Categoria: Riva

Video “Girovagando in Trentino: Alto Garda Trentino”

Video prodotto dalla trasmissione TV di Luciano Da Canal “Girovagando in Trentino” n. 298 – 24 maggio 2008 riguardante l’Alto Garda Trentino.

Riferimenti : Garda Trentino grandiosa palestra all’aperto; alla Fraglia Vela di Riva, in barca a vela con Gianni Torboli; a tavola al ristorante “La Terrazza” di Torbole; il surf center di Vasco Renna: Garda on bike di Calro Argentieri; Radioincontri a Riva del Garda

Link : Girovagando in Trentino

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L’ex cimitero di Riva Centro diventerà Parco della Libertà

Il Consiglio comunale di Riva del Garda ha votato all’unanimità la proposta di intitolare l’ex cimitero di Riva centro in “Parco della Libertà”.

Il Sindaco di Riva del Garda, Claudio Molinari, ha tenuto inoltre a dichiarare che “La memoria è un atto di impegno civile e uno strumento di rafforzamento delle istituzioni repubblicane sorte dalla Resistenza al nazifascismo”.

Fonte : Comune di Riva del Garda

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Teatro per ragazzi a Riva del Garda

Domenica 1 Marzo, alle ore 16.30 “Mary, Mary, Mary Poppins” a Riva del Garda, Sala assembleare del Comprensorio C9, spettacolo della compagnia teatrale “La Baracca” di Monza. Costo del biglietto è di 4 euro, età consigliata 7 anni.

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Video “Girovagando in Trentino: Alto Garda Trentino”

Video prodotto dalla trasmissione TV di Luciano Da Canal “Girovagando in Trentino” riguardante l’Alto Garda Trentino.

Riferimenti : Mostra Giovanni Segantini ad Arco, Outdoor Days, a tavola al Ristorante Binario, sul Monte Brione a piedi e in bici, arrampicata sulle Placche di Baone, Agraria Riva n. 295 – 3 maggio 2008

Link : Girovagando in Trentino

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Associazioni Culturali : Riva del Garda

Elenco dei siti Internet delle Associazioni Culturali presenti nel Comune di Riva del Garda.

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Mercato a Riva del Garda

Mercato quindicinale a Riva del Garda , il giorno 25/02/2009 dalle 08:00 alle 15:00 .

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Migliori a parole

Se non riuscite a leggere l’articolo lo trovate dove l’ho preso, ovvero su Wittgenstein, e vi consiglio di spendere questi due minuti, anche perchè l’Unità (con buona pace di tutti gli estimatori, tra i quali potrei mettermi pure io peraltro, della nuova direttrice DeGregorio) è per molti versi uno specchio fedele della maniera in cui il partito democratico vede sè stesso. E se scoprire che il partito democratico ha questa visione della storia non stupisce, non smette nemmeno di far pensare.

Ma non è nemmeno tanto il fatto che venga presentato il 94 come anno in cui “una nuova generazione ha preso il potere”, che fa un po’ ridere ma è anche comprensibile nell’ottica di un processo di mitopoiesi che ogni partito (ma non solo) ha bisogno di affrontare specialmente nei momenti difficili, nè l’idea che Veltroni e D’Alema fossero il meglio che il partito poteva offrire all’epoca, e il presentare il loro duello come inevitabile (forse è anche vero). Quello che fa veramente inorridire è questa parte che vale la pena rileggere:

[Veltroni e D’alema, ndp] Sono stati davvero i migliori, e tutto sommato credo che lo siano ancora. Ma, prima l’uno e poi l’altro, hanno commesso una enorme quantità di errori. Nel 2009, lo stato delle cose è quello che abbiamo tutti davanti agli occhi. Questa generazione politica lotterà strenuamente per non ammetterlo, ma oggi, quindici anni dopo, a giudicare i fatti, bisogna concludere che una generazione politica intera ha fallito.

Nel mio mondo ideale, e ditemi se il vostro è diverso, le teorie, i progetti e soprattutto le persone devono superare la prova dei fatti. Due politici che (peraltro in un quindicennio di attività) commettono “una enorme quantità di errori” non sono i migliori, a meno di non pensare che sia impossibile trovarsi in quelle posizioni e agire correttamente (e non sono così pessimista), sono invece pessimi politici che malauguratamente non si è riusciti a sostituire, e pensare che non vi fosse nessuna resistenza ad un turn-over basato sul merito è prendere in giro la propria intelligenza. Quello che è successo è che nel 1994 una classe politica frastornata ha subito qualche innesto, ma sempre pescando tra i pupilli allevati da decenni: gente plasmata a propria immagine e somiglianza e quindi inevitabilmente già vecchia e inadatta. Non si è trattato di prendere i migliori, si è trattato invece di prendere chi aveva staccato il numerino prima (o si era accodato alla fila più veloce del supermercato, per intenderci).

