Categoria: Garda

Il paese si trova direttamente sull’omonimo Lago di Garda e dista solo circa 30 km da Verona. Con i suoi poco più di 4000 abitanti Garda offre un soggiorno tranquillo. Sia che siate alla ricerca di svago o che vogliate esplorare il territorio.

Il mito del parcheggio

A Desenzano in varie circostanze, quali meeting, convegni, incontri, riunioni assembleari delle varie comunità che ci rappresentano (nella parte trentina c’è la Comunità montana e la comunità del Garda!), si parla con insistente loquacità di un megaparcheggio sotterraneo, da costruire in località Maratona. Il parcheggio, del costo stimato di 13.000.000 di Euro, sarebbe di 430 […]

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http://www.desenzanoblog.com/urbanistica/il-mito-del-parcheggio/

Dati idrografici sul lago di Garda

Il testo è tratto da un articolo dell’amico Tullio Ferro, al quale ho apportato alcune “ingegnerizzazioni” (che ci devo fare? È il mio mestiere!) che gli hanno tolto la sua poesia e le sue note storiche e di colore, ma mi sembrava importante che queste nozioni scientifiche e tecniche sulla realtà del lago rimanessero a […]

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http://www.desenzanoblog.com/ambiente/dati-idrografici-sul-lago-di-garda/

Dignitosa Garda Half Marathon

Domenica scorsa ho partecipato per la terza volta alla Garda Half Marathon, corsa che si svolge tra Arco di Trento e Riva del Garda. Il viaggio: partenza all’alba con Mario e Pier. Sulla strada,  mentre sulla strada sono presenti solo poche auto, possiamo ammirare il bel paesaggio della sponda bresciana del lago di Garda, . Alle 8,10 […]

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https://fabiozeni.wordpress.com/2007/11/24/dignitosa-garda-half-marathon/

Piccola grande festa a Carpenedolo

“Non solo Novello”, questo il nome (azzeccato) della festa organizzata ieri dalla pro-loco di Carpenedolo. Nella corte di Palazzo Deodato Laffranchi io e mia moglie abbiamo degustato (gratuitamente) una serie di prodotti tipici, accompagnati da vino novello delle migliori cantine di Garda e Franciacorta. Abbiamo assaggiato: focaccia, pizza, polenta con ciccioli (o grepòle se preferite il bresciano), polenta con […]

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https://fabiozeni.wordpress.com/2007/11/12/piccola-grande-festa-a-carpenedolo/

Desenzano: quale futuro? Ulteriori considerazioni

In Italia, come è sotto gli occhi di tutti, si è avviato un forte processo di deindustrializzazione, con la dismissione o la delocalizzazione o la cessione a società straniere delle nostre attività nel settore industriale, senza che esse siano sostituite da iniziative analoghe o a più alto contenuto tecnologico. Il risultato è che a breve […]

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http://www.desenzanoblog.com/urbanistica/quale-futuro2/

Desenzano: quale futuro? La mia opinione

Non si può ignorare la recente evoluzione che ha interessato la città: l’enorme sviluppo residenziale legato agli acquisti di seconde e terze case, la grande cementificazione di tutte le aree, lo snaturamento di quartieri in cui si è consentito di costruire palazzi condominiali in aree una volta destinate all’edilizia di piccole unità abitative, l’esplodere del […]

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http://www.desenzanoblog.com/urbanistica/quale-futuro/

Perchè sono sempre più convinta che sia importante scegliere Rosy

Vorrei aggiungere un motivo in più al perchè io scelgo Rosy.
In realtà è stato forse il primo motivo che mi ha avvicinata a lei, per cercare di capire quale fosse la sua posizione al riguardo.
Non ne avevo però parlato nel post precedente, pensando che fosse un tema per certi versi personale.
Ma in questi giorni ho maturato la convinzione che sia fondamentale parlare anche di questo.
Aggiungo un’ultima parola, che però è, a mio parere, uno dei motivi forti che ci deve spingere a votare per Rosy Bindi alle primarie del 14 ottobre 2007.
Questa parola è laicità.
Nel suo manifesto “Per un’Italia più libera, più ricca, più giusta”, Rosy Bindi ha scritto : “Se il Pd è pensato e progettato al servizio del bene del nostro Paese, capace cioè di guidare il rinnovamento della democrazia e superare in una nuova sintesi le vecchie appartenenze, dovrà anche diventare la casa e la scuola di una nuova laicità, il luogo in cui tutti i cittadini possano sentirsi rappresentati, a qualunque fede, etica e cultura appartengano.
Io credo che Rosy Bindi abbia veramente a cuore questo tema. Un tema importante, che non dobbiamo sottovalutare.

Una decina di giorni fa a San Felice del Benaco si è svolta l’assemblea per la costituzione del comitato locale per il partito democratico. Sicuramente un successo per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini.

