scrivendo io solo occasionalmente e scegliendo gli argomenti un po’ a naso, spesso io di questi sviluppi non abbia occasione di parlare e se pure sono tutte informazioni facili da trovare e da ricevere per una volta voglio chiudere qualche vecchio file.

Dai più antichi ai più recenti:

Eluana Englaro è stata definitivamente, totalmente e senza alcun indugio autorizzata a spegnere anche il proprio corpo, facendo sì che possa seguire il destino della mente andatasene anni fa. Dopo la corte di Cassazione ora anche la Corte Europea per i diritti dell’uomo nega il ricorso alle svariate associazioni che si sono schierate sul fronte della lotta per la vita (che a dire il vero non corre fuori dalla clinica della Englaro, ma un po’ più a Sud nel mondo, anche se nessuno li ha avvisati).

La Costituzione è sulla strada per essere salvata, dopo il vulnus del Lodo Alfano. Mentre si attende lo scontato pronunciamento in proposito della Consulta, Di Pietro ha già superato abbondantemente il milione di firme per il referendum abrogativo. È vero, si può discutere sull’efficacia delle battaglie referendarie in Italia, ma questa volta difficilmente si riuscirà a giocare la carta dell’astensione dato che il lodo lo vuole praticamente solo Berlusconi, e gli stessi elettori leghisti, per fare un esempio, potrebbero finire per votare l’abrogazione.

Riccardo Levi ha ufficialmente fatto una mezza retromarcia, assicurando tutti che i blog non sono il suo bersaglio. Con una chiarezza e un’apertura inaspettate (per un deputato Pd), Levi ha fatto sapere che prima di discutere il disegno di legge in Parlamento verrà tolto ogni riferimento in proposito e si aprirà una discussione per “riempire quello spazio” nell’ottica non di censurare ma semmai di valorizzare tutto ciò che la Rete riesce a produrre.

Villari non si dimetterà dal suo incarico, come tutto sommato era scontato facesse. Per quanto Berlusconi neghi anche solo di averlo mai incontrato, si intravede un piano sotto a questa vicenda, piano che in effetti qualcuno sostiene essere opera della “corrente” dalemiana interna al Pd (e sarebbe l’ennesima prova che D’Alema è il male, perlomeno un maligno minore). Nel mentre, il Partito Democratico da prova di cominciare a imparare quando fare la cosa giusta, espellendo Villari dal gruppo Pd al senato (e presumibilmente anche dal partito, se si può fare).

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/epiloghi.html

Epiloghi

Mi sono accorto che spesso su questo blog capita di trovare lunghe (e noiose) trattazioni di iniziative, casi politici o fatti di cronaca “aperti al futuro”, ovvero che prevedono sviluppi successivi. Succede allora che, scrivendo io solo occasionalment…

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/epiloghi.html

Epiloghi

Mi sono accorto che spesso su questo blog capita di trovare lunghe (e noiose) trattazioni di iniziative, casi politici o fatti di cronaca “aperti al futuro”, ovvero che prevedono sviluppi successivi. Succede allora che, scrivendo io solo occasionalmente e scegliendo gli argomenti un po’ a naso, spesso io di questi sviluppi non abbia occasione di parlare e se pure sono tutte informazioni facili da trovare e da ricevere per una volta voglio chiudere qualche vecchio file.

Dai più antichi ai più recenti:

Eluana Englaro è stata definitivamente, totalmente e senza alcun indugio autorizzata a spegnere anche il proprio corpo, facendo sì che possa seguire il destino della mente andatasene anni fa. Dopo la corte di Cassazione ora anche la Corte Europea per i diritti dell’uomo nega il ricorso alle svariate associazioni che si sono schierate sul fronte della lotta per la vita (che a dire il vero non corre fuori dalla clinica della Englaro, ma un po’ più a Sud nel mondo, anche se nessuno li ha avvisati).