Quando poi Piccolo aggiunge, giustamente, che “una generazione politica intera ha fallito” dovrebbe aggiungere tetro che sarebbe ora che tutti quelli invischiati nel fallimento se ne andassero a far confusione da un’altra parte, e invece sostiene che non ci sia un ricambio pronto in panchina. Ecco, forse su questo ha una parziale ragione, ma è solo un motivo in più per cacciare a pedate chi non ha dimostrato di pensare al futuro del partito invece che al proprio, e sperare nel colpo di fortuna con qualche persona nuova. Franceschini fa ridere, nei brevi intervalli tra una crisi di pianto e l’altra, perchè non si conclude il ragionamento e si dice chiaramente che è tutto da rifare? che non è nemmeno questione di prendere voti alle europee, si tratta prima di tutto di avere qualcosa da votare, un partito magari e non una lista di nomi.

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http://paguropagano.blogspot.com/2009/02/migliori-parole.html

Migliori a parole

Se non riuscite a leggere l’articolo lo trovate dove l’ho preso, ovvero su Wittgenstein, e vi consiglio di spendere questi due minuti, anche perchè l’Unità (con buona pace di tutti gli estimatori, tra i quali potrei mettermi pure io peraltro, della n…

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Migliori a parole

Se non riuscite a leggere l’articolo lo trovate dove l’ho preso, ovvero su Wittgenstein, e vi consiglio di spendere questi due minuti, anche perchè l’Unità (con buona pace di tutti gli estimatori, tra i quali potrei mettermi pure io peraltro, della nuova direttrice DeGregorio) è per molti versi uno specchio fedele della maniera in cui il partito democratico vede sè stesso. E se scoprire che il partito democratico ha questa visione della storia non stupisce, non smette nemmeno di far pensare.

Ma non è nemmeno tanto il fatto che venga presentato il 94 come anno in cui “una nuova generazione ha preso il potere”, che fa un po’ ridere ma è anche comprensibile nell’ottica di un processo di mitopoiesi che ogni partito (ma non solo) ha bisogno di affrontare specialmente nei momenti difficili, nè l’idea che Veltroni e D’Alema fossero il meglio che il partito poteva offrire all’epoca, e il presentare il loro duello come inevitabile (forse è anche vero). Quello che fa veramente inorridire è questa parte che vale la pena rileggere:

[Veltroni e D’alema, ndp] Sono stati davvero i migliori, e tutto sommato credo che lo siano ancora. Ma, prima l’uno e poi l’altro, hanno commesso una enorme quantità di errori. Nel 2009, lo stato delle cose è quello che abbiamo tutti davanti agli occhi. Questa generazione politica lotterà strenuamente per non ammetterlo, ma oggi, quindici anni dopo, a giudicare i fatti, bisogna concludere che una generazione politica intera ha fallito.

Nel mio mondo ideale, e ditemi se il vostro è diverso, le teorie, i progetti e soprattutto le persone devono superare la prova dei fatti. Due politici che (peraltro in un quindicennio di attività) commettono “una enorme quantità di errori” non sono i migliori, a meno di non pensare che sia impossibile trovarsi in quelle posizioni e agire correttamente (e non sono così pessimista), sono invece pessimi politici che malauguratamente non si è riusciti a sostituire, e pensare che non vi fosse nessuna resistenza ad un turn-over basato sul merito è prendere in giro la propria intelligenza. Quello che è successo è che nel 1994 una classe politica frastornata ha subito qualche innesto, ma sempre pescando tra i pupilli allevati da decenni: gente plasmata a propria immagine e somiglianza e quindi inevitabilmente già vecchia e inadatta. Non si è trattato di prendere i migliori, si è trattato invece di prendere chi aveva staccato il numerino prima (o si era accodato alla fila più veloce del supermercato, per intenderci).

Quando poi Piccolo aggiunge, giustamente, che “una generazione politica intera ha fallito” dovrebbe aggiungere tetro che sarebbe ora che tutti quelli invischiati nel fallimento se ne andassero a far confusione da un’altra parte, e invece sostiene che non ci sia un ricambio pronto in panchina. Ecco, forse su questo ha una parziale ragione, ma è solo un motivo in più per cacciare a pedate chi non ha dimostrato di pensare al futuro del partito invece che al proprio, e sperare nel colpo di fortuna con qualche persona nuova. Franceschini fa ridere, nei brevi intervalli tra una crisi di pianto e l’altra, perchè non si conclude il ragionamento e si dice chiaramente che è tutto da rifare? che non è nemmeno questione di prendere voti alle europee, si tratta prima di tutto di avere qualcosa da votare, un partito magari e non una lista di nomi.

