Ciclovia del Garda: «Costi insostenibili, quasi 22 milioni a chilometro»

Due milioni e 180mila euro per 100 metri di ciclovia. Ovvero 21.800 euro al metro. O, se preferite, quasi 22 milioni per chilometro, poco meno del valore medio (25 milioni) di un km di viadotto autostradale. Sono i costi del tratto di ciclovia del Garda denominato «Unità Funzionale 3.1: Galleria Limniadi – Confine Trentino/Lombardia», che si sviluppa verso la cittadina trentina, partendo dal confine provinciale tra Limone e Riva, per il quale il Commissario straordinario per la Ciclovia del Garda della Provincia di Trento, Francesco Misdaris, ha deliberato il finanziamento lo scorso 28 luglio (determina dirigenziale n. 8287).

Costi definiti «spropositati, inaccettabili e insostenibili» dal Coordinamento interregionale a tutela del Garda, che riunisce una trentina di associazioni e comitati, tra cui Wwf, Italia Nostra e Legambiente.

«In questo tratto – sostiene il Coordinamento – il progetto prevede la realizzazione della ciclovia a fianco della 45 bis su ponte sorretto da pile distaccate dalla struttura muraria esistente e ancorato alla roccia, con due campate tali da garantire la visibilità della struttura muraria ad archi del ponte stradale esistente, mentre a nord del ponte la ciclovia sarà a sbalzo».

La spesa

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Per questi interventi la determina della Provincia di Trento ha approvato, come detto, una spesa complessiva di oltre 2 milioni. Per l’intero tratto di circa 9 km tra Riva e il confine con Limone il 31 marzo scorso la Giunta trentina (delibera n. 542) ha aggiornato la previsione di spesa a quasi 77 milioni (per la precisione 76.888.000 euro) per un costo di 8,5 milioni a km.

«Rispetto a quanto programmato – fa notare il Coordinamento -, alla luce degli importi per i 100 metri dopo il confine, i costi risultano ora quasi triplicati e il solo tratto trentino arriverebbe a costare 211 milioni di euro, pari a oltre la metà della cifra di 344 milioni definiti per tutto l’anello gardesano». La domanda è: tutto ciò è sostenibile?

Per il Coordinamento «i costi della ciclovia risultano enormemente sottostimati, assolutamente insostenibili, sia sul piano economico che sociale, e inaccettabili, anche considerando il momento che l’Italia sta vivendo». Inoltre, alle spese di costruzione «saranno da aggiungere esorbitanti costi di manutenzione per garantire la sicurezza in un tratto esposto e soggetto a frane». Rimarcando il grave impatto ambientale, il Coordinamento fa sapere che «promuoverà ogni azione a livello politico, amministrativo e giudiziario, al fine di bloccare questa costosissima e devastante opera».

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