Categoria: Manerba

Balbiana, colline e cementificazione

Domenica 16 Novembre 2008 BRESCIA OGGI

IL TEMA. L’eccessiva cementificazione preoccupa gli ambientalisti del Parco delle Colline e la Soprintendenza. Dal caso Balbiana alle mire dei costruttori
L’accusa: «Qui in tre anni superati i 100 mila metri cubi»

Balbiana è solo la punta di un iceberg di cemento che sta invadendo una zona di grande pregio naturalistico come quella di Manerba. Un giro d’affari, quello urbanistico, che – secondo molti osservatori (sul tema il Garda si è guadagnato recentemente anche un’inchiesta del settimanale “L’Espresso”) – richiama sulle sponde del lago oltre ai soliti speculatori, anche l’attenzione della criminalità organizzata.
Secondo le associazioni ambientaliste, i veri problemi stanno a monte. Fra gli altri, la possibilità concessa agli enti locali di coprire le spese correnti con gli oneri dei permessi a costruire.
Tra i casi più recenti registrati a Manerba, c’è la vicenda del sentiero collinare di Balbiana trasformato in una strada battuta da camion e ruspe per raggiungere un albergo in costruzione in vicolo del Poggio. È una delle questioni più clamorose, ma non certo l’unica a mettere in allarme associazioni ambientaliste, Soprintendenza, Prefettura, forze dell’ordine, addirittura la Provincia di Brescia. Tutti in allarme. Secondo fonti vicine al Broletto, l’ex assessore al territorio Aristide Peli avrebbe comunicato in una lettera proprio al comune di Manerba di aver individuato negli strumenti urbanistici adottati dall’amministrazione «almeno 53 anomalie da regolarizzare in contrasto con il Piano territoriale di coordinamento provinciale», il documento che detta le regole della tutela del paesaggio.
«Nel solo comune di Manerba da tre anni a questa parte la cementificazione ha superato i 100 mila metri cubi. Gran parte delle strutture realizzate partono senza autorizzazioni, e senza il parere della Soprintendenza. Poi i lavori vengono sospesi in attesa delle sanatorie che giungono puntualmente» afferma Enzo Bertelli, tecnico della società Gimimex, che ha sollecitato vivamente tutte le istituzioni affinché intervenissero sulla vicenda Balbiana e non solo su quella. Un impegno non scevro da rischi se è vero che Beretelli è già stato oggetto di minacce (una nel bel mezzo del paese).
«Nell’aprile 2008 – dice Bertelli – è stata rilevata nell’area della Balbiana una presenza di mercurio oltre i limiti consentiti dalla legge». Le ordinanze di ripristino ambientale del sentiero emesse nei mesi scorsi da Sovrintendenza e assessorato provinciale all’Ambiente sono sempre state disattese: «Tutta la zona deve tornare com’era – dice Bertelli -. La strada va eliminata».Circa 15 mila metri cubi di terra sono da riportare indietro: «stiamo aspettando le ruspe – prosegue Bertelli – siamo attenti e vigli non ci toccano minacce più o meno velate». Le speculazioni edilizie sembrano di casa nel basso Garda dove, da tempo, le associazioni ambientaliste (come il Comitato per il Parco delle Colline moreniche del Garda) denunciano abusi e irregolarità. Non tutto infatti pare trasparente: in molti comuni «le amministrazioni – dice Bertelli – negano l’accesso alla documentazione anche ai membri dell’opposizione».F.AP.

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http://sosgarda.blogspot.com/2008/12/balbiana-colline-e-cementificazione.html

Gli itachiani a Profumo di Mosto 2008

Anche quest’anno una folta delegazione di itachiani ha partecipato all’appuntamento Profumi di Mosto che si è svolto il 12 ottobre 2008 nel territorio del Garda Bresciano.
Iniziativa che a nostro avviso sta crescendo molto. Quest’anno l’organizzazione ha deciso di plasmare l’iniziativa attorno ad un progetto su cui il consorzio Garda Classico sta puntando molto: Creare un marchio unico […]

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http://blog.zuin.info/?p=899

MANERBA. Quattro progetti tornano in pista.

