Come si chiama quando il parlamento viene esautorato dalle proprie funzioni? Quando decisioni importanti e strutturali per la vita politica, sociale ed economica del nostro paese vengono prese in 7 minuti da una ristretta cerchia di persone, senza consultazione alcuna? Come si chiama quando la personalità eminente al governo del paese possiede metà delle televisioni e nelle altre, per legge, la maggioranza delle quote e quindi delle nomine?
Come si chiama quando l’authority per la par condicio denuncia che lo squilibrio governo- altri é esponenzialmente enorme nella quasi totalità delle reti televisive? Come si chiama quando lo strumento dello sciopero viene posto sotto stretto controllo e di fatto “chiuso” da un referendum e dal dover dare i nominativi alle autorità competenti? Come si chiama quando viene decisa la distinzione tra classi di immigrati e classi di “italiani” all’interno del mondo scolastico?
Si tratta di semplici coincidenze, o meglio, di modi strutturali di dire: “il Paese ha bisogno di questo, è per il bene del Paese” o del sintomo contorto e rimodernato di una modalità ditattoriale?
Come diceva Montanelli, delle due l’una.
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