La Costituzione è sulla strada per essere salvata, dopo il vulnus del Lodo Alfano. Mentre si attende lo scontato pronunciamento in proposito della Consulta, Di Pietro ha già superato abbondantemente il milione di firme per il referendum abrogativo. È vero, si può discutere sull’efficacia delle battaglie referendarie in Italia, ma questa volta difficilmente si riuscirà a giocare la carta dell’astensione dato che il lodo lo vuole praticamente solo Berlusconi, e gli stessi elettori leghisti, per fare un esempio, potrebbero finire per votare l’abrogazione.

Riccardo Levi ha ufficialmente fatto una mezza retromarcia, assicurando tutti che i blog non sono il suo bersaglio. Con una chiarezza e un’apertura inaspettate (per un deputato Pd), Levi ha fatto sapere che prima di discutere il disegno di legge in Parlamento verrà tolto ogni riferimento in proposito e si aprirà una discussione per “riempire quello spazio” nell’ottica non di censurare ma semmai di valorizzare tutto ciò che la Rete riesce a produrre.

Villari non si dimetterà dal suo incarico, come tutto sommato era scontato facesse. Per quanto Berlusconi neghi anche solo di averlo mai incontrato, si intravede un piano sotto a questa vicenda, piano che in effetti qualcuno sostiene essere opera della “corrente” dalemiana interna al Pd (e sarebbe l’ennesima prova che D’Alema è il male, perlomeno un maligno minore). Nel mentre, il Partito Democratico da prova di cominciare a imparare quando fare la cosa giusta, espellendo Villari dal gruppo Pd al senato (e presumibilmente anche dal partito, se si può fare).

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Epiloghi

Mi sono accorto che spesso su questo blog capita di trovare lunghe (e noiose) trattazioni di iniziative, casi politici o fatti di cronaca “aperti al futuro”, ovvero che prevedono sviluppi successivi. Succede allora che, scrivendo io solo occasionalmente e scegliendo gli argomenti un po’ a naso, spesso io di questi sviluppi non abbia occasione di parlare e se pure sono tutte informazioni facili da trovare e da ricevere per una volta voglio chiudere qualche vecchio file.

Dai più antichi ai più recenti:

Eluana Englaro è stata definitivamente, totalmente e senza alcun indugio autorizzata a spegnere anche il proprio corpo, facendo sì che possa seguire il destino della mente andatasene anni fa. Dopo la corte di Cassazione ora anche la Corte Europea per i diritti dell’uomo nega il ricorso alle svariate associazioni che si sono schierate sul fronte della lotta per la vita (che a dire il vero non corre fuori dalla clinica della Englaro, ma un po’ più a Sud nel mondo, anche se nessuno li ha avvisati).

La Costituzione è sulla strada per essere salvata, dopo il vulnus del Lodo Alfano. Mentre si attende lo scontato pronunciamento in proposito della Consulta, Di Pietro ha già superato abbondantemente il milione di firme per il referendum abrogativo. È vero, si può discutere sull’efficacia delle battaglie referendarie in Italia, ma questa volta difficilmente si riuscirà a giocare la carta dell’astensione dato che il lodo lo vuole praticamente solo Berlusconi, e gli stessi elettori leghisti, per fare un esempio, potrebbero finire per votare l’abrogazione.

Riccardo Levi ha ufficialmente fatto una mezza retromarcia, assicurando tutti che i blog non sono il suo bersaglio. Con una chiarezza e un’apertura inaspettate (per un deputato Pd), Levi ha fatto sapere che prima di discutere il disegno di legge in Parlamento verrà tolto ogni riferimento in proposito e si aprirà una discussione per “riempire quello spazio” nell’ottica non di censurare ma semmai di valorizzare tutto ciò che la Rete riesce a produrre.

Villari non si dimetterà dal suo incarico, come tutto sommato era scontato facesse. Per quanto Berlusconi neghi anche solo di averlo mai incontrato, si intravede un piano sotto a questa vicenda, piano che in effetti qualcuno sostiene essere opera della “corrente” dalemiana interna al Pd (e sarebbe l’ennesima prova che D’Alema è il male, perlomeno un maligno minore). Nel mentre, il Partito Democratico da prova di cominciare a imparare quando fare la cosa giusta, espellendo Villari dal gruppo Pd al senato (e presumibilmente anche dal partito, se si può fare).

