Categoria: Riva

Distrai et impera

Allora, a quanto pare sono (siamo, dai) cascato di nuovo nella ormai abusata Strategia della Distrazione, dico abusata perchè sta sconfinando dove non te l’aspetti, e forse è il caso, più che spenderci due paroline teoriche, fare qualche segnalazione. In fondo c’è poco da spiegare sul funzionamento di questa pratica, banale in sè e parzialmente innovativa solo per le dimensioni che ha raggiunto la sua applicazione, per questo vale la pena di rendere conto della sua estensione.

PDL

La notizia davvero preoccupante è ovviamente il taglio agli incentivi per l’efficenza energetica, che fortunatamente ha visto un parziale dietrofront (e forse è stato grazie a quei pochi che hanno fatto girare la notizia, che ringrazio), quantomeno sul versante della retroattività. Per coprirla ci sono state svariate dichiarazioni di Berlusconi (sul “regolamento di internet”, sui giornalisti e la televisione…) e tutta la querelle Sky, che, complice (inconsapevole, spero) il Partito Democratico, ha fatto passare quest’ultimo decreto come il decreto che abolisce i privilegi che la sinistra ha disseminato. Ma tutto questo è quasi banale da dire, da tanto sono ormai esperti i berluscones in questa pratica.

PD

Qui la questione è un po’ più sottile, e non sono sicuro si sia già notata la somiglianza (se non proprio la sostanza comune) con la tecnica in auge da anni ormai nel partito di Berlusconi. Non è un caso, inoltre, che questa tendenza si intensifichi ora che Veltroni sembra deciso a dotarsi anch’egli delle armi (quantomeno per quanto riguarda la politica di gestione del partito) del principale esponente dello schieramento a lui avverso. Il grande problema del Partito Democratico, ormai da tempo immemorabile, è la mancanza di una direzione politica precisa. Messa così sembra meno importante dei famosi problemi del paese, e ha buon gioco chi sostiene che ora ci si deve impegnare per adeguare salari e pensioni, e uscire dalla crisi, tuttavia un partito che non sappia dove andare non può muoversi di molto, e sarà rallentato nella sua azione da continue questioni irrilevanti. Per essere più chiaro: non sto dicendo che si deve innanzitutto decidere, ad esempio, la collocazione europea del partito, ma che si deve risolvere la questione identitaria originaria (Rutelli cosa ci fa? che peso hanno i cattolici? che peso ha la tradizione socialista? vecchie guardie come D’Alema le cacciamo o le rendiamo utili e non destabilizzanti?) una volta per tutte, e poi scompariranno anche tutte le questioncine che ne scaturiscono inevitabilmente.

Ecco, insistere come fa Veltroni (e non solo lui) sulla questione della leadership è una maniera per distrarre l’elettorato dalla vera questione. Non è Veltroni il problema (anche perchè non voglio dover scegliere tra lui è D’Alema, per esempio), o meglio lo è solo nella misura in cui non vuole risolvere una situazione di stallo che dura da prima della fondazione del Pd. Non nego l’importanza di avere un leader pronto e preparato, ma non serve a nulla se non sa nemmeno bene a che elettorato fa riferimento. Credo sia una maniera per distrarre l’elettorato perchè ho la convinzione che questa situazione sia ormai voluta quando non pianificata, visto che questa incertezza di fondo permette a una classe dirigente ormai autoreferenziale di rimanere a galla e alla direzione di un partito ancora corposo (per quanto?). Non è la maniera rozza e guascona di Berlusconi, ma sempre di distrazione si tratta.Inserisci link
LEGA
Sulla Lega, per completezza, solo una nota: dall’instaurazione del governo ha portato a casa tantissimo rumore, ma poche cose concrete (e ciononostante ha incasinato di molto la vita di questo paese). Sappiamo tutti che quello che davvero preme all’elettorato leghista è un certo grado di indipendenza fiscale (oltre che politica, ma solo in seconda battuta), ma da questo punto di vista hanno ottenuto solo una specie di legge largamente lacunosa per la quale sarà necessario stabilire un sacco di parametri che ne definiscano l’efficacia, scommettiamo che allora non avrà questo gran risalto mediatico? Già il fatto che pochi giorni dopo quella legge si facesse piovere denaro su Catania mi fa sospettare sulle effettive intenzioni di questo governo di inimicarsi il Sud.

