La comunità di Collio è stata scossa da un grave episodio di violenza all’interno del centro migranti dell’ex hotel Al Cacciatore, dove una bambina di 10 anni è rimasta incinta dopo essere stata abusata da un altro ospite della struttura. Questo tragico evento ha portato il paese dell’alta Valtrompia, in provincia di Brescia, al centro dell’attenzione mediatica e ha sollevato richieste di chiusura del centro, attivo dal 2015.
Il presidio organizzato dalla Lega questa mattina in piazza Santa Barbara a San Colombano ha visto la partecipazione di diverse autorità politiche locali e nazionali. Tra i presenti, la segretaria provinciale Roberta Sisti, la deputata bresciana Simona Bordonali e l’eurodeputato Oscar Lancini hanno espresso dure critiche alla gestione del centro, sottolineando la mancanza di controllo e sicurezza. “Questo centro deve chiudere,” ha affermato la Bordonali, sottolineando come l’episodio di abuso dimostri il fallimento del sistema di accoglienza e il bisogno urgente di interventi più severi.
Anche la sindaca di Collio, Mirella Zanini, ha chiesto che il centro venga riorganizzato, con la rimozione degli uomini ospitati e la permanenza solo di donne, bambini e famiglie. Zanini ha dichiarato che da anni il paese vive una situazione di disagio, aggravata da episodi come quello accaduto, che ha sconvolto l’intera comunità. “Dal 2015, i cittadini di Collio non vivono più come prima, e l’apertura di questa struttura ha portato insicurezza,” ha commentato la sindaca, facendo eco alle preoccupazioni dei residenti.
La Lega ha inoltre ribadito la necessità di verificare la gestione delle strutture di accoglienza in tutta la provincia e ha chiesto maggiori controlli per garantire l’integrazione e il rispetto delle regole. L’eurodeputato Oscar Lancini ha ammonito sull’importanza di non abituarsi a episodi simili, chiedendo soluzioni definitive per garantire la sicurezza della comunità.
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