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Parking di siti – Guadagnare semplicemente

Alle volte ci capita di imbatterci in siti che all’apparenza non ci aspettiamo, questi siti mostrano solo delle immagini abbastanza standard e decine di link ai più disparati argomenti del web.

 

Questi domini sono i cosiddetti domini “parcheggiati” se vogliamo tradurre dall’inglese il termine parking. Questo significa che il possessore del dominio lo ha messo in vendita ed aspettando un possibile acquirente lo riempie delle più svariate pubblicità. 

Un sito che permette questa compravendita di domini è sedo.it in cui basta essere i proprietari di un dominio per poter usufruire di questo servizio di parcheggio. Il servizio è effettuato grazie ad un redirect o ad un cambio degli indirizzi DNS del sito.

Ogni clic che si farà sul sito saranno soldi che vengono intascati dal proprietario, grazie alle affiliazioni di sedo.it con  diversi sponsor.

Il principale tra i servizi di Sedo è il parking, la forma più facile e immediata per guadagnare con i propri domini inutilizzati.

Parcheggiando i vostri domini sui nostri server potrete creare delle piccole “pagine web” in automatico, personalizzabili con differenti foto e layout, in cui appariranno dei link pubblicitari.

Tali link saranno generati dal nostro partner pubblicitario a partire da una parola chiave impostata da voi. Le aziende che pubblicizzano i propri prodotti potranno così sfruttare i domini inutilizzati dei nostri clienti per aumentare la loro visibilità nel web. Essi guadagneranno, in cambio di questo servizio offerto, delle somme di denaro per ogni click effettuato sui link, trasformando i propri domini in piccoli ma efficienti portali basati sul sistema PPC (Pay Per Click).

Sedo ha raggiunto inoltre da più di un anno il primo posto al mondo tra le imprese che forniscono servizi di parking. Se parcheggiate su Sedo potrete così sfruttare le ottime condizioni che solo Sedo, grazie alla propria posizione sul mercato, può offrire.

Un esempio di sito in parking è 

www.fontsgratis.it

 

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http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Varie/parking-di-siti-guadagnare-semplicemente.html

InGarda Trentino L’ATMOSFERA DEL NATALE E…I SENSI DEL NATALE 2008

Visitare Riva del Garda nel periodo natalizio significa percorrere un appassionante viaggio attraverso i cinque sensi.
Un luogo incantato, un’atmosfera raffinata per una passeggiata tra il candore scintillante dell’inverno nel Garda Trentino all’insegna dei piaceri della vista e del palato.
La magia del Natale illumina un paesaggio di rara bellezza, con avvolgenti sensazioni di calore e benessere. […]

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http://www.gardablog.it/?p=727

IL MATRIMONIO DI LORNA Al Cinema Roma i Fratelli Dardenne

Appuntamento settimanale con la tradizionale rassegna dedicata al Cinema d’autore – proposto dal Cinema Roma e patrocinato dal Comune di Riva del Garda. Mercoledì 19 e giovedì 20 novembre la proizione della pellicola Il Matrimonio di Lorna, per la Regia dei fratelli Dardenne con Arta Dobroshi, Jérémie Renier, Fabrizio Rongione.  Lorna è una giovane immigrata albanese […]

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http://www.gardablog.it/?p=731

La (non)fotocopiatrice quantistica

Discorso immaginario fra un impiegato del futuro ed un tecnico di fotocopiatrici:

Impiegato: Buongiorno, ho un problema con la vostra macchina.

Tecnico: Mi dica.

Impiegato: Quando metto un foglio nella fotocopiatrice e premo copia l’originale scompare! Fra l’altro la copia finale è orrenda!

Tecnico: E’ normale.

Impiegato: Ma la vostra fotocopiatrice è inutile allora!

Tecnico: L’ha deciso lei di comprare una fotocopiatrice quantistica…

Ok, lo ammetto. Tutto ciò sarebbe impossibile, però è bello immaginarlo.

Perché il povero impiegato non ha motivo di lamentarsi con il tecnico?

