La recente decisione dell’ASST Garda di sospendere temporaneamente il punto nascita dell’ospedale di Gavardo ha suscitato reazioni contrastanti nella comunità locale. La chiusura, prevista per il prossimo 1 luglio, è stata motivata dalla diminuzione delle nascite registrate presso la struttura.
Motivazioni della Chiusura
Secondo quanto comunicato dall’ASST Garda, il numero di parti presso l’ospedale di Gavardo è in costante calo. Nei primi sei mesi del 2024 sono stati registrati solo 93 parti, con una proiezione che stima circa 200 nascite entro la fine dell’anno. Questo dato è significativamente inferiore alla soglia dei 500 parti all’anno stabilita dall’accordo Stato-Regioni e rappresenta meno della metà delle nascite registrate nel 2020. Il trend negativo è iniziato nel 2020 e ha visto un ulteriore calo fino ai 337 parti del 2023.
Riorganizzazione dei Servizi
Nonostante la sospensione del punto nascita, verranno potenziati i servizi ginecologici e le attività di presa in carico pre e post natale. Roberta Chiesa, Direttore Generale di ASST Garda, ha spiegato che “a fronte di un bacino potenziale di circa 700 parti in Valle Sabbia e Alto Garda, l’indice di attrattività del punto nascita di Gavardo è pari al 30%”. Questo significa che la maggior parte delle donne preferisce partorire altrove nonostante l’elevata fiducia nei confronti degli operatori sanitari locali.
Reazione del Personale Sanitario
La decisione ha scatenato una forte reazione da parte del personale sanitario dell’ospedale. Ostetriche, infermiere, OSS ed ausiliari hanno avviato una petizione su Change.org intitolata “Fermare la sospensione punto nascita Gavardo”, raccogliendo oltre 3.800 firme in poche ore. Nella petizione si legge: “L’équipe ostetrica intende esprimere il proprio rammarico per le donne che sinora hanno manifestato fiducia nel nostro lavoro e che la nostra volontà sarebbe quella di poter continuare ad assicurare l’assistenza per il travaglio ed il parto nel punto nascita di Gavardo”.
Impegno Continuativo
Il personale sanitario ha inoltre dichiarato il proprio impegno a garantire assistenza durante la gravidanza e nel postparto attraverso l’implementazione degli ambulatori, corsi di accompagnamento alla nascita e supporto all’allattamento. La petizione invita tutti a firmare per tutelare i diritti alla salute delle madri e dei bambini.
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