La Ciclovia del Garda si ferma a Gardone Riviera. Almeno per ora. La Regione ha sospeso il progetto definitivo del tratto tra Fasano e Toscolano Maderno, quello che prevedeva la posa di una passerella a lago, molto contestato da ambientalisti ed operatori turistici e bocciato dalla Soprintendenza. Va ripensato. Fa parte del secondo lotto della Ciclovia, 30 chilometri da Padenghe a Toscolano, finanziato con 12,5 milioni del Pnrr e dunque da realizzare entro il 2026. A fine marzo si è tenuta la Conferenza dei servizi che ha valutato le (tante) osservazioni critiche al tracciato arrivate da soggetti pubblici e privati. Ricordiamo le oltre mille firme della petizione popolare che boccia radicalmente il progetto a difesa di «un territorio fragile da tutelare e valorizzare», già in crisi di sovraffollamento turistico. Parere negativo era stato espresso anche dai Comuni di Salò e Toscolano Maderno (mentre l’Amministrazione di Gardone Riviera non ha fatto alcuna osservazione). Dunque, in seguito alla Conferenza dei servizi la Regione ha deciso di accogliere alcune richieste del Comune salodiano e di stralciare (per altre valutazioni) il tracciato tra Fasano e Maderno.
EMBED [Leggi anche]Tutto confermato per quanto riguarda la pista Padenghe-Puegnago, per la quale si passa al progetto esecutivo Gardone. Nel territorio gardonese le critiche riguardavano due aspetti essenziali. In primo luogo lo stravolgimento della Promenade, lo storico percorso pedonale alberato (e in parte sopraelevato) dal Grand Hotel a Fasano, passeggiata e arredo urbano, con il taglio della vegetazione per fare posto alla pista ciclabile. In secondo luogo la passerella a lago a Fasano e il rifacimento della passeggiata pedonale verso Maderno. La Regione ha accolto le osservazioni sul percorso pedonale, che non sarà quindi toccato, come chiesto dalla Soprintendenza.
Si passerà sulla Gardesana?
I progettisti cercheranno una soluzione nella stesura del progetto esecutivo. Cosa possibile, ma non facile, visto che le Ciclovie nazionali devono avere una larghezza minima di 2,5 metri. «Nel caso di impossibilità di rispetto delle norme tecniche – si legge nel documento finale della Regione sulla Conferenza dei servizi – si definirà con il Comune fino a dove realizzare la Ciclovia». In sede di osservazioni, qualcuno aveva proposto di usare la viabilità collinare esistente nelle due direzioni (via Roma, via dei Colli, via Tolu, via Derino; via del Portizzolo e via del Fontanone), ma la proposta è stata esclusa dai tecnici regionali perché non conformi alle norme quanto a pendenza e visibilità. Soluzione draconiana, invece, per il tratto gardonese di Fasano, dal Lido.
La passerella a lago, dopo le contestazioni della Soprintendenza (ma anche dei privati), è stata esclusa. Dunque, questa parte del progetto decade, trascinando nel limbo anche quella che prosegue e attraversa Toscolano Maderno (criticata dal Comune). Il tracciato sarà «oggetto di approfondimenti e ulteriori valutazioni». Il progetto originario prevedeva a Maderno la sostituzione dell’attuale passerella a lago con un’altra ancorata a muro e più larga.
Cosa cambia a Salò
Le altre novità interessano il territorio di Salò. Il Comune criticava il passaggio previsto della Ciclovia dal centro storico (via Calsone, via di Mezzo e via Fantoni) per il possibile disagio procurato dal passaggio dei ciclisti alle attività commerciali. La proposta alternativa, accolta, era di usare le vie Garibaldi e Brunati. Altro punto, via Landi. Per evitare il pericoloso attraversamento dell 45bis, il Comune ha proposto di realizzare una corsia monodirezionale. Infine, la frazione di Barbarano. Il progetto spingeva la Ciclovia all’interno del borgo, sulla vie Rive Grandi e Spiaggia d’oro. Il Comune aveva chiesto di evitare la frazione, proseguendo lungo la 45bis. Anche in questo caso la Regione ha detto di sì. I progettisti dovranno verificare la fattibilità di queste modifiche, da inserire nel progetto esecutivo. Con una Gardesana e una viabilità già gravati di problemi.
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