Ovviamente una fotocopiatrice quantistica non potrebbe esistere per il semplice fatto che distruggerebbe il ben noto principio di indeterminazione, infatti sarebbe possibile “clonare” un sistema in diverse copie identiche e poi ad esempio per ogni coppia di copie misurare osservabili coniugate come posizione ed impulso, venendole a conoscere contemporaneamente senza introdurre indeterminazioni nella misura.

Tutto ciò non è possibile, la meccanica quantistica così com’è sparirebbe, infatti un meccanismo del genere trascenderebbe la linearità dell’equazione di Schroedinger (vedi Wooters [1982])

Analizziamo la questione dal punto di vista della meccanica quantistica.

Supponiamo che il nostro documento sia rappresentato da una funzione d’onda \left | \psi \right> e che il foglio bianco sia descrivibile mediante \left | X \right>.

Il nostro dispositivo replicatore dovrebbe comportarsi in modo da replicare lo stato  \left | \psi \right> sullo stato  \left | X \right>.

Quello che vogliamo ottenere è un processo del genere:

\left | \psi \right> \left | X \right> \rightarrow \left | \psi \right>\left | \psi \right>

Quindi per due generici stati ortogonali  \left | \psi_1 \right> , \left | \psi_2 \right> avremo che il sistema si comporterà nella seguente maniera:

\left | \psi_1 \right> \left | X \right> \rightarrow \left | \psi_1 \right>\left | \psi_1 \right>

\left | \psi_2 \right> \left | X \right> \rightarrow \left | \psi_2 \right>\left | \psi_2 \right>

 

 Fin qui nessun problema, sembra che tutto funzioni. Ma se invece di stati puri, mandiamo stati miscela ossia combinazioni lineari di stati puri?

Ci aspetteremo che per uno stato sovrapposizione lineare di due autostati del tipo \left | \phi \right> = \alpha \left | \psi_1 \right> + \beta \left | \psi_2 \right> il sistema dovrebbe fornire un comportamento del genere:

\left | \phi \right> \left | X \right> \rightarrow \alpha \left | \psi_1 \right> \left | \psi_1 \right>+ \beta \left | \psi_2 \right> \left | \psi_2 \right>

Invece (fatevi due conticini) quello che succede è questo:

\left | \phi \right> \left | X \right> \rightarrow \alpha^2 \left | \psi_1 \right> \left | \psi_1 \right> + \beta^2 \left | \psi_2 \right> \left | \psi_2 \right> + \alpha \beta \left \{ \left | \psi_1 \right> \left | \psi_2 \right> \right + \left | \psi_2 \right> \left | \psi_1 \right>\}

Cosa significa tutto ciò?

Semplice, è come avere una fotocopiatrice che copia correttamente solo le righe orizzontali e verticali, distorcendo invece le diagonali.

Questi argomenti sembrano un po’ complessi ma in realtà questa spiegazione è molto semplice e soprattutto attuale. Gli sviluppi recenti della crittografia quantistica si basano infatti su questi asserti.

 

Referenze

J.Griffith – Introduzione alla meccanica quantistica

Wooters, Zureck, Nature 299, 802 (1982

 

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Fisica-e-scienze/Meccanica-quantistica/la-nonfotocopiatrice-quantistica.html

La (non)fotocopiatrice quantistica

Discorso immaginario fra un impiegato del futuro ed un tecnico di fotocopiatrici:

Impiegato: Buongiorno, ho un problema con la vostra macchina.

Tecnico: Mi dica.

Impiegato: Quando metto un foglio nella fotocopiatrice e premo copia l’originale scompare! Fra l’altro la copia finale è orrenda!

Tecnico: E’ normale.

Impiegato: Ma la vostra fotocopiatrice è inutile allora!

Tecnico: L’ha deciso lei di comprare una fotocopiatrice quantistica…

Ok, lo ammetto. Tutto ciò sarebbe impossibile, però è bello immaginarlo.

Perché il povero impiegato non ha motivo di lamentarsi con il tecnico?