Durante quella serata ad un certo punto un cittadino ha chiesto alle persone che sedevano al tavolo della presidenza di “qualificarsi” dal punto di vista politico.
C’erano Ambrogio Florioli, della Margherita, che è stato sindaco per 15 anni; c’era mio marito, che fa parte del direttivo dei DS della Valtenesi, che ha aggiunto di aver maturato la sua scelta di campo anche grazie all’esperienza vissuta in famiglia, con il padre consigliere comunale del PCI a Salò e per tanti anni presidente della Cooperativa Lavoratori del Garda; c’era inoltre il segretario provinciale dei DS, Franzoni, che ha concluso la sua presentazione dicendo:”Io invece vengo da una famiglia cattolica.”
Vi confesso che mi sono cadute le braccia.
Sentire questa affermazione fatta dal mio segretario provinciale mi ha fatto capire che di strada da fare ne abbiamo tanta, tanta, tanta. E tutta in salita.
Io e David passiamo il nostro sabato pomeriggio in oratorio a fare catechismo insieme alle nostre figlie, perché questo è ciò che il nostro Vescovo ha da qualche anno proposto alle famiglie della nostra diocesi.
Ma queste sono questioni nostre. Sono aspetti che appartengono al nostro essere famiglia.
È un po’ triste pensare che sia ancora così radicata la convinzione che da una parte ci sia la sinistra e dall’altra ci siano i cattolici.
È un po’ triste vedere i nostri amministratori seduti al primo banco delle messe comandate o peggio ancora alle processioni per la Madonna del Carmine, come se fosse una passerella politica dalla quale non puoi mancare.
È anche per questo che io scelgo Rosy, perché sono convinta che a lei veramente stia a cuore la laicità dello stato, non certo a chi fa dell’appartenenza religiosa uno strumento per raccogliere il consenso o, peggio ancora, uno strumento per dividere.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/09/vorrei-aggiungere-un-motivo-in-pi-al.html

Perchè sono sempre più convinta che sia importante scegliere Rosy

Vorrei aggiungere un motivo in più al perchè io scelgo Rosy.
In realtà è stato forse il primo motivo che mi ha avvicinata a lei, per cercare di capire quale fosse la sua posizione al riguardo.
Non ne avevo però parlato nel post precedente, pensando che fosse un tema per certi versi personale.
Ma in questi giorni ho maturato la convinzione che sia fondamentale parlare anche di questo.
Aggiungo un’ultima parola, che però è, a mio parere, uno dei motivi forti che ci deve spingere a votare per Rosy Bindi alle primarie del 14 ottobre 2007.
Questa parola è laicità.
Nel suo manifesto “Per un’Italia più libera, più ricca, più giusta”, Rosy Bindi ha scritto : “Se il Pd è pensato e progettato al servizio del bene del nostro Paese, capace cioè di guidare il rinnovamento della democrazia e superare in una nuova sintesi le vecchie appartenenze, dovrà anche diventare la casa e la scuola di una nuova laicità, il luogo in cui tutti i cittadini possano sentirsi rappresentati, a qualunque fede, etica e cultura appartengano.
Io credo che Rosy Bindi abbia veramente a cuore questo tema. Un tema importante, che non dobbiamo sottovalutare.

Una decina di giorni fa a San Felice del Benaco si è svolta l’assemblea per la costituzione del comitato locale per il partito democratico. Sicuramente un successo per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini.

Durante quella serata ad un certo punto un cittadino ha chiesto alle persone che sedevano al tavolo della presidenza di “qualificarsi” dal punto di vista politico.
C’erano Ambrogio Florioli, della Margherita, che è stato sindaco per 15 anni; c’era mio marito, che fa parte del direttivo dei DS della Valtenesi, che ha aggiunto di aver maturato la sua scelta di campo anche grazie all’esperienza vissuta in famiglia, con il padre consigliere comunale del PCI a Salò e per tanti anni presidente della Cooperativa Lavoratori del Garda; c’era inoltre il segretario provinciale dei DS, Franzoni, che ha concluso la sua presentazione dicendo:”Io invece vengo da una famiglia cattolica.”
Vi confesso che mi sono cadute le braccia.
Sentire questa affermazione fatta dal mio segretario provinciale mi ha fatto capire che di strada da fare ne abbiamo tanta, tanta, tanta. E tutta in salita.
Io e David passiamo il nostro sabato pomeriggio in oratorio a fare catechismo insieme alle nostre figlie, perché questo è ciò che il nostro Vescovo ha da qualche anno proposto alle famiglie della nostra diocesi.
Ma queste sono questioni nostre. Sono aspetti che appartengono al nostro essere famiglia.
È un po’ triste pensare che sia ancora così radicata la convinzione che da una parte ci sia la sinistra e dall’altra ci siano i cattolici.
È un po’ triste vedere i nostri amministratori seduti al primo banco delle messe comandate o peggio ancora alle processioni per la Madonna del Carmine, come se fosse una passerella politica dalla quale non puoi mancare.
È anche per questo che io scelgo Rosy, perché sono convinta che a lei veramente stia a cuore la laicità dello stato, non certo a chi fa dell’appartenenza religiosa uno strumento per raccogliere il consenso o, peggio ancora, uno strumento per dividere.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/09/vorrei-aggiungere-un-motivo-in-pi-al.html

