Chi paga la sagra del politico

All’inizio di giugno del 2009 diede molto fastidio la lettera di mia moglie Michela inviata a tutti i cittadini di San Felice che, facendo un bilancio della sue esperienza di cinque anni di amministrazione comunale, raccontava fra l’altro come in un comune piccolo come il nostro venivano usati i soldi pubblici (del bilancio comunale) per organizzare le cose più assurde, dal “raduno provinciale nuova Fiat 500””, al contributo per l’organizzazione e realizzazione dell’esposizione di grafiche d’arte “Corpo/reo” a Cisano e al contributo annuale dato alla “riviera dei Castelli” che garantiva una presidenza in più al nostro ex-sindaco. Nella lettera si snocciolavano costi per la collettività per centinaia di migliaia di euro.

Nel mio blog, se avete la pazienza di cercare, troverete una serie di delibere del 2007 che distribuivano 135 mila euro per feste, festine, manifestazioni e attività varie (dal contributo per la 21^ Trans Benaco Cruise Race, ad un contributo “fantasma” per la pulizia delle spiagge). L’attuale amministrazione continua ad operare con lo stesso registro, da Felixia ai fuochi di artificio di Brancher per arrivare al premio per il gioiello contemporaneo, quest’anno alla seconda edizione, iniziativa certamente nello spirito della cultura agricola contadina voluto da Raffaele Cominelli.

Oggi è l’Espresso a riproporre in chiave nazionali medesime considerazioni.

Chi paga la sagra del politico

di Primo Di Nicola

Raduni di spazzacamini. Tornei di tennis. Spedizioni subacquee. Partecipazioni a gare di aeromodellismo. Eventi musicali. E naturalmente, tante belle feste. Tutto per ottenere consensi e voti, a spese del contribuente. ‘L’Espresso’ è andato a scoprire i mille sprechi locali italiani

Se quella del debito pubblico non fosse una tragedia nazionale, si potrebbe anche sorridere. L’Italia ha le casse vuote? In Provincia di Trento festeggiano sovvenzionando fiction televisive. E così 196 mila euro finiscono nel bilancio di “Sposami”.

 Nel Lazio fa ancora meglio Renata Polverini, con 2 milioni a pioggia a favore di amministrazioni locali e pro loco per eventi strapaesani che vanno dall’Infiorata alla festa dell’uva di Genzano. Pochi e grossi sprechi, poi, si mescolano a una miriade di piccoli stanziamenti. Presi uno per uno possono anche sembrare minori, ma da Nord a Sud quei soldi prelevati dai bilanci a fine anno diventano milioni di euro.

In provincia di Terni, ad esempio, si organizza a Monte Campano la Sagra della Fregnaccia, kermesse con i migliori piatti della tradizione contadina. A pagare non sono solo gli abitanti del paesello, ma la Regione Umbria con un finanziamento pubblico di 3 mila euro. Si spende senza problemi anche in Lombardia, come nel caso dell’associazione culturale Luogo ideale: per la finale regionale del festival musicale “La bella e la voce”, l’associazione riceve dal governatore Roberto Formigoni una sovvenzione di 3 mila euro. Ma secondo i promotori ne vale la pena: al vincitore viene infatti assegnato un contratto discografico con l’Accademia del giornalista Cesare Lanza, “tra gli autori di Sanremo”. Musica dispendiosa per le casse statali anche in Campania, dove l’associazione Danza in lirica ha avuto 8 mila euro dalla Provincia di Napoli. La ragione? I concerti che organizza all’università Parthenope, creata e guidata per un quarto di secolo dal professore Gennaro Ferrara, attuale vicepresidente della giunta provinciale. Ferrara è stato rettore fino a un paio di anni fa e tuttora è di fatto il timoniere della Parthenope, dove insegnano la moglie, la figlia e il marito della figlia. Tutto in famiglia, dunque.

La crisi imperversa ma le sovvenzioni facili e gli sprechi pubblici continuano a correre. Con regioni, province e comuni che spendono per le iniziative più strampalate e inutili. Denaro pubblico che potrebbe essere risparmiato e che viene invece dilapidato per soddisfare i sollazzi delle clientele elettorali e accrescere la fortuna degli eletti. Come considerare infatti i 50 mila euro destinati dal Comune di Lecce alla Delta Concerti per le esibizioni di Zucchero, Jovanotti e Modà? O dei 12 mila elargiti dalla Regione Val d’Aosta al “Diving Center Mont Blanc” di Nus per una spedizione subacquea in Bolivia, al lago Titicaca, per sfidare il record mondiale delle immersioni di profondità ad alta quota? Per non parlare dei 30 mila euro dei fondi per il terremoto elargiti dalla provincia dell’Aquila al Comune di Trasacco per un improbabile festival cinematografico intitolato alla memoria di Pietro Taricone; o della pioggia di contributi che si abbatte su Marcianise per eventi come il festival musicale Archè, il carnevale o le altre iniziative della pro loco solo perché è la città natale del presidente della provincia di Caserta Domenico Zinzi. Tutti soldi che potevano essere impiegati meglio insieme al resto delle sovvenzioni più singolari e stridenti con le esigenze della finanza pubblica e che continuano a proliferare in ogni angolo della Penisola. “L’Espresso” ha fatto un viaggio nei bilanci e nelle delibere di regioni, province e comuni. Ecco le spese più singolari nel mare magnum dei finanziamenti.