Ovviamente una fotocopiatrice quantistica non potrebbe esistere per il semplice fatto che distruggerebbe il ben noto principio di indeterminazione, infatti sarebbe possibile “clonare” un sistema in diverse copie identiche e poi ad esempio per ogni coppia di copie misurare osservabili coniugate come posizione ed impulso, venendole a conoscere contemporaneamente senza introdurre indeterminazioni nella misura.

Tutto ciò non è possibile, la meccanica quantistica così com’è sparirebbe, infatti un meccanismo del genere trascenderebbe la linearità dell’equazione di Schroedinger (vedi Wooters [1982])

Analizziamo la questione dal punto di vista della meccanica quantistica.

Supponiamo che il nostro documento sia rappresentato da una funzione d’onda \left | \psi \right> e che il foglio bianco sia descrivibile mediante \left | X \right>.

Il nostro dispositivo replicatore dovrebbe comportarsi in modo da replicare lo stato  \left | \psi \right> sullo stato  \left | X \right>.

Quello che vogliamo ottenere è un processo del genere:

\left | \psi \right> \left | X \right> \rightarrow \left | \psi \right>\left | \psi \right>

Quindi per due generici stati ortogonali  \left | \psi_1 \right> , \left | \psi_2 \right> avremo che il sistema si comporterà nella seguente maniera:

\left | \psi_1 \right> \left | X \right> \rightarrow \left | \psi_1 \right>\left | \psi_1 \right>

\left | \psi_2 \right> \left | X \right> \rightarrow \left | \psi_2 \right>\left | \psi_2 \right>

 

 Fin qui nessun problema, sembra che tutto funzioni. Ma se invece di stati puri, mandiamo stati miscela ossia combinazioni lineari di stati puri?

Ci aspetteremo che per uno stato sovrapposizione lineare di due autostati del tipo \left | \phi \right> = \alpha \left | \psi_1 \right> + \beta \left | \psi_2 \right> il sistema dovrebbe fornire un comportamento del genere:

\left | \phi \right> \left | X \right> \rightarrow \alpha \left | \psi_1 \right> \left | \psi_1 \right>+ \beta \left | \psi_2 \right> \left | \psi_2 \right>

Invece (fatevi due conticini) quello che succede è questo:

\left | \phi \right> \left | X \right> \rightarrow \alpha^2 \left | \psi_1 \right> \left | \psi_1 \right> + \beta^2 \left | \psi_2 \right> \left | \psi_2 \right> + \alpha \beta \left \{ \left | \psi_1 \right> \left | \psi_2 \right> \right + \left | \psi_2 \right> \left | \psi_1 \right>\}

Cosa significa tutto ciò?

Semplice, è come avere una fotocopiatrice che copia correttamente solo le righe orizzontali e verticali, distorcendo invece le diagonali.

Questi argomenti sembrano un po’ complessi ma in realtà questa spiegazione è molto semplice e soprattutto attuale. Gli sviluppi recenti della crittografia quantistica si basano infatti su questi asserti.

 

Referenze

J.Griffith – Introduzione alla meccanica quantistica

Wooters, Zureck, Nature 299, 802 (1982

 

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Il significato di Villari

Un po’ lo si intuiva dalla sua biografia politica, un po’ è un periodo un po’ così e certe cose ce le si aspetta, fatto sta che alla notizia di oggi si era tutti un po’ preparati. Ciò nonostante, forse non si è del tutto informati su cosa significhi, ecco quindi un ripassino:

La commissione di vigilanza Rai venne istituita nel 1975 con lo scopo di sorvegliare l’attività del servizio televisivo e radiofonico nazionale e pubblico italiano, o meglio di ereditare questo ruolo dal Governo che lo esercitava precedentemente. Le implicazioni di questo passaggio di testimone sono evidenti: dal controllo monocratico della maggioranza si è passati a un controllo teoricamente pluralistico che chiama tutti i partiti rappresentati in parlamento a gestire il sistema televisivo e radiofonico nazionale (qui il regolamento), ovviamente non in maniera diretta (c’è un consiglio d’amministrazione apposito), ma comunque in maniera sostanziale.