La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Brescia, Cremona e Mantova non ha molta fortuna con Manerba. La snc «Il ginepro» di Angossini & c., difesa dagli avvocati Italo Ferrari, Francesco e Gianfranco Fontana, ha …

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MANERBA. «I pannelli fotovoltaici non sono antiestetici»

da bresciaoggi.it di Sergio ZancaIl Tribunale amministrativo regionale di Brescia ha sospeso l’efficacia di un decreto del Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici Luca Rinaldi che lo scorso giugno aveva annullato l’autorizzazione r…

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L’importanza della Rete: Chi non sa, Non può

Sabato pomeriggio stavo facendo un giretto in scooter quando ho fatto tappa a Manerba in un chiosco sulla spiaggia per sorseggiarmi una birra fresca, quando mi scappa l’occhio e sulla lavagnetta sopra la testa del barista leggo:
Chi non sa
Non può!
Subito penso a quanto questa frase sia vera al giorno d’oggi, nella Società della Conoscenza, e […]

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A San Felice il Garda è sempre più blu!

Foto Maurizio Molinari
La Goletta Verde di Legambiente ha concluso il monitoraggio delle acque del Garda. Il risultato non è, a mio avviso, particolarmente positivo. Infatti solo il 67% dei campioni analizzati rientra nei parametri di legge.
Va detto che il 71% dei campioni prelevati sulla sponda bresciana ha dato esito positivo ma tuttavia esistono zone di […]

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Motonave Andromeda

Erano giorni che Camilla mi chiedeva di portarla in battello e quindi ieri mattina siamo partiti da San Felice in bicicletta e a Manerba al Porto di Dusano alle 10.33 abbiamo preso la nuova Motonave Andromeda della Navigarda direzione Salò per andare a trovare i nonni.

E’ una imbarcazione molto elegante, silenziosa ed anche funzionale (ci sono […]

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Tutela dell’ambiente e salvaguardia del territorio

Nelle ultime settimane la stampa locale ha dedicato ampio spazio al tema della tutela e della salvaguardia del nostro territorio, quello del Garda, sottoposto da decenni a forti spinte urbanistiche e speculative che sembrano non avere battute d’arresto. Mi riferisco in particolare agli articoli pubblicati su Bresciaoggi “Sos ambiente. Un’associazione scende in campo” (07.08.2007) e “Lungolago devastato da altro cemento” (15.08.2007).

Nel primo articolo si parla della neonata associazione “Tuteliamo l’ambiente ed il territorio di San Felice del Benaco, Portese e Cisano”, i cui intenti sono assolutamente encomiabili e nei prossimi giorni vorrei tornare sull’argomento, per fare qualche riflessione sul tema dello sviluppo del nostro territorio di San Felice.

Il secondo articolo parla di un documento-denuncia, relativo ad un intervento edilizio a Manerba, in località Dusano. Nello scritto si attribuisce la denuncia al “Parco delle Colline Moreniche” e ai suoi “dirigenti“.
Io forse mi sono persa qualche puntata, ma non mi risulta ad oggi essere stato istituito alcun Parco delle Colline Moreniche a livello regionale o locale. Credo quindi che anche in questo caso si faccia riferimento forse ad una associazione per l’istituzione del parco.

Personalmente credo che di tutto abbia bisogno il nostro territorio tranne che dell’ennesimo ente, con tanto di sede e dirigenti da pagare con i soldi dei contribuenti, che vada ad aggiungersi a quelli già preposti ad occuparsi di pianificazione territoriale.

La Provincia ha un ruolo importante nella pianificazione del territorio, e lo esercita attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nello specifico, per quanto riguarda l’ambito delle Colline Moreniche del Garda, la Provincia ha fatto un interessante Progetto Strategico, che affronta nella sua complessità le tematiche di luoghi di così elevato pregio.

E accanto alla Provincia vi sono i Comuni.
Ai Comuni la legge di Governo del Territorio della Regione Lombardia (L.12/2005) ha attribuito massima competenza e responsabilità.

Sta dunque ai Comuni decidere come gestire una risorsa tanto pregiata quanto “finita” come il suolo. È si, perché ad un certo punto, anche chi ha adottato la strada della urbanizzazione diffusa e selvaggia, dovrà necessariamente fare i conti con il fatto che i terreni su cui costruire non sono infiniti.