Perchè sono sempre più convinta che sia importante scegliere Rosy

Vorrei aggiungere un motivo in più al perchè io scelgo Rosy.
In realtà è stato forse il primo motivo che mi ha avvicinata a lei, per cercare di capire quale fosse la sua posizione al riguardo.
Non ne avevo però parlato nel post precedente, pensando che fosse un tema per certi versi personale.
Ma in questi giorni ho maturato la convinzione che sia fondamentale parlare anche di questo.
Aggiungo un’ultima parola, che però è, a mio parere, uno dei motivi forti che ci deve spingere a votare per Rosy Bindi alle primarie del 14 ottobre 2007.
Questa parola è laicità.
Nel suo manifesto “Per un’Italia più libera, più ricca, più giusta”, Rosy Bindi ha scritto : “Se il Pd è pensato e progettato al servizio del bene del nostro Paese, capace cioè di guidare il rinnovamento della democrazia e superare in una nuova sintesi le vecchie appartenenze, dovrà anche diventare la casa e la scuola di una nuova laicità, il luogo in cui tutti i cittadini possano sentirsi rappresentati, a qualunque fede, etica e cultura appartengano.
Io credo che Rosy Bindi abbia veramente a cuore questo tema. Un tema importante, che non dobbiamo sottovalutare.

Una decina di giorni fa a San Felice del Benaco si è svolta l’assemblea per la costituzione del comitato locale per il partito democratico. Sicuramente un successo per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini.

Durante quella serata ad un certo punto un cittadino ha chiesto alle persone che sedevano al tavolo della presidenza di “qualificarsi” dal punto di vista politico.
C’erano Ambrogio Florioli, della Margherita, che è stato sindaco per 15 anni; c’era mio marito, che fa parte del direttivo dei DS della Valtenesi, che ha aggiunto di aver maturato la sua scelta di campo anche grazie all’esperienza vissuta in famiglia, con il padre consigliere comunale del PCI a Salò e per tanti anni presidente della Cooperativa Lavoratori del Garda; c’era inoltre il segretario provinciale dei DS, Franzoni, che ha concluso la sua presentazione dicendo:”Io invece vengo da una famiglia cattolica.”
Vi confesso che mi sono cadute le braccia.
Sentire questa affermazione fatta dal mio segretario provinciale mi ha fatto capire che di strada da fare ne abbiamo tanta, tanta, tanta. E tutta in salita.
Io e David passiamo il nostro sabato pomeriggio in oratorio a fare catechismo insieme alle nostre figlie, perché questo è ciò che il nostro Vescovo ha da qualche anno proposto alle famiglie della nostra diocesi.
Ma queste sono questioni nostre. Sono aspetti che appartengono al nostro essere famiglia.
È un po’ triste pensare che sia ancora così radicata la convinzione che da una parte ci sia la sinistra e dall’altra ci siano i cattolici.
È un po’ triste vedere i nostri amministratori seduti al primo banco delle messe comandate o peggio ancora alle processioni per la Madonna del Carmine, come se fosse una passerella politica dalla quale non puoi mancare.
È anche per questo che io scelgo Rosy, perché sono convinta che a lei veramente stia a cuore la laicità dello stato, non certo a chi fa dell’appartenenza religiosa uno strumento per raccogliere il consenso o, peggio ancora, uno strumento per dividere.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
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Tutela dell’ambiente e salvaguardia del territorio

Nelle ultime settimane la stampa locale ha dedicato ampio spazio al tema della tutela e della salvaguardia del nostro territorio, quello del Garda, sottoposto da decenni a forti spinte urbanistiche e speculative che sembrano non avere battute d’arresto. Mi riferisco in particolare agli articoli pubblicati su Bresciaoggi “Sos ambiente. Un’associazione scende in campo” (07.08.2007) e “Lungolago devastato da altro cemento” (15.08.2007).

Nel primo articolo si parla della neonata associazione “Tuteliamo l’ambiente ed il territorio di San Felice del Benaco, Portese e Cisano”, i cui intenti sono assolutamente encomiabili e nei prossimi giorni vorrei tornare sull’argomento, per fare qualche riflessione sul tema dello sviluppo del nostro territorio di San Felice.

Il secondo articolo parla di un documento-denuncia, relativo ad un intervento edilizio a Manerba, in località Dusano. Nello scritto si attribuisce la denuncia al “Parco delle Colline Moreniche” e ai suoi “dirigenti“.
Io forse mi sono persa qualche puntata, ma non mi risulta ad oggi essere stato istituito alcun Parco delle Colline Moreniche a livello regionale o locale. Credo quindi che anche in questo caso si faccia riferimento forse ad una associazione per l’istituzione del parco.