La Valle d’Aosta è una delle regioni più ricche d’Italia. Non c’è da stupirsi dunque se regala computer a tutti. Dal primo ottobre al 31 dicembre, a prescindere dal reddito, le famiglie residenti con figli nati dopo il 1991 possono infatti chiedere un contributo di 450 euro per l’acquisto di un pc. Ricca, ma non solo. Ama infatti anche l’avventura, tanto da finanziare con 10 mila euro i soci dell’Aero Club per la partecipazione ai campionati del mondo di aeromodellismo svoltisi in estate in Australia; il teatro, come dimostrano i 4 mila euro spesi per due serate in vernacolo calabrese nel cuore del capoluogo; e stravede per la musica, come insegnan o i 348 mila euro andati al Premio Mogol organizzato dal paroliere di Battisti, una kermesse conclusasi amaramente con la beffa di una messa in onda sulla Rai mai avvenuta. Infine, la comunicazione, curata a tal punto da commissionare uno studio da 40 mila euro per individuare il carattere tipografico migliore da utilizzare nei comunicati.

In Piemonte non si è invece andati per il sottile con le celebrazioni dell’Unità d’Italia. Alla fine di una lunga ricognizione la giunta regionale ha affidato a Lorenzo Del Boca un incarico da 75 mila euro per “l’individuazione delle scelte strategiche migliori” per festeggiare i 150 anni. Salvo accorgersi a cose fatte che Del Boca aveva già scritto un saggio sul tema, ma di segno contrario alle esigenze celebrative, visto che nel suo “Indietro Savoia! Storia controcorrente del Risorgimento” ha più che altro criticato i padri dell’Unità. Non sono mancate però altre elargizioni contrastate, come i 7 mila euro della Provincia di Torino per il “Gran ballo risorgimentale” in piazza d’armi con 300 danzatori preziosamente vestiti; il corso d’inglese pagato a un proprio dirigente dalla provincia di Novara; il Raduno internazionale dello spazzacamino foraggiato da Verbania. Tra i Comuni brillano Monferrato con i contributi alla Corsa delle botti, Fossano con la giostra dell’oca; Piea con la Fiera della zucca; Carmagnola con la sagra del peperone.

Il pallino della comunicazione sembra assalire anche la Lombardia. Una vocazione che trasforma l’ente quasi in un benefattore: 130 mila euro li investe per la produzione di giornali radio regionali affidata a Novaradio; 400 mila per la pubblicazione del settimanale “Lombardia Notizie 7″, organo della giunta; 1 milione e mezzo per la realizzazione del piano di informazione curato dall’agenzia Rti Ab Comunicazione srl. Ma l’ansia di comunicare a volte non conosce nemmeno i confini della regione. Per contribuire al Meeting di Cl di Rimini, di cui il governatore Roberto Formigoni è ospite fisso, per esempio, la giunta lombarda eroga 84 mila euro, mentre altri 20 mila li spende per un convegno sui vent’anni della caduta del Muro di Berlino. La ragione? Sicuramente il fatto che ad organizzarlo è la Fondazione Craxi, think tank che tra gli animatori conta, oltre all’ex sottosegretario Stefania Craxi, gli ex ministri berlusconiani Maurizio Sacconi, Renato Brunetta e Franco Frattini.

Dalla comunicazione alla musica, molto amata dalla Provincia di Milano, che si improvvisa addirittura talent scout alla stregua di “Amici”. Il presidente Guido Podestà patrocina infatti con 146 mila euro “Mincanto”, gara tra giovani talenti, mentre con altri 35 mila sovvenziona la Fondazione Giorgio Gaber. Elargizioni criticate anche quelle del Comune di Milano, dove il sindaco Giuliano Pisapia ha appena concesso un contributo di 20 mila euro alla festa dei Carabinieri e un altro di 30 mila all’Arcivescovado per festeggiare tre beati.

