Categoria: Riva

MOTORISSIMA17°edizione

Dal 7 novembre al 8 novembre 2009, presso il quartiere fieristico in località Baltera a Riva del Garda torna Motorissima. La manifestazione, giunta alla 17°edizione, potrà contare anche quest’anno su una superficie espositiva di oltre 15000 metri quadrati, coperti e riscaldati, nella quale troveranno spazio le ultime novità della produzione nazionale ed internazionale a […]

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Spettacolo teatrale a Riva de Garda

Per la Rassegna di teatro amatoriale “Ottobre a Teatro”, Sabato 17 ottobre, ore 20.45 al Teatro Comprensoriale di Riva del Garda :
LA NUORA
Filodrammatica “Tra na roba e l’altra”, Cavrasto
Un padre, messo alle strette tra la giovane nuora e la moglie, è costretto a vendere le sue vacche, una decisione difficile che lo rende triste, ma la nuora riporterà la serenità in famiglia.

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http://feedproxy.google.com/~r/EventiENotizieDellaltoGarda/~3/uWeGQtcidp0/spettacolo-teatrale-riva-de-garda_17.html

Spettacolo teatrale a Riva de Garda

Per la Rassegna di teatro amatoriale “Ottobre a Teatro”, Sabato 17 ottobre, ore 20.45 al Teatro Comprensoriale di Riva del Garda :
LA NUORA
Filodrammatica “Tra na roba e l’altra”, Cavrasto
Un padre, messo alle strette tra la giovane nuora e la moglie, è costretto a vendere le sue vacche, una decisione difficile che lo rende triste, ma la nuora riporterà la serenità in famiglia.

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Spettacolo teatrale a Riva de Garda

Per la Rassegna di teatro amatoriale “Ottobre a Teatro”, Sabato 17 ottobre, ore 20.45 al Teatro Comprensoriale di Riva del Garda :
LA NUORA
Filodrammatica “Tra na roba e l’altra”, Cavrasto
Un padre, messo alle strette tra la giovane nuora e la moglie, è costretto a vendere le sue vacche, una decisione difficile che lo rende triste, ma la nuora riporterà la serenità in famiglia.

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PIPPO POLLINA IN TOUR Con l’orchestra sinfonica del conservatorio di Zurigo

Dopo aver riscosso un grande successo in tutta Europa, Pippo Pollina torna in Italia per un tour accompagnato dall’orchestra del conservatorio di Zurigo composta da 75 elementi. Concerto impedibile quello di sabato 17  ottobre all’auditorium San Giuseppe  di Riva del Garda per gli amanti della musica d’autore. A pochi mesi di distanza del suo ultimo […]

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Gli occhi nuovi del pipistrello

Pezzo scritto originalmente per Pikaia

In inglese si dice “Blind as a Bat” (“cieco come un pipistrello”), ma a quanto pare l’espressione è decisamente infelice se come rivela uno studio pubblicato su PlosOne da un gruppo di ricerca del Max Planck Institute for Brain Research di Francoforte e del dipartimento di Neurologia dell’università di Oldenburg questi animali stupendamente adattati (sono gli unici mammiferi dotato di volo battente e messi tutti assieme rappresentano un quinto del numero totale di specie nella classe dei mammiferi) non solo fanno affidamento sul senso della vista, ma perlomeno alcuni di loro sono tra i pochi mammiferi a possedere anche la visione a ultravioletti.

La retina dei mammiferi può contenere due tipi di fotorecettori: i coni per la normale visione diurna e i bastoncelli per la visione notturna o con luce scarsa, e a seconda dello stile di vita a cui si è adattato ogni mammifero possiede questi ultimi o entrambi. I coni di molti mammiferi, inoltre, possiedono due popolazioni di pigmenti (noi umani assieme a tutte le scimmie del Vecchio Mondo e alcune di quelle sudamericane ne abbiamo tre), L e S, capaci di assorbire due diverse lunghezze d’onda: quelle lunghe del verde/rosso e quelle corte del blu/violetto. Il pigmento capace di intercettare queste ultime, in particolare, si è evoluto da quello che serviva, e serve ancora solo in pochissimi tra gli esemplari della nostra classe, a catturare i raggi ultravioletti (in pratica il pigmento in questione si è “spostato” di frequenza).