Personalmente credo che di tutto abbia bisogno il nostro territorio tranne che dell’ennesimo ente, con tanto di sede e dirigenti da pagare con i soldi dei contribuenti, che vada ad aggiungersi a quelli già preposti ad occuparsi di pianificazione territoriale.

La Provincia ha un ruolo importante nella pianificazione del territorio, e lo esercita attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nello specifico, per quanto riguarda l’ambito delle Colline Moreniche del Garda, la Provincia ha fatto un interessante Progetto Strategico, che affronta nella sua complessità le tematiche di luoghi di così elevato pregio.

E accanto alla Provincia vi sono i Comuni.
Ai Comuni la legge di Governo del Territorio della Regione Lombardia (L.12/2005) ha attribuito massima competenza e responsabilità.

Sta dunque ai Comuni decidere come gestire una risorsa tanto pregiata quanto “finita” come il suolo. È si, perché ad un certo punto, anche chi ha adottato la strada della urbanizzazione diffusa e selvaggia, dovrà necessariamente fare i conti con il fatto che i terreni su cui costruire non sono infiniti.

Uno dei principi su cui poggia la legge lombarda è quello della differenziazione: se è vero che ai comuni viene data facoltà di decidere cosa fare del proprio territorio, viene anche data loro la possibilità di fare le scelte che ritengono opportune, che necessariamente porteranno ad una differenziazione tra un comune e l’altro, tra comuni virtuosi e comuni che devastano le proprie risorse.

A noi cittadini (ed elettori) il compito poi di giudicare gli amministratori anche per come hanno governato il nostro territorio.

Certo, la politica della salvaguardia del territorio è difficile da perseguire. E lo affermo non per sentito dire…
Gli interessi in gioco, soprattutto in un territorio tanto pregiato come il nostro, sono enormi. Ed è sicuramente più facile costruirsi il consenso concedendo qua e là la possibilità di edificare, a discapito della qualità dell’ambiente in cui viviamo.

Sarebbe più semplice avere un ente superiore al quale attribuire la responsabilità di aver cassato un progetto, di aver saputo dire “No, lì non si costruisce”. Per certi versi questo era il ruolo rivestito in passato dalla Regione.

Ma oggi non è più così.
Sono gli amministratori comunali che devono avere il coraggio delle proprie scelte.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/tutela-dellambiente-e-salvaguardia-del.html

Tutela dell’ambiente e salvaguardia del territorio

Nelle ultime settimane la stampa locale ha dedicato ampio spazio al tema della tutela e della salvaguardia del nostro territorio, quello del Garda, sottoposto da decenni a forti spinte urbanistiche e speculative che sembrano non avere battute d’arresto. Mi riferisco in particolare agli articoli pubblicati su Bresciaoggi “Sos ambiente. Un’associazione scende in campo” (07.08.2007) e “Lungolago devastato da altro cemento” (15.08.2007).

Nel primo articolo si parla della neonata associazione “Tuteliamo l’ambiente ed il territorio di San Felice del Benaco, Portese e Cisano”, i cui intenti sono assolutamente encomiabili e nei prossimi giorni vorrei tornare sull’argomento, per fare qualche riflessione sul tema dello sviluppo del nostro territorio di San Felice.

Il secondo articolo parla di un documento-denuncia, relativo ad un intervento edilizio a Manerba, in località Dusano. Nello scritto si attribuisce la denuncia al “Parco delle Colline Moreniche” e ai suoi “dirigenti“.
Io forse mi sono persa qualche puntata, ma non mi risulta ad oggi essere stato istituito alcun Parco delle Colline Moreniche a livello regionale o locale. Credo quindi che anche in questo caso si faccia riferimento forse ad una associazione per l’istituzione del parco.

Personalmente credo che di tutto abbia bisogno il nostro territorio tranne che dell’ennesimo ente, con tanto di sede e dirigenti da pagare con i soldi dei contribuenti, che vada ad aggiungersi a quelli già preposti ad occuparsi di pianificazione territoriale.

La Provincia ha un ruolo importante nella pianificazione del territorio, e lo esercita attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nello specifico, per quanto riguarda l’ambito delle Colline Moreniche del Garda, la Provincia ha fatto un interessante Progetto Strategico, che affronta nella sua complessità le tematiche di luoghi di così elevato pregio.

E accanto alla Provincia vi sono i Comuni.
Ai Comuni la legge di Governo del Territorio della Regione Lombardia (L.12/2005) ha attribuito massima competenza e responsabilità.

Sta dunque ai Comuni decidere come gestire una risorsa tanto pregiata quanto “finita” come il suolo. È si, perché ad un certo punto, anche chi ha adottato la strada della urbanizzazione diffusa e selvaggia, dovrà necessariamente fare i conti con il fatto che i terreni su cui costruire non sono infiniti.

Uno dei principi su cui poggia la legge lombarda è quello della differenziazione: se è vero che ai comuni viene data facoltà di decidere cosa fare del proprio territorio, viene anche data loro la possibilità di fare le scelte che ritengono opportune, che necessariamente porteranno ad una differenziazione tra un comune e l’altro, tra comuni virtuosi e comuni che devastano le proprie risorse.