Finanziamenti discussi anche nel Veneto del governatore leghista Luca Zaia. Libri, per cominciare, come un volume sulla caduta del Muro, curato da Andrea Guglielmi, militante del Pdl. E’ costato 15 mila euro ma si è scoperto frutto di un copia-incolla di testi trovati su Internet. Oppure come “La strada dell’asparago bianco di Cimadolmo” (9 mila euro); la “Storia illustrata dei sette comuni, nazione indipendente sorta nel 1310 nell’attuale zona geografica compresa tra le Provincie di Vicenza e Trento”; e quello “Sulle origini ed evoluzioni del fossato di guardia delle antiche mura di Cittadella risalente al 1222″ (1.500 euro), tutte opere di cui si poteva fare tranquillamente a meno. Ma non basta. In Veneto si spende anche per la Sagra nazionale degli aquiloni , la Rievocazione medievale “la Marciliana”, il premio “Donne eccellenti” e persino per la squadra di rugby Ercole Monselice (4 mila euro) e per il gemellaggio culturale-sportivo con le isole Fiji. Da segnalare pure le centinaia di migliaia di euro spesi dalla Regione per il traduttore modello Google dal Veneto all’inglese e viceversa e i 34 mila euro investiti dalla Provincia di Padova per pensionare il vecchio stemma araldico per adottarne uno nuovo con una “P” a nove colori.

Degni di nota inTrentino i 10 mila euro spesi per il “Sipario d’oro”, un festival nazionale di teatro amatoriale, e per “Religion Today”, film-festival per la promozione del film religioso. Così come vanno ricordati i 282 mila euro spesi nel 2011 per finanziare i costumi di bande e cori. Ma grande attenzione c’è anche per la musica (premio bandistico internazionale “Filicorno d’oro” di Riva del Garda) e per ricerche di stampo agreste, come dimostra il contributo al Centro studi Judicaria (5.700 euro) per la ricerca “Voci della terra” dedicato alla “memoria individuale e collettiva legata alla coltivazione dell’ulivo dell’alto Garda e della conca lacustre”.

Scoiattoli e vegetali impazzano invece tra i finanziamenti pubblici in Liguria. Il governatore Claudio Burlando ha stanziato 79 mila euro per la protezione dell’ululone dal ventre giallo, 40 mila per gli scoiattoli rossi e 90 mila per sostenere le piante grasse. Poi ci sono le manifestazioni popolari e le feste di genere vario. La Provincia di Genova foraggia (6 mila euro) la sagra del Bagnun (piatto di acciughe al pomodoro); quelle del fuoco (due serate pirotecniche in cui si sfidano a suon di fuochi d’artificio sette quartieri di Recco), della “Fugassa utri in ciassa” (focaccia di Voltri in Piazza) e della patata quarantina. Seguono le bande musicali finanziate in ogni angolo della regione (da Rapallo a Cogoleto, da Arenzano a Camogli); gli eventi culturali come “Intrecci e nodi”, (tecniche di intreccio e tessitura di fili giapponese Kumihimo) o “Vedere l’invisibile, la scienza ottocentesca oltre il percepibile”. Non mancano neanche i finanziamenti a concerti vip (Niccolò Fabi), associazioni sportive (come la Shimata), eventi e feste all’estero come quella nel quartiere della Boca, a Buenos Aires.

Una predilezione per l’estero sembrano avercela anche le Marche che, per la promozione del turismo, hanno scelto come testimonial Dustin Hoffman, fotografato da Bryan Adams. Già l’anno scorso l’attore aveva girato uno spot per la regione costato 1 milione 785 mila euro. Una scelta criticata e non solo per i i costi. Non era infatti piaciuto l’accento straniero con cui Hoffman leggeva il testo de “L’infinito” di Leopardi, mentre quest’anno le polemiche fioriscono perché le foto ad Hoffman non sono state scattate nelle Marche, ma negli 5th & Sunset Studios a West Hollywood. Tra le altre iniziative che hanno goduto di finanziamenti pubblici, da segnalare il Carnevale di Fano; la cena all’aperto promossa dalla Pro Loco di Cartoceto e finanziata dal comune e dalla provincia di Pesaro e Urbino; la ”Festa della cipolla” organizzata dal Comune di Castelleone di Suasa.

Molto generosa nel Lazio anche la governatrice Renata Polverini che, solo per sagre e feste, nel 2011 ha speso oltre 2 milioni (370 gli eventi beneficiati). Tra questi la “Rievocazione storica della battaglia di Lepanto” a Sermoneta; il “Carosello storico dei rioni” e il “Latium festival” di Cori; la “Sagra del carciofo” di Sezze. In provincia di Frosinone, la festa patronale di San Giovani Battista di Pontecorvo; nel Viterbese, il “Trasporto della macchina di Santa Rosa” e poi, la Sagra del pizzutello di Tivoli, quella dei cecapreti e della bufaletta (spezzatino di carne di bufala) nel frusinate. Con bando pubblico annuale, inoltre, la Polverini ha assegnato contributi ad eventi e società sportive come la Polisportiva Libertas San Saba per il secondo forum delle donne nello sport; il Roller Running 2010 “Giovani senza rotelle”; il trofeo Lazio di danza; il torneo di tennis “Uno smash per i diritti”.