Uno dei principi su cui poggia la legge lombarda è quello della differenziazione: se è vero che ai comuni viene data facoltà di decidere cosa fare del proprio territorio, viene anche data loro la possibilità di fare le scelte che ritengono opportune, che necessariamente porteranno ad una differenziazione tra un comune e l’altro, tra comuni virtuosi e comuni che devastano le proprie risorse.

A noi cittadini (ed elettori) il compito poi di giudicare gli amministratori anche per come hanno governato il nostro territorio.

Certo, la politica della salvaguardia del territorio è difficile da perseguire. E lo affermo non per sentito dire…
Gli interessi in gioco, soprattutto in un territorio tanto pregiato come il nostro, sono enormi. Ed è sicuramente più facile costruirsi il consenso concedendo qua e là la possibilità di edificare, a discapito della qualità dell’ambiente in cui viviamo.

Sarebbe più semplice avere un ente superiore al quale attribuire la responsabilità di aver cassato un progetto, di aver saputo dire “No, lì non si costruisce”. Per certi versi questo era il ruolo rivestito in passato dalla Regione.

Ma oggi non è più così.
Sono gli amministratori comunali che devono avere il coraggio delle proprie scelte.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/tutela-dellambiente-e-salvaguardia-del.html

Tutela dell’ambiente e salvaguardia del territorio

Nelle ultime settimane la stampa locale ha dedicato ampio spazio al tema della tutela e della salvaguardia del nostro territorio, quello del Garda, sottoposto da decenni a forti spinte urbanistiche e speculative che sembrano non avere battute d’arresto. Mi riferisco in particolare agli articoli pubblicati su Bresciaoggi “Sos ambiente. Un’associazione scende in campo” (07.08.2007) e “Lungolago devastato da altro cemento” (15.08.2007).

Nel primo articolo si parla della neonata associazione “Tuteliamo l’ambiente ed il territorio di San Felice del Benaco, Portese e Cisano”, i cui intenti sono assolutamente encomiabili e nei prossimi giorni vorrei tornare sull’argomento, per fare qualche riflessione sul tema dello sviluppo del nostro territorio di San Felice.

Il secondo articolo parla di un documento-denuncia, relativo ad un intervento edilizio a Manerba, in località Dusano. Nello scritto si attribuisce la denuncia al “Parco delle Colline Moreniche” e ai suoi “dirigenti“.
Io forse mi sono persa qualche puntata, ma non mi risulta ad oggi essere stato istituito alcun Parco delle Colline Moreniche a livello regionale o locale. Credo quindi che anche in questo caso si faccia riferimento forse ad una associazione per l’istituzione del parco.

Personalmente credo che di tutto abbia bisogno il nostro territorio tranne che dell’ennesimo ente, con tanto di sede e dirigenti da pagare con i soldi dei contribuenti, che vada ad aggiungersi a quelli già preposti ad occuparsi di pianificazione territoriale.

La Provincia ha un ruolo importante nella pianificazione del territorio, e lo esercita attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nello specifico, per quanto riguarda l’ambito delle Colline Moreniche del Garda, la Provincia ha fatto un interessante Progetto Strategico, che affronta nella sua complessità le tematiche di luoghi di così elevato pregio.

E accanto alla Provincia vi sono i Comuni.
Ai Comuni la legge di Governo del Territorio della Regione Lombardia (L.12/2005) ha attribuito massima competenza e responsabilità.

Sta dunque ai Comuni decidere come gestire una risorsa tanto pregiata quanto “finita” come il suolo. È si, perché ad un certo punto, anche chi ha adottato la strada della urbanizzazione diffusa e selvaggia, dovrà necessariamente fare i conti con il fatto che i terreni su cui costruire non sono infiniti.

Uno dei principi su cui poggia la legge lombarda è quello della differenziazione: se è vero che ai comuni viene data facoltà di decidere cosa fare del proprio territorio, viene anche data loro la possibilità di fare le scelte che ritengono opportune, che necessariamente porteranno ad una differenziazione tra un comune e l’altro, tra comuni virtuosi e comuni che devastano le proprie risorse.

A noi cittadini (ed elettori) il compito poi di giudicare gli amministratori anche per come hanno governato il nostro territorio.