In compenso il partito padano fa largo uso della distrazione politica, sfornando proclami e misure discutibili a getto continuo, da ultimo Maroni che straparla sulle moschee (ovviamente non si farà nulla in proposito). Tanto sugli immigrati si può far sfogare l’elettorato leghista, a Berlusconi non interessano.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://paguropagano.blogspot.com/2008/12/distrai-et-impera.html

Distrai et impera

Allora, a quanto pare sono (siamo, dai) cascato di nuovo nella ormai abusata Strategia della Distrazione, dico abusata perchè sta sconfinando dove non te l’aspetti, e forse è il caso, più che spenderci due paroline teoriche, fare qualche segnalazion…

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/12/distrai-et-impera.html

Distrai et impera

Allora, a quanto pare sono (siamo, dai) cascato di nuovo nella ormai abusata Strategia della Distrazione, dico abusata perchè sta sconfinando dove non te l’aspetti, e forse è il caso, più che spenderci due paroline teoriche, fare qualche segnalazione. In fondo c’è poco da spiegare sul funzionamento di questa pratica, banale in sè e parzialmente innovativa solo per le dimensioni che ha raggiunto la sua applicazione, per questo vale la pena di rendere conto della sua estensione.

PDL

La notizia davvero preoccupante è ovviamente il taglio agli incentivi per l’efficenza energetica, che fortunatamente ha visto un parziale dietrofront (e forse è stato grazie a quei pochi che hanno fatto girare la notizia, che ringrazio), quantomeno sul versante della retroattività. Per coprirla ci sono state svariate dichiarazioni di Berlusconi (sul “regolamento di internet”, sui giornalisti e la televisione…) e tutta la querelle Sky, che, complice (inconsapevole, spero) il Partito Democratico, ha fatto passare quest’ultimo decreto come il decreto che abolisce i privilegi che la sinistra ha disseminato. Ma tutto questo è quasi banale da dire, da tanto sono ormai esperti i berluscones in questa pratica.

PD

Qui la questione è un po’ più sottile, e non sono sicuro si sia già notata la somiglianza (se non proprio la sostanza comune) con la tecnica in auge da anni ormai nel partito di Berlusconi. Non è un caso, inoltre, che questa tendenza si intensifichi ora che Veltroni sembra deciso a dotarsi anch’egli delle armi (quantomeno per quanto riguarda la politica di gestione del partito) del principale esponente dello schieramento a lui avverso. Il grande problema del Partito Democratico, ormai da tempo immemorabile, è la mancanza di una direzione politica precisa. Messa così sembra meno importante dei famosi problemi del paese, e ha buon gioco chi sostiene che ora ci si deve impegnare per adeguare salari e pensioni, e uscire dalla crisi, tuttavia un partito che non sappia dove andare non può muoversi di molto, e sarà rallentato nella sua azione da continue questioni irrilevanti. Per essere più chiaro: non sto dicendo che si deve innanzitutto decidere, ad esempio, la collocazione europea del partito, ma che si deve risolvere la questione identitaria originaria (Rutelli cosa ci fa? che peso hanno i cattolici? che peso ha la tradizione socialista? vecchie guardie come D’Alema le cacciamo o le rendiamo utili e non destabilizzanti?) una volta per tutte, e poi scompariranno anche tutte le questioncine che ne scaturiscono inevitabilmente.