Dal Lazio alla Campania, dove la giunta regionale spende più di mezzo milione di euro per le sue pro loco. Soldi che se ne vanno per ricorrenze religiose, sagre e feste musicali. Ma tra le manifestazioni più rilevanti c’è sicuramente la mostra su Roberto Benigni e la moglie Nicoletta Braschi, “Bob e Nico”, che si svolgerà a Napoli, nel convento di San Domenico Maggiore, dal prossimo gennaio. Ebbene, per questa manifestazione, il Comune dovrebbe spendere 122 mila euro, la Regione altri 288 mila. Per il resto, a fare la parte del leone sono le sovvenzioni delle province. Napoli finanzia manifestazioni come Arriva la Befana; Innamorarsi a Napoli e il premio di architettura promosso dall’ordine degli architetti di cui è tesoriere Francesco Cesaro, il figlio del presidente della giunta provinciale Luigi. Benevento elargisce fondi per la sagra del cinghiale di Dugenta; la Ruzzola del formaggio di Pontelandolfo; la sagra del Ciammarruchiello di Buonalbergo; l’elezione di Miss Benevento.

Sui finanziamenti a pioggia si polemizza in Puglia per quelli concessi dalla Regione alla Fondazione Moschettini per il convegno Le Sante, al Montessori day e gli altri destinati alle edizioni Kurumuny per una iniziativa dedicata a principi, fate e folletti nel magico mondo delle fiabe. Nell’occhio del ciclone anche i 4 mila euro elargiti per Le vie Oronziane e il culto di Sant’Oronzo patrono di Lecce.

Ma soprattutto destano scalpore i 50 mila destinati dal Comune di Lecce alla Delta Concerti per le esibizioni di Zucchero, Jovanotti e i Modà. Sorprendenti anche i contributi erogati dalle amministrazioni provinciali pugliesi per eventi come il Festival dei sensi (Taranto), la “Ricerca e scrittura del libretto tetrale-musicale legato alle Veneri di parabita” (Lecce) o quelli destinati alla libreria-caffé “La Maria del porto” di Trani (ben 80 mila euro).

Dalla Puglia alla Calabria, dove grazie ai finanziamenti pubblici è tutto un imperversare di eventi come la sagra del caciocavallo di Cimino; quella della caldarrosta di Oppido Mamertima o l’altra del vitello organizzata a Belvedere di Spinello. C’è poi il finanziamento alla Transumanza dell’area grecanica, un percorso a cavallo dell’Aspromonte finanziato dalla provincia di Reggio Calabria, e quelli ad una serie di premi lettarari, tra i quali spicca quello a “Pierre Teilahard de Chardin”, umanista francese, finanziato dal Comune di Platì e vai a capire perché.

Per finire, la Sicilia. La Gazzetta ufficiale regionale dello scorso 3 marzo è destinata a finire negli annali dello sperpero: ha per oggetto gli interventi a favore dello sport e spiega come vengono spesi gli 11 milioni di euro che la Regione mette a disposizione del settore. Il governatore Raffaele Lombardo finanzia di tutto, le discipline più popolari tipo calcio, volley e rugby, come le specialità di nicchia quali il subbuteo, il kumite (versione del karate), il twirling (disciplina ginnica) e il wushu kunfu che pochi conoscono. Diecimila euro li dilapida pure sul tavolo verde dei biliardi, mentre altri 10 mila li distribuisce alla lunga serie di bocciofile regionali.

Rilevanti anche i fondi impiegati per il campionato mondiale di scherma di Catania (7,5 milioni di euro) e il Sicilian Jumping Tour (rassegna equestre, 2 milioni di euro). Quanto agli altri sovvenzionamenti, la provincia di Palermo ha realizzato da sola più di 800 microeventi con una spesa di 1,8 milioni di euro. Finanziamenti destinati ad appuntamenti imprescindibili come la sagra della salsiccia di Marineo o quella del ficodindia di Roccapalumba. Un sostegno prezioso trovano anche le competizioni di briscola, le selezioni della miss provinciali e persino le valorizzazioni degli animali, come l’asino, al cui cui valore il comune delle Madonie ha dedicato persino un impegnativo convegno.

Hanno collaborato Cristina Cucciniello, Fabrizio Geremicca, Marco Guzzetti, Thomas Mackinson, Matteo Muzio, Luigi Serenelli


Vai articolo originale: http://laltrasanfelicewp.wordpress.com/2011/12/27/chi-paga-la-sagra-del-politico/

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