Com’è strutturata quindi la retina dei pipistrelli? Innanzitutto c’è da dire che l’ordine dei Chirotteri è suddiviso in due sottoordini: i microchirotteri (detti anche “veri pipistrelli”) e i megachirotteri o pipistrelli della frutta (ne fanno parte ad esempio le volpi volanti, i pipistrelli viventi più grandi). Proprio due microchirotteri dotati come tutto il sottoordine di occhi molto piccoli con retine dominate dai bastoncelli , Glossophaga soricina e Carollia perspicillata, sono stati oggetti dello studio. In un un primo tempo i ricercatori hanno trattato le retine di questi pipistrelli con anticorpi specifici per i vari pigmenti, scoprendo così la presenza di una percentuale minima, tra il 2 e il 4% del totale, di coni in mezzo alla moltitudine di bastoncelli. Possono sembrare pochi, ma studi effettuati su animali che ne presentano una quantità simile hanno dimostrato come questa permetta tranquillamente la visione diurna. L’analisi genetica dei pigmenti che normalmente permettono la visione delle frequenze corte, inoltre, ha permesso di determinare come i pipistrelli utilizzino i pigmenti S non per il blu/violetto ma per captare invece le frequenze dell’ultravioletto.

Già uno studio di qualche anno fa in realtà aveva dimostrato la capacità di individuare la radiazione ultravioletta in un pipistrello della frutta, Glossophaga soricina, ma all’epoca non era stato possibile individuare coni nella retina di questa specie e si era quindi attribuita questa abilità a qualche proprietà dei coni; questo studio, quindi, permette di comprendere meglio il funzionamento di questa caratteristica anche in altre specie oltre a quella direttamente studiata, oltre che a estenderla a un altro sottoordine dei chirotteri. Essere dotati sia di visione dicromatica che di visione ultravioletta è un notevole adattamento, molto utile in specie come i pipistrelli che sono attive dal tramonto all’alba e ne abbisognano sia per evitare i predatori sia per procurarsi il cibo (molte specie di fiori alle quali si approvvigionano i megachirotteri riflettono i raggio UV, ad esempio), ed è solo un altra delle spiegazioni l’incredibile successo evolutivo di un ordine diffuso in quasi tutto il mondo.

Riferimenti:
Müller B, Glösmann M, Peichl L, Knop GC, Hagemann C, et al. “Bat Eyes Have Ultraviolet Sensitive Cone Photoreceptors”. PLoS ONE, 4(7)

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http://scienzology.blogspot.com/2009/10/gli-occhi-nuovi-del-pipistrello.html

Gli occhi nuovi del pipistrello

Pezzo scritto originalmente per PikaiaIn inglese si dice “Blind as a Bat” (“cieco come un pipistrello”), ma a quanto pare l’espressione è decisamente infelice se come rivela uno studio pubblicato su PlosOne da un gruppo di ricerca del Max Plan…

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Gli occhi nuovi del pipistrello

Pezzo scritto originalmente per Pikaia

In inglese si dice “Blind as a Bat” (“cieco come un pipistrello”), ma a quanto pare l’espressione è decisamente infelice se come rivela uno studio pubblicato su PlosOne da un gruppo di ricerca del Max Planck Institute for Brain Research di Francoforte e del dipartimento di Neurologia dell’università di Oldenburg questi animali stupendamente adattati (sono gli unici mammiferi dotato di volo battente e messi tutti assieme rappresentano un quinto del numero totale di specie nella classe dei mammiferi) non solo fanno affidamento sul senso della vista, ma perlomeno alcuni di loro sono tra i pochi mammiferi a possedere anche la visione a ultravioletti.