Ora, cosa succede da qualche anno a questa parte? siccome il presidente di questa commissione riveste un ruolo di garanzia, è consuetudine che, mentre i membri della commissione dovrebbero in teoria riflettere la composizione del parlamento, questi venga designato dalla coalizione di minoranza, con lo scopo di assegnare il ruolo più importante all’interno di questa commissione a chi ha più interesse a controllare che la Rai si attenga alle sue funzioni di informatore critico. Tutta questa bella teoria in Italia fa un po’ ridere, e difatti da sempre la Rai è stata di fatto “lottizzata” tra i vari partiti (storicamente: ra1 governativa, rai2 destra e rai3 sinistra, ora le cose sono un po’ più complicate ma lo schema di fondo è quello), e nessun presidente di commissione ha mai fatto davvero molto sotto questo punto di vista. Che sia per questo che la candidatura di Orlando è stata tanto osteggiata dal Pdl, tanto da far naugrafare 45 votazioni? non conosco bene le dichiarazioni d’intenti di Orlando a riguardo, ad ogni modo è forse più cruciale il fatto che sia un deputato dell’Italia dei Valori, un partito che fa dell’Informazione libera e critica una delle sue battaglie cruciali. Non che con Orlando la Rai sarebbe mutata di colpo nella Tv delle meraviglie, ma per l’importanza che il sistema radiotelevisivo riveste per Berlusconi e compagnia è chiaro che anche un canale così stretto per operare qualche cambiamento da parte di chi non si farebbe sfuggire l’occasione è in realtà troppo largo.

Ora, storicamente il centrosinistra ha sempre lasciato un po’ correre sulle pretese assolutistiche di Berlusconi in campo televisivo, dimenticandosi in continuazione del famoso conflitto d’interessi, ed è positivo che questa volta perlomeno Veltroni non sembri avere intenzione di lasciar correre questa nomina che, di fatto, rompe la consuetidine di cui sopra (essenziale è che sia l’opposizione a designare il candidato, non che questi sia membro dell’opposizione). Solo, spero che questa rivendicazione, che a mio parere può sfociare solo nell’espulsione di Villari dal partito, non sia solo parte del recente filone narrativo-veltroniano del “siamo in regime”. Non che sia del tutto fuori luogo come sirena d’allarme, ma per una volta vorrei vedere il Pd schierato con precisione su un tema cruciale come l’informazione libera e critica, anche a costo di lottare per assicurare a un partito con cui si ha rotto, l’Italia dei Valori, un posto che si merita.

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/il-significato-di-villari.html

OUTLETLa Stagione di prosa al via con Cinzia Leone

Si apre il 18 novembre a la stagione di prosa a Riva del Garda, alle 21.00 presso il Palazzo dei Congressi con “Outlet” di e con Cinzia Leone, artista romana venuta alla ribalta con il fortunato programma televisivo di “Avanzi” che proponeva un nuovo modo di fare spettacolo nei primi anni ’90, è stato […]

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http://www.gardablog.it/?p=722

MERCATINI DI NATALE 2008 Ad Arco, un giardino incantato ed un magico trenino

Si rinnova anche nel Garda Trentino la tradizione dei Mercatini di Natale.
Per l’edizione 2008, saranno quaranta le casette di legno allestite nelle piazze del pittoresco centro storico di Arco che offriranno prodotti tipici del Natale: dai dolci agli addobbi, dai biscotti alle piccole idee regalo, dalle bambole in pezza alle candele, dalle statue di legno […]

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http://www.gardablog.it/?p=709

14/11/2008 Roma manifesta e si colora di protesta

Nuovamente il balletto delle cifre, ma questa volta il ridicolo lo sfiora la questura che (come trovo citato sul Giornale) spara un incomprensibile 30.000 quando invece, se pure gli studenti sostengono un forse esagerato dieci volte tanto (e senza contare i sindacati), la stima più realistica raggiunge perlomeno le 150.000 (ma non sono mai riuscito a vedere contemporaneamente la testa e la coda del corteo, quindi almeno 200.000 potrebbero pure esserci stati). Il timore che serpeggiava tra i ragazzi la notte prima e la mattina stessa era che le forze dell’ordine (rincuorate dalla sentenza di Genova) si lasciassero prendere un po’ la mano, fortunatamente si sono limitate a dare i numeri (e speriamo che non avvengano blitz in questi due giorni di assemblea studentesca alla Sapienza).

