La crisi energetica in Italia non dipende dalla mancanza di energia ma dal scorretto modo di utilizzarla. Dagli sprechi insomma. Se si operasse correttamente si potrebbe ridurre il fabbisogno di energia dal 20 al 50% secondo la tipologia di utilizzo. Ad esempio, in una normale casa costruita circa un decennio fa’, si spreca circa il 50% dell’energia utilizzata per riscaldare in quanto le case sono state costruite senza nessun accorgimento sul risparmio energetico.
Chi ci governa (e ci ha governato) non ha mai pensato di definire strategie per la riduzione dei consumi ma solamente di affrontare come "creare" energia. Un pò quello che accadde all’indomani del referendum sul nucleare. Esistevano i nuclearisti e gli anti nuclearisti. Entrambe le fazioni, su posizioni opposte, davano le loro ricette su come produrre energia. I primi da fonte nucleare i secondi, in buona sostanza, dal sole. Nessuno proponeva un piano di riduzione dei consumi e di risparmio energetico.
Ora si ripropone stesso problema. Mr. Scajola punta sul nucleare, ma non sulla riduzione dei consumi.
E’ stata infatti pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008 – Suppl. Ordinario n. 196 la Legge 133 del 6 agosto 2008 che apre la strada ai nuovi impianti nucleari. All’articolo 7 comma d):
realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare;
Nessuna citazione sulla volontà di ridurre i consumi energetici.
Questo modo di operare mi ricorda il discorso di Ronald Reagan quando si diceva pronto a tutto pur di non modificare lo stile di vita americano. Grazie a quel modo di pensare, ed agire, siamo arrivati alle guerre mondiali per il petrolio, la Cina ha invaso l’Africa e via dicendo.
Dobbiamo tutti modificare i nostri stili di vita. Dobbiamo tutti puntare al risparmio energetico e idrico. Dobbiamo tutti avere una vita più sobria.
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