Ecco, insistere come fa Veltroni (e non solo lui) sulla questione della leadership è una maniera per distrarre l’elettorato dalla vera questione. Non è Veltroni il problema (anche perchè non voglio dover scegliere tra lui è D’Alema, per esempio), o meglio lo è solo nella misura in cui non vuole risolvere una situazione di stallo che dura da prima della fondazione del Pd. Non nego l’importanza di avere un leader pronto e preparato, ma non serve a nulla se non sa nemmeno bene a che elettorato fa riferimento. Credo sia una maniera per distrarre l’elettorato perchè ho la convinzione che questa situazione sia ormai voluta quando non pianificata, visto che questa incertezza di fondo permette a una classe dirigente ormai autoreferenziale di rimanere a galla e alla direzione di un partito ancora corposo (per quanto?). Non è la maniera rozza e guascona di Berlusconi, ma sempre di distrazione si tratta.Inserisci link
LEGA
Sulla Lega, per completezza, solo una nota: dall’instaurazione del governo ha portato a casa tantissimo rumore, ma poche cose concrete (e ciononostante ha incasinato di molto la vita di questo paese). Sappiamo tutti che quello che davvero preme all’elettorato leghista è un certo grado di indipendenza fiscale (oltre che politica, ma solo in seconda battuta), ma da questo punto di vista hanno ottenuto solo una specie di legge largamente lacunosa per la quale sarà necessario stabilire un sacco di parametri che ne definiscano l’efficacia, scommettiamo che allora non avrà questo gran risalto mediatico? Già il fatto che pochi giorni dopo quella legge si facesse piovere denaro su Catania mi fa sospettare sulle effettive intenzioni di questo governo di inimicarsi il Sud.

In compenso il partito padano fa largo uso della distrazione politica, sfornando proclami e misure discutibili a getto continuo, da ultimo Maroni che straparla sulle moschee (ovviamente non si farà nulla in proposito). Tanto sugli immigrati si può far sfogare l’elettorato leghista, a Berlusconi non interessano.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
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Distrai et impera

Allora, a quanto pare sono (siamo, dai) cascato di nuovo nella ormai abusata Strategia della Distrazione, dico abusata perchè sta sconfinando dove non te l’aspetti, e forse è il caso, più che spenderci due paroline teoriche, fare qualche segnalazione. In fondo c’è poco da spiegare sul funzionamento di questa pratica, banale in sè e parzialmente innovativa solo per le dimensioni che ha raggiunto la sua applicazione, per questo vale la pena di rendere conto della sua estensione.

PDL

La notizia davvero preoccupante è ovviamente il taglio agli incentivi per l’efficenza energetica, che fortunatamente ha visto un parziale dietrofront (e forse è stato grazie a quei pochi che hanno fatto girare la notizia, che ringrazio), quantomeno sul versante della retroattività. Per coprirla ci sono state svariate dichiarazioni di Berlusconi (sul “regolamento di internet”, sui giornalisti e la televisione…) e tutta la querelle Sky, che, complice (inconsapevole, spero) il Partito Democratico, ha fatto passare quest’ultimo decreto come il decreto che abolisce i privilegi che la sinistra ha disseminato. Ma tutto questo è quasi banale da dire, da tanto sono ormai esperti i berluscones in questa pratica.

PD

Qui la questione è un po’ più sottile, e non sono sicuro si sia già notata la somiglianza (se non proprio la sostanza comune) con la tecnica in auge da anni ormai nel partito di Berlusconi. Non è un caso, inoltre, che questa tendenza si intensifichi ora che Veltroni sembra deciso a dotarsi anch’egli delle armi (quantomeno per quanto riguarda la politica di gestione del partito) del principale esponente dello schieramento a lui avverso. Il grande problema del Partito Democratico, ormai da tempo immemorabile, è la mancanza di una direzione politica precisa. Messa così sembra meno importante dei famosi problemi del paese, e ha buon gioco chi sostiene che ora ci si deve impegnare per adeguare salari e pensioni, e uscire dalla crisi, tuttavia un partito che non sappia dove andare non può muoversi di molto, e sarà rallentato nella sua azione da continue questioni irrilevanti. Per essere più chiaro: non sto dicendo che si deve innanzitutto decidere, ad esempio, la collocazione europea del partito, ma che si deve risolvere la questione identitaria originaria (Rutelli cosa ci fa? che peso hanno i cattolici? che peso ha la tradizione socialista? vecchie guardie come D’Alema le cacciamo o le rendiamo utili e non destabilizzanti?) una volta per tutte, e poi scompariranno anche tutte le questioncine che ne scaturiscono inevitabilmente.