L’abito non fa il monaco, una reflex si

Tra le tante maniere che c’erano di vivere questa giornata io ho deciso di fare il giornalista, probabilmente spinto dall’efficentissimo servizio d’ordine interno al movimento, riflesso pratico di una più generale ottima organizzazione degli studenti stessi, encomiabili per la serietà che stanno mettendo in questa battaglia (io pure battaglieggio, sia chiaro, ma purtroppo non ho tempo e modo di tuffarmi in assemblee e collettivi e mi limito a fare un poco d’informazione). Difatti, un buon modo per evitare di essere rimandati dentro al corteo da zelanti difensori della sua compattezza è mettersi una macchina fotografica al collo e girare con un block notes in tasca, passando per reporter e avendo così libero accesso (chiaro, non mi sarebbero venuti a prendere con la forza, ma avrebbero rotto un po’) a ogni parte della manifestazione e zone limitrofe. Insomma, un po’ per fare delle belle foto, un po’ perchè mi annoio a marciare e scandire slogan, ieri ho deciso che la manifestazione l’avrei seguita da fuori.

La prima cosa che salta all’occhio, e occorre ricordarlo ogni volta fino allo sfinimento, è la compattezza di un movimento che non a caso ha la forza di trattenere un cospicuo numero di studenti per un intero weekend di assemblee. Qui si tratta di coordinare decine di gruppi locali, eppure non si nota alcuna sbavatura nell’organizzazione di un corteo composito, che ha ricevuto afflussi di studenti praticamente per tutta la mattinata e da quello che si è saputo anche parte del pometiggio, un corteo che ha saputo persino mutare direzione all’improvviso per andare ad assediare il Parlamento, il tutto senza alcun incidente con le forze dell’ordine. Non ho idea del lungo lavoro che sicuramente c’è stato dietro alla giornata, ma certamente è stato molto più complesso della semplice preparazione delle coreografie, trattandosi dopotutto di coordinare tre diversi cortei confluenti in Piazza Venezia più numerosi innesti da parte di singoli gruppi (come Ingegneria o l’Accademia).

Informandomi il giorno prima su Articolo21 avevo appreso che dopo la parte autorizzata della manifestazione era previsto in via non ufficiale un assedio al palazzo del Parlamento, tuttavia non ero preparato quando, all’altezza di via di Torre Argentina il gran fiume del corteo ha cominciato a dividersi in rigagnoli più piccoli, infiltrandosi per le strade della capitale in direzione Montecitorio ben prima di raggiungere piazza Navona (che, da quello che ho poi letto, sembra essere stata teatro di una manifestazione con la partecipazione dei sindacati e alcuni esponenti politici extraparlamentari). È stato li che ho potuto vivere sulla pelle l’emozione del giornalista in cerca della notizia: il correre a infilarsi nelle strettoie per raggiungere la testa di questo secondo corteo, il domandare ai “colleghi” e agli studenti qualche informazione su quello che sta accadendo, correre avanti, arrampicarsi su un’impalcatura, scattare in equilibrio precario e poi ancora correre avanti per cercare una posizione favorevole e provare a mettere assieme tutti i dati raccolti su un pezzo di carta. I primi istanti successivi sono stati carichi di aspettativa, anche perchè ieri ci si è trovati stranamente in mezzo tra le forze dell’ordine, schierate lungo una specie di balaustra nella piazzetta antistante il parlamento, e gli studenti che un poco alla volta arrivavano ad assediare il cuore visibile della politica italiana, ma fortunatamente quando le due parti sono venute a contatto è prevalsa l’anima pacifista di questo movimento e ci si è potuti rilassare, pensando a raccogliere dichiarazioni e scattare foto.

