15 Marzo 1990
dobbiamo riconoscere che il vero problema è quello della responsabilità del pm per l’esercizio delle funzioni. Sono convinto che questa risposta istituzionale ai pericoli di deviazione della repressione penale non è coerente coi principi vigenti in regimi liberaldemocratici maturi e, sopratutto, determina concreti pericoli di incoerenza e disorganicità nella repressione penale. Mi sembra quindi giunto il momento di razionalizzare e coordinare l’attività del pm finora reso praticamente irresponsabile da una visione feticista della obbligatorietà dell’azione penale e dalla mancanza di efficaci controlli della sua attività
3 Ottobre 1991
Un sistema accusatorio parte dal presupposto di un pubblico ministero che raccoglie e coordina gli elementi della prova da raggiungersi nel corso del dibattimento, dove egli rappresenta una parte in causa… E nel dibattimento non deve avere nessun tipo di parentela col giudice e non essere, come invece oggi è, una specie di giudice. Il giudice, in questo quadro, si staglia come figura neutrale, non coinvolta, al di sopra delle parti. Contraddice tutto ciò il fatto che, avendo fortmmazione e carattere unificate, con destinazione e ruoli intercambiabili, giudici e pm siano, in realtà, indistinguibili gli uni dagli altri.
Vi invito a leggere l’interessante articolo del Il Giornale di Sicilia
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