Certo, la politica della salvaguardia del territorio è difficile da perseguire. E lo affermo non per sentito dire…
Gli interessi in gioco, soprattutto in un territorio tanto pregiato come il nostro, sono enormi. Ed è sicuramente più facile costruirsi il consenso concedendo qua e là la possibilità di edificare, a discapito della qualità dell’ambiente in cui viviamo.

Sarebbe più semplice avere un ente superiore al quale attribuire la responsabilità di aver cassato un progetto, di aver saputo dire “No, lì non si costruisce”. Per certi versi questo era il ruolo rivestito in passato dalla Regione.

Ma oggi non è più così.
Sono gli amministratori comunali che devono avere il coraggio delle proprie scelte.

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Tutela dell’ambiente e salvaguardia del territorio

Nelle ultime settimane la stampa locale ha dedicato ampio spazio al tema della tutela e della salvaguardia del nostro territorio, quello del Garda, sottoposto da decenni a forti spinte urbanistiche e speculative che sembrano non avere battute d’arresto. Mi riferisco in particolare agli articoli pubblicati su Bresciaoggi “Sos ambiente. Un’associazione scende in campo” (07.08.2007) e “Lungolago devastato da altro cemento” (15.08.2007).

Nel primo articolo si parla della neonata associazione “Tuteliamo l’ambiente ed il territorio di San Felice del Benaco, Portese e Cisano”, i cui intenti sono assolutamente encomiabili e nei prossimi giorni vorrei tornare sull’argomento, per fare qualche riflessione sul tema dello sviluppo del nostro territorio di San Felice.

Il secondo articolo parla di un documento-denuncia, relativo ad un intervento edilizio a Manerba, in località Dusano. Nello scritto si attribuisce la denuncia al “Parco delle Colline Moreniche” e ai suoi “dirigenti“.
Io forse mi sono persa qualche puntata, ma non mi risulta ad oggi essere stato istituito alcun Parco delle Colline Moreniche a livello regionale o locale. Credo quindi che anche in questo caso si faccia riferimento forse ad una associazione per l’istituzione del parco.

Personalmente credo che di tutto abbia bisogno il nostro territorio tranne che dell’ennesimo ente, con tanto di sede e dirigenti da pagare con i soldi dei contribuenti, che vada ad aggiungersi a quelli già preposti ad occuparsi di pianificazione territoriale.

La Provincia ha un ruolo importante nella pianificazione del territorio, e lo esercita attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nello specifico, per quanto riguarda l’ambito delle Colline Moreniche del Garda, la Provincia ha fatto un interessante Progetto Strategico, che affronta nella sua complessità le tematiche di luoghi di così elevato pregio.

E accanto alla Provincia vi sono i Comuni.
Ai Comuni la legge di Governo del Territorio della Regione Lombardia (L.12/2005) ha attribuito massima competenza e responsabilità.

Sta dunque ai Comuni decidere come gestire una risorsa tanto pregiata quanto “finita” come il suolo. È si, perché ad un certo punto, anche chi ha adottato la strada della urbanizzazione diffusa e selvaggia, dovrà necessariamente fare i conti con il fatto che i terreni su cui costruire non sono infiniti.

Uno dei principi su cui poggia la legge lombarda è quello della differenziazione: se è vero che ai comuni viene data facoltà di decidere cosa fare del proprio territorio, viene anche data loro la possibilità di fare le scelte che ritengono opportune, che necessariamente porteranno ad una differenziazione tra un comune e l’altro, tra comuni virtuosi e comuni che devastano le proprie risorse.

A noi cittadini (ed elettori) il compito poi di giudicare gli amministratori anche per come hanno governato il nostro territorio.

Certo, la politica della salvaguardia del territorio è difficile da perseguire. E lo affermo non per sentito dire…
Gli interessi in gioco, soprattutto in un territorio tanto pregiato come il nostro, sono enormi. Ed è sicuramente più facile costruirsi il consenso concedendo qua e là la possibilità di edificare, a discapito della qualità dell’ambiente in cui viviamo.

Sarebbe più semplice avere un ente superiore al quale attribuire la responsabilità di aver cassato un progetto, di aver saputo dire “No, lì non si costruisce”. Per certi versi questo era il ruolo rivestito in passato dalla Regione.

Ma oggi non è più così.
Sono gli amministratori comunali che devono avere il coraggio delle proprie scelte.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
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