Non ho voluto spingere la finzione fino a intervistare qualcuno (volevo evitare che qualche giornalista mi chiedesse per che testata scrivo), e ho preferito invece origliare qualche conversazione, osservare un mondo variegato che spesso non si immagina essere dietro alle notizie che leggiamo tutti i giorni. “Facessimo sciopero noi precari dell’informazione, domani non uscirebbe un quotidiano” sento dire da un simpatico ometto barbuto, e il giovanotto coi baffi che gli sta accanto ride e annuisce, mentre intorno a loro si muove e chiacchiera amabilmente quello che appare come un club di veterani, gente che si conosce e riconosce in un mestiere che per chi viene mandato sul campo è spesso precario e sottopagato.

L’aria tra la stampa è rilassata, e mentre da un lato le forze dell’ordine osservano la folla con una certa apprensione, dall’altro i ragazzi cantano, ballano e continuano ad arrivare finchè davvero si ha la sensazione dell’assedio, per quanto gioioso. Arriva anche l’onda, il telone blu che ricorda un po’ i draghi cinesi come meccanica, e assieme ad esso la conferma che tutte le vie d’accesso a palazzo Chigi sono presidiate dagli studenti e nessuno può uscirne. Un assedio che non dura più di un tre quarti d’ora ma dall’impatto molto forte, poichè testimonia a un tempo la grande forza numerica del movimento (per riuscire ad arrivare fin lì) e la volontà di non farsi fregare da chi cerca lo scontro (“dove sono i facinorosi in questo corteo?” chiede un ragazzo-megafono rivolto al parlamento). È strano trovarsi in mezzo a chi per mestiere deve rimanere impassibile davanti a tanto entusiasmo, pensando al corteo come a uno strano animale da analizzare al massimo con un po’ di simpatia, ma senza partecipazione, e tuttavia è la maniera forse più efficace per rendersi conto di quanto potere abbia oggi questo movimento. “…Nei prossimi giorni definiremo le linne guida dell’autoriforma, perchè crediamo che la critica alla legge Gelmini non esaurisca la nostra attività…proposte ne abbiamo e le faremo tutti assieme…” sento dichiarare alla Stampa da uno dei ragazzi che hanno organizzato tutto con riferimento all’assemblea nazionale di oggi e domani, e dentro di me spero che tutto questo potenziale non vada sprecato in sterili e verbose discussioni sull’autodeterminazione dello studente, quanto piuttosto in una seria riflessione ad ampio spettro su un’università pubblica allo sfacelo.

Un poco alla volta si comincia a ripartire, e incredibilmente i ragazzi riescono ancora a gestire l’ordine degli striscioni pur nel bailamme di una piazza senza un metro quadro di spazio libero. Superato anche l’ultimo pericolo, con la polizia che fa cordone per far proseguire, poco distante, il corteo in via dei Bergamaschi (chiudendo l’accesso a piazza Colonna), la moltitudine raggiunge nuovamente piazza Venezia un po’ sfilacciata, e da lì si divide in più gruppi alcuni dei quali proseguono a bloccare le strade di Roma, al grido di “Se ci bloccano in futuro noi blocchiamo la città“. Ho il sospetto che i romani siano ormai abituati di loro a viaggiare in macchina più lentamente che a piedi (e lo facciano solo per poter stare seduti), perchè vi è una diffusa indulgenza da parte degli automobilisti che non sembrano protestare di fronte cori e striscioni. Fatto sta che un poco alla volta si torna alla Sapienza, alcuni preparandosi per restare e altri a partire, lasciandosi alle spalle l’ennesima giornata ben vissuta, sperando che serva a qualcosa e attendendo una due giorni di discussioni che spero sia possibile seguire in rete, non potendo essere io a Roma.

Mi dispiace non poter pubblicare le foto per un bel po’ (lavorando io su pellicola e non avendo uno scanner), confido comunque che la marea di macchine presenti ieri, il che mi fa pensare di non essere stato l’unico a fingersi reporter, abbia già inondato la rete di testimonianze. Per quanto riguarda me non so se nella vita finirò mai a fare il giornalista (sinceramente ne dubito, visto il mercato del lavoro attuale e la marea di gente più brava di me), tuttavia la giornata di ieri mi ha regalato un nuovo hobby, e tanto basterebbe per serbare qualche bel ricordo.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/14112008-roma-si-colora-di-protesta.html