Climbing con lo SCUB

Martedì sono andato alla prima lezione di arrampicata. Di certo non me lo immaginavo così faticoso, ma sapevo che era bello. E, infatti, al di là del dolore agli avambracci, mi sono divertito un casino. Intanto AlbA, Master of Finance e io (D-u) siamo arrivati un po’ in ritardo perché AlbA e io avevamo una riunione con altre associazioni dell’uni che naturalmente è finita ben oltre l’atteso e si è detto meno di quanto sperato. Poi il pullman era in ritardo, ma alla fine siamo arrivati lo stesso alla palestra.

Ci siamo persi la prima spiegazione. Vabbe’. Eravamo una decina di persona, per lo più membri dello S.C.U.B. perché il corso di Climbing è organizzato da noi. Abbiamo fatto un primo giro arrampicandoci lateralmente, senza salire, ma rimanendo paralleli al suolo, per evitare di ammazzarci cadendo. Ottima idea, visto che a metà parete non riuscivo manco più a piegare le dita e a distendere il braccio destro. Un salto felino ed ero di nuovo a terra.

In salita si fa meno fatica. Immagino perché lavorano di più le gambe e meno le braccia. Adesso non vedo l’ora che arrivi martedì prossimo per vedere se mi si spezzeranno di nuovo le braccia. Intanto rifletto se è il caso di comprare le scarpette.

Nell’immagine D-u che si arrampica sugli specchi.

Vai articolo originale: http://danielcolm.blogspot.com/2008/10/climbing-con-lo-scub.html