La retina dei mammiferi può contenere due tipi di fotorecettori: i coni per la normale visione diurna e i bastoncelli per la visione notturna o con luce scarsa, e a seconda dello stile di vita a cui si è adattato ogni mammifero possiede questi ultimi o entrambi. I coni di molti mammiferi, inoltre, possiedono due popolazioni di pigmenti (noi umani assieme a tutte le scimmie del Vecchio Mondo e alcune di quelle sudamericane ne abbiamo tre), L e S, capaci di assorbire due diverse lunghezze d’onda: quelle lunghe del verde/rosso e quelle corte del blu/violetto. Il pigmento capace di intercettare queste ultime, in particolare, si è evoluto da quello che serviva, e serve ancora solo in pochissimi tra gli esemplari della nostra classe, a catturare i raggi ultravioletti (in pratica il pigmento in questione si è “spostato” di frequenza).

Com’è strutturata quindi la retina dei pipistrelli? Innanzitutto c’è da dire che l’ordine dei Chirotteri è suddiviso in due sottoordini: i microchirotteri (detti anche “veri pipistrelli”) e i megachirotteri o pipistrelli della frutta (ne fanno parte ad esempio le volpi volanti, i pipistrelli viventi più grandi). Proprio due microchirotteri dotati come tutto il sottoordine di occhi molto piccoli con retine dominate dai bastoncelli , Glossophaga soricina e Carollia perspicillata, sono stati oggetti dello studio. In un un primo tempo i ricercatori hanno trattato le retine di questi pipistrelli con anticorpi specifici per i vari pigmenti, scoprendo così la presenza di una percentuale minima, tra il 2 e il 4% del totale, di coni in mezzo alla moltitudine di bastoncelli. Possono sembrare pochi, ma studi effettuati su animali che ne presentano una quantità simile hanno dimostrato come questa permetta tranquillamente la visione diurna. L’analisi genetica dei pigmenti che normalmente permettono la visione delle frequenze corte, inoltre, ha permesso di determinare come i pipistrelli utilizzino i pigmenti S non per il blu/violetto ma per captare invece le frequenze dell’ultravioletto.

Già uno studio di qualche anno fa in realtà aveva dimostrato la capacità di individuare la radiazione ultravioletta in un pipistrello della frutta, Glossophaga soricina, ma all’epoca non era stato possibile individuare coni nella retina di questa specie e si era quindi attribuita questa abilità a qualche proprietà dei coni; questo studio, quindi, permette di comprendere meglio il funzionamento di questa caratteristica anche in altre specie oltre a quella direttamente studiata, oltre che a estenderla a un altro sottoordine dei chirotteri. Essere dotati sia di visione dicromatica che di visione ultravioletta è un notevole adattamento, molto utile in specie come i pipistrelli che sono attive dal tramonto all’alba e ne abbisognano sia per evitare i predatori sia per procurarsi il cibo (molte specie di fiori alle quali si approvvigionano i megachirotteri riflettono i raggio UV, ad esempio), ed è solo un altra delle spiegazioni l’incredibile successo evolutivo di un ordine diffuso in quasi tutto il mondo.

Riferimenti:
Müller B, Glösmann M, Peichl L, Knop GC, Hagemann C, et al. “Bat Eyes Have Ultraviolet Sensitive Cone Photoreceptors”. PLoS ONE, 4(7)

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GS Riva, corsi di presciistica

Il gruppo Sciatori di Riva del Garda organizza un corso di ginnastica presciistica con il pro.f Alfeo Benini nella palestra del liceo Maffei di Riva del Garda.
I corso partirà Venrdi 16 ottobre.
Per maggiori informazioni e iscrizioni : Elite Sport, tel. 0464 / 551800

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http://feedproxy.google.com/~r/EventiENotizieDellaltoGarda/~3/M1hHSgApW-c/gs-riva-corsi-di-presciistica.html

Mercato a Riva del Garda

Mercato quindicinale a Riva del Garda , Mercoledi 14/10/2009 dalle 08:00 alle 15:00 .

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GS Riva, corsi di presciistica

Il gruppo Sciatori di Riva del Garda organizza un corso di ginnastica presciistica con il pro.f Alfeo Benini nella palestra del liceo Maffei di Riva del Garda.
I corso partirà Venrdi 16 ottobre.
Per maggiori informazioni e iscrizioni : Elite Sport, tel. 0464 / 551800

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Mercato a Riva del Garda

Mercato quindicinale a Riva del Garda , Mercoledi 14/10/2009 dalle 08:00 alle 15:00 .