A noi cittadini (ed elettori) il compito poi di giudicare gli amministratori anche per come hanno governato il nostro territorio.

Certo, la politica della salvaguardia del territorio è difficile da perseguire. E lo affermo non per sentito dire…
Gli interessi in gioco, soprattutto in un territorio tanto pregiato come il nostro, sono enormi. Ed è sicuramente più facile costruirsi il consenso concedendo qua e là la possibilità di edificare, a discapito della qualità dell’ambiente in cui viviamo.

Sarebbe più semplice avere un ente superiore al quale attribuire la responsabilità di aver cassato un progetto, di aver saputo dire “No, lì non si costruisce”. Per certi versi questo era il ruolo rivestito in passato dalla Regione.

Ma oggi non è più così.
Sono gli amministratori comunali che devono avere il coraggio delle proprie scelte.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/tutela-dellambiente-e-salvaguardia-del.html

Tutela dell’ambiente e salvaguardia del territorio

Nelle ultime settimane la stampa locale ha dedicato ampio spazio al tema della tutela e della salvaguardia del nostro territorio, quello del Garda, sottoposto da decenni a forti spinte urbanistiche e speculative che sembrano non avere battute d’arresto. Mi riferisco in particolare agli articoli pubblicati su Bresciaoggi “Sos ambiente. Un’associazione scende in campo” (07.08.2007) e “Lungolago devastato da altro cemento” (15.08.2007).

Nel primo articolo si parla della neonata associazione “Tuteliamo l’ambiente ed il territorio di San Felice del Benaco, Portese e Cisano”, i cui intenti sono assolutamente encomiabili e nei prossimi giorni vorrei tornare sull’argomento, per fare qualche riflessione sul tema dello sviluppo del nostro territorio di San Felice.

Il secondo articolo parla di un documento-denuncia, relativo ad un intervento edilizio a Manerba, in località Dusano. Nello scritto si attribuisce la denuncia al “Parco delle Colline Moreniche” e ai suoi “dirigenti“.
Io forse mi sono persa qualche puntata, ma non mi risulta ad oggi essere stato istituito alcun Parco delle Colline Moreniche a livello regionale o locale. Credo quindi che anche in questo caso si faccia riferimento forse ad una associazione per l’istituzione del parco.

Personalmente credo che di tutto abbia bisogno il nostro territorio tranne che dell’ennesimo ente, con tanto di sede e dirigenti da pagare con i soldi dei contribuenti, che vada ad aggiungersi a quelli già preposti ad occuparsi di pianificazione territoriale.

La Provincia ha un ruolo importante nella pianificazione del territorio, e lo esercita attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nello specifico, per quanto riguarda l’ambito delle Colline Moreniche del Garda, la Provincia ha fatto un interessante Progetto Strategico, che affronta nella sua complessità le tematiche di luoghi di così elevato pregio.

E accanto alla Provincia vi sono i Comuni.
Ai Comuni la legge di Governo del Territorio della Regione Lombardia (L.12/2005) ha attribuito massima competenza e responsabilità.

Sta dunque ai Comuni decidere come gestire una risorsa tanto pregiata quanto “finita” come il suolo. È si, perché ad un certo punto, anche chi ha adottato la strada della urbanizzazione diffusa e selvaggia, dovrà necessariamente fare i conti con il fatto che i terreni su cui costruire non sono infiniti.

Uno dei principi su cui poggia la legge lombarda è quello della differenziazione: se è vero che ai comuni viene data facoltà di decidere cosa fare del proprio territorio, viene anche data loro la possibilità di fare le scelte che ritengono opportune, che necessariamente porteranno ad una differenziazione tra un comune e l’altro, tra comuni virtuosi e comuni che devastano le proprie risorse.

A noi cittadini (ed elettori) il compito poi di giudicare gli amministratori anche per come hanno governato il nostro territorio.

Certo, la politica della salvaguardia del territorio è difficile da perseguire. E lo affermo non per sentito dire…
Gli interessi in gioco, soprattutto in un territorio tanto pregiato come il nostro, sono enormi. Ed è sicuramente più facile costruirsi il consenso concedendo qua e là la possibilità di edificare, a discapito della qualità dell’ambiente in cui viviamo.

Sarebbe più semplice avere un ente superiore al quale attribuire la responsabilità di aver cassato un progetto, di aver saputo dire “No, lì non si costruisce”. Per certi versi questo era il ruolo rivestito in passato dalla Regione.

Ma oggi non è più così.
Sono gli amministratori comunali che devono avere il coraggio delle proprie scelte.

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/tutela-dellambiente-e-salvaguardia-del.html

Quali compiti per un consiglio comunale?

Il 6 marzo 2007 il giornale Bresciaoggi pubblicava questa mia Lettera al Direttore, sul tema del ruolo che dovrebbe avere un Consiglio Comunale, in particolare quando si tratta di parlare di bilancio.

