Fermi, fermi! Non state neanche ad elencarmele! Però avete fatto bene a leggere questo post ché porto buone notizie per voi, o poveri sfortunati lettori.
Oggi, mentre discutevo con mia sorella su chi dovesse pulire la gabbia del nostro coniglio e, stabilito che toccava a me, sul quando (visto che lei non ha il raffreddore e il naso intoppato come me aveva una certa fretta che venisse fatto entro sera) ho pensato di dare, a chi necessitasse, dei consigli per battezzare il vostro amico rodidore che tenete in casa.
Molti danno nomi come Bagola, Cagone, Piscione, Puzzone e altri appellativi che poco aiutano l’autostima della bestiolina. E poi si tratta più che altro di attributi e non di nomi veri e propri.
Dunque propongo il nome di Emilio il Conilio e mi raccomando, l’epiteto che segue il nome di battesimo è molto importante ed è meglio che faccia rima, costi quel che costi! O anche Ettòre il Roditore. Anche qui attenti alla pronuncia. L’accento va sulla “O” ed è chiusa.
Se invece non avete la fortuna di possedere un tenero topo dalle orecchie lunghe e obeso come il mio coniglietto Quellopiccolomarrone, ma avete un rettile, consiglio Bertola la Lucertola. In caso di anfibio c’è il classico Ivana la Rana (le salamandre tendono a non girarsi se le chiamate così però). Ovviamente il figlio sarà Marino il Girino.
Ora però lascio il palco a voi! Forse voi stessi avete un pipistrello che si chiama Antonello o Molosso il Pesce Rosso (con la prima “O” di rosso aperta che faccia rima con Molosso, ovvio). Non abbiate timore e lasciate un commento.
Si ringrazia per la partecipazione alla stesura del post Chiara che finalmente ha dimostrato che il liceo classico serve a qualcosa. E per aver posato nella foto anche Donatto il Gatto.
Vai articolo originale: http://danielcolm.blogspot.com/2008/09/quante-volte-vi-capitato-che-una-vostra.html