Ecco, insistere come fa Veltroni (e non solo lui) sulla questione della leadership è una maniera per distrarre l’elettorato dalla vera questione. Non è Veltroni il problema (anche perchè non voglio dover scegliere tra lui è D’Alema, per esempio), o meglio lo è solo nella misura in cui non vuole risolvere una situazione di stallo che dura da prima della fondazione del Pd. Non nego l’importanza di avere un leader pronto e preparato, ma non serve a nulla se non sa nemmeno bene a che elettorato fa riferimento. Credo sia una maniera per distrarre l’elettorato perchè ho la convinzione che questa situazione sia ormai voluta quando non pianificata, visto che questa incertezza di fondo permette a una classe dirigente ormai autoreferenziale di rimanere a galla e alla direzione di un partito ancora corposo (per quanto?). Non è la maniera rozza e guascona di Berlusconi, ma sempre di distrazione si tratta.Inserisci link
LEGA
Sulla Lega, per completezza, solo una nota: dall’instaurazione del governo ha portato a casa tantissimo rumore, ma poche cose concrete (e ciononostante ha incasinato di molto la vita di questo paese). Sappiamo tutti che quello che davvero preme all’elettorato leghista è un certo grado di indipendenza fiscale (oltre che politica, ma solo in seconda battuta), ma da questo punto di vista hanno ottenuto solo una specie di legge largamente lacunosa per la quale sarà necessario stabilire un sacco di parametri che ne definiscano l’efficacia, scommettiamo che allora non avrà questo gran risalto mediatico? Già il fatto che pochi giorni dopo quella legge si facesse piovere denaro su Catania mi fa sospettare sulle effettive intenzioni di questo governo di inimicarsi il Sud.

In compenso il partito padano fa largo uso della distrazione politica, sfornando proclami e misure discutibili a getto continuo, da ultimo Maroni che straparla sulle moschee (ovviamente non si farà nulla in proposito). Tanto sugli immigrati si può far sfogare l’elettorato leghista, a Berlusconi non interessano.

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Quesito cervellotico

Quando Albatro iniziava per “A” e finiva per “f”?

 

La soluzione è più facile di quanto si pensi…

 

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http://carlonicolini.altervista.org/index.php/quesito-cervellotico.html

Cani e cacciatori

Un cacciatore  ritorna a casa dopo essere stato a caccia con il suo cane. E’ ancora a 10 km da casa e cammina a 5 Km/h. Il suo cane è 3 volte più veloce e arriva quindi a casa prima di lui. Una volta arrivato, il cane si gira e torna dal padrone. Giunto nuovamente al cacciatore il cane ripete il gioco e lo fa fino a che entrambi sono giunti a casa.

 

 

 Quanti km percorre il cane?

 P.S. non cercare la convergenza di sommatorie, please.

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Matusalemme

Matusalemme dice: “l’altro ier avevo 99 anni e l’anno prossimo ne compirò 102”

E’ possibile che dica la verità?

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Comune di Riva del Garda «LA TOSA E LO STORIONE» Natalino Balasso a Riva del Garda

Dopo la recente apertura con l’applauditissimo «Outlet» di Cinzia Leone, che ha registrato il tutto esaurito, la stagione di prosa 2008-09 dei Comuni di Riva del Garda, Arco e Nago-Torbole propone un altro nome di sicuro interesse.
Mercoledì 3 dicembre nella Sala dei Mille del Palazzo dei Congressi di Riva del Garda, Natalino Balasso porta […]

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http://www.gardablog.it/?p=747

Comune di Riva del Garda CALDERARA E VITALE: UNO SGUARDO SUL GARDA

Si inaugura sabato 6 dicembre, presso il Museo di Riva del Garda, alle ore 18.00, la mostra dedicata ad Antonio Calderara e Carlo Vitale.
I due Artisti, più volte ospiti dell’Associazione ‘Amici dell’Arte’ e della ‘Galleria Kaldor’ di Torbole a partire dalla fine degli anni Quaranta fino alla fine degli anni Cinquanta, si rivelarono originali interpreti […]

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http://www.gardablog.it/?p=749

LA VOCE DEL SARCA Mostra ed esperienza virtuale

Una mostra che è un tributo sia al fiume Sarca, sia più in generale all’acqua, la risorsa naturale universalmente considerata il simbolo stesso della vita. L’inaugurazione de La voce del Sarca avrà luogo sabato 6 dicembre a casa Collini (in via Segantini 9 a Riva del Garda); la mostra è all’interno del progetto S.a.r.c.a. […]