Caro Direttore,
vorrei sottoporre a Lei e ai suoi lettori una riflessione sul ruolo politico che ha, o che, secondo me, dovrebbe avere, un Consiglio Comunale.
Ieri sera, 22 febbraio 2007, il Consiglio Comunale di San Felice del Benaco, di cui io sono membro come consigliere di minoranza, è stato chiamato ad esprimersi circa l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2007 e altre disposizioni a ciò strettamente connesse, relative all’addizionale IRPEF e alle aliquote sull’ICI.
La presentazione del bilancio di previsione 2007 era stata fatta in un consiglio comunale precedente, durante il quale non era stato però possibile dibattere in merito. Il consigliere delegato al bilancio si era in quella occasione limitata ad una presentazione tecnica, poco più articolata del dire quali fossero le previsioni di entrata e di uscita.
In sede di dibattito per l’approvazione io mi aspettavo qualche delucidazione in più relativamente alle scelte fatte, invece nulla.
Allora io ho espresso le mie motivazioni per il voto successivo, che sarebbe stato contrario.
Io avrei votato contro un bilancio del quale mi risultava impossibile comprendere la “progettualità” su cui si basa.
Se escludiamo infatti la parte rigida del bilancio, legata alle spese per far funzionare la macchina amministrativa, io ritengo che la parte restante del bilancio debba essere impostata rispondendo alla domanda “Quali sono le esigenze della nostra comunità e in che modo riteniamo opportuno farvi fronte?”.
Facciamo un esempio: San Felice del Benaco si definisce comune turistico. E per questo una parte consistente delle nostre risorse viene dedicata a questo settore, attraverso l’adesione alla Comunità del Garda e alla Riviera dei Castelli, nonché all’organizzazione di manifestazioni e iniziative di tipo turistico. Ma qual è il “disegno” che sta dietro tutto ciò? Quali sono gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere attraverso tali azioni? Rispondiamo realmente alle esigenze del settore turistico organizzando un calendario fittissimo di manifestazioni concentrate nei tre mesi estivi?
Ma ancora, se ci spostiamo in un altro settore, altrettanto importante, quello dei servizi sociali, quali sono i problemi sociali di un comune come il nostro? E questa amministrazione, ne è veramente consapevole e sta andando nella direzione del fornire una risposta a tali problemi? Io ho qualche perplessità, dal momento che nessuno dice nulla riguardo al disagio giovanile che emerge dai fatti di cronaca riportati anche dal Suo giornale, che ci mettono di fronte al fatto reale che la nostra frazione di Portese fosse centro di spaccio di sostanze stupefacenti, prima dell’intervento dei Carabinieri.
E cosa fa la nostra amministrazione? Organizza manifestazioni, dedica risorse ad un servizio di trasporto dei turisti dai campeggi verso gli altri comuni del Garda, in modo che possano andare alle feste, ai mercatini…
Io invitavo pertanto ad una riflessione su queste ed altre questioni, riconducibili in sintesi ad un discorso di progettualità per il futuro di San Felice del Benaco.
A fronte di queste mie riflessioni NESSUNO della maggioranza ha ritenuto di doversi esprimere, mentre si è dibattuto solo relativamente ad alcuni emendamenti proposti da altri consiglieri di minoranza che chiedevano tra l’altro un paio di servizi igienici in corrispondenza delle spiagge e della pista ciclabile, e di rivedere i costi dell’isola ecologica per lo smaltimento dei rifiuti.
Di fronte al silenzio assoluto sui temi da me sollevati, ho chiesto al Sindaco se io dovessi prendere atto del fatto che la discussione del bilancio si limitava al problema dei bagni e dell’isola ecologica.
E lui cosa mi ha risposto?
Le questioni che io avevo sollevato, come pure le questioni sollevate da un altro consigliere di minoranza, che invitava a riflettere sulle difficoltà economiche con le quali le famiglie si trovano a dover fare i conti anche per effetto delle scelte attuate dall’amministrazione comunale, tutte queste questioni erano, secondo il Sindaco, questioni di carattere POLITICO, alle quali quindi non riteneva di dover dare risposa in quella sede.
Confesso che questa sua posizione mi ha lasciata allibita.
Ma allora, se non dobbiamo parlare di scelte politiche, qual è il ruolo di un Consiglio Comunale? Quello di verificare che l’ufficio ragioneria abbia fatto bene i conti? Questo non è forse compito del revisore?
Io ho un’idea diversa sul ruolo che dovrebbe avere un amministratore e sul ruolo che dovrebbe avere un Consiglio Comunale.
Ma forse sono io che non capisco cosa sia la politica. Sono io che non riesco a cogliere lo spessore politico degli amministratori che abbiamo.

Michela Tiboni
Consigliere comunale DS
San Felice del Benaco

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Quali compiti per un consiglio comunale?

Il 6 marzo 2007 il giornale Bresciaoggi pubblicava questa mia Lettera al Direttore, sul tema del ruolo che dovrebbe avere un Consiglio Comunale, in particolare quando si tratta di parlare di bilancio.

