Finalmente riesco a imbastire un post a riguardo di Fare per Fermare il Declino, sul quale si è riversata la mia stima e speranza di fronte all’annacquamento di Monti e le manovre di Montezemolo.
Mai mi sono sentito così rappresentato e paradossalmente, mai credo di aver scritto così poco del partito per cui tifo alle elezioni.
L’occasione di tanto nasce da un recente articolo di Sallusti su ilGiornale.it in cui attacca Giannino, scrivendo: «Fare per fermare il declino, partito fondato da Oscar Giannino, ha riacceso speranze in quel mondo [liberale, ndb], ma sta naufragando sul campo (lo dicono i sondaggi) sotto il peso della megalomania del suo leader».
Posso comprendere chi critica la scelta di candidare Giannino per il partito perché è un personaggio un po’ troppo eccentrico per gli standard. Al contempo penso che la scelta possa essere neanche troppo stupida tenuto conto che di fronte al risicato (e autofinanziato) budget per la campagna elettorale forse vale la pena scegliere un frontman che sappia attirare l’attenzione. Del resto la scelta di gente in gamba non manca all’interno del partito per quello che ho visto alla presentazione che è stata fatta della lista candidata in Lombardia.
In termini di voti comunque penso che la critica dell’eccessiva eccentricità del candidato premier, pur avendola sentita da più persone con cui mi sono confrontato, sia un fattore senza effetto in termini di voti. La gente che ha il coraggio di prendere in considerazione di votare un partito dichiaratamente liberista dopo l’immagine che Berlusconi è riuscito ad affibbiare alle idee etichettare come di destra penso che sia fin troppo intelligente per tenere in conto il modo di tagliarsi i baffi di chi andrà a votare. Mi piace pensare che chi vota Fare sia gente che capisca (non solo conosca) il concetto di meritocrazia e che la sappia poi anche applicare nel suo piccolo. Gente che sa ragionare con la sua testa e non si fa frenare dalle apparenze.
Se Sallusti sinceramente teme che l’immagine di Giannino sia poco adatta a rappresentare il sogno liberale italiano, probabilmente ne capisce troppo poco e fa bene a rimanere tra le fila dei berlusconiani.
Qui il programma elettorale di Fare per Fermare il Declino per chi fosse interessato.
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