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Migliori a parole

Se non riuscite a leggere l’articolo lo trovate dove l’ho preso, ovvero su Wittgenstein, e vi consiglio di spendere questi due minuti, anche perchè l’Unità (con buona pace di tutti gli estimatori, tra i quali potrei mettermi pure io peraltro, della nuova direttrice DeGregorio) è per molti versi uno specchio fedele della maniera in cui il partito democratico vede sè stesso. E se scoprire che il partito democratico ha questa visione della storia non stupisce, non smette nemmeno di far pensare.

Ma non è nemmeno tanto il fatto che venga presentato il 94 come anno in cui “una nuova generazione ha preso il potere”, che fa un po’ ridere ma è anche comprensibile nell’ottica di un processo di mitopoiesi che ogni partito (ma non solo) ha bisogno di affrontare specialmente nei momenti difficili, nè l’idea che Veltroni e D’Alema fossero il meglio che il partito poteva offrire all’epoca, e il presentare il loro duello come inevitabile (forse è anche vero). Quello che fa veramente inorridire è questa parte che vale la pena rileggere:

[Veltroni e D’alema, ndp] Sono stati davvero i migliori, e tutto sommato credo che lo siano ancora. Ma, prima l’uno e poi l’altro, hanno commesso una enorme quantità di errori. Nel 2009, lo stato delle cose è quello che abbiamo tutti davanti agli occhi. Questa generazione politica lotterà strenuamente per non ammetterlo, ma oggi, quindici anni dopo, a giudicare i fatti, bisogna concludere che una generazione politica intera ha fallito.

Nel mio mondo ideale, e ditemi se il vostro è diverso, le teorie, i progetti e soprattutto le persone devono superare la prova dei fatti. Due politici che (peraltro in un quindicennio di attività) commettono “una enorme quantità di errori” non sono i migliori, a meno di non pensare che sia impossibile trovarsi in quelle posizioni e agire correttamente (e non sono così pessimista), sono invece pessimi politici che malauguratamente non si è riusciti a sostituire, e pensare che non vi fosse nessuna resistenza ad un turn-over basato sul merito è prendere in giro la propria intelligenza. Quello che è successo è che nel 1994 una classe politica frastornata ha subito qualche innesto, ma sempre pescando tra i pupilli allevati da decenni: gente plasmata a propria immagine e somiglianza e quindi inevitabilmente già vecchia e inadatta. Non si è trattato di prendere i migliori, si è trattato invece di prendere chi aveva staccato il numerino prima (o si era accodato alla fila più veloce del supermercato, per intenderci).

Quando poi Piccolo aggiunge, giustamente, che “una generazione politica intera ha fallito” dovrebbe aggiungere tetro che sarebbe ora che tutti quelli invischiati nel fallimento se ne andassero a far confusione da un’altra parte, e invece sostiene che non ci sia un ricambio pronto in panchina. Ecco, forse su questo ha una parziale ragione, ma è solo un motivo in più per cacciare a pedate chi non ha dimostrato di pensare al futuro del partito invece che al proprio, e sperare nel colpo di fortuna con qualche persona nuova. Franceschini fa ridere, nei brevi intervalli tra una crisi di pianto e l’altra, perchè non si conclude il ragionamento e si dice chiaramente che è tutto da rifare? che non è nemmeno questione di prendere voti alle europee, si tratta prima di tutto di avere qualcosa da votare, un partito magari e non una lista di nomi.

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Sono tornati i Canton !


E’ tornata la band di Riva del Garda che negli anni ’80 ha avuto un notevole successo.

Di quel periodo in molti probabilmente ricordano i due successi che li fecero conoscere sia a livello nazionale che all’estero, Sonnambulismo scritto da Enrico Ruggeri per Sanremo 1984 e Please don’t Stay che venne portata in giro per l’Italia con il Festivalbar.