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http://www.gardablog.it/?p=756

Cash cash cash

Pare che, nonostante nessuno là fuori voglia pagare questa crisi, i solerti giardinieri della Libertà non stiano perdendo tempo a chiedere pareri, tanto che nuovi tagli sempre più fantasiosi appaiono ogni giorno, accompagnati da esilaranti prove d’a…

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/cash-cash-cash.html

Cash cash cash

Pare che, nonostante nessuno là fuori voglia pagare questa crisi, i solerti giardinieri della Libertà non stiano perdendo tempo a chiedere pareri, tanto che nuovi tagli sempre più fantasiosi appaiono ogni giorno, accompagnati da esilaranti prove d’abilità comica.

“Prima di tutto Sky non e’ un concorrente di Mediaset in quanto viaggia sul satellite e ha altre regole. Quanto al provvedimento adottato dal governo, esso ha penalizzato anche Mediaset che sta per far partire una tv su abbonamento. Questo dimostra che la sinistra ha inventato il conflitto di interessi. E se Sky fino ad oggi ha goduto di un privilegio, questo lo deve ai suoi buoni rapporti con la sinistra. Noi siamo andati a eliminare questo privilegio e si sono inventati che e’ una norma punitiva. Non si sono accorti che qualche settimana fa abbiamo introdotto una norma che stabilisce che i libri di testo non si possono cambiare prima di cinque anni eppure questa norma colpisce la Mondadori nella quale la famiglia del premier ha qualche interesse. La sinistra e’ in divorzio con la realta’. La sua capacita’ di volgere a suo vantaggio, con assolute menzogne, quello che facciamo, e’ straordinaria”. (fonte addirittura il sito di Forza Italia)

Allora, va bene che stanno facendo cassa e da qualche parte i soldi devono uscire, ma è un peccato che, mentre ce lo mettono, per il culo ci debbano pure pigliare (anche se in effetti una presa salda aiuta, ma vabbè). Difatti Sky e Mediaset sono praticamente sullo stesso mercato, nel senso che Mediaset è di fatto la televisione a costo zero (la Rai è sempre meno un vero e proprio nemico) quindi far aumentare i costi della televisione a pagamento serve eccome a dirottare clienti sui tre canali di casa Berlusconi. Chiaro, non sono concorrenti diretti, ma questo non significa che Mediaset non benefici di eventuali flessioni nel mercato della tv via parabola (e la storia del canale commerciale di Mediaset non compensa poi più di tanto). Se Sky abbia avuto buoni rapporti con la sinistra non lo so, ma arrivare a dire che questo governo è occupato a riparare torti mi sembra degno al massimo del Bagaglino (ah, già)

È anche questo conflitto d’interessi? sinceramente non ne ho idea, potrebbe anche essere che l’IVA fosse effettivamente bassa, ma non essendo un esperto di questo genere di cose vi rimando a consultare blogger migliori (io mi sto solo divertendo con l’ennesimo, semplice post filologico-livoroso su Berlusconi e le sue dichiarazioni). Però il 10% in più sull’IVA porterà un 10% in più sugli abbonamenti, voglio vedere cosa si inventano per la campagna pubblicitaria di Natale. E infine affermare che una cosa del genera possa dimostrare che la sinistra ha inventato il conflitto d’interessi è addirittura incommentabile (sulla questione dei libri suppongo abbia invece ragione, ma non mi stupirei di scoprire che la Mondadori non ha interessi in quel campo).