Caro Direttore,
vorrei sottoporre a Lei e ai suoi lettori una riflessione sul ruolo politico che ha, o che, secondo me, dovrebbe avere, un Consiglio Comunale.
Ieri sera, 22 febbraio 2007, il Consiglio Comunale di San Felice del Benaco, di cui io sono membro come consigliere di minoranza, è stato chiamato ad esprimersi circa l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2007 e altre disposizioni a ciò strettamente connesse, relative all’addizionale IRPEF e alle aliquote sull’ICI.
La presentazione del bilancio di previsione 2007 era stata fatta in un consiglio comunale precedente, durante il quale non era stato però possibile dibattere in merito. Il consigliere delegato al bilancio si era in quella occasione limitata ad una presentazione tecnica, poco più articolata del dire quali fossero le previsioni di entrata e di uscita.
In sede di dibattito per l’approvazione io mi aspettavo qualche delucidazione in più relativamente alle scelte fatte, invece nulla.
Allora io ho espresso le mie motivazioni per il voto successivo, che sarebbe stato contrario.
Io avrei votato contro un bilancio del quale mi risultava impossibile comprendere la “progettualità” su cui si basa.
Se escludiamo infatti la parte rigida del bilancio, legata alle spese per far funzionare la macchina amministrativa, io ritengo che la parte restante del bilancio debba essere impostata rispondendo alla domanda “Quali sono le esigenze della nostra comunità e in che modo riteniamo opportuno farvi fronte?”.
Facciamo un esempio: San Felice del Benaco si definisce comune turistico. E per questo una parte consistente delle nostre risorse viene dedicata a questo settore, attraverso l’adesione alla Comunità del Garda e alla Riviera dei Castelli, nonché all’organizzazione di manifestazioni e iniziative di tipo turistico. Ma qual è il “disegno” che sta dietro tutto ciò? Quali sono gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere attraverso tali azioni? Rispondiamo realmente alle esigenze del settore turistico organizzando un calendario fittissimo di manifestazioni concentrate nei tre mesi estivi?
Ma ancora, se ci spostiamo in un altro settore, altrettanto importante, quello dei servizi sociali, quali sono i problemi sociali di un comune come il nostro? E questa amministrazione, ne è veramente consapevole e sta andando nella direzione del fornire una risposta a tali problemi? Io ho qualche perplessità, dal momento che nessuno dice nulla riguardo al disagio giovanile che emerge dai fatti di cronaca riportati anche dal Suo giornale, che ci mettono di fronte al fatto reale che la nostra frazione di Portese fosse centro di spaccio di sostanze stupefacenti, prima dell’intervento dei Carabinieri.
E cosa fa la nostra amministrazione? Organizza manifestazioni, dedica risorse ad un servizio di trasporto dei turisti dai campeggi verso gli altri comuni del Garda, in modo che possano andare alle feste, ai mercatini…
Io invitavo pertanto ad una riflessione su queste ed altre questioni, riconducibili in sintesi ad un discorso di progettualità per il futuro di San Felice del Benaco.
A fronte di queste mie riflessioni NESSUNO della maggioranza ha ritenuto di doversi esprimere, mentre si è dibattuto solo relativamente ad alcuni emendamenti proposti da altri consiglieri di minoranza che chiedevano tra l’altro un paio di servizi igienici in corrispondenza delle spiagge e della pista ciclabile, e di rivedere i costi dell’isola ecologica per lo smaltimento dei rifiuti.
Di fronte al silenzio assoluto sui temi da me sollevati, ho chiesto al Sindaco se io dovessi prendere atto del fatto che la discussione del bilancio si limitava al problema dei bagni e dell’isola ecologica.
E lui cosa mi ha risposto?
Le questioni che io avevo sollevato, come pure le questioni sollevate da un altro consigliere di minoranza, che invitava a riflettere sulle difficoltà economiche con le quali le famiglie si trovano a dover fare i conti anche per effetto delle scelte attuate dall’amministrazione comunale, tutte queste questioni erano, secondo il Sindaco, questioni di carattere POLITICO, alle quali quindi non riteneva di dover dare risposa in quella sede.
Confesso che questa sua posizione mi ha lasciata allibita.
Ma allora, se non dobbiamo parlare di scelte politiche, qual è il ruolo di un Consiglio Comunale? Quello di verificare che l’ufficio ragioneria abbia fatto bene i conti? Questo non è forse compito del revisore?
Io ho un’idea diversa sul ruolo che dovrebbe avere un amministratore e sul ruolo che dovrebbe avere un Consiglio Comunale.
Ma forse sono io che non capisco cosa sia la politica. Sono io che non riesco a cogliere lo spessore politico degli amministratori che abbiamo.

Michela Tiboni
Consigliere comunale DS
San Felice del Benaco

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/quali-compiti-per-un-consiglio-comunale.html

Quali compiti per un consiglio comunale?