Il gruppo adesso si presenta con una formazione di due elementi ,

Franceso Marchetti e Marcello Semeraro (vedi anche myspace.com/marcellosemeraro). Il terzo membro del gruppo originale, Stefano Valdo, attualmente vive in Canada e non potra’ fare parte del progetto. I Canton sono stati famosi negli anni 80 dopo la loro partecipazione al Festival di Sanremo ’84 con il brano Sonnambulismo, scritto da Enrico Ruggeri e arrangiato dal gruppo stesso. Si classificarono quarti nella sezione giovani ma il successo del loro brano fu molto superiore alla loro classificazione, come spesso accade con i risultati del Festival, e rimase per molti mesi nelle classifiche italiane. Segui’ una versione in inglese per il mercato internazionale “Sleepwalking”, che fu pubblicata in Europa ed arrivo’ fino in Messico. Segui’ una lunghissima serie di partecipazioni promozionali televisive e radiofoniche che li porto’ in tutti i programmi piu’ importanti dell’epoca. l’anno seguente pubblicarono Please don’t Stay, da loro scritta e arrangiata, che li porto’ in giro per l’italia con il Festivalbar e di nuovo in classifica sia in Italia che all’estero. Anche Please don’t stay li porto’ a partecipare a tutti i programmi piu’ impotranti sia in Rai che a Mediaset. Il brano venne pubblicato anche nella “difficile” Inghilterra; in effetti furono il primo gruppo pop italiano che, cantando in inglese riusci’ ad aprirsi una breccia nel mercato della madre patria del pop, allora molto chiuso a tutto quello che non veniva li prodotto. Questo apri’ loro la strada alla futura collaborazione con uno dei piu’ grandi produttori di musica pop, Pete Waterman, che dopo produzioni del calibro di Dead or Alive, Bananarama o Rick Astley si dedico’ alla produzione del loro terzo brano, Stay with me. Il brano venne accolto in maniera molto buona anche dalla discografia internazionale e la CBS International compro’ e stampo’per l’Inghilterra e l’Europa il brano. Purtroppo, proprio nei mesi sucessivi al previsto lancio internazionale del gruppo la casa discografica madre italiana, l’Ariston, decise di chiudere la produzione e i Canton si trovarono all’improvviso senza supporto discografico ma con un contratto ancora in vigore che non permesse loro il rapido passaggio ad un’altra entita’ discografica. Questo per quanto riguarda gli anni 80. In seguito Francesco e Marcello si sono dedicati a progetti personali. Francesco Marchetti ha continuato come produttore indipendente di musica dance ottenendo buoni successi sia in campo nazionale che internazionale; la produzione di Regina e’ stata solo uno dei suoi colpi piu’ fortunati. Marcello Semeraro ha pubblicato in maniera indipendente nel 95 un album solista dal titolo Rocker, nel quale comparivano anche alcuni brani scritti in collaborazione con Francesco. Discreto successo sulle radio ma promozione nulla, data l’assenza di contratto discografico con una major (solo distribuzione con Sony Music). Attualmente vive tra Riva del Garda e le Isole Canarie, dove gestisce un residence per vacanze. Al momento Francesco e Marcello stanno lavorando a nuovi brani per la nuova musica dei Canton che sperano di pubblicare molto presto. One Song (versione inglese) e’ un primo assaggio della nuova produzione a cui seguira’ la versione italiana prestissimo e altri brani a breve.

(read less)

Franceso Marchetti e Marcello Semeraro, che rispetto alla formazione originale hanno perso un elemento che adesso vive in Canada.
La band si è riunita nel 2007 , realizzando inizialmente il brano “One Song” e a seguire sono stati realizzati altri nuovi brani , Canzone nuova, Se ci sarai e Le Mani, che gettano le premesse per nuovi successi musicali di questa simpatica band.

In bocca al lupo!

Per maggiori informazioni riguardante i Canton, è presente un gruppo su Facebook (link) e una pagina in MySpace (link).

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Nuovo Direttivo e Presidente per il Coro Anzolim di Riva del Garda