Torna la porno tax, prelievo fiscale aggiuntivo che colpisce l’industria dell’eros più spinto. È una delle misure introdotte dal piano anti-crisi del governo, articolo 31. Non lieve: chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un’addizionale del 25% sui redditi che ne derivano. (fonte il Corriere)

Un taglio invece sconfina nel surreale è questa famosa porno tax, “finalmente” da applicare dopo anni dalla prima proposta. Di per sè sarebbe già di suo una tassa difficile da applicare, dato che la maggiorparte del fatturato dell’industria porno è sommerso se non addirittura prodotto all’estero e “rivenduto” su internet, ma tanto per aggiungere ancora una spruzzata di ridicolo pare che la valutazione di cosa sia porno e cosa no (dato che esiste, oltretutto, una notevole mole di materiale borderline) spetti a Sandro Bondi. Il discrimine pare che sia la simulazione o meno dell’atto sessuale, il che ci fa pensare a un Bondi attivo già sul set per capire se v’è effettivamente penetrazione (ammesso che riesca a capirci qualcosa, s’intende) o più probabilmente un Bondi che ha finalmente un pretesto per compiere qualche sano atto censorio, che un po’ si era capito desiderasse da tempo attuare. Se poi ne uscirà anche qualche soldo per le casse dello Stato non si capisce bene, ma ho la netta impressione che ci credano davvero.

Tutto qui? no, il dl è lunghetto e andrebbe studiato a fondo, cosa che probabilmente farò nei prossimi giorni se troverò il tempo. Ma un po’ spero che lo faccia qualcuno per me (segnalate segnalate segnalate). (EDIT: non ho tempo, considerato che leggere economia per me è impegnativo, ma sono sicuro troverete blogger migliori in questo ambito)

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http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/cash-cash-cash.html

Cash cash cash

Pare che, nonostante nessuno là fuori voglia pagare questa crisi, i solerti giardinieri della Libertà non stiano perdendo tempo a chiedere pareri, tanto che nuovi tagli sempre più fantasiosi appaiono ogni giorno, accompagnati da esilaranti prove d’abilità comica.

“Prima di tutto Sky non e’ un concorrente di Mediaset in quanto viaggia sul satellite e ha altre regole. Quanto al provvedimento adottato dal governo, esso ha penalizzato anche Mediaset che sta per far partire una tv su abbonamento. Questo dimostra che la sinistra ha inventato il conflitto di interessi. E se Sky fino ad oggi ha goduto di un privilegio, questo lo deve ai suoi buoni rapporti con la sinistra. Noi siamo andati a eliminare questo privilegio e si sono inventati che e’ una norma punitiva. Non si sono accorti che qualche settimana fa abbiamo introdotto una norma che stabilisce che i libri di testo non si possono cambiare prima di cinque anni eppure questa norma colpisce la Mondadori nella quale la famiglia del premier ha qualche interesse. La sinistra e’ in divorzio con la realta’. La sua capacita’ di volgere a suo vantaggio, con assolute menzogne, quello che facciamo, e’ straordinaria”. (fonte addirittura il sito di Forza Italia)

Allora, va bene che stanno facendo cassa e da qualche parte i soldi devono uscire, ma è un peccato che, mentre ce lo mettono, per il culo ci debbano pure pigliare (anche se in effetti una presa salda aiuta, ma vabbè). Difatti Sky e Mediaset sono praticamente sullo stesso mercato, nel senso che Mediaset è di fatto la televisione a costo zero (la Rai è sempre meno un vero e proprio nemico) quindi far aumentare i costi della televisione a pagamento serve eccome a dirottare clienti sui tre canali di casa Berlusconi. Chiaro, non sono concorrenti diretti, ma questo non significa che Mediaset non benefici di eventuali flessioni nel mercato della tv via parabola (e la storia del canale commerciale di Mediaset non compensa poi più di tanto). Se Sky abbia avuto buoni rapporti con la sinistra non lo so, ma arrivare a dire che questo governo è occupato a riparare torti mi sembra degno al massimo del Bagaglino (ah, già)

È anche questo conflitto d’interessi? sinceramente non ne ho idea, potrebbe anche essere che l’IVA fosse effettivamente bassa, ma non essendo un esperto di questo genere di cose vi rimando a consultare blogger migliori (io mi sto solo divertendo con l’ennesimo, semplice post filologico-livoroso su Berlusconi e le sue dichiarazioni). Però il 10% in più sull’IVA porterà un 10% in più sugli abbonamenti, voglio vedere cosa si inventano per la campagna pubblicitaria di Natale. E infine affermare che una cosa del genera possa dimostrare che la sinistra ha inventato il conflitto d’interessi è addirittura incommentabile (sulla questione dei libri suppongo abbia invece ragione, ma non mi stupirei di scoprire che la Mondadori non ha interessi in quel campo).