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Mercato a Riva del Garda

Mercato quindicinale a Riva del Garda , Mercoledi 14/10/2009 dalle 08:00 alle 15:00 .

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GS Riva, corsi di presciistica

Il gruppo Sciatori di Riva del Garda organizza un corso di ginnastica presciistica con il pro.f Alfeo Benini nella palestra del liceo Maffei di Riva del Garda.
I corso partirà Venrdi 16 ottobre.
Per maggiori informazioni e iscrizioni : Elite Sport, tel. 0464 / 551800

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[Recensione] Il libro dell’ignoranza sugli animali

Non si finisce mai di scoprire, per fortuna


Sono abbastanza sicuro che molti di voi geek abbiate scartato “Il Libro dell’Ignoranza sugli Animali” quando, durante i vostri ciclici raid in libreria in cerca di qualcosa di nuovo da dare in pasto alla materia rosa (tanto per entrare subito in clima, dato che nel precedente libro gli stessi autori spiegavano che da vivi il cervello, essendo irrorato di sangue, ha questo colore piuttosto che il grigiolino post-mortem), sfogliando i libri della sezione scientifica ve lo siete ritrovato davanti. Lo so perché anch’io l’ho fatto, salvo poi ritrovarlo nelle segnalazioni di lettura dell’ultimo numero di LeScienze e pentirmene un poco. Sarà stato l’effetto tarpone (avrà sicuramente un nome vero ma a me piace questo), ma quando sono andato in libreria a comprare un regalo per la sorella questo libro mi è letteralmente caduto tra le mani, quasi a ricordarmi la mia snobberia, e non ho potuto fare a meno di comprarlo.
Potrei chiudere la recensione con una sola parola: AMAZING! ma tanto vale scrivere qualche riga in più, non credo ci sia molta gente che mi prende sulla parola.
Forse è meglio spiegare che quell’amazing non è tanto riferito al libro, che di per sé è scritto molto bene ma non è un capolavoro della letteratura (per fortuna), ed è invece tutto ciò che riuscirete a dire man mano che andrete avanti con la lettura. A essere amazing è l’insieme delle tecniche bizzarre, ovviamente solo dalla nostra prospettiva limitata, che sono comparse nel mondo animale grazie al processo evolutivo. Ci sono talmente tante specie diverse là fuori che probabilmente nessuna persona al mondo potrà mai vedere esemplari di nemmeno un decimo di loro, e ognuna di queste specie è a modo suo unica: riuscite a a immaginere quante possibili diverse combinazioni di caratteristiche vengono sperimentate in questo momento dal mondo animale? bene, ce ne sono molte, molte di più, e non avete idea di cosa la Natura è riuscita a “inventarsi”.
Questo libro vi farà conoscere i segreti meno noti di un centinaio di specie, alcune delle quali così comuni che probabilmente avete vissuto assieme a una di loro, regalandovi qualche oretta di intrattenimento (sono 300 pagine) e, si spera, una dipendenza che solo ore di National Geographic potranno tenere a bada in seguito. Il formato è molto pratico, il libro è diviso in capitoletti di massimo 3 pagine ognuno dedicato a una sola specie o genere, e le illustrazioni sono dei piccoli capolavori, disegnate non a caso da un ingegnere, che fanno sembrare le spiegazioni della fisiologia animali progetti per costruire dei futuristici cyborg. 16 euro possono sembrare tanti, ma un libro come questo lo sfoglierete più di una volta, garantito (e in più è ricco di storielle da raccontare per rimorchiare, quantomeno se il vostro territorio di caccia è il bar davanti alla facoltà di Biologia).
p.s. Il tutto viene da una trasmissione della Bbc, QI, uno dei tanti esempi di quanto all’estero diano la polvere ai nostri media (e dire che importiamo così tanti format televisivi!) specialmente per quanto riguarda la capacità di divulgare e raccontare la scienza.

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