Il Coro Anzolim de la Tor di Riva del Garda , ha tenuto l’Asssemblea Ordinaria annuale Venerdi 13 febbraio , dove alla presenza dei soci dell’associazione , nella prima parte ha visto la relazione morale a cura del Presidente uscente Giuseppina Parisi e della relazione finanziaria della cassiera Atena Omezzoli relativa all’attività dell’anno 2008.
Nel corso della seconda parte dell’assemblea, dopo gli adempimenti previsti dallo statuto con la nomina dei scrutatori e si è proceduto al rinnovo del nuovo Consiglio Direttivo.
Sono risultati eletti : Elisa Trentini, Paolo Maffezzoli, Ilaria Dalvit, Atena Omezzoli, Antonietta Borghesi e Stefano Miori.
La direttrice Giuseppina Parisi completa il nuovo direttivo essendo membro di diritto.
La stessa assemblea inoltre ha proceduto anche alla nomina dei Revisori dei Conti : Adriana Covi, Gabriella Giovanella e Claudio Martinelli.
Tutti i componenti eletti rimarranno in carica per il triennio 2009-2012.
Nel corso della sua prima riunione avvenuta Sabato 14, il direttivo ha scelto come nuovo presidente Paolo Maffezzoli , corista da oltre 15 anni della formazione rivana e già vicepresidente per alcuni mandati.
La carica di vicepresidente è stata affidata a Elisa Trentini, quella di cassiere ad Atena Omezzoli e di segretaria a Ilaria Dalvit.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto alla presidente uscente Giuseppina Parisi per il lavoro svolto con grande competenza e dedizione, non dimenticando tutti i consiglieri per il loro entusiasmo e fattivo contributo.
Il nuovo direttivo avrà il compito di procedere alla programmazione delle attività per l’anno in corso con particolare riguardo a importanti iniziative relative all’ampliamento dell’organico.
Per tutte le persone interessate ad avvicinarsi al mondo della musica corale e interessate ad assistere ad una prova , sono invitate tutti i Martedi e Venerdi dalle ore 20,45 presso la sede sociale nell’Oratorio di Riva del Garda, oppure inviare una email a info@coroanzolim.it

Maggiori informazioni sul sito internet : www.coroanzolim.it

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Le mie risorse su Alpidia

Qua vi mostro alcune delle foto che ho caricato sul portale Alpidia, devo dire che l’opzione che permette di condividerle dal sito funziona ottimamente!

 

{jumi [/adsense/alpidia2.html]}

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Sanremo ed il boom di ascolti

Il corriere della sera riporta in home page:

 

UN ANNO FA AVEVANO GUARDATO LA RASSEGNA 9 MLN e mezzo DI ITALIANI

L’Auditel vola: 10 milioni di spettatori

Picco di 14 milioni, share al 47,10%. Netto miglioramento rispetto alla scorsa edizione condotta da Pippo Baudo

MILANO – L’Auditel premia subito il Festival di Sanremo condotto da Paolo Bonolis: la prima serata, con la presenza virtuale di Mina e il lungo e pirotecnico monologo di Roberto Benigni, ha raggiunto i 14 milioni e 173mila telespettatori, con share del 47,10%. Nella seconda parte gli spettatori sono stati 6.654.000 (49,51%), con una media ponderata totale di 10.114.000 e del 47,93%.

Ed ancora:

Lo show di Roberto Benigni sul palco dell’Ariston
«Silvio, diventa un mito
e fa’ come Mina: sparisci»
Battute a raffica, Berlusconi nel mirino. E Gasparri annuncia azioni legali contro la Rai

SANREMO – «Non voglio parlare di politica e non voglio parlare di Berlusconi». Roberto Benigni naturalmente parla (quasi) solo di Berlusconi e di politica nel suo intervento da 350 mila euro al Festival di Sanremo (Guarda il video). Per il resto parla di «trombare» e di «sesso», prendendo spunto dal titolo della canzone presentata dall’eurodeputato del Pdl Iva Zanicchi («Ti voglio senza amore») e spera di non vedere mai Orietta Berti «con un coniglietto sulle poppe e sulla patonza» affinché non gli cada «l’ultimo mito». Infine chiude difendendo l’amore omosessuale leggendo una lettera di Oscar Wilde e ottiene un grande applauso finale che si trasforma ben presto in una vera e propria standing ovation e riceve anche i ringraziamenti dell’Arcigay.

Ho svolto un simpatico esperimento “sociale”.

Controllando grazie a google zeitgeist mi sono reso conto di alcune cosette. Provate ad andare a questa pagina! http://www.google.com/trends?q=sanremo

L’andamento temporale del numero di ricerche su google è una chiara indicazione dell’interesse del pubblico verso un certo argomento.

E’ mai possibile però che gli italiani siano così interessati a questa pallosissima manifestazione?

Ogni anno si dice che il prossimo non si farà ma le cifre parlano chiaro!

 

 

Vedo delle “delta di Dirac” piccate nella 3° settimana di febbraio in maniera ricorrente. Picchi  da 10! Neanche durante le elezioni di Obama si avevano dei picchi di ricerca così alti!

 Sfogo finito.

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Zobia Mat – Giovedì Grasso

Giovedi 19 Febbraio 2009, distribuzione gratuita di maccheroni col ragù , presso piazza della chiesa a Rione de Gasperi (Riva del Garda), a partire dalle ore 11.40.

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