Il 6 marzo 2007 il giornale Bresciaoggi pubblicava questa mia Lettera al Direttore, sul tema del ruolo che dovrebbe avere un Consiglio Comunale, in particolare quando si tratta di parlare di bilancio.

Caro Direttore,
vorrei sottoporre a Lei e ai suoi lettori una riflessione sul ruolo politico che ha, o che, secondo me, dovrebbe avere, un Consiglio Comunale.
Ieri sera, 22 febbraio 2007, il Consiglio Comunale di San Felice del Benaco, di cui io sono membro come consigliere di minoranza, è stato chiamato ad esprimersi circa l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2007 e altre disposizioni a ciò strettamente connesse, relative all’addizionale IRPEF e alle aliquote sull’ICI.
La presentazione del bilancio di previsione 2007 era stata fatta in un consiglio comunale precedente, durante il quale non era stato però possibile dibattere in merito. Il consigliere delegato al bilancio si era in quella occasione limitata ad una presentazione tecnica, poco più articolata del dire quali fossero le previsioni di entrata e di uscita.
In sede di dibattito per l’approvazione io mi aspettavo qualche delucidazione in più relativamente alle scelte fatte, invece nulla.
Allora io ho espresso le mie motivazioni per il voto successivo, che sarebbe stato contrario.
Io avrei votato contro un bilancio del quale mi risultava impossibile comprendere la “progettualità” su cui si basa.
Se escludiamo infatti la parte rigida del bilancio, legata alle spese per far funzionare la macchina amministrativa, io ritengo che la parte restante del bilancio debba essere impostata rispondendo alla domanda “Quali sono le esigenze della nostra comunità e in che modo riteniamo opportuno farvi fronte?”.
Facciamo un esempio: San Felice del Benaco si definisce comune turistico. E per questo una parte consistente delle nostre risorse viene dedicata a questo settore, attraverso l’adesione alla Comunità del Garda e alla Riviera dei Castelli, nonché all’organizzazione di manifestazioni e iniziative di tipo turistico. Ma qual è il “disegno” che sta dietro tutto ciò? Quali sono gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere attraverso tali azioni? Rispondiamo realmente alle esigenze del settore turistico organizzando un calendario fittissimo di manifestazioni concentrate nei tre mesi estivi?
Ma ancora, se ci spostiamo in un altro settore, altrettanto importante, quello dei servizi sociali, quali sono i problemi sociali di un comune come il nostro? E questa amministrazione, ne è veramente consapevole e sta andando nella direzione del fornire una risposta a tali problemi? Io ho qualche perplessità, dal momento che nessuno dice nulla riguardo al disagio giovanile che emerge dai fatti di cronaca riportati anche dal Suo giornale, che ci mettono di fronte al fatto reale che la nostra frazione di Portese fosse centro di spaccio di sostanze stupefacenti, prima dell’intervento dei Carabinieri.
E cosa fa la nostra amministrazione? Organizza manifestazioni, dedica risorse ad un servizio di trasporto dei turisti dai campeggi verso gli altri comuni del Garda, in modo che possano andare alle feste, ai mercatini…
Io invitavo pertanto ad una riflessione su queste ed altre questioni, riconducibili in sintesi ad un discorso di progettualità per il futuro di San Felice del Benaco.
A fronte di queste mie riflessioni NESSUNO della maggioranza ha ritenuto di doversi esprimere, mentre si è dibattuto solo relativamente ad alcuni emendamenti proposti da altri consiglieri di minoranza che chiedevano tra l’altro un paio di servizi igienici in corrispondenza delle spiagge e della pista ciclabile, e di rivedere i costi dell’isola ecologica per lo smaltimento dei rifiuti.
Di fronte al silenzio assoluto sui temi da me sollevati, ho chiesto al Sindaco se io dovessi prendere atto del fatto che la discussione del bilancio si limitava al problema dei bagni e dell’isola ecologica.
E lui cosa mi ha risposto?
Le questioni che io avevo sollevato, come pure le questioni sollevate da un altro consigliere di minoranza, che invitava a riflettere sulle difficoltà economiche con le quali le famiglie si trovano a dover fare i conti anche per effetto delle scelte attuate dall’amministrazione comunale, tutte queste questioni erano, secondo il Sindaco, questioni di carattere POLITICO, alle quali quindi non riteneva di dover dare risposa in quella sede.
Confesso che questa sua posizione mi ha lasciata allibita.
Ma allora, se non dobbiamo parlare di scelte politiche, qual è il ruolo di un Consiglio Comunale? Quello di verificare che l’ufficio ragioneria abbia fatto bene i conti? Questo non è forse compito del revisore?
Io ho un’idea diversa sul ruolo che dovrebbe avere un amministratore e sul ruolo che dovrebbe avere un Consiglio Comunale.
Ma forse sono io che non capisco cosa sia la politica. Sono io che non riesco a cogliere lo spessore politico degli amministratori che abbiamo.

Michela Tiboni
Consigliere comunale DS
San Felice del Benaco

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/08/quali-compiti-per-un-consiglio-comunale.html