Torna la porno tax, prelievo fiscale aggiuntivo che colpisce l’industria dell’eros più spinto. È una delle misure introdotte dal piano anti-crisi del governo, articolo 31. Non lieve: chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un’addizionale del 25% sui redditi che ne derivano. (fonte il Corriere)

Un taglio invece sconfina nel surreale è questa famosa porno tax, “finalmente” da applicare dopo anni dalla prima proposta. Di per sè sarebbe già di suo una tassa difficile da applicare, dato che la maggiorparte del fatturato dell’industria porno è sommerso se non addirittura prodotto all’estero e “rivenduto” su internet, ma tanto per aggiungere ancora una spruzzata di ridicolo pare che la valutazione di cosa sia porno e cosa no (dato che esiste, oltretutto, una notevole mole di materiale borderline) spetti a Sandro Bondi. Il discrimine pare che sia la simulazione o meno dell’atto sessuale, il che ci fa pensare a un Bondi attivo già sul set per capire se v’è effettivamente penetrazione (ammesso che riesca a capirci qualcosa, s’intende) o più probabilmente un Bondi che ha finalmente un pretesto per compiere qualche sano atto censorio, che un po’ si era capito desiderasse da tempo attuare. Se poi ne uscirà anche qualche soldo per le casse dello Stato non si capisce bene, ma ho la netta impressione che ci credano davvero.

Tutto qui? no, il dl è lunghetto e andrebbe studiato a fondo, cosa che probabilmente farò nei prossimi giorni se troverò il tempo. Ma un po’ spero che lo faccia qualcuno per me (segnalate segnalate segnalate). (EDIT: non ho tempo, considerato che leggere economia per me è impegnativo, ma sono sicuro troverete blogger migliori in questo ambito)

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://paguropagano.blogspot.com/2008/11/cash-cash-cash.html

Cash cash cash

Pare che, nonostante nessuno là fuori voglia pagare questa crisi, i solerti giardinieri della Libertà non stiano perdendo tempo a chiedere pareri, tanto che nuovi tagli sempre più fantasiosi appaiono ogni giorno, accompagnati da esilaranti prove d’abilità comica.

“Prima di tutto Sky non e’ un concorrente di Mediaset in quanto viaggia sul satellite e ha altre regole. Quanto al provvedimento adottato dal governo, esso ha penalizzato anche Mediaset che sta per far partire una tv su abbonamento. Questo dimostra che la sinistra ha inventato il conflitto di interessi. E se Sky fino ad oggi ha goduto di un privilegio, questo lo deve ai suoi buoni rapporti con la sinistra. Noi siamo andati a eliminare questo privilegio e si sono inventati che e’ una norma punitiva. Non si sono accorti che qualche settimana fa abbiamo introdotto una norma che stabilisce che i libri di testo non si possono cambiare prima di cinque anni eppure questa norma colpisce la Mondadori nella quale la famiglia del premier ha qualche interesse. La sinistra e’ in divorzio con la realta’. La sua capacita’ di volgere a suo vantaggio, con assolute menzogne, quello che facciamo, e’ straordinaria”. (fonte addirittura il sito di Forza Italia)

Allora, va bene che stanno facendo cassa e da qualche parte i soldi devono uscire, ma è un peccato che, mentre ce lo mettono, per il culo ci debbano pure pigliare (anche se in effetti una presa salda aiuta, ma vabbè). Difatti Sky e Mediaset sono praticamente sullo stesso mercato, nel senso che Mediaset è di fatto la televisione a costo zero (la Rai è sempre meno un vero e proprio nemico) quindi far aumentare i costi della televisione a pagamento serve eccome a dirottare clienti sui tre canali di casa Berlusconi. Chiaro, non sono concorrenti diretti, ma questo non significa che Mediaset non benefici di eventuali flessioni nel mercato della tv via parabola (e la storia del canale commerciale di Mediaset non compensa poi più di tanto). Se Sky abbia avuto buoni rapporti con la sinistra non lo so, ma arrivare a dire che questo governo è occupato a riparare torti mi sembra degno al massimo del Bagaglino (ah, già)

È anche questo conflitto d’interessi? sinceramente non ne ho idea, potrebbe anche essere che l’IVA fosse effettivamente bassa, ma non essendo un esperto di questo genere di cose vi rimando a consultare blogger migliori (io mi sto solo divertendo con l’ennesimo, semplice post filologico-livoroso su Berlusconi e le sue dichiarazioni). Però il 10% in più sull’IVA porterà un 10% in più sugli abbonamenti, voglio vedere cosa si inventano per la campagna pubblicitaria di Natale. E infine affermare che una cosa del genera possa dimostrare che la sinistra ha inventato il conflitto d’interessi è addirittura incommentabile (sulla questione dei libri suppongo abbia invece ragione, ma non mi stupirei di scoprire che la Mondadori non ha interessi in quel campo).

Torna la porno tax, prelievo fiscale aggiuntivo che colpisce l’industria dell’eros più spinto. È una delle misure introdotte dal piano anti-crisi del governo, articolo 31. Non lieve: chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un’addizionale del 25% sui redditi che ne derivano. (fonte il Corriere)

Un taglio invece sconfina nel surreale è questa famosa porno tax, “finalmente” da applicare dopo anni dalla prima proposta. Di per sè sarebbe già di suo una tassa difficile da applicare, dato che la maggiorparte del fatturato dell’industria porno è sommerso se non addirittura prodotto all’estero e “rivenduto” su internet, ma tanto per aggiungere ancora una spruzzata di ridicolo pare che la valutazione di cosa sia porno e cosa no (dato che esiste, oltretutto, una notevole mole di materiale borderline) spetti a Sandro Bondi. Il discrimine pare che sia la simulazione o meno dell’atto sessuale, il che ci fa pensare a un Bondi attivo già sul set per capire se v’è effettivamente penetrazione (ammesso che riesca a capirci qualcosa, s’intende) o più probabilmente un Bondi che ha finalmente un pretesto per compiere qualche sano atto censorio, che un po’ si era capito desiderasse da tempo attuare. Se poi ne uscirà anche qualche soldo per le casse dello Stato non si capisce bene, ma ho la netta impressione che ci credano davvero.

Tutto qui? no, il dl è lunghetto e andrebbe studiato a fondo, cosa che probabilmente farò nei prossimi giorni se troverò il tempo. Ma un po’ spero che lo faccia qualcuno per me (segnalate segnalate segnalate). (EDIT: non ho tempo, considerato che leggere economia per me è impegnativo, ma sono sicuro troverete blogger migliori in questo ambito)

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I BackLinks e il tuo PageRank

BackLinks

I backlinks sono collegamenti verso il tuo sito provenienti da altri siti. I backlink permettono di tenere la traccia di altre pagine del web che ti linkano. Il numero di backlink è un’indicazione della popolarità o dell’importanza di un sito web o di una pagina.

Backlinks are incoming links to a website or web page. Backlinks enable you to keep track of other pages on the web that link to your website. The number of backlinks is an indication of the popularity or importance of that website or page. In basic link terminology, a backlink is any link received by a website (web page, directory, website, or top level domain) from another website. Backlinks are also called incoming links, inbound links, inlinks, and inward links.

Perchè i backlinks sono importanti?

La loro importanza sta tutta in un termine: motore di ricerca. Quando i motori di ricerca calcolano la rilevanza di un risultato ad una parola chiave (keyword), l’algoritmo considera il numero di backlink di qualità al determinato sito. Maggiore è il numero di backlink al tuo sito, più è alta la posizione del motore di ricerca. E’ facile capire che i backlink giocano un ruolo importante nel posizionamento su motori di ricerca (SEO). Alcuni motori di ricerca, soprattutto Google, danno grande importanza al numero di backlink di un sito, considerandolo più o meno credibile di altri sulla base della qualità dei backlink.

Quindi quantità ma anche qualità.

Misurare la qualità dei backlink.

Esistono diversi strumenti a disposizione in rete per misurare la qualità ed il numero di backlink del proprio sito.

Segnalo http://www.build-reciprocal-links.com/backlink_checker_tool.html

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://carlonicolini.altervista.org/index.php/Informatica-e-Web/Varie/i-backlinks-e-il-tuo-pagerank.html